No, non è così: ti trascrivo quanto scritto dal povero Gerardo Chiaro nella "Storia dei trasporti urbani di Napoli": "Benché (o perché) innovativi, i bipiano AERFER non ebbero, a Napoli, quel successo che ne ha reso famosa la linea in tante città d’Italia. Forse anche per il tipo di linee esercitate, ben presto presentarono alcuni problemi: difficoltà di avviamento (avevano bisogno spesso, in uscita, di una batteria supplementare), deterioramento della struttura a causa delle vibrazioni dovute alla pavimentazione stradale in lastroni di basalto. Difficoltà, peraltro, sovraesposte dai conducenti, che non amavano i bipiano, giudicando il posto di guida “soffocante” per l’angustia dell’abitacolo. Fatto sta che - a parte il blocco di un ulteriore ordinativo per altre 20 unità - in pochi anni le “2000” (un caso a sé costituisce 2018, radiata per incendio nel ‘69) furono progressivamente accantonate tra il 1970 ed il 1973 (“temporaneamente” si legge nelle documentazioni A.T.A.N.), in attesa di vere e proprie ricostruzioni, che a Napoli non avvennero mai. Ridotte a cumuli di rottami nel piazzale esterno di via Puglie, furono cedute alla SIPUIA in due lotti di 6 (1973) e 13 (1975) unità: un’autentica assurdità, se si considera che la SIPUIA, poi, rivendette le stesse vetture all’ATAF di Firenze, all’AMTAB di Bari e all’Italsider di Taranto (per il trasporto del personale addetto agli altiforni)."
[Edited by ct139k 11/28/2014 4:32 PM]