Dei soldi investiti
Al di là del mezzo tecnico infine prescelto,ossia il Civis, bisogna per dovere di cronaca annotare quanto S.Lazzaro stia migliorando sotto l'aspetto estetico e funzionale. Ridisegnato l'assetto viario, i marciapiedi, le piste ciclabili, l'illuminazione pubblica, gli impianti semaforici ed altro ancora. Un simile maquillage la città non lo riceveva da decenni e, al termine dei cantieri e dei disagi, queste migliorie rimarranno per sempre a disposizione di tutta la cittadinanza: è tutto nuovo e sarebbe certo stato il massimo se, al termine di questa avventura, fossero stati i tram a correre lungo queste belle strade ma così non è stato...
A fronte di parcheggi perduti ma decentrati in altre aree a venire, le automobili verranno parcheggiate in piazzole ad isola che rispetteranno il passeggio dei pedoni e le biciclette: non si potranno mettere le automobili dove capita intralciando i disabili, le carrozzine o i mezzi pubblici e questo vale anche per gli scooter che oggi vengono posteggiati ovunque si vuole. Tra quelli salvati, tra quelli creati e tra quelli nelle aree in progetto ( ci vorranno però tempi lunghi oltre la fine dei cantieri ) è probabile che un centinaio di posti vadano persi ma io credo che le città non siano sorte per essere trasformate in parcheggio: vanno tutelate innanzitutto le persone, i commerci e una viabilità la meno caotica possibile.
Può darsi mi sbagli ma valuteremo, nel suo insieme, tra un anno quando tutto questo sarà divenuto routine e la gente vi avrà preso le misure, perchè una cosa è certa: non sappiamo cosa accadrà oltre i viali ma a San Lazzaro il Civis certamente circolerà. Cerchiamo perciò di sfruttarne quelli che sono i suoi lati migliori e apprezziamo gli sforzi politici per consegnare alle persone una città in gran parte rifatta.
Sono stato in visita ai cantieri con una guida d'eccezione: questo è Michele uno degli appassionati tecnici specializzati dell'Aristea che da molti anni ha in gestione la manutenzione della rete filoviaria bolognese e la realizzazione delle nuove linee fra le quali, appunto, quella del Civis.
Fa davvero piacere incontrare professionisti così entusiasti del proprio lavoro: mi ha invitato, in uno dei suoi giorni liberi, a vedere l'avanzamento dei lavori che stanno ormai prendendo sempre più forma di giorno in giorno.
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Il nostro amico sta indicando, su uno dei nuovi pali filoviari, la punzonatura che, come da capitolato, deve trovarsi ad una determinata altezza dal suolo: in tal modo viene così garantita, in profondità, la perfetta penetrazione del palo nel plinto. Poco sopra vengono stampati a inchiostro gli stessi dati punzonati, in questo caso TDL ( Tubo Dalmine ) 323,9 ( diametro ) x 8,4 ( spessore )
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Lo scarico dal camion e l'inserimento dei pali da parte della ditta napoletana E.C.F. che in questi tempi è stata impegnata anche all'aeroporto di Capodichino.
Mi ha colpito molto la bravura di questi operai: in un quarto d'ora un palo così grosso e pesante è uscito dal camion ed è stato inserito a bolla nel plinto. Trovata la giusta inclinazione il pilone è stato fermato con delle biette in legno, quindi sabbiato con una sabbia molto fine e secca che viene dal Brenta ed infine cementato. Notare anche i nuovi pali, in stile, dell'illuminazione pubblica.
Queste squadre installano all'incirca una dozzina di pali al giorno prelevandoli a 5 alla volta dai vari punti di raccolta che sono al campo sportivo, come abbiamo già visto nelle foto di alcuni giorni orsono, o a via Caselle:
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Questa è un'altra delle grosse realizzazioni in corso d'opera: una delle sottostazioni per erogare corrente alla rete filoviaria, si trova in un'area abbastanza appartata nei pressi delle Piscine e le sale coibentate sono situate nel sottosuolo per evitare elettromagnetismi.
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Anche in via Caselle sorgerà una sottostazione in quello spiazzo che si intravede sullo sfondo: sotto la via sono già state installate le canalette che porteranno i cavi su entrambi i lati della carreggiata. In primo piano possiamo vedere la base di due pali non ancora installati, saranno quelli che riceveranno i cavi uscire da quelle tagliole, portarli in cima al pilone e quindi collegarli ai bifilari.
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Ed ecco la primissima banchina in mezzo alla carreggiata di via Kennedy. Ho ripetutamente chiesto se fossero state rispettate tutte le normative alla tutela dei disabili: la risposta è stata, come ho anche constatato, positiva. Le rampette di accesso sono tutte della pendenza richiesta e sono molteplici: quelle per accedere al marciapiede lungo la via, quelle per scendere dal marciapiede e portarsi alla banchina e quelle per salire infine sulla banchina. Gli acclivi sono dolci e facilmente percorribili anche dai disabili senza accompagnatore: giunti alla fermata potranno senza problemi accedere ai nuovi filobus a piano ribassato.
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La rampetta di accesso al marciapiede: il breve dislivello che si intravede verrà colmato dal manto stradale. Dietro la curva del marciapiede c'è la seconda rampetta per scendere e portarsi verso la fermata che si intravede in costruzione dove c'è il pannello di plastica rossa. Direi che per quanto riguarda i disabili e le mamme con le carrozzine possiamo essere soddisfatti: queste banchine e le loro relative rampette di accesso sono identiche a tutte quelle che ho visto all'estero anche se in tante città visitate sono i tram ad accedervi...
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La parte terminale della fermata con una delle rampette ancora da realizzare: in primo piano il plinto e la rete elettrica per alimentare uno dei tanti nuovi impianti semaforici che daranno sempre la priorità ai filobus. Ricordo che saranno gli stessi filobus, mediante passaggio dei pattini lungo apposite slitte sui bifilari, ad azionare i semafori.
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E per concludere la parte terminale di via Caselle con i nuovi marciapiedi e la futura pista ciclabile...