questa sezione ha avuto poco successo
proviamo a dargli una rinfrescata...
“Ah, si! Allora domani prendiamo il 129!” così minacciava mia madre
quando non mandavo giù la minestra calda, magari a ferragosto! (esagero
).
Ma il castigo peggiore era quello di andare in macchina con lo zio Mario a 100 all’ora per le curve del Corso VE (!?!). Lo zio Mario aveva una 600 multipla con la quale girava per i paesi vendendo libri, e ben difficilmente quel macinino sovraccarico poteva raggiungere tale velocità, ma io ci credevo e stavo buono.
Fra i premi invece c’erano, in ordine di merito:
- prendere la metro a Campi Flegrei anziché a Piazza Leopardi
- andare a Fuorigrotta Vecchia a prendere il 2 anziché il solito 1
- la gita tranviaria a Bagnoli o, meglio, ad Agnano
- la rotonda del Capo Posillipo, non per il filobus che allora mi era alquanto indifferente, ma per ammirare il più bel panorama napoletano...
Mi riferisco al parco ferroviario dell’ILVA, allora in piena efficienza, con quel viavai di trenini che dall’alto parevano un enorme plastico!
- la funicolare di Montesanto. E se poi prendevo la lode la si raggiungeva con la cumana. In realtà questo non era un premio ma una necessità, visto che al vomero c’era il dentista
, ma tanto mi faceva passare anche la paura del trapano...
- e così via via, fino al massimo che era la gita sulle linee orientali, premio in realtà conquistato solo due volte, di cui una col 34 fino a Ponticelli, il massimo !!!!
- i tram provinciali, inutile sperare... Per quelli come minimo ci sarebbe voluto un sacrificio umano!
Ah, dimenticavo, fra i castighi peggiori c’era la funivia, di cui avevo il terrore solo a vederla passare!
I was a very very supid! Magari, dico ora, questo castigo l’avessi beccato almeno una volta!