Quale futuro per i trasporti collettivi?

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Censin49
00sabato 25 aprile 2020 17:24
La presente pandemia, inutile negarlo, sta condizionando pesantemente il futuro dei trasporti pubblici, perlomeno quelli collettivi (treni, tram, metro e bus).
Già, per la "ripartenza" dal prossimo maggio, si stanno mettendo a punto specifiche rigorose per quanto riguarda gli utenti ammessi, il loro distanziamento, ecc., tali da rendere difficoltoso, o problematico, il loro utilizzo.
Anche se, ad es. a Torino, proprio in questi giorni continuano i progetti della seconda linea della metro, è innegabile che per molto tempo, forse per anni, i trasporti pubblici saranno fortemente condizionati nel loro sviluppo.
Inoltre, il "telelavoro", già nato in precedenza e ora in via di diffusione capillare, consentendo di svolgere lavoro d'ufficio dal proprio domicilio (o da "succursali" della casa madre nelle sue vicinanze), ridurrà sempre più la necessità di spostamenti con mezzi per questa necessità; e già, anche per le fabbriche, si parla di "decentrare" molte attività in sedi minori, vicine al domicilio. Quasi un "ritorno al passato", o "al futuro".
A questo punto, viene da chiedersi che ne sarà in futuro dei trasporti pubbilci collettivi..
ricc404
00lunedì 27 aprile 2020 10:38
Il telelavoro inciderà pochissimo. Se veramente diventerà più bassa la necessità di spostarsi si potrebbe approfittare per mettere a punto il piano per evitare l'ora di punto che è quella che fa aumentare i costi del sistema di trasporti pubblici.
Si continui a disincentivare l'uso del mezzo privato garantendo di pari passo una qualità di quello pubblico.
trammue
00lunedì 27 aprile 2020 11:38
sui treni hanno fatto di tutto per eliminare le carrozze a compartimenti.... oggi ci avrebbero fatto molto comodo
Censin49
00lunedì 27 aprile 2020 16:59
trammue, 27/04/2020 11:38:

sui treni hanno fatto di tutto per eliminare le carrozze a compartimenti.... oggi ci avrebbero fatto molto comodo

Ho pensato anch'io la stessa cosa; coi compartimenti, era facile isolare e separare, in caso di necessità.
Ricordo che, in genere, sui treni vi era sempre un compartimento riservato al capotreno, e, sui treni diretti oltreconfine, uno riservato al personale addetto al controllo dei documenti di espatrio (come ad es. sul "diretto" di metà mattino da Torino per Lione: il personale addetto iniziava il controllo dei passaporti e altri documenti poco dopo la partenza dal capoluogo piemontese).
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