Megabus in Europa (diesel o filobus)

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Krokodil
00venerdì 23 giugno 2006 22:36
Vediamo di fare il punto...

Per prima cosa ecco due megafilobus ginevrini:



PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA FOTO




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Qui invece un disegno di quelli di Zurigo: www.proaktiva.ch/tram/photo/zurich/hess_design_07_2005.jpg

Riassumendo, in Europa dovrebbero esserci (già presenti o in imminente consegna)

Svizzera:
Ginevra: 11 filobus Hess (721 articolato del 1990 allungato, 781-790 di serie moderni) e 5 autobus (101-105, NewAGG300)
Losanna: una cinquantina di convogli filobus + rimorchio separato (24 metri in totale, amtricole sparse)
Lucerna: 16 convogli (filobus, i rimorchi sonop 301-316) e 3 filobus (Hess, matricole non ancora decise)
San Gallo: 1 filobus Hess ibrido (prime due casse del 1990, ultima del 2005, uno strambo collage)
Zugo: una decina di convogli autobus + rimorchio
Zurigo: 17 filobus Hess (160-176)

Olanda:
Eindhoven: un Phileas 24 metri (autobus guidato da magneti annegati nell'asfalto che in teoria può anche viaggiare da solo, come già alcuni minibus fanno, senza personale a bordo), e per la cronaca una dozzina simili ma da 18 metri
Utrecht: qualche decina di autobus NewAGG300

Germania:
Amburgo: qualche decina di autobus NewAGG300

Lussemburgo:
Rete suburbana: un autobus NewAGG300

Scandinavia:
Finlandia?: qualche decina di autobus Volvo

Belgio:
Liegi: un AGG300 (5.763, usato solo sulla linea 48)

Altrove: Brasile (Curitiba)

(l'idea della discussione viene da un messaggio di Skeggia su FOL di due settimane fa)

[Modificato da XJ6 25/06/2006 8.25]

Augusto1031
00sabato 24 giugno 2006 10:15
megafilobus
Molto affascinanti. Peccato che in Italia non potrebbero circolare, data la misura eccedente i 18 metri.
LHB
00sabato 24 giugno 2006 11:17
Aggiungo:

Germania
Aachen: 2 VanHool New AGG300 (clicca qui per vedere delle foto
Flavio Menolotto
00martedì 27 giugno 2006 01:09
Noto con piacere che è stata accolta la richiesta per uno spazio indipendente che riguarda mezzi "maxi" o "mega".

Come già avevo accennato sia nelle sezioni riguardanti i filobus di Roma, i filobus svizzeri e sui tram di Padova i maxifilobus potrebbero essere un'alternativa a tram, come da positive esperienze svizzere: da più parti, anche su ML specializzate, si apprezza la novità ma si taglia corto escludendo il loro impiego perchè superano i 18 m.

E' stato ribattuto che vi sono numerose eccezioni in Europa ed ambito CE.

In Olanda, Germania, Lussemburgo e Belgio circolano già maxiautobus, ed anche lì c'è la norma di lunghezza massima di 18 m., come descritto dalle pazienti ricerche di Marco Gerosa (ma i maxibus di Bordeaux sono stati radiati?)

In Italia basterebbe lo sforzo di qualche azienda di TPL, scartabellando per il Codice della Strada ho trovato una disposizione che permetterebbe l'uso di tali mezzi, l'immatricolazione come veicolo atipico, come riportato nel paragrafo di seguito.

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Art. 59. Veicoli con caratteristiche atipiche.
1. Sono considerati atipici i veicoli elettrici leggeri da città, i veicoli ibridi o multimodali e i
microveicoli elettrici o elettroveicoli ultraleggeri, nonché gli altri veicoli che per le loro
specifiche caratteristiche non rientrano fra quelli definiti negli articoli dal 52 al 58.
2. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti i Ministri interessati, stabilisce, con
proprio decreto:
a) la categoria, fra quelle individuate nei suddetti articoli, alla quale i veicoli atipici
devono essere assimilati ai fini della circolazione e della guida;
b) i requisiti tecnici di idoneità alla circolazione dei medesimi veicoli individuandoli, con
criteri di equivalenza, fra quelli previsti per una o più delle categorie succitate.

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cordiali saluti da Flavio Menolotto
Augusto1
00martedì 27 giugno 2006 13:50
per Flavio Menolotto
Quello che dici è tutto giusto, ma bisogna considerare un fatto, a mio avviso, imprescindibile: nessuna azienda di trasporto si imbarcherebbe nell'acquisto di mezzi che potrebbero circolare solo in base a cavilli burocratici se non deroghe (con lo spettro concreto di non poterli utilizzare), anche perchè interverrebbe la Corte dei Conti che indagherebbe su questa sorta di "incauto" (non per la provenienza, ovviamente, quanto per la destinazione d'uso) acquisto, e credo che nessun amministratore pubblico voglia correre questo rischio. Da tenere presente, poi, che, tranne Torino e Milano, forse nessuna città italiana sarebbe morfologicamente idonea all'impiego di questi convogli tanto belli quanto lunghi, adatti prevalentemente per percorsi rettilinei su strade convenientemente attrezzate.
Daniele2595
00martedì 27 giugno 2006 14:57
Ciao a tutti!
Veicoli del genere svolgerebbero un buon servizio sulla linea 2 di Torino.
Prevista come metropolitana leggera nella Rete'82, gli impianti non vennero mai realizzati e rimase gestita con autobus.
Da circa otto anni si usano su questa linea veicoli snodati da 18m (prima BredaMenariniBus 321, poi VanHool, infine i Cityclass a metano), ma l'affollamento in alcune ore del giorno é ancora notevole.
Il percorso si svolge su una serie lunghissima di ampi viali di circonvallazione, e costituisce una sorta di "semicircolare esterna"; non ci sarebbero davvero problemi per i megabus, a parte una adeguata istruzione del personale.

Ci sono problemi burocratici per l'immatricolazione in Italia?
Vediamo un precedente storico.

Nel 1970, l'ATM di Torino introdusse i nuovi autobus "Modello Torino", realizzati da Viberti-Seac su meccanica Lancia Esagamma 718; si trattava dei primi 12m italiani a tre assi, allora non ancora previsti dal Codice della Strada (erano ammessi i 12m solo con tre assi, come i bipiano "Monotral" Viberti-Fiat 413 della stessa ATM torinese, o i vari filobus Alfa Romeo e Fiat costruiti dagli Anni'40).
Ebbene, la loro circolazione era permessa solo sulle strade il cui proprietario avesse dato il benestare al transito; il Comune di Torino, che pilotava l'esperimento a livello nazionale, diede il benestare al transito sulle proprie strade cittadine di questi bus, che iniziarono il servizio sulle linee più trafficate della rete.

Questo bus "Modello Torino" ebbe poi un successo nazionale nella successiva versione su meccanica Fiat 421 AL, adottata anche a Roma e in altre città.

Anche stavolta, Torino potrebbe fare da battistrada!
[SM=x346219]
Daniele
Daniele2595
00martedì 27 giugno 2006 15:00
Oooops.......scusate il lapsus!!!
Scusate l'errore: i "Modello Torino" Lancia Esagamma 718 furono i primi autobus italiani da 12m A DUE ASSI, e non a tre come per lapsus ho scritto sopra!!! [SM=x346238] [SM=x346238]

Daniele
Krokodil
00martedì 27 giugno 2006 20:03
I megabus di Bordeaux, come chiesto da Flavio Menolotto, sono stati effettivamente radiati un paio di anni fa con l'apertura della nuova rete tranviaria. Erano una dozzina, precisamente 8981-8990 la serie e 8991 il prototipo, e circolavano solo sulla linea 7 (che prolungava alcune corse come 8 ==> da qui la "leggenda locale" del 7/8). Tale linea (a semicerchio) è proprio del tutto scomparsa, sostituita da altre linee perpendicolari, tram o autobus.
Krokodil
00martedì 4 luglio 2006 15:29
Bisognerebbe aggiungere i TVR, almeno quello di Nancy, dato che viaggia senza guida anche con passeggeri a bordo (a Caen succede solo verso il deposito).
Lucajuventino
00martedì 4 luglio 2006 17:04
Se si dimezzano le frequenze dei passaggi, questi megabus diventano superflui. E se l'affluenza è ancora tale da essere insufficienti i 18 metri, l'amministrazione deve pensare ad un sistema tranviario che permette, a parità di lunghezza dei mezzi, una maggiore capienza. Bordeaux mi sembra sia un esempio più che significativo in questo senso.
Già mi vedo due "2" al capolinea di corso Maroncelli accodati: il primo è in fermata, il secondo chiude via Nizza...
Comunque uno o due non mi dispiacerebbe vederli a Torino. A suo tempo mi impressionarono non poco ad Utrecht, la prima volta che li vidi dal vivo.

Luca
Flavio Menolotto
00mercoledì 5 luglio 2006 02:11
maxifilobus e tram
Mi permetto di girare in questa sezione quanto detto nella sezione filobus. Il confronto tra i recenti filobus snodati a 3 casse a doppia articolazione da 24 m, detti megatrolleybus o megafilobus (io preferisco definirli maxifilobus) ed i tram.

Dopo una lunga sperimentazione a Ginevra su un filosnodato da 18 m Naw/Hess/Siemens a cui si è aggiunto l'elemento centrale, sono in consegna 10 maxifilobus da 24 m da 190 posti sulla frequentata linea 10, esercitata con filosnodati da 18 m.

Il carico di passeggeri su tale linea impone nelle ore di punta corse molto frequenti, ma la trasformazione in tramvia presupponeva costi notevoli, sia per la realizzazione che per l'esercizio. L'idea dell'aggiunta di un'elemento centrale porta il maxifilobus quasi alla stessa portata di un tram articolato da 200 posti.

Al contrario raddoppiare, ad esempio, il numero delle corse di auto o filosnodati da 18 m farebbe aumenterebbe molto i costi di gestione, con raddoppio di personale e mezzi.

A Zurigo saranno consegnati 17 maxifilobus sulla trafficata linea 31: se si incrementerà ulteriormente il traffico verrà trasformata in linea tramviaria ed i mezzi passeranno sulla linea 32.

Il maxifilobus, denominato (un po’ impropriamente) “Light Tram” non ha bisogno del costoso binario ma solo della linea aerea bifilare. E' da vedersi come un sostituto del tram per capacità di trasporto da 1500 persone/ora per senso di marcia, dove si è al limite con auto o filosnodati, fino a 3000-3500 passeggeri/ora per senso marcia, ora appannaggio di linee tramviarie con tram da 200 posti.

Rispetto ad una tramvia classica i risparmi sono evidenti, per la realizzazione di una tramvia senza opere particolari tipo ponti, gallerie ecc. si parte da costi chilometrici di 5 mil. di €/km in su, mentre per linea aerea bifilare e cabine di alimentazione per i maxifilobus siamo su 1 mil. di €/km.
I costi di esercizio chilometrici sarebbero un pò superiori a quelli dei filosnodati e minori rispetto ai tram, ma il risparmio sui costi infrastrutturali è notevole. Non solo, ma anche sui mezzi si avrebbe un bel risparmio, un maxifilobus costa 1 mil. di € contro 1,5-2 mil. di € di un tram da 200 posti. Si consideri inoltre la maggior flessibilità del maxifilobus rispetto al tram che, grazie alla marcia autonoma, può aggirare eventuali ostacoli ed effettuare brevi deviazioni di percorso.

A svantaggio del maxifilobus si può ammettere che il sistema non è espandibile, ma in molte realtà di città di medie dimensioni, o di linee complementari in grandi città, dove non si hanno richieste di trasporto elevate, il tram non sarebbe giustificabile ma potrebbe essere introdotto il maxifilobus, un sistema elettrificato di trasporto.

I risultati sono evidenti, con ben 30 mezzi ordinati/modificati in breve tempo delle aziende di TPL delle città svizzere le valutazioni tecnico-economiche dovrebbero essere particolarmente positive.


Cordiali saluti da Flavio Menolotto - Invorio
Flavio Menolotto
00sabato 15 luglio 2006 10:28
maxi autocarri
E' una notizia semiOT, comparsa su una ML di trasporti, ma l'introduzione di autocarri da 25 m in Germania può far ben sperare nell'introduzione di maxifilobus.

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Due giganteschi autotreni lunghi 25 metri hanno ricevuto per la prima volta una autorizzazione speciale in Bassa Sassonia (nord-ovest della Germania), aprendo cosi\' in Germania l\'era degli autosnodati extra-lunghi. Due aziende di trasporti per prime hanno ora la possibilita\' di far circolare gli autosnodati con attaccato un rimorchio finora proibito, ha comunicato il ministero dell\'Economia regionale della Bassa Sassonia. Fino ad oggi, gli autotreni (cioe\' quelli con la cabina di guida staccabile dal container), non potevano avere alcun rimorchio e la loro lunghezza massima era di 16,50 m. Finora la lunghezza massima di un autocarro con rimorchio consentita in Germania doveva restare sotto i 18,75 m.

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cordiali saluti da Flavio Menolotto
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