LA RETE CHE VORREMMO

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alessandro(1976)
00lunedì 12 dicembre 2011 21:53
la gente rimpiangeva il 13 e non capiva il senso della nuova linea perchè nata monca creando troppi spezzamenti nei viaggi e diciamolo sulla gianicolense i cityway danno i stessi difetti delle mrs,nun je la fanno annà 'n salita!
evviva il tram
00lunedì 12 dicembre 2011 22:57
Il 13
@ Alessandro. Eppure io lo rimpiango ancora il 13. L'avrei visto benissimo coprire la tratta L.go Preneste - Via Giacomo Rho. Così, avrebbero potuto benissimo mantenere il 673 nella zona della Basilica di San Paolo, senza fargli fare quel giro vizioso a Piramide che fa perdere tempo e basta. Ma magari riesumassero questa linea!!!!
Omar76
00lunedì 12 dicembre 2011 23:03
Il 13? Non serviva praticamente a nessuno. Aveva un senso quando scendeva per Via Cavour, dopo è diventato un inutile doppione di linee esistenti. Quanto a portarlo in Via Rho...ti faccio presente che il 673 è stato fuso con l'11 proprio per dare una parvenza di utenza a due linee asmatiche come carichi...Il 673, cmq, è stato sfrattato da Basilica San Paolo in virtù dei alvori di riqualificazione della zona fatti in occasione del giubileo del 2000...e tra l'altro con la Metro B ormai serviva veramente a poco.
Alessandro, non confondere...le MRS non ce la facevano per via della scarsa ptoenza, i cityway II han problemi di aderenza per via del rodiggio 2-BoBo-2
trammue
00martedì 13 dicembre 2011 09:30
le mrs (che significa moto-rimorchiate-saglio), come i vecchi tram con rimorchio avevano un solo carrello motorizzato, quindi in fatto di aderenza.....
la potenza dei motori, se anzichè essere concentrata sui soli assi anteriori fosse stata ripartita su tutti e quattro gli assi, sarebbe stata più che sufficiente sia per rapidi avviamenti in pianura sia per tirare sulle salite romane.
a discolpa dell'ing.saglio dobbiamo dire che le sue creature sono stati i primi progetti a carrelli nei servizi urbani.
i progettisti delle 28 milanesi, venute immediatamente dopo, hanno fatto tesoro di questa esperienza e non sono caduti nello stesso errore
Omar76
00martedì 13 dicembre 2011 14:57
Trammue, hai ragione da vendere, ho sbagliato io la descrizione, in quanto il problema delle MRS era proprio l'avere un solo carrello motore. Probabilmente è come dici tu, l'Ing. Saglio è stato il precursore in questo campo, chi è venuto subito dopo ha potuto fare tesoro degli "errori" anche se mi chiedo come mai non sia sia pensato a modificare le altre serie, in fondo sulla rete romana le salite difficili abbondavano. Sui cityway la scelta del rodiggio credo sia dovuta alla scelta di avere il pianale compeltamente ribassato...anche se mi sembra che i cityway III non abbiano questi problemi di aderenza. Diciamo che sull'8 van benissimo i CItyway I, mentre le 92, alla faccia del noto ingegnere romano che le detesta, andrebbero messe su linee come il 2 o su linee di nuova realizzazione.
md2716
00martedì 13 dicembre 2011 17:46
Binari a Largo Argentina
Non sembrano poi tanto male:
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=306185&page=229
trammue
00martedì 13 dicembre 2011 18:56
io penso che con le mrs si sia voluto sfruttare fino in fondo il progetto dell'impianto elettrico delle ottofinestrini
la cosa poi ci è ritornata di enorme vantaggio ai giorni nostri, per reperire diversi componenti introvabili nella ricostruzione della 907, a cominciare dai controller che sono l'elemento più soggetto ad usura
Omar76
00martedì 13 dicembre 2011 19:35
trammue,è probabile che sia come dici tu, ovvero che cmq si sia cercato di sfruttare il più possibile progetti già noti, e magari anche componenti che già si avevano a disposizione...chissà....certo è che le '28 milanesi e le coetanee napoletane girano ancora, mentre ATAC s è disfatta delle MRS, che, pur con i loro limiti, su alcune linee non sarebbero state malaccio...
alessandro(1976)
00mercoledì 14 dicembre 2011 21:07
le 91 sulla gianicolense hanno sempre l'antislittante e sabbiera in funzione con spunti dalle fermatee dai semafori,da paura si vedono sorpassare pure dai nonni in bici!hanno scarsa aderenza anche loro.i cityway 3 hanno 2 assi motori in più,forse dovremmo scambiarli con turin!
alessandro(1976)
00mercoledì 14 dicembre 2011 21:11
anche la stefer risparmiò sui mtori delle mrs e non aveva certo il discorso dell'utilizzo di un precedente aquipaggiamento elettrico..era diverso da tutti i tram verdi e da tutti quelli azzurri
alessandro(1976)
00mercoledì 14 dicembre 2011 21:28
anche la stefer risparmiò sui mtori delle mrs e non aveva certo il discorso dell'utilizzo di un precedente aquipaggiamento elettrico..era diverso da tutti i tram verdi e da tutti quelli azzurri
alessandro(1976)
00mercoledì 14 dicembre 2011 22:00
le 91 sulla gianicolense hanno sempre l'antislittante e sabbiera in funzione con spunti dalle fermatee dai semafori,da paura si vedono sorpassare pure dai nonni in bici!hanno scarsa aderenza anche loro.i cityway 3 hanno 2 assi motori in più,forse dovremmo scambiarli con turin!
Omar76
00giovedì 15 dicembre 2011 01:09
Ecco, le MRS Stefer cosa avevano di differente? Non capirò mai perchè ATAC non le volle....
Omar76
00giovedì 15 dicembre 2011 01:10
Alessandro, secondo me il Cityway nasce come tram per linee stile metrotrnavia con scarse pendenze...Forse a Roma, presi dall'entusiasmo o chissà da cosa, ci si è riempiti di tram senza essere ben consapevoli delle criticità di alcuni punti della rete
alessandro(1976)
00giovedì 15 dicembre 2011 09:35
cambiava il marchio dell'equipaggimento elettrico,e sui tanti perchè dell'atac forse è meglio non sapere..e si i citiway andavano bene a sepentara ,sulla togliatti e invece li fanno arrancare per le montagne russe!
trammue
00giovedì 15 dicembre 2011 09:39
secondo me le mrs, come pure le pcc, avevano scarsa capacità di passeggeri per i carichi delle linee romane, che già dagli anni 40 erano ormai decisamente orientate verso le vetture articolate.
quindi, sempre secondo me, è apparso inopportuno caricarsi di altre 20/30 vetture monocassa che inoltre avrebbero avuto bisogno di completa revisione all'impianto frenante per essere in linea con le norme più recenti
alessandro(1976)
00giovedì 15 dicembre 2011 09:50
quello che dici è vero ma considerando che sarebbe stata una cessione gratuita ,potevano sostituire altrettante mrs messe peggio e con 10 anni in più di vita
Omar76
00giovedì 15 dicembre 2011 14:55
Guarda, so che ATAC fece delle prove con una MRS, istituendo una specie di commissione composta da 3 persone, che al termine stilò una relazione. Da quel che mi è stato raccontanto 2 su 3 espressero parere negativo. Alcune delle criticità rielvate erano la posizione del freno invertita rispetto alle MRS ATAC (ovvero si frenava al contrario) Però magari è anche possibile che le condizioni dei mezzi ne sconsigliavano l'acquisizione....in fin dei conti il materiale era abbastanza usurato, ed inoltre la STEFER, sapendo dell'imminente chiusura, probabilmente tirava a campare. Inoltre si racconta che,nzomma, la STEFER era caratterizzata da una gestione più "casareccia" rispetto ad ATAC. Mauro "apptras" racconta una cosa che gli venne raccontata anni fa da un ex autista STEFER, ovvero che quando gli autobus passarono ad ATAC non si riuscì a trovare neanche un inventario delle vetture, così come si racconta che gli auitsti STEFER, appena passati in ATAC, si "scontrarono" sin da subito con l'inflessibilità del personale ispettivo ATAC e dei capolinea, tanto che si dice che ci fu una vera corsa per passare sulle corse extraurbane.
trammue
00giovedì 15 dicembre 2011 17:37
questa della corsa per rimanere in ambito stefer, a volte anche a costo di trasferirsi in altri depositi della regione, me la ricordo pure io

io comunque, se fossi stato nella commissione, avrei fatto di tutto per riprendermi almeno una 5000, e magari poi attrezzarla a tram ristorante
Omar76
00giovedì 15 dicembre 2011 19:52
Nooooooo, le MATER, all'epoca della chiusura della rete, già giacevano accantonate a Capannelle....Non è che furono tutto sto grande affare, solo che la STEFER aveva penuria di mezzi e avendo poche risorse si affidò all'usato
evviva il tram
00giovedì 15 dicembre 2011 20:34
@ Trammue. Purtroppo, all'epoca della dismissione delle "Mater" ancora non era insorta l' idea di adibire i rotabili a servizio "Ristoro" o quant'altro. La tua idea non sarebbe stata poi cosi' malvagia.
alessandro(1976)
00giovedì 15 dicembre 2011 21:04
non credo che invertire un rubinetto sia così impossibile per aziende che spesso hanno ricostruito vetture intere..non le hanno prese perchè erano meglio i bus..quelli anche se diversi l'hanno fatti cammina(matr 9..) l'attuale gestione cotral non è dissimile dalla stefer ;le due aziende sembra abbiano 60 anni di differenza
alessandro(1976)
00giovedì 15 dicembre 2011 21:33
comunque sarebbe stato favoloso se l'atac avesse preso le mitiche 400...cambiando l'avviatore come poi è stato fatto su tutte le tas (mi sembra di origgine svizzera),ve le immagginate color aragosta col frontale modificato per avere un parabrezza e un faro unico?lavoro fatto sulle pcc ae milanesi,mica tanto fantasia è!solo che queste erano veramente brutte..
Omar76
00giovedì 15 dicembre 2011 22:39
evvivailtram, e piantala su! Le Mater cedute a Stefer già cascavano a pezzi di loro,era la prima cosa che c'era disponibile e se la presero...alal data di chiusura della rete credo che di mater esistesse forse solo qualche relitto a Capannelle.
alessandro, son due discorsi separati: i bus passarono in ATAC all'atto della creazione dell'ACoTraL, anno in cui si decise che ATAC dovesse gestire solo l'urbano, mentre ACoTraL l'extraurbano, tanto èv ero che ATAC cedette la linea ROmaTivoli ed il servizio urbano di Tivoli, e mi sembra anche alcune vetture. I bus arrivati da Stefer non è che ebbero tutta sta gran carriera in ATAC...quelli ex SRFN ancora meno, visto che in motli casi si trattava di esemplari unici...
apptras
00venerdì 16 dicembre 2011 19:22

qui ci vuole un piccolo chiarimento...

la STEFER decise di ricorrere all'usato quando, all'inizio degli anni '60, era già stabilito che con la metropolitana il tram avrebbe chiuso... ora, come molti di voi sanno, ci si illudeva di attivare la linea A entro il 1970 (SIC!), e per logica conseguenza gli interventi volti alla continuazione del servizio furono improntati al massimo risparmio, riutilizzando rotaie della rete extraurbana sui percorsi deviati e ricorrendo a vetture (le MATER appunto), che 3 o 4 anni di servizio li avrebbero potuti reggere senza problemi... il servizio urbano, almeno per i sussidi, fu anche esercitato con vetture extraurbane, 64, 70 e 82, ma anche 74, 76 e 77...
nel 1965 (ne fa fede una relazione tecnica reperibile presso l'archivio storico capitolino... basterebbe andare a leggere), i tempi della metropolitana cominciarono a dilatarsi per problemi relativi all'appalto SACOP e per necessità intervenute di varianti nel tracciato, che andavano progettate, finanziate ed approvate... di conseguenza la società dovette correre ai ripari, non solo ricostruendo in modo più degno le sedi deviate, ma anche ricorrendo a materiale rotabile meno usurato... nell'ottobre di tale anno, quindi, il CdA approvò l'acquisto delle bolognesi e delle triestine (guarda caso da due aziende che avevano origini storiche comuni con la STEFER)...
le MATER furono utilizzate fino al 1972... la radiazione definitiva è del 1976, ma in tale anno a capannelle sopravvivevano solo pochi resti dell'ultima di queste vetture...


alessandro(1976)
00venerdì 16 dicembre 2011 21:11
all'epoca l'atac aveva in programma la trasformazione delle mrs con freni a pattini ,vetro a sperone e 3 porte,quelle 20 macchine in qualsiasi altra parte del globo sarebbero tornate utili,ma tanto dopo pochi (brutti)prototipi cassarono il tutto..forse c'era ancora molta incertezza sulla rete tranviaria.per comparazione la stefer se ne fregò delle differenti caratteristiche tecniche del materiale reperito usato rispetto all'originale.gli servivano ,quelle passava il mercato e se le prese,ma gli servivano;all'atac evidentemente (e purtroppo)no
apptras
00sabato 17 dicembre 2011 12:15

quella del differente impianto elettrico fu una scusa di comodo (gli equipaggiamenti TIBB non erano certo novità, li hanno avuti i filobus e li hanno tuttora le Stanga)... il motivo per cui si abbandonò il piano di ammodernamento delle MRS e il recupero del materiale STEFER è legato (1986), alla determinazione nel frattempo intervenuta di acquistare le vetture SOCIMI...

Omar76
00lunedì 19 dicembre 2011 00:04
Dietro pressioni dall'alto...
liquidatore
00giovedì 19 gennaio 2012 20:26
Ciao Omar, mi chiarisci questo discorso delle pressiomi?
Omar76
00giovedì 19 gennaio 2012 22:38
liquidatore, è una storia che gira: all'epoca la SOcimi di Milano era già in crisi profonda e si dice che qualche politico fece pressioni affinchè Roma affidasse la comemssa di csotruzioen dei nuovi tram proprio alla SOcimi. Scelta fortemente non saggia in quanto l'azienda comunque chiuse, lasciando in eredità parecchi guai all'ATAC, ovvero dei tram senza la necessaria assistenza della fabbrica per risovlere gli inevitabili problemi di "dentizione", e zero ricambi ed assistenza post-vendita, tanto che alcuni tram non sono mai stati immessi in servizio proprio per recuperare pezzi. Uno di questi era a Collatina, mancante persino dei carrelli. Se recupero la foto ti dico il numero. In anni recenti ATAC ha acquistato, credo all'asta fallimentare, tutti i pezzi delle T800 che erano rimasti in Socimi, affidando alle Officine Firoe di Caserta l'icnarico di assembalre altri ram. Che per inciso ignoro anche se stiano girando o meno.
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