Centri commerciali

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pabbamo
00lunedì 17 dicembre 2007 18:56
filobustiere ha scritto:

OT sui mercati alimentari
Volevo in breve rammentare a Pabbamo ed Augusto, che la Campania mi sembra povera di hard discount. Per motivi familiari, e molti sanno il perchè, mi reco spesso nel Lazio dove ho conosciuto le catene Todis, Lidl ed Eurospin. Quando ne uscite, con prodotti in genere buoni o di produzione tedesca (Lidl) o ad hoc, ad occhio vi trovate il carrello pieno senza aver speso tantissimo.
Tutto ciò per introdurre questa notizia un po' inquietante: alle porte di Napoli (adiacente Ipercoop) il 26 Ottobre fu inaugurato Lidl nostrano. Mi ci recai qualche giorno dopo e lo trovai chiuso con un piccolo avviso "27 Ottobre Chiuso per manutenzione". Allo stato non mi risulta che sia stato aperto. Opera di qualche lobby?
Sabato il mio dessert è stato uno strudel ai sapori di bosco fabbricato e surgelato a Bolzano ed acquistato da Eurospin. Abbiamo mangiato molto abbondante in sette persone: costo € 1,69.


Anche io e mia moglie, ogni tanto, facciamo spesa negli hard discount. Eurospin lo conosciamo bene, visto che ce n'è uno a Casoria, a poca distanza da Tufano, dove il gestore ormai ci conosce bene. C'è tanta roba di ottima qualità e dai costi bassissimi. Su Lidl il discorso è praticamente analogo (anche questo è a Casoria), salvo un'eccezione: non ricordo mia moglie cosa comprò, ma ci trovammo un "ospite" all'interno. Purtroppo, il Lidl di Casoria è molto malfrequentato: i prezzi molto bassi attraggono, fra la clientela, anche zingari ed extracomunitari di tutte le razze, e disgraziatamente, due anni fa ne abbiamo fatto le spese: mia moglie lasciò la borsa per non più di cinque/dieci secondi sul carrello per far alzare da terra mio figlio che stava facendo i capricci, e quando si rialzò, la borsa non c'era più: a parte gli effetti personali, c'erano le sue carte di credito e tessere varie, i documenti di identità, il tesserino della Polizia, 600 euro in contanti e via dicendo... fu talmente traumatizzata che non vi ha voluto più rimetterci piede.
E' da diverso tempo che non andiamo al centro "Le porte di Napoli", e non posso quindi ancora dire alcunchè sul Lidl che hanno aperto lì (sempreché, da quanto dice Gennaro, lo abbiano effettivamente aperto).
Vedremo di andarci alla prima occasione...

Roberto Amori
00lunedì 17 dicembre 2007 22:04
Praticamente concordo...
... su tutto e con tutti.
Qui a Bologna ci sono dei grossi centri Lidl che fra l'altro non sono lontanissimi dal centro, uno in particolare è appena fuori Porta Mascarella ed è il più moderno con ampio parcheggio.
Ci andiamo raramente perchè non vicini a casa ma quando ci capita in effetti ci accorgiamo di quanto siano calmierati i prezzi: fra l'altro mia moglie è tedesca e ritrova così, in questi posti, alcuni prodotti a cui era un tempo abituata. Le birre ad esempio sono molto buone, in particolare quelle rosse o doppio malto, così come i tipici insaccati del Nordeuropa, i latticini, dolciumi e quant'altro. Assolutamente convenienti qualsiasi prodotto per la casa i cui prezzi sono di almeno la metà più bassi di qualsiasi altro supermercato: detersivi per i piatti, per la lavatrice, fazzoletti di carta, tovaglioli, spugne, carta igienica, rotoloni e via così...
Di difficile impatto, concordo, l'umanità circostante quantomai variopinta. E difatti i clienti sono perlopiù frettolosi, vogliosi di andarsene via presto... è abbastanza raro vedere famigliole al completo guardare i prodotti girellando senza fretta.
Ultimo ma non ultimo: queste grandi catene sono assai convenienti per vari motivi. Scarsissimo, quasi inesistente arredo interno, luci al neon e poca cura del particolare. Ma anche stipendi da fame... prendere o lasciare. Mah
Roberto Amori
00martedì 18 dicembre 2007 09:01
Praticamente non concordo più...
... nemmeno con me stesso.
Stamane mentre sbrigavo le faccende di casa mi è tornata alla mente lo scrivere di ieri. Questi megastore alimentari sono comunque lo specchio della nostra sconfitta. Risparmio su risparmio per fronteggiare una crisi strisciante che nessuno sembra voler ammettere. Quand'eravamo ragazzi non c'erano queste realtà... andavamo coi soldini di mamma dal droghiere, dal fruttivendolo o il macellaio all'angolo. Qualcuno costava di più, altri meno ma la roba era meno bella e così via. Ora bisogna prendere la macchina, cacciarsi su una tangenziale e stare in quei posti per potere tornarsene a casa con 10\15 euro risparmiati che comunque tra stress da incolonnamento, fila alle casse e benzina se ne andranno persi in Valium e Malox...
Io ieri sono rimasto allibito, a ridicolo sciopero dei camionisti concluso, nel constatare nella mia spesa due pere a 1,32 euro e un piccolo cavolfiore a 1,30... se qualche anno fa ci avessero raccontato che nel 2007 con 2.500 Lire avremmo comprato un cavolo e due pere ci saremmo messi o a ridere o a piangere.
Mi raccontano amici e colleghi, ma si legge pure sui quotidiani, di stipendi da 800 euro mensili... in una città come Bologna non puoi assolutamente arrivare a coprire tutto il mese. E' giusto costringere milioni di persone oneste ad avere il panico sul finire del mese? A fargli mangiare piselli in scatola e pane senza mettere il naso fuori di casa e tenendo meno lampadine accese possibile?
Io sono ottimista di natura e voglio pensare sia un momento di transizione della nostra vita ( nel 1946 un biglietto del tram costava a Berlino 5 milioni di Marchi ), e voglio soprattutto sperarlo per i nostri ragazzi, ma il New York Times ha pienamente ragione... l'ho letto quell'articolo terribile: siamo i messi peggio dell'Europa occidentale e i più intristiti...
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