Le tabelle colorate

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pkrainer
00mercoledì 12 luglio 2006 16:42
Buongiorno a tutti: mi sono iscritto oggi, anche se seguo da tempo MondoTram.
Sono di Trieste e vivo a Milano, ho la passione dei tram fin da piccolissimo (pare che tormentassi genitori e nonni già a due anni, nel 1954), e in particolare mi interessano le linee tranviarie, sotto ogni aspetto. A Trieste le linee tranviarie, quando ero bambino, presentavano tabelle laterali in legno con l'indicazione del tragitto su due righe, separate da una striscia colorata, diversa per ciascuna linea. A Milano fino alla fine degli anni sessanata, analoghe tabelle erano colorate integralmente, ogni linea un colore. Dalle fotografie, ho scoperto che anche a Torino vigeva il medesimo sistema, destinato ad agevolare i molti analfabeti. Ma quando per la prima volta ho visitato Torino nel 1963, e ho studiato tram e depositi con grande cura, di quelle tabelle non permaneva traccia. Qualcuno ha un'idea per scoprire i colori che si associavano alle diverse linee torinesi, e ogni altra informazione relativa a questo dettaglio, che magari, e del caso, scusate, interessa solo a me?
Paolo
Daniele2595
00giovedì 13 luglio 2006 13:54
Occhio di bue
Ciao pkrainer, e benvenuto!!! [SM=x346242]

Qui a Torino si utilizzava il sistema dell'"occhio di bue", ovvero una piccola finestrella rotonda sotto il finestrino frontale, dalla quale si proiettava un fascio di luce di colore coordinato con ciascuna linea; già negli Anni'60 era praticamente scomparsa........

Qui puoi vedere l'"occchio di bue" proprio sopra la matricola della vettura 2574, al Rondò della Forca:

www.museodeltram.org/torino/2500/img/2500_028.jpg

mentre qui puoi vedere l'"occchio di bue" sopra la matricola della vettura 2522, in via Nizza:

www.museodeltram.org/torino/2500/img/2500_034.jpg


Ciao!!!
[SM=x346219]
Daniele
pkrainer
00venerdì 14 luglio 2006 08:28
Re: Occhio di bue
Grazie del benvenuto: é vero, c'era pure l'occhio di bue (ma c'erano, prima, certamente fino agli anni trenta pure le tabelle che dico io: se guardi le vecchie foto vedi che la tabella ha un fondo più o meno scuro). Ora.Il problema raddoppia. Quali i colori associati alle linee? coordinati con l'occhio di bue, o disgiunti? Possibile che nessuno ne sappia nulla? A Milano i colori delle tabelle sono scomparsi negli anni sessanta ma io li ricordo ancora perfettamente.
scusa poi: il rondò della forca non é quello fra Corso Eugenio e corso Regina? se sì, che cosa ci fa il 7, che é chiaramente quello vecchio, Porta Palazzo-Lingotto?
se no, qual é, che non mi ricordo? voi torinesi avete il vizio di chiamare le strade con nomi diversi da quelli che si usano nei documenti ufficiali...

[Modificato da XJ6 15/07/2006 17.36]

Paolo556
00venerdì 14 luglio 2006 09:17
Le tabelle colorate
Le tabelle colorate a Torino vennero introdotte con la municipalizzazione della rete il 01-01-1923 e durarono fino al 1945 e forse anche oltre. I colori erano coordinati con il segnale serale (l'"occhio di bue" citato da Daniele).
Qui di seguito un elenco dei colori in uso nel 1928, al primo posto il numero di linea, il colore della tabella e il colore del segnale serale.

1, rossa, rosso;
2, verde, verde;
3, bianco, bianco;
4, rossa, rosso;
5, verde, verde;
6, bianca, bianco;
6 Racconigi, bianca a strisce rosse, verde;
7, bianca, bianco,
7 lim. Millefonti, gialla, rosso;
8, bianca, bianco;
9, verde, verde;
9 lim. Sebastopoli, verde strisce rosse, rosso;
10, bleu, verde;
11, rossa, rosso;
12, bianca, bianco,
13, verde, verde;
13 lim. P. Nuova, verde strisce rosse, bianco;
14, bleu, bianco;
15, turchino, rosso;
16, rossa, rosso;
17, bianca, verde;
18, rossa, rosso;
19, turchino, bianco;
20, rossa, rosso;
21, verde, verde;
31, turchino, bianco;
Speciale, bianca, bianco.

Noi torinesi chiamiamo le strade con nomi diversi per confondere i forestieri... [SM=x346232]

Ciao a tutti.
Daniele2595
00venerdì 14 luglio 2006 14:57
Ehm [SM=x346225] , abbi pazienza pkrainer; si trattava di Rondò Rivella, e non di Rondò della Forca come ho scritto!!!
[SM=x346219]
Daniele
pkrainer
00venerdì 14 luglio 2006 23:49
grazie
una competenza invidiabile: vedremo se per Milano e per Trieste riuscirò ad avere risposte dello stesso livello...ma sarà dura, come dicono quei grandi della Val di Susa
Ora, però, qual é Rondò Rivella? tenete presente che sono un forestiero, ma non proprio al cento per cento, avendo abitato a Torino, in via Giacosa dietro il brutto palazzone Fiat, per tutto il 1972. All'epoca era ancora in funzione il vecchio deposito di via Fontanesi angolo corso Regina, dove andavo a spiare le vetture a due assi accantonate. Ma i più bei ricordi tranviari di Torino li ho del 1963 la prima volta che ho visitato la città, e siamo andati a Superga col 5, che raggiungeva già Sassi, ma percorrendo via Giolitti in un senso e via Principe Amedeo nell'altro...ricordo il 14 che scendeva per corso Moncalieri, il 13 che saliva per piazza Crimea, il 6 che faceva capolinea davanti alla stazione, il 18 che andava per i Giardini reali...piazza Catello era tutta un girare di tram. Torino mi pareva la città più tranviaria, e più adatta ad essere tranviaria (non conoscevo ancora Praga) che avessi mai visto
Paolo556
00lunedì 17 luglio 2006 13:49
Prego

una competenza invidiabile


Beh, non vado certo a memoria, ho copiato da una pubblicazione dell'epoca. [SM=x346239]


qual é Rondò Rivella?


E' la piazza attraversata dal Cso regina Margherita dove confluiscono il Cso San Maurizio, il Cso Regio Parco, il Vle 1° Maggio e la Via Fiochetto.

Ciao a tutti.
birillo2000
00lunedì 8 marzo 2010 06:27
Ciao,
anche a livorno vi era un riconoscimentp della linea attraverso
il colore e questo serviva per chi non sapeva leggere e
a quei tempi (1920 circa) era un ...professore chi aveva fatto la sesta elementare.Se guardiamo i vecchi films di totò, ...
non era da tutti saper leggere e scrivere.Appena riesco a trovare
qualcosa, mi propongo di scriverlo fra 'filobus livorno'.
Proporrei l'apertura di un forum nazionale tram-filoviario
per metterci notizie relative ai vari indicatori di linea
adottati nelle varie città ed un'altro relativo alla sospenzione
della linea aerea.Proposta indecente?
Censin49
00martedì 30 marzo 2010 20:46
ideogrammi
All'inizio del secolo XX, il problema dell'analfabetismo diffuso era ancora così presente, che le diverse linee tranviarie torinesi (non ancora contraddistinte da numeri o lettere dell'alfabeto, come fu poi in seguito dal 1913, ma solo dal percorso o dai capilinea) erano state contrassegnate con "ideogrammi", sorta di bandiere disegnate su una tabella metallica affissa sulle fiancate delle vetture, diverse da linea a linea.
Censin49
00mercoledì 31 marzo 2010 21:16
tabelle colorate
Io la faccenda delle tabelle colorate la ricordo così.
Sino agli anni 70, sulla fiancata delle vetture tranviarie dalla parte delle porte era affissa una tabella col numero della linea ed una descrizione sommaria del percorso. Sia il fondo, sia i caratteri variavano come colorazione da una linea all'altra. Un esempio delle linee che ricordo, perchè transitavano dalle mie parti:
Linea 7 (Porta Palazzo - Piazza Bengasi): scritte nere su fondo bianco
Linea 1 (Mirafiori - Cimitero Generale): scritte bianche su fondo verde
Linea 18 (Piazza Carducci - via Sempione): scritte bianche su fondo rosso
Linea 21 (Millefonti - Madonna del Pilone): scritte bianche su fondo verde
Linea 2 (Ospedale Molinette - Chiesa della Salute): scritte bianche su fondo verde
Linea 15 (Ponte Isabella - Barriera Milano sino al 1966): scritte bianche su fondo blu
Linea 15 ( Piazza Bengasi - Barriera Milano dal 1966 in poi, in sostituzione della 7 soppressa): scritte blu su fondo bianco
Linea 16 circolare sinistra: scritte rosse su fondo bianco
Linea 16 circolare destra: scritte bianche su fondo rosso
Come si vede, vi erano parecchie "ridondanze"; ma si faceva in modo che linee con tabella uguale di colore non circolassero sugli stessi binari!
Censin49
00mercoledì 31 marzo 2010 21:33
Indicazione linea su vetture
A questo punto, giova fare un breve "excursus" sul modo di indicare sulle vetture tranviarie la linea servita, in modo il più possibile visibile chiaramente dai passeggeri alle fermate.
Sino agli anni 20 - 30, era in uso la "veletta" o "cartiglio"; tabellone di metallo posto sul tetto, su entrambe le estremità; concordava, come colori, con la tabella laterale prima ricordata;
di notte, era illuminata da un faretto puntatole contro.
Da fine anni 20, si diffuse gradatamente il sistema tipicamente torinese dei "duomi": due lunette semisferiche, poste sul tetto alle due estremità, che mostravano dalla parte piatta, vetrata, il numero di linea. Tale numero, all'inizio stampato, venne in seguito realizzato con una fila di lampadine. Lateralmente, sul tetto, due tabelle tonde che richiamavano i colori già ricordati.
Da fine anni 50, pur mantenendo i duomi, vi vennero installati gli indicatori a "palette Solari", dal nome del costruttore, che permettevano un agevole cambio di numero con l'apposita chiavetta. Due altri indicatori a palette Solari erano installati sulle fiancate.
Col "restyling" degli anni 70 e 80 (con la famigerata ridipintura in giallo), mantenendo gli indicatori a palette Solari, i duomi vennero incorporati nella carrozzeria; dai precedenti numeri neri su fondo bianco, si passò al bianco su fondo nero.
I moderni indicatori elettronici sono arrivati, sui tram torinesi, solo con la serie più recente dei "Cityway", impiegati sulle linee 4 e,sporadicamente, 10.
Censin49
00domenica 2 maggio 2010 20:22
Indicazione capolinea di direzione
Volevo aggiungere che, negli anni 30, assieme ai "duomi" indicatori di linea venne anche aggiunto un indicatore della direzione (capolinea di destinazione) della vettura, posto sulla parte superiore del frontale; era costituito da un telo scorrevole, retroilluminato la notte, su cui erano stampati i capilinea. Va detto peraltro che non sempre, in caso di cambi viari o prolungamenti, l'aggiornamento era puntuale; ad esempio, fino a fine anni 50, il capolinea collinare delle linee 3 e 22 in Val S. Martino (piazza Toselli e piazza Hermada rispettivamente) veniva indicato come "Ponte Trombetta", ponte sul "rio" che percorre la vallata scomparso quasi vent'anni prima con la copertura del rio stesso e la costruzione del corso Gabetti e della piazza Hermada.
Col restyling delle vetture ridipinte in "giallo cacchina", l'indicatore di direzione venne eliminato del tutto. E' ricomparso, a fianco del numero di linea, con gli indicatori elettronici dei moderni "Cityway" in servizio sul 4 e sul 10....purtroppo non sempre "commutato" tempestivamente ai capilinea dai manovratori!
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