NAPOLI- Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa

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Francesco E.
00domenica 17 aprile 2005 13:18
Finalmente una bella notizia! A quanto pare è certa la sua riapertura ad inizio della prossima estate... il Museo dopo i gravi danni subiti dal nubifragio del 2001 è stato sottoposto ad un totale rifacimento per una spesa di 900 mila Euro... a quanto pare anche alcuni rotabili hanno ricevuto interventi di "lifting"; il museo, in particolare, ha ricevuto una nuova pavimentazione basata su materiali scelti, adeguamento alle norme di sicurezza ed altri interventi che, a quanto pare, lo avrebbero reso uno dei musei ferroviari all'avanguardi in Europa!
Cari amici... cominciate a scaldare le macchine fotografiche!
Grimcast
00lunedì 18 luglio 2005 23:31
Apertura
Su quello che dovrebbe essere il sito ufficiale (http://www.microsys.it/pietrarsa/) lo danno chiuso ALMENO da due anni, ma che è successo? da quanto è chiuso? perchè? e quando riaprirà? non mancate di farcelo sapere su questo topic
Francesco E.
00lunedì 18 luglio 2005 23:54
??????
Ma il post precedente al tuo (che poi è l'unico in questa sezione ed è a mio nome!) non l'hai letto??????????[SM=x346234] [SM=x346234] [SM=x346234] [SM=x346234] [SM=x346235] [SM=x346235] [SM=x346235] [SM=x346235]
mark815
00lunedì 26 settembre 2005 19:29
da "Il mattino" di oggi
Pietrarsa: museo chiuso, persi 200mila turisti

IL CASO. GLI INTERVENTI RITARDATI DALLA BUROCRAZIA E DA DIFFICOLTÀ TECNICHE


Portici. Il museo ferroviario di Pietrarsa non ha mai incassato un solo euro. È chiuso, infatti, dall'autunno 2001. In quell’anno, il museo ferroviario più importante d'Italia, uno dei più grandi del mondo, finiva su un binario morto per la necessità di lavori di ristrutturazione dopo che un violento temporale aveva danneggiato le facciate di alcuni capannoni. Oggi, dopo quattro anni, non si è ancora concluso. Il museo, infatti, è ancora ko: l'intervento di ristrutturazione programmato dalle Ferrovie dello Stato, iniziato soltanto nel gennaio 2004 a causa dei soliti intoppi burocratici, finanziato con circa un milione di euro, non è ancora terminato. E così l'immensa struttura, che si trova al confine tra Napoli e Portici e che accoglieva gratuitamente circa 50.000 visitatori l'anno, provenienti da ogni parte del mondo, resta tristemente in attesa di una rinascita più volte annunciata e immancabilmente rimandata. Facendo i conti sono, dunque, duecentomila i turisti che nei 4 anni di stop non hanno potuto visitare il museo. «La messa in sicurezza - hanno spiegato nel luglio scorso Salvatore Caracoglia e Daniela Bovone, responsabili del museo e delle attività museali - ha avuto inevitabilmente la precedenza sugli altri interventi di riqualificazione. I ritardi? Sono dovuti a diversi motivi: intoppi burocratici, difficoltà tecniche, necessità di modulare al meglio i lavori. Ma ormai possiamo dire di essere in dirittura d'arrivo: entro la fine dell'anno contiamo di riaprire il museo al pubblico». Ma la rassicurazione non è bastata. Il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo ha scritto all'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, sottolineando di aver «verificato personalmente che i tempi di ultimazione dei lavori si sono incredibilmente allungati e allo stato non è dato comprendere quando la struttura potrà riaprire i battenti»; Cuomo chiede, dunque, «l'individuazione di un tavolo di confronto per esaminare i diversi problemi sul tappeto». Fino ad ora, viene fatto rilevare, gli annunci di una imminente riapertura dei cancelli sono sempre stati smentiti dai fatti. E se un treno in ritardo non fa più notizia, un intero museo ferroviario sì: quattro anni di chiusura forzata rappresentano un'enormità, anche se le Ferrovie dello Stato hanno programmato, insieme con i lavori necessari per garantire la sicurezza di lavoratori e visitatori, e per riparare i danni prodotti dalle intemperie, anche un restyling complessivo della struttura. Oltretutto, l'inizio dell'intervento vero e proprio è stato preceduto da una lunga fase di saggi e studi tesi, in particolare, a prevenire i danni causati dalla salsedine, nemico numero uno di un museo praticamente costruito sul mare, poggiato su un riempimento artificiale di 4 metri di profondità costituito da materiali di risulta, realizzato tra il 1840 e il 1853. Ultimo appello, dunque, gennaio 2006: per quella data Pietrarsa dovrebbe rimettersi in cammino. Lo sperano appassionati, studenti, politici, e anche i dipendenti del museo: quattro anni di solitudine, per chi ha sempre lavorato circondato da centinaia di bambini allegri e incuriositi, sono sicuramente troppi.
Alessandroch
00lunedì 26 settembre 2005 19:57
spero proprio che si decidano !!!

le cose belle le devono sempre mettere all' ultimo posto dei progetti.
Francesco E.
00martedì 13 giugno 2006 23:34
NOTIZIA IMPORTANTE!!!!
Copio-incollo dal mattino di oggi:

13/06/2006
PORTICI
Pietrarsa sopralluogo per riaprire il museo


"Portici. Il giorno della verità: questa mattina la commissione provinciale per i pubblici spettacoli si recherà al museo ferroviario di Pietrarsa per l'ultimo «parere favorevole» alla riapertura della struttura chiusa dall'autunno 2001 per un intervento di ristrutturazione che si è rivelato più complicato del previsto. In ogni caso, al di là dell’enorme ritardo accumulato, il museo stavolta sembra davvero avere imbroccato il binario giusto: la scorsa settimana si è svolta infatti in prefettura una conferenza dei servizi ad hoc e gli ultimi intoppi burocratici sembrano superati. Intanto l’ok della commissione provinciale permetterebbe di iniziare subito a utilizzare alcuni spazi per eventi culturali in attesa della riapertura vera e propria prevista nei primi giorni di settembre. Alla riunione in prefettura, la seconda in quindici giorni, hanno partecipato insieme al prefetto Renato Profili, il sindaco Vincenzo Cuomo e i rappresentanti delle altre istituzioni interessate: Comune di Napoli, Asl 5, vigili del fuoco, Soprintendenza, Ferrovie dello Stato. L’obiettivo di tutti è quello di restituire al più presto al pubblico un museo di inestimabile interesse. Quattro anni e mezzo dopo il nubifragio che causò gravi danni ad alcuni capannoni, dunque, può dirsi insomma finalmente concluso l'intervento di riqualificazione realizzato dalle Fs e costato circa 900mila euro. Inaugurato nel 1982, il museo di Pietrarsa si estende su una superficie di 36mila metri quadrati. Le locomotive a vapore sono 26 e la più antica risale al 1839. Poi ci sono quelle elettriche risalenti alla prima metà del '900, e quelle a gasolio perfettamente conservate accanto a vagoni, attrezzi e ogni sorta di testimonianza della storia della ferrovia, compresa una biblioteca. ca.ta."

Se le cose stanno così mi sa che a settembre dovremo organizzare una bella visita!


[Modificato da Francesco E. 13/06/2006 23.35]

Francesco Angrisani
00mercoledì 14 giugno 2006 00:26
Spero proprio che le cose stiano veramente così. A dire il vero, sono stufo di notizie di avvenimenti che per anni sono stati dati per imminenti dalla stampa cittadina e poi finite sotto la sabbia.
[SM=x346219]
Alessandroch
00mercoledì 14 giugno 2006 06:52
e sia
mi sa che a settembre vi raggiunga a Napoli
Francesco E.
00mercoledì 14 giugno 2006 08:48
X Francesco Angrisani
E vero! Però quando si arriva in conferenza dei servizi (Augusto dimmi se sbaglio) vuol dire che si è effettivamente in dirittura di arrivo... [SM=x346239]
1Augusto
00mercoledì 14 giugno 2006 11:38
Pietrarsa, Portici (NA), 7 marzo 1998.
Nell'attesa di poter tornare in questo posto bellissimo (a Francesco: la Conferenza di Servizi a volte indica che si è a buon punto, altre no. In questo caso si è a ottimo punto, è solo questione di alcune settimane), inserisco alcune foto non perfette (ebbi qualche problema con la macchinetta all'epoca) scattate in occasione della visita che facemmo io e Flora 8 anni fa. In quel periodo bisognava farsi autorizzare per scattare le foto, speriamo siano meno fiscali in futuro.

Panorama dal piazzale lato mare



uno dei viali esterni



Un' Ale 880 (mi pare), ora trasferita per rimuovere residui di amianto e riportarla in efficienza



Vagone postale del regno



Reparto littorine



Aln 772 3375



"Baffone" D 342 4011



E 326 004, conservata in ordine di marcia e, forse, ora trasferita per treni speciali. Nata come "versione veloce" dell'E 626 (di cui condivide tutta la parte elettrica e la sospensione di tipo tranviario) fu costruita solo in 12 esemplari, poi soppiantata dal progetto E 636 a causa della sua aggressività, al pari dell'E 428, verso il binario. Il suo regno era fra Bologna San Donato e la linea adriatica, dove ha smesso il suo servizio nella seconda metà degli anni '80.



E 428 con frontale aerodinamico di terza (o quarta?) serie



A più tardi altre foto.

[Modificato da 1Augusto 14/06/2006 11.40]

1Augusto
00mercoledì 14 giugno 2006 19:26
ancora foto
Passiamo ad alcune (ma ci sono molti esemplari) fra le locomotive a vapore: 735 128



poi 741 137



744 118



Il pancone della "trifase" 432 001



A più tardi qualche altra immagine.

[Modificato da 1Augusto 14/06/2006 22.12]

1Augusto
00mercoledì 14 giugno 2006 22:08
Le ultime foto su Pietrarsa dallo scanner
La sala apparecchiature, con sezionatori in primo piano.



La sala modelli, ce n'erano di bellissimi, e tutti di produzione artigianale non commercializzata.



Dedicata a Roberto, un E 400 FS ex Aosta-Pré St. Didier, nei colori della Ferrovia Casalecchio-Vignola.



Per chiudere, una veduta in esterno con lo sfondo di Napoli in lontananza, con Flora a prendere vento (che lì difficilmente manca) e sole. Sono passati otto anni, sembrano otto mesi...



filobustiere
00mercoledì 14 giugno 2006 23:19
Il Museo di Pietrarsa
Consentitemi un pò di campanilismo. L'area del Museo insiste sul territorio di Portici, Napoli e mi pare un po' anche San Giorgio. Ma una cosa è certa: Ercolano non c'entra per niente. Potreste provvedere a rettificare?
Roberto Amori
00giovedì 15 giugno 2006 01:41
E 400
Ringrazio Augusto della bella dedica.
Nella sezione Ferrovie Urbane \ Casalecchio Vignola ho inserito un'altra foto del locomotore in questione.

Il materiale presente al museo di Pietrarsa è interessantissimo, così come è molto bella la struttura che li accoglie e anche il posto tutt'attorno...insomma spero di andarci presto.
Francesco Angrisani
00giovedì 15 giugno 2006 01:51
X Roberto
Magari all'eventuale riapertura del museo che si spera debba avvenire in settembre.
[SM=x346219]
mister656
00giovedì 15 giugno 2006 03:42
Ma il famigerato 444 001 che fine ha fatto,si ventilava tanto l'ipotesi Pietrarsa,invece credo sia ancora ad arruginirsi a Roma S.L.
Ne avrei di materiale da proporre per la riapertura visto che sembra che qualcosa sia stato portato via...
RomaTram
00giovedì 15 giugno 2006 10:15
La E444.001 da molto tempo non è più a Roma San Lorenzo dietro la rimessa B ma dovrebbe essere stata portata a Foligno. Prima di poterla esporre da qualsiasi parte deve essere bonificata dall'amianto.
PS
Molte loco a vapore di Pietrarsa son senza tender per ragioni di spazio...tender che sono parcheggiati nella RL di Campobasso (ma qualcosa è stato portato a Pistoia e non è eslcuso che qualche altra loco esca da Pietrarsa)
ricc404
00giovedì 15 giugno 2006 10:35
Al museo ci andai la prima volta nel 1992, eravamo solo io e la mia futura moglie. Poi riandai nel 1996 in occasione del raduno dei lettori di Amico Treno, la mitica testata della divisione regionale. Lì incontrammo Cesare Vaciago, Piero Muscolino e altri. Veramente un bell'evento, compreso l'ottimo rinfresco e il concerto di Francesco Baccini nel capannone montaggio.

Piccolo appunto all'articolo del Mattino: la locomotiva più vecchia non è del 1839, ma di fine '800 (se non erro la 910.001 del 1905). Infatti la Bayard presente è solo la ricostruzione fatta nel 1939 in occasione del centenario.
Ciao ciao. [SM=x346219]

ps
Speriamo riapra davvero
mister656
00mercoledì 21 giugno 2006 16:03
La particolarità del museo era la libertà assoluta di poter girare ovunque,(ad eccezione di quando erano presenti grandi flussi di gente,scolaresche ecc...)
Infatti io ne ho approfiitato durante la mia ultima visita al museo e mi sono intrufolato in praticamente tutte le cabine di guida delle locomotive
Questa dovrebbe essere una 835...




Cosa c'e' sotto il d 342 mostrato da Augusto?
Questa foto mi ricorda molto quella in cui Augusto mise la digitale sotto il 1029 senza vedere cosa c'era...la stessa cosa la feci pur io...




Comunque l'opificio è veramente splendido....




Uno dei tanti plastici esposti...
La qualità è scarsa perchè usai una usa e getta comprata poco prima di entrare nel museo




[Modificato da Francesco E. 21/06/2006 19.12]

mister656
00mercoledì 21 giugno 2006 16:11
ops avevo scritto digitale al posto di usa e getta.... [SM=x346247]
Augusto1
00lunedì 4 dicembre 2006 09:34
Lettera dell'ACUSP alle FS e al presidente Napolitano
Museo di Pietrarsa "Porte Aperte" alla presenza del Presidente della Repubblica "fan del trasporto ferrato"

L'Acusp chiede ufficialmente al presidente Innocenzo
Cipolletta e all'amministratore delegato Mauro Moretti delle Ferrovie dello Stato di riaprire il Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, chiuso al pubblico dal 2001 per lavori di ristrutturazione (nota indirizzata per conoscenza anche al Presidente della Repubblica che ha ricevuto in questi giorni in visita a Napoli, dal presidente delle Fs Cipolletta, un modellino del primo treno a vapore). L'Acusp oltre a denunciare il balletto di date sulla riapertura del museo comunicate da FS, ha sollecitato il Sindaco di Portici, il Presidente e i Capigruppo del Consiglio Comunale, affinchè venga convocato un consiglio monotematico sul futuro del Museo di Pietrarsa (polo turistico di grandissima attrazione meritevole di essere inserito nel circuito dell'ArteCard, come da tempo propone l'Acusp alle Istituzioni locali e Regione). Le Ferrovie dello Stato, dopo l'ultimo annuncio ("Pietrarsa riaprirà ad ottobre"), allo stato non hanno più informato la clientela, nè sono state comunicate date certe da parte di FS, relative alla riapertura del Museo di Pietrarsa che, oltre alla replica della storica locomotiva Bayard (che nel 1839 ha effettuato il primo viaggio in ferrovia Napoli-Portici), ospita altre 26 treni dell'epoca; meta fino al 2001 di migliaia di visitatori e, soprattutto, di alunni e studenti. Poi il Museo ha chiuso e tutti attendono che dalle parole si passi ai fatti e che finalmente il Museo di Pietrarsa riapra i suoi cancelli alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano "fan del trasporto ferrato".
Il Presidente dell'Acusp (associazione contribuenti utenti servizi pubblici)
Dr Alfredo Capasso
3398697687
Francesco Angrisani
00lunedì 4 dicembre 2006 15:41
Evito commenti, per non essere noioso, circa la mancata riapertura l'ottobre scorso del museo di Pietrarsa, la quale si commenta da sola.
[SM=x346221]
Scrivo queste poche righe perché sento l'esigenza di lanciare un plauso all'ACUSP ed al suo presidente per l'azione intrapresa al fine di smuovere l'acqua stagnante.
[SM=x346220]

[Modificato da Francesco Angrisani 04/12/2006 16.15]

Augusto1
00mercoledì 13 dicembre 2006 20:08
Lettera delle FS all'Acusp
Le Ferrovie dello Stato, in una nota a firma di Marco Pavanello Direttore Centrale Comunicazione Esterna e Corporate Branding, precisano all'Acusp che "la riapertura del museo di Pietrarsa rimane fra i nostri obiettivi prioritari per i primi mesi del prossimo anno".
Quanto alla proposta dell'Acusp di inserire Pietrarsa nel circuito ArteCard, le Ferrovie dello Stato informano che "stiamo lavorando sia su questo progetto sia su diverse altre ipotesi, con l'obiettivo di una concreta valorizzazione del Museo e di un sempre maggiore apprezzamento da parte degli appassionati".
L'Acusp nel condividere il Piano delle Ferrovie dello Stato, relativamente alla valorizzazione del Museo di Pietrarsa, ripropongono quanto da anni già richesto: tempi certi per la riaperura del museo e un tavolo di confronto Ferrovie dello Stato - Comune di Portici - Acusp, perchè i problemi da affrontare non riguardano solo il Museo di Pietrarsa, ma anche i mezzi di trasporto pubblico per raggiungere il museo, i parcheggi per i bus turistici e auto private, la segnaletica stradale verticale ed orizzontale. Insomma, il Museo di Pietrarsa fa parte integrante con la Città e la voce dei cittadini, di associazioni di utenti, come l'Acusp, non può rimanere inascoltata. Tra l'altro, la partecipazione richiesta da associazioni riconosciute a livello nazionale come Acusp-Assoutenti è prevista da precise leggi dello Stato che nè il Comune, nè le Ferrovie possono ignorare.
In merito all'accessibilità alla stazione di Portici/Bellavista della Circumvesuviana, da un sopralluogo effettuato dall'Acusp si registra che si stanno ultimando i lavori per aprire al pubblico i due ascensori e costruire percorsi per ipovedenti Lavori che l'Acusp segue quotidianamente.

Il Presidente dell'Acusp (associazione contribuenti utenti servizi pubblici)
Dr Alfredo Capasso
3398697687


Augusto1
00venerdì 12 ottobre 2007 23:25
Riapertura a Natale
Il Museo di Pietrarsa dovrebbe riaprire per Natale, come annunciato dalla rivista ITreni.
mark815
00domenica 16 dicembre 2007 17:40
Riapre il Museo Ferroviario di Pietrarsa
PORTICI (Napoli) - Dopo un lungo periodo di inattività per lavori di riqualificazione e di adeguamenti strutturali, riapre il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Mercoledì 19 dicembre il Museo viene riaperto al pubblico di appassionati e non, per continuare ad offrire la testimonianza di un passato che ha segnato non solo la storia delle Ferrovie italiane ma anche quella di tutto il Paese.
Saranno presenti, tra gli altri, il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, il Ministro per le Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, il Presidente della Provincia di Napoli, Riccardo Di Palma, il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, per Ferrovie dello Stato il Presidente, Innocenzo Cipolletta e l’Amministratore Delegato, Mauro Moretti.

articolo tratto da www.ferrovie.it

www.ferrovie.it/ferrovie.vis/timdettvp.php?id=3134

Chi ci sarà?
Augusto1
00domenica 16 dicembre 2007 18:06
Era ora!
Nientemeno ci sono voluti più di sei anni per riaprirlo (e credo che non ci sia più neanche la E 326, una delle poche macchine atte al servizio)...
Non so se potrò venire, ma preferirei andarci quando putimmo sta' io e 'e locomotive, non con tutto quel bordello di gente...
Robby Cal
00domenica 16 dicembre 2007 19:05
Re: Era ora!
Augusto1, 16/12/2007 18.06:

(...)e credo che non ci sia più neanche la E 326, una delle poche macchine atte al servizio(...)



Vuoi dire ke le Ferrovie se la sono ripresa per farla tornare a lavorare? [SM=x346232]


mark815
00domenica 16 dicembre 2007 19:40
da "Il Mattino" di oggi
Riapre Pietrarsa il museo sulle rotaie

LAURA CESARANO
Portici.Riapre dopo sei anni il museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Un museo unico, anche per vicissitudini e polemiche. L’ultima è nata ieri, quando Rfi ha diffuso il comunicato che annuncia l’inaugurazione del sito, per il prossimo mercoledì mattina, dimenticando di inserire tra i nomi delle personalità presenti quello del sindaco di Portici Vincenzo Cuomo, che per tutta risposta ha fatto sapere che al taglio del nastro non ci sarà: «Evidentemente, le ferrovie non conoscono la cortesia istituzionale: ho tanto lavorato per la riapertura convocando la prima conferenza dei servizi, lascio ad altri la passerella». Una storia importante e stranamente travagliata, quella del museo porticese. Contava circa 20mila visitatori all’anno, in buona parte studenti, e tra gli stranieri era ammiratissimo da inglesi e giapponesi. Nel 2001 un nubifragio ne danneggiò le strutture esterne. Da allora è cominciato il lungo calvario del restyling: burocrazia, test per accertare la resistenza dei materiali agli attacchi della salsedine, perché i binari di Pietrarsa, come una buona parte dei binari italiani, corrono accanto al mare. Completati finalmente i lavori, è poi cominciata la trafila delle autorizzazioni. Ieri mattina nei padiglioni chiusi gli operai erano ancora al lavoro per gli ultimi ritocchi: il cancello scorrevole guardato a vista si è aperto soltanto per far passare il furgone arrivato da Roma per consegnare un plastico. È la miniatura di un intero percorso: binari, stazioni, gallerie. Una pista su cui i trenini tracceranno un itinerario didattico. Intorno, le infrastrutture ancora sulla carta: tra queste i parcheggi, le vie di accesso, la buvette o il ristorante, gli accordi con la Regione per inserire il museo nel circuito dei grandi attrattori. Tra le novità ci sarà anche la biglietteria, mentre per il passato l’ingresso era gratuito. Da poco il museo ha cambiato direttore: la romana Daniela Bovone è la nuova responsabile subentrata al napoletano Elpidio Baldascini. La gestione ha cambiato latitudine e dal territorio emerge qualche preoccupazione. Intanto, si riparte. Il museo è ospitato nella sede di quello che un tempo fu il Real opificio meccanico e pirotecnico. Fu inaugurato nel 1989 in occasione del 150esimo anniversario della nascita delle ferrovie italiane. Una nascita avvenuta il 3 ottobre 1839, data in cui per la prima volta un treno percorse la tratta tra Napoli e Portici. A trainarlo la vaporiera Bayard: una riproduzione fedele è esposta nei padiglioni del museo. Nei 36mila metri quadri del sito ci sono anche l’antico vagone postale, la «centoporte», la «littorina», automotrici, locomotrici, la mitica carrozza numero 10 del treno presidenziale, Fiat, classe 1928, con gli interni decorati in oro zecchino, il tavolo in mogano e le plafoniere di Murano. E ancora modellini, plastici: c’è tutta la storia della strada ferrata italiana e dei vagoni che da più di centocinquant’anni la percorrono. Ora sui binari di Pietrarsa deve arrivare il treno del rilancio.
Augusto1
00domenica 16 dicembre 2007 23:49
per Robby
Dovrebbe essere stata riportata in Emilia per la trazione di treni speciali, ne avevo già fatto accenno nella pagina precedente, dove c'è la foto da me scattata nel 1998.

A proposito della salsedine richiamata dall'articolista de "Il Mattino": tutte le locomotive prima della chiusura del museo erano ricoperte di olio (specialmente quelle a vapore) per diminuire l'impatto dell'aria di mare con l'acciaio. Dello stesso male hanno sempre sofferto i tram del deposito San Giovanni, mentre quelli "di stanza" a Fuorigrotta si sono sempre mantenuti preservati dalla ruggine (la riprova più tangibile si ebbe osservando i tram caricati per la demolizione nel 1997, dopo 17 anni di permanenza sotto i capannoni). Ah, se se ne fosse trattenuto un altro paio... ma questa è un'altra storia.
BiagPal
00lunedì 17 dicembre 2007 23:17
FINALMENTE!!! [SM=x346250] [SM=x346250] [SM=x346250]
Ragazzi, se organizzassimo una visita nei prossimi giorni di festa?
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