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trammue
00sabato 10 settembre 2016 22:45
mah.... secondo me se si vuole un minimo di affidabilità, i servizi devono essere delle FS
le concesse, anche quelle più prestigiose, oggi stanno decadendo in picchiata, soprattutto quelle del centro-sud (circumvesuviana, sudest, calabrolucane)
per non parlare delle numerosissime soppresse e sostituite da autolinee messe ancora peggio
Renfe1941
00sabato 10 settembre 2016 23:08
Purtroppo il progettato collegamento ferroviario Roma - Rieti in versione Cotral illustrato in un mio precedente intervento è solo una delle tante opere abortite in fase progettuale, incompiute o irrealizzate che da decenni caratterizzano in negativo la dotazione infrastrutturale della capitale italiana e della sua area metropolitana, costituendone un ottimo, si fa per dire, biglietto da visita nei riguardi di eventuali investitori privati esteri; ne voglio ricordare alcune:
- collegamento ferroviario Passo Corese - Rieti (facente parte di un progetto di ben più ampio respiro che prevedeva nel medio / lungo termine la velocizzazione dei collegamenti con L’Aquila e la realizzazione di una nuova trasversale ferroviaria Tirreno - Adriatico) secondo una primitiva ipotesi progettuale delle FS inserita fra le opere prioritarie previste dal Piano Poliennale risalente alla seconda metà degli anni ’70 del ‘900;
- gronda ferroviaria nord da Settebagni / Tiburtina per Valle Aurelia - Trastevere / Maccarese - Tirrenica Nord (con diramazione in direzione sud per Ponte Galeria - gronda ferroviaria ovest / Fiumicino Aeroporto) via Tor di Quinto, Vigna Clara, Pineto;
- raddoppio Cesano - Bracciano;
- velocizzazione e adeguamento infrastrutturale della tratta Bracciano - Viterbo - Attigliano con diramazione in direzione nord lungo la LL Roma Firenze (consentendo l’instradamento via Viterbo di parte degli interregionali Roma - Firenze);
- quadruplicamento Trastevere - Ponte Galeria (con diramazione per Vitinia - gronda ferroviaria ovest) sul quale era previsto l’instradamento di parte degli interregionali provenienti da Napoli / Formia / Terracina diretti verso Tiburtina consentendo di servire utilmente il centro direzionale dell’EUR tramite una nuova fermata ubicata in corrispondenza di Viale Newton debitamente collegata ai quartieri contermini tramite sistemi ettometrici;
- gronda ferroviaria ovest da Maccarese / Aurelia / Fiumicino Aeroporto per Santa Palomba / Casilina / Campoleone via Ponte Galeria, Vitinia (di scambio con la Roma Lido), Castel Romano (di scambio con la prevista diramazione della Roma Lido per Pomezia / Torvaianica), Pomezia (chiaramente complementare alla gronda nord e tale da consentire un by-pass di collegamento fra la Tirrenica Nord e la DD Roma Napoli via Formia sul quale instradarvi i convogli nord / sud a lunga percorrenza);
- collegamento ferroviario Maccarese - Fregene (il sedime ferroviario fu effettivamente realizzato nella seconda metà degli anni ’30 del ‘900 ed era in parte ancora visibile sino pochi anni fa);
- by-pass ferroviario dell’area urbana di Civitavecchia (consentendo di sgravare quel nodo dal traffico nord / sud a lunga percorrenza);
- quadruplicamento Santa Palomba - Campoleone - Latina;
- diramazione della Roma Lido da Torrino per Pomezia / Torvaianica a servizio dei bacini di traffico di Mostacciano, Spinaceto, Tor de Cenci, Castel Romano (di scambio con la gronda ferroviaria ovest) e del litorale;
- prolungamento della Roma Lido da Cristoforo Colombo sino ai confini della tenuta presidenziale di Castelporziano;
- collegamento ferroviario a doppio binario Ciampino - Cecchina - Campoleone - Aprilia (sul quale il Piano Poliennale da me ricordato prevedeva l’instradamento dei convogli da / per Anzio / Nettuno);
- ripristino collegamento ferroviario Velletri - Valmontone (con attestamento presso quel nodo di scambio dei convogli della linea FR3 provenienti da Viterbo / Bracciano e di buona parte delle autolinee provenienti dalla Valle del Sacco);
- velocizzazione e adeguamento infrastrutturale della Roma - Cassino - Napoli (probabilmente il più importante collegamento interregionale italiano);
- quadruplicamento Ciampino - Casilina con realizzazione di un sistema di bivi a salto di montone in corrispondenza di Porta Furba ove sarebbe stata realizzata una fermata viaggiatori in corrispondenza con l’omonima fermata della metro A;
gronda ferroviaria est da Ciampino (con diramazione in direzione sud per Cecchina - Campoleone - Latina) per Settebagni via Tor Vergata, Lunghezza (di collegamento con la FR2 Roma - Tivoli) Marco Simone, Santa Lucia, Fonte Nuova, Mentana, Monterotondo (nelle cui immediate adiacenze era prevista la creazione di un importantissimo centro intermodale a servizio dell’area nord della capitale, quello per l’area sud previsto a Pomezia);
- raddoppio linea FR2 sino a Mandela con ripristino del collegamento ferroviario Mandela - Subiaco a servizio dell’importantissimo bacino di traffico del Sublacense.
Con questa mia succinta descrizione mi sono limitato ai soli collegamenti ferroviari a servizio dell’area metropolitana e della macro regione evitando di menzionare opere aventi natura e caratteristiche tipicamente urbane che esulano dall’argomento della discussione. La cosa sconvolgente di questa sorta di libro dei sogni da me descritto è che nel corso dei passati decenni per moltissime di queste opere sono stati redatti progetti, stampate brochure più o meno eleganti, tenuti convegni e conferenze stampa, stanziati cospicui finanziamenti pubblici e realizzate anche buona parte delle opere; col risultato che nessuna di queste infrastrutture è mai stata effettivamente realizzata.

Anton Oberbeck
00domenica 11 settembre 2016 07:10
Il Ranfe scrive cose giuste e anche condivisibili, ma se fosse un po' più sintetico non guasterebbe.La pazienza del lettore non è infinita.
xclaudiox
00domenica 11 settembre 2016 14:26
Purtroppo lo ammetto, anch'io sono così, se vedo un articolo troppo lungo, non ci perdo tempo a leggerlo tutto (sbagliando), però questo su riportato dall'amico Renfe1941 è troppo interessante ed istruttivo, con ragione è lungo, riporta tante varie notizie, non poteva fare altro. [SM=x346220] [SM=x346242]
Renfe1941
00domenica 11 settembre 2016 17:34
Mi dispiace se certi miei interventi possono sembrare troppo lunghi ma in alcuni casi è impossibile concentrare in poche righe anni di progettualità riguardanti la capitale, studi redatti spesso in forma estremamente dettagliata (in quelli riguardanti l’uscita a quattro binari lato Settebagni / Tiburtina della gronda nord è stimato anche il raggio di curvatura delle deviate degli scambi) altrimenti destinati a cadere nell’oblio. E nel mio post mi sono limitato alle sole opere previste in ambito regionale da Cotral e FS. Tenete presente che in passato sono stati dettagliatamente redatti da stimati ingegneri del CIFI fior di progetti che prevedevano, tra l’altro, la realizzazione di un passante ferroviario sotterraneo urbano corrente fra Casilina, Termini, Liegi / Ungheria e Settebagni a servizio dei soli collegamenti intercity nord / sud; progetti che furono poi pubblicati su Ingegneria Ferroviaria con tanto di disegni in dettaglio dell’imponente fermata sotterranea di Termini prevista a sei binari ma che non ho ritenuto di menzionare trattandosi di studi inerenti i soli collegamenti viaggiatori a lunga distanza. Grazie per l’attenzione.
xclaudiox
00domenica 11 settembre 2016 19:40
@Renfe1941

Ti prego, non elencare più altri progetti, ho un fegato così ingrossato dalla rabbia che se mi scoppia faccio un disastro. Leggere di progetti che avrebbero migliorato la vita di tutta la città, migliorando il trasporto, ed il traffico e per colpa di qualche bell'imbusto forse perché non ci mangiava a sufficienza non realizzati, mi viene una rabbia che...lasciamo perdere!!! [SM=g9410]
Comunque tu sei un grande, sai tante belle cose, grazie.
[SM=x346220] [SM=x346220] [SM=x346219]
a.lividini
00domenica 11 settembre 2016 21:46
ripristino,mandela-subiaco?a quando cotanta grazia?dove lo hai saputo?su quella tratta ci porto le corriere....
Renfe1941
00domenica 11 settembre 2016 22:06
Personalmente temo che la mancata realizzazione di determinati progetti trasportistici (molti di quelli da me ricordati risalgono ai primi anni ’70 del ‘900 quando a Parigi si realizzava il RER) non sia imputabile alla latitudine, ad un particolare humus romano o ai limiti di una classe dirigente più o meno capace rispetto magari a quella milanese, una rivalità purtroppo ripetutamente celebrata dagli stessi romani sulla falsariga di certi stantii copioni cinematografici della commedia all'italiana. Ritengo invece che il grosso dei problemi della città tragga origine da un lato dalla scarsa empatia (intesa come capacità di comprensione) degli italiani nei confronti della loro sterminata capitale, e quindi delle criticità e delle specificità che la contraddistinguono; dall’altro dal fatto che spesso nei quartieri della capitale, indipendentemente dallo status sociale di chi vi risiede, si ha la sensazione di vivere in una micro realtà urbana quasi completamente avulsa dal resto dell’organismo, al massimo legata alle aree contermini per ovvi motivi di vicinanza geografica. E quindi priva di quella percezione del divenire intesa come mutamento, movimento, trasformazione del complessivo ambito urbano. Addirittura secondo le parole di Claudio Delicato, l’autore del fantapolitico (ma fino a un certo punto) best seller dal titolo "La guerra di indipendenza di Roma Nord”, i quartieri nord della capitale sono benestanti e borghesi, sono il regno delle Smart, delle scuole private, delle case a Capalbio. Roma sud invece è verace, i suoi cittadini sono "i romani de 'na vorta" e i giovani che vi risiedono sono coatti tatuati e palestrati che sognano di ripetere le gesta del Libano, del Freddo e degli altri eroi di Romanzo Criminale. Lo scontro tra due popoli tanto diversi, costretti a condividere un'unica città, sarà inevitabile e i due grandi condottieri che li guidano non potrebbero incarnare meglio gli spiriti delle due metà della capitale.
Renfe1941
00domenica 11 settembre 2016 22:20
Il ripristino di un collegamento ferroviario a servizio del bacino di traffico sublacense, inteso come diramazione della Roma - Pescara, era riportato in un volume edito dalla Regione Lazio risalente alla seconda metà degli anni ’70 che trattava, in particolare, degli indirizzi programmatici in materia di trasporto pubblico regionale (erano gli anni della sofferta nascita dell’Acotral) e che trovai in uno stand della regione a Tevere Expo.
trammue
00lunedì 12 settembre 2016 08:43
la roma pescara è già inguaiata per se, penso sia l'unica linea italiana ancora esercitata col blocco manuale.... aggiungere altre diramazioni con sovraccarico di traffico per adesso non mi pare una buona idea
Renfe1941
00lunedì 12 settembre 2016 12:19
La Roma Pescara, al pari di altri collegamenti che RFI nella sua miope logica ragionieristica gestionale si ostina a classificare come secondari e antieconomici, soffre della mancanza endemica di investimenti finalizzati ad un effettivo efficientamento dell'infrastruttura; da intendersi però non nel senso di rilevanti rettifiche di tracciato utili a trasformare l’itinerario in una sorta di nuova AV /AC, ma nell’adozione di moderni sistemi di gestione del traffico, nel rifacimento dei piani di stazione, nell’incarrozzamento a livello, nell’utilizzo di materiale rotabile effettivamente consono alle caratteristiche plano altimetriche della linea e nell’adozione di tutti quei minimi accorgimenti atti a velocizzarne l’esercizio.
Censin49
00lunedì 12 settembre 2016 15:48
Ho visto la Roma - Pescara nei molti filmati su Youtube dedicati alla linea; mi sembra una linea interessante come percorso per la sua altimetria; perchè, oltre ad ammodernarla e aggiornarla tecnologicamente, non la si sfrutta per treni turistici su prenotazione, seguendo esempi di altri paesi es. Francia o Germania?
Tra l'altro, prima della guerra vantò un primato tecnologico, essendo la prima linea italiana (ma anche l'ultima) elettrificata col sistema trifase ad alta tensione nel tratto fino a Sulmona (dopo la guerra convertito alla normale corrente continua).
Renfe1941
00lunedì 12 settembre 2016 17:14
In particolare sulla tratta Roma Prenestina - Sulmona si procedette all’attivazione sperimentale della trazione trifase a 10 000 V e frequenza industriale di 45 Hz; la linea fu scelta perché caratterizzata da forti pendenze e da rilevanti estese in galleria; il 28 ottobre 1928 fu elettrificata la tratta da Roma Prenestina a Tivoli e il 23 marzo 1929 la rimanente sino a Sulmona; interessante notare che da Roma Termini a Roma Prenestina i convogli erano trainati da locomotive a vapore; in quest’ultima stazione avveniva il cambio di macchina.
trammue
00martedì 13 settembre 2016 13:52
sul sistema trifase a frequenza industriale sarebbe meglio stendere un velo pietoso......
per chi non lo sapesse la cosiddetta frequenza industriale al tempo era diversa da regione a regione ... in genere era 42 Hz al nord, 45 Hz al centro e 50 Hz al sud.... le varie centrali elettriche ancora non erano tutte collegate fra di loro
mi pare di ricordare che l'alimentazione della roma-pescara era prelevata dalla centrale del Sagittario (Scanno) che, con un lungo elettrodotto, alimentava anche le sottostazioni a corrente continua della napoli-foggia
Giampi5
00martedì 20 dicembre 2016 14:27
pronti a demolire?
Come accadde sempre in periodo natalizio (2005) con la demolizione della motrice 64 delle Tranvie dei Castelli, c'è di nuovo il rischio che venga fatto prossimamente con i rotabili storici della Roma-Viterbo:

http://davidnicodemi.blogspot.it/2016/12/treni-storici-atac-pronta-demolire.html
[SM=x346221]

[SM=x346228]
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