La vecchia ferrovia Napoli Piedimonte

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filobustiere
00giovedì 19 febbraio 2009 22:45
Dal film: "Napoli Sole Mio"

Ho ritrovato il DVD che avevo prestato e pertanto eccomi qui ad esibire alcune vedute interessanti. Ho l'impressione che da qualche parte del sito già le abbia inserito. Comunque "repetita iuvant" Non c'è solo la Piedimonte però credo che sia l'interesse maggiore.

La trama è piuttosto semplice. Lorella viene mandata a Napoli da Piedimonte per incontrare uno spasimante proposto dalla madre (Titina de Filippo)

Come si fa per venire da Piedimonte a Napoli? Semplice, basta prendere la vesuviana a Meta di Sorrento



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Ecco il convoglio trainato da un locomotore (presenza inconsueta sulla linea di Sorrento) che si dirige, appunto, a Sorrento



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Lo ritroviamo, non molto coerentemente, a Seiano.



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Ed ecco la nostra protagonista arrivare a Napoli e scendere dalla Piedimonte, e precisamente dall'elettrotreno n. 2. Si tratta della stazione precaria a Via Don Bosco



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Il tempo di accorgersi che nessuno è venuta a prenderla alla stazione e già l'elettromotrice è stata spostata per ripartire. Che velocità.



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Fortunatamente che esistono gli scugnizzi per un aiuto volante. E mentre parlano, s'intravede un filobus a Corso Malta con il bifilare a semicerchio per l'inversione



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Lo scugnizzo ha un fratello (Michele) che è pure bello (Maurizio Arena), il quale si offrirà di darle un passaggio in Lambretta.

Passano un attimo per la Villa Comunale ove si trovava l'antesignana di Edenlandia.

Ma in tema di treni, chiudiamo con la locomotiva Genoa: quanti di noi ci hanno passato almeno un pomeriggio dell'infanzia?



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Piccola precisazione. Lorella (Lorella de Luca) sposerà Michele. Avranno un bambino non accettato dalla nonna Titina. Ma alla fine essa verrà a Napoli per riabbracciare la figlia. Accompagnata da una carrozzella, salirà le scale di Rampe Brancaccio per ritrovarsi su alle scale di Montesanto al CVE. Ma non si poteva prendere la funicolare? Magia del cinema.

Se siete arrivati fin qui a leggere, vi ringrazio dell'attenzione e credetemi: una vera faticaccia. Che si non si fa per il forum?




trammue
00giovedì 19 febbraio 2009 23:11
grazie da parte mia e di tutti, una vera faticaccia, ma ne è valsa veramente la pena!
ct139k
00venerdì 20 febbraio 2009 08:57
BELLO, BELLO, BELLO!
E ... ho detto tutto!
Francesco E.
00venerdì 20 febbraio 2009 09:53
non posso che associarmi...
trammue
00venerdì 20 febbraio 2009 13:14
capolinea di corso malta
è forse questo lo stesso capolinea inquadrato in "in ginocchio da te"?
sinceramente in quella zona non ci sono mai stato. la zona orientale di napoli per me era alquanto off-limits.
solo in due occasioni superavo ogni anno la linea di via duomo: il 2 novembre ed il giorno degli esami. infatti alle elementari frequentavo una scuoletta privata che oggi ci sta domani chisà, e allora, a scopo preventivo ogni anno facevo gli esami da esterno presso la scuola comunale di via ciccone a borgo loreto, proprio nel bel mezzo del famoso trapezio tranviario.
inutile dire che ogni anno aspettavo con ansia il giorno degli esami!
filobustiere
00venerdì 20 febbraio 2009 14:45
Qualche notizia aggiuntiva!
Circumvesuviana
Il locomotore faceva parte di una piccola serie anteguerra 0302/0305 costruzione TIBB. Come da me intuito e confermato dal prof. il suo impiego sulla sorrentina era occasionale. In genere lavorava sulla Sarno.
Piedimonte
Elettromotrice 2 della serie 1/3 di costruzione Breda anni 1911/1912
La vettura è invece la 11 (si vede in altro fotogramma)
Circa il filobus, ci sarebbe da dire ma lascio la "tastiera" a chi ne sa più di me
Comunque il filobus recava scritto "Corso Malta Stabilimento del Latte" Infatti in zona c'era la centrale municipale del latte che produceva un alimento a prova di analisi essendo superiore al prodotto della concorrenza. Veniva distribuito in bottiglie di vetro "a rendere" in capaci cestelli di metallo. Io ricordo la confezione da 1 litro ma non escludo che ci potesse essere quella da mezzo litro. I veicoli erano particolari con carrozzeria Romanazzi di Bari (spero che qualche notabile d'oltralpe non si scandalizzi che dopo i taxi, parliamo di camion). La stessa che aveva costruito i singolari minibus per la Mostra d'Oltremare ( se volete ve lo posso mostrare)con cui condivideva la caratteristica mascherina che dava la "corporate identity". A Roma usavano i Viberti. Il cassone era ovviamente coperto e chiuso da serrandine. I cestelli venivano spostati, quando possibile, con arpioni di ferro in modo da non costringere l'operatore a salirvi. Negli anni '60, arrivò la novità: vuoto a perdere in confezioni di una ditta che sarebbe diventata famosa: la Tetrapack. Ma chissà perchè circa la forma si trattava di una piramide a base triangolare. Forse si chiama Tetraedro.
ct139k
00venerdì 20 febbraio 2009 15:06
PRECISAZIONE/I
1. Le locomotive elettriche da treno entrate a far parte del parco rotabili della ferrovia Circumvesuviana erano cinque , un prototipo del 1931, immatricolato 0301, e quattro esemplari costruiti nel 1934 e numerati da 0302 a 0305.
Il prototipo fu realizzato integralmente dal TIBB (cassa, meccanica ed equipaggiamento elettrico) a Baden mentre i quattro esemplari di serie furono costruiti dalla filiale italiana del Tecnomasio negli stabilimenti di Vado Ligure. Alcune peculiarità distinguevano, penalizzandola, la 0301 dalle locomotive più recenti. Il macchinario di avviamento, situato sul tetto in 0302÷0305, era disposto in massima parte alle spalle del guidatore nel locomotore prototipo, causando così un insopportabile disagio per il naturale riscaldamento delle lamiere. Ancora: 0301 si presentava privo dei contatti di comando a bassa tensione e di molti circuiti di sicurezza e di blocco presenti invece nelle altre quattro unità. Si aggiunga che nella 0301 mancava il corridoio interno, utile a proteggere e chiudere tutte le apparecchiature elettriche; ne derivava una notevole differenziazione nell’utilizzo di questa macchina dal momento che i macchinisti la detestavano mentre si sentivano gratificati dal guidare una degli altri quattro potentissimi locomotori nonostante anche questi presentassero non di rado inconvenienti di rilievo agli equipaggiamenti elettrici.
2. Le carrozze dell'Alifana eano numerate nella serie "100", quindi quella del film non poteva essere 11, al più da 110 a seguire.
3. Il filobus che si intravede è un FIAT 656/125 del gruppo 2261÷2264, che fu utilizzato negli ultimi tempi di esercizio proprio su 231 e 232 (le 4 vetture furono alienate tra il '59 e il '60).
4. La Centrale del Latte - tuttora esistente allo stato di rudere - è il grande fabbricato sulla sx. Ma non mi ricordate il latte della Centrale e il tetraedro: potrei mettermi a piangere!!!!!!!!!!!!!!!
e646.060
00venerdì 20 febbraio 2009 15:22
[SM=x346232] [SM=x346228]

Tetraedro = solido con quattro (tetra) facce.
Tetraedro regolare = solido con quattro facce uguali.

l'unico tetraedro regolare possibile è appunto una piramide a base triangolare, le 4 facce uguali sono triangoli equilateri.

La "busta del latte" era molto semplice da costruire industrialmente, si trattava di ripiegare 4 volte una striscia di cartone, incollando poi i due spigoli opposti che si venivano a creare; per questo ottenne molta fortuna e con lei la ditta "Tetra Pak", fondata in Svezia nel 1951; a Rubiera (RE) c'è lo stabilimento italiano.



Come già detto, in questo fotogramma sulla sinistra si vede lo stabilimento della centrale del latte; l'edificio è tuttoggi esistente ma in completo abbandono a lato della rampa della tangenziale di corso Malta.



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filobustiere
00venerdì 20 febbraio 2009 16:18
Il tetraedro
Ragazzi: sono attonito dalla cultura che emana questo forum attraverso i protagonisti. Mentre parliamo di filobus, ci viene spiegato il tetraedro. Che bello! Mi piace molto!
Vieniamo a noi. Il solerte prof. avrebbe fatto bene a completare la sua dotta ed eloquente esposizione, dandoci notizie circa gli itinerari del 231 e 232. E' vero che esistono "i testi sacri", mi si perdoni l'irriverenza, ma è pur vero che non tutti ce l'hanno per non parlare di eventuale pigrizia a consultarli.
Ho intenzione di incrementare questo tread con altre immagini, considerando il successo riscosso. Comincerò in assoluto OT, con l'immagine del minibus interno Mostra. Quanto prima!
filobustiere
00venerdì 20 febbraio 2009 16:26
Ancora il tetraedro!
Mi sono ricordato una cosa!
Nel 1966, fresco di diploma e desideroso di guadagnare qualcosina, presi incarico di propagandare un nuovo prodotto.
Si chiamava Sunkist ed era prodotto su licenza, dalla Jolly Colombani.
Si trattava di un succo d'arancia non gasato e venduto in confezioni tetrapak da cl 20. Una novità! Dovetti smettere subito. I rivenditori erano disgustati dalla duplice novità. Un'aranciata senza gas somigliava come sapore a......non me lo fate dire. E poi un'aranciata nel cartone, doveva essere uni schifo.
Oggi se ne vendono tante di aranciate no gas in cartone
Augusto1
00venerdì 20 febbraio 2009 16:52
Veramente tanti complimenti a Gennaro per la sequenza, un vero cimelio. Per quanto riguarda la busta di latte, vi informo che ne ho conservata una (quella bianca, la più recente, anche se quella gialla era più bella), devo trovarla...
(ferpas)
00venerdì 20 febbraio 2009 18:07
grande sapevo del film ma ancora non avevo avuto l'opportunità di poterlo vedere ottimo davvero
BiagPal
00venerdì 20 febbraio 2009 21:52
Come sempre mitico filobustiere!!! [SM=x346220] [SM=x346250] Fotogrammi stupendi [SM=x346227] di una ferrovia che mi ha sempre affascinato, pur non avendo avuto la fortuna di viaggiare sulla storica "tratta bassa". Sarebbe bello poter vedere qualche altra foto storica.
filobustiere
00venerdì 20 febbraio 2009 23:25
OT gommato
Ve l'avevo promesso: ecco il bussetto della Romanazzi in servizio per molti anni all'interno della Mostra durante le manifestazioni. Credo fosse motorizzato Fiat 615. Se ricordo bene erano due esemplari che, per lo più, giravano con un rimorchietto uguale alla motrice ma chiaramente, senza motore. La targa di uno dei due doveva suonare così (mi corregga chi ricorda qualcosa di diverso)
NA 8 xx xx. Si pagava a bordo e c'era un addetto (con camice, cappello e robusta borsa a tracolla) che riscuoteva il modesto biglietto saltando tra motrice e rimorchio attraverso il predellino ben visibile.
Questa foto è particolare in quanto manca il rimorchio.



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Nei prossimi giorni torneremo sull'Alifana con altre foto e cartoline a sorpresa, ma assolutamente a tema.

(ginetto)
00sabato 21 febbraio 2009 00:14
Genoa + vagoni
Ma allora "faceva servizio" nella Villa Comunale e poi fu trasferita
a Edenlandia ?
filobustiere
00sabato 21 febbraio 2009 09:56
La Genoa ed Edenlandia
Per Ginetto
Proprio così. Il Luna Park era in pianta stabile in Villa Comunale in corrispondenza del Viale Dohrn. Il traffico proveniente da Piazza Vittoria vi si incanalava. All'angolo di tale angolo e fino alla piazzetta di Diaz (intendo a sinistra) l'area era occupata da un bellissimo ritrovo che si chiamava "La Casina dei Fiori". D'estate, tra l'altro, venivano proiettati film all'aperto. Abbattuto più o meno di recente "per degrado". All'ingresso del Viale in oggetto vi era un portale in tubi Innocenti a forma di gigantesca "L" dove era scritto con caratteri luminosi "Luna Park" decorato con la luna ed altri pianeti. E' chiaro che uscendo dal Viale Dohrn, se ne vedeva il negativo cioè niente. Ma il traffico, di norma, andava nel senso indicato e pertanto tutti lo vedevano specie di sera.
Le principali attrazioni erano: il trenino con la Genoa, l'autoscontro, l'autopista a forma di ovale, le montagne russe, i dischi volanti, la Spelonca Misteriosa, forse le gabbie e la Ruota panoramica ed una serie di stand occupati da tiro a segno, bigliardini, bar ecc.
Nel 1965 (o giù di lì), il Patron del Luna Park (comm. Rosetto o Rossotto) ebbe la felice intuizione di rilevare dalla Mostra d'Oltremare lo spazio che fu già di un Luna Park. Forse, ma questo non lo so, era anche spinto dal Comune di Napoli che voleva giustamente, riappropriarsi dell'area in Villa. Nacque Edenlandia e fu un successo. Il treno, come sai, ebbe una sistemazione stabile in cemento; l'autoscrontro vi fu portata di peso; l'autopista ebbe una sistemazione stabile ad 8; i dischi volanti furono soppiantati da un'attrazione simile francese (acquistata di seconda mano [SM=x346231] dove si sollevava anche il perno centrale; le montagne russe divennero gigantesche. Insomma un'intuizione da manager di rilievo: fu il primo parco giochi italiano e tra i primi d'Europa. Purtroppo, nel tempo, per motivi che mi sfuggono, invece di progredire l'impianto è degradato anche a causa, credo, della dipartita del suo creatore. Si parla tanto di un rilancio con l'annessione del Cinodromo; ma altro non so. Puoi immaginare che ci manco da tempo, essendo tardi per portarci le figlie e presto per portarci i nipoti.
Per concludere, nel film di cui parliamo, pieno di soprese, si vedono varie vedute del Luna park in Villa. Io ne ho scelta una aderente al sito; però appena mi sarà possibile, inserirò quella del portale "al negativo". Spero di essere stato esauriente.
PS Il nuovo Luna Park che si chiamò Edenlandia, fece dei lavori notevoli di rinnovo ed adattamento. Ma il costruttore conservò quegli archi che dividono la Mostra dal Parco dei divertimenti e che risalivano, nientedimento che all'epoca della costruzione della Mostra ossia al 1940. Sono ancora lì.
LAST MINUTE Un prezioso collaboratore ed osservatore del Forum, mi ha girato un breve album fotografico "ufficiale" del trenino di Edenlandia il giorno dell'inaugurazione autorizzandone la pubblicazione sul sito.
Lo farò appena possibile. Seguite il tread perchè sono documenti eccezionali e soprattutto a colori il che li rende anche più rari.
filobustiere
00sabato 21 febbraio 2009 12:07
Vedute di Napoli da Napoli sole mio
Ancora due vedute interessanti. Lorella accetta il passaggio da Michele in Lambretta. Eccoli in Piazza del Plebiscito con la prospettiva di Piazza Trieste e Trento. Varie auto d'epoca ed un valoroso Aerfer 401 (mi sembra lucido, era nuovo). Poi un altre 401 in posizione di partenza dallo stallo in piazza. Il frame è un po' contaminato dal successivo in quanto mi premeva farvi vedere la cassetta postale appesa al bus di cui qualcuno ricorda ma tanti ne hanno sentito parlare. La contaminazione ne valeva la pena. Ne erano dotati solo i mezzi (tram compresi) in transito per la stazione. Sotto il pronao della Stazione centrale (percorribile dai bus ma non dai tram) vi era un addetto postale che sostituiva la piena con la vuota. E poi mi parlano di posta prioritaria [SM=x346231] [SM=x346231] [SM=x346231] All'epoca il postino oltre a bussare due volte soprattutto consegnava due volte al giorno [SM=x346244]



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Sono arrivati quindi all'ingresso del Viale Dohrn: vediamo al negativo il portale di cui vi avevo parlato e, se ci fate caso, sempre al negativo, si vede la scritta "Casina dei Fiori". In verità si vede solo "Fiori"



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A presto per le tre immagini del trenino di Edenlandia.

Ah! A proposito: in Villa c'erano ovviamente anche le giostrine per i più piccoli.


trammue
00sabato 21 febbraio 2009 21:48
fra l'acquario e il lunapark c'era una costruzione con dei rumorosi macchinari elettrici che si intravedevano dalle grate delle finestre.
mi dicevano che era la centrale elettrica che alimentava il lunapark, ma questa spiegazione non mi ha mai convinto.

il latte: non vorrei essere un dissacratore, ma quelle bottiglie con la lattina sempre mezza svitata erano la croce delle mamme, che temevano una contaminazione del prodotto (e vi furono alcuni casi di topi nel latte) per cui l'arrivo del tetrapack venne salutato con molta gioia. i vasetti di vetro dello yogurt "certus" invece chiudevano meglio, per cui d'estate erano preferiti, con somma gioia dei bambini.
filobustiere
00domenica 22 febbraio 2009 21:57
Il trenino di Edenlandia
Ecco due interessanti foto dell'amico osservatore di MT
Sono tratte da cartoline d'epoca. Egli mi rammenta che il Luna Park lasciò la Villa Comunale nel 1964. Intanto si allestiva Edenlandia che potette essere inaugurata nel 1966 (Io ricordavo 1965: mah, mi sarò sbagliato).

Nello stesso tempo mi ricordava due particolari. Alla riapertura della Mostra d'Oltremare negli anni '50, comunque un Luna Park non in pianta stabile, occupò quell'area. E poi un'altra cosa: gli archi originali (che sono stati conservati) dovevano con un artifizio grafico rammentare una "M" famosa: sì, proprio quella di Benito Mussolini.

La loco Genoa dalla Villa fu trasferita ad Edenlandia ed affiancata ben presto da una seconda che si chiamava Napoli. La Napoli, oltre a fare da riserva, coadiuvava la titolare nei momenti di maggiore affluenza.




Però basta con l'OT, presto ritorneremo al tema del tread.

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XJ6
00lunedì 23 febbraio 2009 02:57
Un ringraziamento all'ottimo Gennaro, e continuiamo l'OT su Edenlandia

L'ispirazione per Edenlandia fu, ovviamente, la madre di tutti i parchi a tema, ovvero Disneyland, inaugurata da Walt Disney una diecina di anni prima. La stessa scritta "Edenlandia", tra l'altro, almeno nella versione che ricordo io da ragazzino, era completamente copiata, tanto nei caratteri quanto nella grafica d'insieme, dal logo del parco originale di Anaheim.

Il Comm. Oreste Rossotto fu comunque un geniale imprenditore. Ho trovato su di lui, e su Edenlandia, alcune informazioni QUI

PS OT nell'OT. Ci sono due Disneyland in America (Anaheim e Orlando), una in Europa (Parigi), e due in Asia (Tokyo e Hong Kong). Ne ho visitate quattro su cinque, finora, ma non escludo di rifare una capatina ad HK, prima o poi [SM=g9422]
e646.060
00lunedì 23 febbraio 2009 03:49
...quella di Orlando non è Disneyland, ma Disneyworld, quella di Parigi è Eurodisney. [SM=x346230]
Augusto1
00lunedì 23 febbraio 2009 09:31
Edenlandia
Visto che l'argomento è assolutamente interessante, invece di fare OT su OT perchè non si spostano i post relativi in una nuova discussione dedicata?
filobustiere
00lunedì 23 febbraio 2009 11:00
Comunicazione di servizio
Se lo spostate in opportuna sede, sarei incoraggiato a riversarvi TUTTO l'altro materiale che A.B. mi ha girato autorizzandomene la pubblicazione. C'è anche un'altra cartolina del treno
ed il mitico "BipBip" l'attrazione degli aereoplanini acquistata di seconda mano dai francesi. Un vero cimelio!
XJ6
00lunedì 23 febbraio 2009 11:03
Edenlandia

Augu', procedi pure!

Noticina per e646.060: sono tutte Disneyland, che assumono nomi diversi a seconda del contesto geografico. Quella di Parigi, poi, non si chiama più Eurodisney, ma Disneyland Paris.
(ferpas)
00lunedì 23 febbraio 2009 16:35
ecco come appare oggi l' elettromotrice n° 2 abbandonata nelle campagne di s. maria c.v. Pensate dopo la chiusura della linea napoli-s.maria c.v. fu completamente restaurata dalle maestranze dell'alifana perchè sarebbe dovuta andare a pietrarsa ma poi siccome non era un mezzo F.S. pietrarsa l'ha rifiutata. Allora e rimasta abbandonata per molti anni all'interno del deposito dell'alifana di s. maria ma un bel giorno fu incendiata. succcessivamente il deposito è stato demolito per costruirvi la nuova stazione di s. maria di MCNE e ciò che rimane dell'elettromotrice giace ora in completo abbandono nelle campagne di s. maria.

E' davvero una triste storia




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BiagPal
00lunedì 23 febbraio 2009 18:01
Vabbè, diciamo che la triste storia potrebbe avere un lieto fine [SM=x346239] .
Augusto1
00lunedì 23 febbraio 2009 18:46
Se non ricordo male del recupero di questo materiale si interessò proprio il Clamfer.
XJ6
00lunedì 23 febbraio 2009 23:44
Lieto Fine
BiagPal, 2/23/2009 6:01 PM:

Vabbè, diciamo che la triste storia potrebbe avere un lieto fine

Come, quando, dove, perché?
(ferpas)
00martedì 24 febbraio 2009 12:08
L'associazione denominata GAFA amici della ferrovia alifana si sta interessando per un suo recupero e monumentalizzazione dell'elettromotrice
XJ6
00martedì 24 febbraio 2009 14:26
Oooohhhh ...

[SM=g8806]
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