I VECCHI TRAM DI MILANO

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Piero 07
00lunedì 8 aprile 2013 11:05
Come distruggere le 28!
La scorsa settimana in piazza Ovidio una 28 rimorchia una 4900 fuori servizio.
Mi chiedo se operazioni di questo tipo siano salutari per la meccanica delle povere 28 che penso non siano state progettate per trainare vetture di peso inimmaginabile a quei tempi.
Spero di sbagliarmi e lascio la parola agli esperti.

costamasnaga
00lunedì 8 aprile 2013 11:34
traino
I tram sono anche sempre fatti per essere atti al traino entro le loro peculiari potenze, semmai è stata una mania di ATM far sparire i rimorchi urbani a traino di vetture, decenni prima che lo facessero altri tipo Austria e ovviamente...non solo. Tutti i tipi di vetture costruiti a epoche anteriori erano quindi progettati in tal senso...magari a differenza di oggi. Con quel peso una '28 fa' un po' di fatica, eccede un po', in linea non sarebbe adatta oltre una vettura sua pari a pieno carico, ma visto che trattasi di vetture scariche a ritmi di velocità e potenza data continuativa ridotta si può tranquillamente.
Sottolineo invece un'altro aspetto -doveroso-su come ATM distrugge i '28: circa la metà di tali vetture del parco sono inutilizzate; siedono in ATM anche appassionati consulenti che con tali vetture ce l'hanno a morte, mentre hanno costi d'esercizio inferiori a tutte le altre vetture, autobus compresi. Un tecnico in ATM ha detto che viste le loro caratteristiche non avrebbero problemi d'esercizio per almeno altri 50 anni...ma ci sentiamo così in gabbia al sistema che dobbiamo sprecare e consumare, tenendole sottoutilizzate...Ecco...questo è un aspetto in corso della loro distruzione
sandro.raso
00lunedì 8 aprile 2013 11:47
A Genova fu molto peggio: i tram a carrelli Casteggini, che erano in tutto 103 e che erano per Genova l'equivalente delle 1500 di Milano, vennero totalmente demoliti (senza nemmeno pensare a preservarne qualcuno per motivi storici) entro i primi anni '60, diversi anni prima della soppressione del servizio tramviario in città (27/12/1966).

Ci fu una tragica coincidenza: l'ultimo tram progettato dal grande Casteggini venne radiato, nel 1964, proprio lo stesso giorno in cui lo stesso Casteggini moriva a 93 anni.

I reggitori attuali della città sono ancora peggio: ad Augusto Pedullà (il Sindaco che disastrò il trasporto pubblico genovese sopprimendo i tram) è stata intitolata una strada, di intitolarne una a Casteggini non se ne parla nemmeno.
Giovanni Kaiblinger
00mercoledì 12 giugno 2013 21:58
Una foto acquistata su e-Bay: un tram della seria 600 trasformato nella 700 presso gli stabilimenti della Caproni di Milano, nel 1948.
trammue
00giovedì 13 giugno 2013 00:05
traino
chi soffre di più in questa operazione è il reostato in fase di avviamento, che comunque è facilmente sostituibile
invece ha ragione costa nel dire che la cosa che distrugge di più è proprio l'abbandono e l'inoperosità: il metallo si arruginisce e il legno s'infracita, e questo vale per ogni veicolo, dal tram alla bicicletta, ma vale anche per l'uomo!
laspadanellaroccia
00giovedì 13 giugno 2013 21:05
alessandro(1976)
00sabato 15 giugno 2013 14:01
ma per riattivare il servizio nooooooo è1?
Yid26
00domenica 16 giugno 2013 04:48
Rotaie e ciclisti
Per qualche ragione, in Italia abbiamo i ciclisti (e includo i motociclisti) piu' stupidi al mondo: viaggiano con il naso per aria, possibilmente guardando i negozi o le ragazze sul marciapiede, oppure ascoltano la musica sull'iPod, e non si avvedono degli ostacoli sul loro cammino, con il risultato che le loro ruote finiscono invariabilmente nelle rotaie, in uso o dismesse, dei tram (ma non nelle buche, che pure sono dappertutto e in gran numero, guarda caso), con gran danno e dolore. I ciclisti di Amsterdam, Varsavia, o Francoforte, oppure di San Francisco, invece, devono essere delle intelligenze rare, persone in grado di accumulare diversi premi Nobel in altrettanto diverse discipline, il tutto perche' riescono a evitare con perizia le insidie di rotaie presenti da un secolo e non proditoriamente installate la notte prima. Possibile che per la demenza di pochi in Italia si debbano gettare al vento patrimoni? C'e' qualcuno che possa insegnare a questi avventurieri delle due ruote come si fa a evitare le rotaie? Sono andato in bicicletta in giro per Milano per 30 anni e non sono mai incappato in una rotaia, nemmeno quando ero bambino. Sono forse un genio? Un plurilaureato di Oxford? Un discendente di Leonardo da Vinci? La sua reincarnazione? Ma dove hanno imparato ad andare in bicicletta questi qui? Per corrispondenza? Ci facciano il piacere e si trasferiscano in qualche isola sperduta del Pacifico (ammesso che li vogliano), dove possano scorrazzare in assoluta assenza di rotaie, e ci lascino in pace.
Pertegheta
00lunedì 1 luglio 2013 15:31
La Vettura a Carrelli 1503 "Servizio Speciale", in Piazza Castello; Via Ricasoli, e Foro Buonaparte (1 Luglio 2013).
Buongiorno a Tutti.
Domenica 30 giugno ho passato un piacevole pomeriggio in bicicletta, pedalando in città, tra parchi (Cave; Trenno; Sempione), e Tram.
Stavo fotografando il ritorno (purtroppo solo provvisorio causa lavori in Piazzale Baracca) delle Vetture a Carrelli della linea 19 "Cairoli-Roserio", al Capolinea di Piazza Castello, quando per un colpo di fortuna mi sono imbattuto nella mitica 1503, in "Servizio Speciale"!
Avevo già fatto varie foto dei Tram della linea 19 in Piazza Castello, e mi ero spostato davanti alla fontana del Castello (la "torta degli sposi"), per cambiare prospettiva.
Ad un certo momento vedo da lontano che arriva un Tram che viene fotografato da tutte le parti da turisti, e bimbi festanti, era la 1503, ricostuita nel 1995 come all'origine nel 1928 (vernice bicolore; due sole porte anteriore, e centrale; e salottino posteriore con sedili imbottiti; ecc..).

Legenda Foto:

1= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", in Piazza Castello.

2= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", in Piazza Castello, passa davanti a Via Beltrami.

3= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", in Piazza Castello, con il monumento a Giuseppe Garibaldi di Largo Cairoli, sul fondo a sinistra.

4= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", in Via Ricasoli, con il manovratore che apre con "la gugia" a mano lo scambio, per svoltare a sinistra.

5 e 6= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", è seguita dalla 1636 della linea 19 "Cairoli-Roserio", in Via Ricasoli, con il Castello Sforzesco sullo sfondo.

7= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", svolta da Via Ricasoli, in Foro Buonaparte, passando in fianco alla sede dell'ATM (Foro Buonaparte 61).

8= La Vettura a Carrelli 1503 in "Servizio Speciale", in Foro Buonaparte.

Per fortuna ero in bicicletta, e correndo da Piazza Castello dietro al Tram, complice la fermata in Via Ricasoli per aprire a mano gli scambi, sono riuscito a fare altre belle foto, che spero piacciano agli appassionati di MondoTram.

Un dato interessante ho visto che i turisti si facevano fotografare con molto piacere davanti alle Vetture a Carrelli al Capolinea del 19, in Piazza Castello, mentre i Sirio sul binario in fianco non suscitavano particolare interesse.

Mi auguro quindi che Piazza Castello torni in futuro il Capolinea del Tram 19 (con il ripristino della circonvallazione 29/30), e il RistoTram venga spostato in Via Armorari/Cordusio, riattivando il breve tratto di binario dismesso.

Saluti a Tutti.
costamasnaga
00lunedì 1 luglio 2013 16:05
“tweetbombing”
Scusa ma se siamo tutti professori d'inglese poi gli stessi non hanno più ragione d'esistere perché nessuno deve più imparare...
A parte i soliti inglesismi facili, semplicemente, mi hai lasciato curiosità su quello che vuoi intendere.
Tornando a Desio,vista la ocmbinazione,chi si fa' una nozione di cause a quella costruzione non ci crede poi tanto e comunque durerebbe una mezza infinità. Ce in ballo il Rozzano da 5 anni quando aprirono i cantieri, per soli 2km, eppure non ce un binario posato, solo un breve cantiere di poche centinaia di metri abbandonato. Al 7 è andato anche peggio, visto che lo scambio nuovo per l'anello del capolinea già posato è stato pure rimosso,il tutto da quasi 4 anni,che si parla di questo anello inesistente. E 16km quando impiegherebbero a farli? Stando ai tempi medi una ventina d'anni ci stanno, tanto che 2 o 3 ditte fallirono per certo. Sempre se i lavori partono. Oppure partono e finiscono a Cusano-Calderara. Viste le tranvie in Svizzera funzionano ottimamente e non hanno né doppi binari né sede del tutto separate dalla carreggiata veicolare, sono tranvie e basta e le si vede anche d'aspetto. E' interessante che non solo ATM ma anche associazioni d'appassionati hanno respinto "una tranvia" per la megalomania, così mi sa' che nessuno si prende nulla
Enrico N3C
00domenica 27 ottobre 2013 17:26
convogli tramviari urbani ATM
Ciao a tutti,

facendo riferimento alla bella foto pubblicata da Giovanni Kaiblinger, sto cercando qualche immagine relativa al "grembiule" che veniva interposto nei convogli M+R urbani, ed in particolare la dicitura esatta che era presente sullo stesso.

Grazie in anticipo! [SM=x346220]

Enrico N
Yid26
00lunedì 28 ottobre 2013 22:43
Convogli tranviari urbani ATM
Ecco un'immagine piu' vicina del grembiule - in realta' dei veri bidoni e cosi' erano conosciuti al pubblico. Servivano semplicemente a impedire che i "portoghesi" si infilassero tra la motrice e il rimorchio. Erano posti da un solo lato, in genere.
Qui un 22 serie 700 (una 600 ricostruita dopo il periodo bellico) con un rimorchio serie 1300 in servizio tra piazzale Corvetto e piazza Durante. Siamo gia' nei primi anni 60, visto che ci sono gia' gli indicatori di direzione (dal 1959) e il 22 e' gia' stato prolungato da piazzale Loreto a piazza Durante per via dei lavori M1 (quindi siamo dopo il novembre 1960). La linea verra' chiusa definitivamente nel 1964. Ironicamente, fino alla deviazione dal suo asse storico (Vittorio Emanuele/San Babila/Venezia/Corso Buenos Aires) era stata la linea piu' redditizia per l'ATM dopo la circonvallazione 29/30.
Yid26
00martedì 29 ottobre 2013 04:04
Convogli tranviari urbani ATM
Ecco un'altra immagine di una 700 (la 716) con al traino una 1300 e tanto di bidoni in mezzo. Qui sulla linea 13 (Corvetto-Viale Molise) in largo Augusto.

Enrico N3C
00martedì 29 ottobre 2013 16:04
Bidoni
Ringrazio sinceramente Yid26 per le informazioni e le belle foto che ha voluto condividere con noi! Ora resta solo da appurare quale fosse la dicitura esatta della scritta presente sui "bidoni".

Enrico N
Yid26
00martedì 29 ottobre 2013 16:21
Bidoni
Francamente, dalle mie foto (principalmente dalla prima, la seconda e' un po' sfuocata) non si intravvedono scritte di qualche rilevanza (Azienda Tranviaria Municipale? A.T.M.? Comune di Milano?) e pare anzi che quello che sembra un'etichetta con scritta da lontano altro non sia che un pertugio per assicurare i "bidoni" tra le due vetture. Infatti, nelle mie foto, in cui le vetture sono in servizio, il pertugio e' rivolto verso l'interno mentre nella tua, chiaramente fatta in un deposito, e' girato verso l'esterno ed e' quindi possibile che fosse ancora in fase di installazione al momento dello scatto.
Enrico N3C
00martedì 29 ottobre 2013 18:30
Bidoni 3
...purtroppo la foto che ho inserito io proviene da una scansione scadente da originale stampato (ma era l'unica di cui disponevo [SM=x346240] ), ma più di un appassionato mi ha confermato la presenza di una scritta monitoria nella posizione indicata.
Nelle foto pubblicate da Yid26 invece sembrerebbero effettivamente del tutto assenti [SM=x346235] .
trammue
00mercoledì 30 ottobre 2013 08:46
un sistema simile era in uso anche a roma, ed era costituito da due semigusci articolati e veniva montato da entrambi i lati
io ho sempre creduto che fosse un sistema antinfortunistico, non avevo mai pensato ai portoghesi, anche perchè sistemi del genere erano completamente assenti a napoli, proprio dove era molto più consueto viaggiare a sbafo
Yid26
00mercoledì 30 ottobre 2013 14:11
Bidoni & Portoghesi
Ecco un paio di foto del periodo immediatamente successivo alla fine della guerra, da come si puo' desumere dal compensato al posto dei vetri sui finestrini, quando il trasporto privato era ancora qualcosa di la' da venire:
Largo Cairoli, linee tranviarie periodiche per lo stadio e l'ippodromo (il 56 era una di queste)

Passeggeri prendono d'assalto l'1, luogo imprecisato


Come si vede, i portoghesi non erano un'esclusiva napoletana :) Quanto ai bidoni, le uniche scritte che potevano esservi (plausibilmente) sono abbastanza prevedibili: "Non oltrepassare", "Non viaggiare tra le vetture", "Azienda Tranviaria Municipale", "Comune di Milano", "A.T.M.", ecc. Ma e' un fatto che non si vedano nelle vetture in servizio.
trammue
00mercoledì 30 ottobre 2013 14:28
vedo che nel 1946 le edison erano ancora lungi dall'essere radiate
Yid26
00mercoledì 30 ottobre 2013 14:33
Le radiarono a meta' anni 60. Comunque, dalla seconda foto si vede anche perche' sul respingente posteriore venne applicata una lamiera sagomata che lo rendeva impervio, come nel retro del 18 nella foto:
Pertegheta
00mercoledì 30 ottobre 2013 16:39
Viaggiare sui Vecchi Tram Edison Facendo "Pertegheta" (30 Ottobre 2013).
Buongiorno a Tutti.
Il papà (classe 1935) mi ha raccontato qualche storiella, approposito dell'antica usanza (piuttosto diffusa almeno fino all'inizio degli anni Cinquanta, anche per mancanza fisica di quattrini), del fare "Pertegheta", cioè viaggiare a sbafo, attaccati al retro dei Tranvai.
Questa è la prima:
Un centinaio d'anni fà il nonno che allora frequentava le elementari, con la sua compagnia di amichetti del rione di Porta Romana, vista la bella giornata invece di andare a scuola, decisero di andare a visitare il Parco di Monza, di cui avevano sentito parlare molto.
All'andata percorso in Tram da Corso Lodi 12/Porta Romana, fino a Piazzale Loreto, e dà lì Tram Interurbano fino a Monza, pagando i regolari biglietti, con i pochissimi soldi disponibili.
A Monza la combriccola di bimbi dopo essersi divertiti come matti nel parco, avere sfasciato le righe di legno dopo accaniti combattimenti a spada, e speso i poche centesimi residui per acquistare il castagnaccio, e calmare la fame, dovette affrontare ad una certa ora il problema del ritorno a casa.
Sui Tram Interurbani (probabilmente all'epoca ancora a due piani), non era proprio possibile viaggiare a sbafo, e quindi mesto ritorno in città, seguendo i binari a piedi dal Parco di Monza, fino in Piazzale Loreto!
Qui finalmente ritorno a casa tramite "Pertegheta", sulle vetture urbane della Edison.
Ma la storiella non è finita, decine di genitori preoccupatissimi, e anche un pò arrabbiati erano in giro da ore nella zona a cercare dappertutto i figli scomparsi.
Al loro ritorno a Porta Romana, avvenuto ad un'ora tardissima essi vennero tutti quanti puniti per lo spavento, la bigiata a scuola, e pure per avere sfasciato le righe tirando di scherma al Parco di Monza....
Poveri bimbi biricchini, ma avventurosi!
Saluti a Tutti.
Yid26
00mercoledì 30 ottobre 2013 18:05
Viaggiare sui Vecchi Tram Edison Facendo "Pertegheta" (30 Ottobre 2013).
Che bella storiella! Speriamo non gliene abbiano suonate troppe :)
Enrico N3C
00mercoledì 30 ottobre 2013 20:36
...sempre bidoni!
Per chi non l'avesse già visto consiglio su You Tube: "Lambretta, l'altra faccia del miracolo italiano" parte 4 al minuto 6:50...

Enrico N.
Yid26
00giovedì 31 ottobre 2013 02:33
Bidoni
Bidoni su una Edison accoppiata a una rimorchiata 1300 sul 32 (Corvetto-Rogoredo), quindi siamo prima del 19 ottobre 1960, anno della dismissione. Il bidone ha una scritta che pare dire "vietato salire" o qualcosa del genere.
Il tram in questione e' uno di questi:

Roberto Amori
00mercoledì 6 novembre 2013 00:27
A ME NON PAIONO...
... Rimorchiate: sono tram rovesciati, sempre Edison, una col trolley abbassato per creare un convoglio bidirezionale. Nella foto sotto, invece, il convoglio è ancor più grande mettendo tra i due tram rovesciati due veri rimorchi: un convoglio bloccato, insomma, con quel che c'era in casa...
Yid26
00mercoledì 6 novembre 2013 02:41
@ Roberto Amori
Quelle della prima foto sono ovviamente due Edison, visto che il 32 non aveva anelli di capolinea, ne' a Rogoredo, ne' in piazzale Corvetto (vedi foto), dove quello esistente era si' collegato ai binari per Rogoredo, ma era utilizzato solo dal 13, 20, 21 (fino al 1945), e 22, e poteva essere esercito solo da vetture bidirezionali (in genere delle Edison, delle 600-700, e negli ultimi tempi dalle interurbane OM 70-71 agganciate). Era solo per mostrare una foto della linea.
Nella seconda foto, invece, si tratta probabilmente del tram della foto, una composizione di Edison e rimorchiate serie 1300. Entrambe le foto sono riprese al capolinea di piazzale Corvetto. In basso, le interurbane al capolinea di Rogoredo.

trammue
00mercoledì 6 novembre 2013 08:21
sinceramente non avevo mai visto queste composizioni
secondo me la vettura di coda è trainata come fosse un rimorchio
ma la composizione a 4 elementi (un po' troppo pesante per una sola motrice) mi fa sorgere il dubbio che anche la vettura di coda avesse un conducente, ma che il trolley rimanesse staccato per evitare pericolosi problemi con le slitte degli scambi, e in questo caso sarebbe dovuto esistere un cavo di collegamento fra le due motrici
chi ne sa qualcosa di più ???
Yid26
00giovedì 7 novembre 2013 08:04
@ trammue
Le Edison erano troppo antiquate per funzionare in comando multiplo. Negli anni 30 le Edison superstiti vennero potenziate per trainare le rimorchiate serie 1300 e per renderle atte al traino di vetture in panne. Credo che, vista la brevita' del percorso (neanche 1,5km), non ci fossero troppi problemi a trainare quel convoglio, senza contare che la velocita' doveva comunque essere ridotta e che era una composizione in uso solo nelle corse mattinali o tardo-pomeridiane (per il resto si trattava di motrici singole).
trammue
00giovedì 7 novembre 2013 10:40
infatti io non parlavo di comando multiplo, ma di secondo conducente, come sulle doppie trazioni dei locomotori di una volta
però, per fare questo, almeno l'alimentazione bisognava dargliela, o con il trolley (che però avrebbe potuto azionare indebitamente uno scambio mentre il convoglio ci transitava sopra....) o con un cavo proveniente dalla motrice di testa
però bisogna tener conto che milano è una città pressochè pianeggiante e quindi con molta probabilità una sola motrice con solo due assi aderenti è sufficiente per il traino di tre vagoni
Yid26
00domenica 10 novembre 2013 20:30
Ecco un altro convoglio formato da una Edison in testa, una 600 in coda e una rimorchiata 1300 in mezzo. Convogli di questo tipo - considerato appunto il terreno piatto e la brevita' del percorso - erano abbastanza usuali sul 32. Non mi risulta ci fossero altri "manetta" nella motrice al traino.

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