Tramvia, ultimatum francese "Chiederemo i danni al Comune"
"O partono i lavori delle linee 2 e 3 o faremo causa al Comune"
Ormai è questione di giorni. O i lavori per le nuove linee di tramvia da costruire, la 2 da Peretola e la 3 da Careggi, partono, o la Tram di Firenze farà causa al Comune. Unica via di salvezza, in attesa delle varianti in via di studio sul passaggio in centro e in via dello Statuto, sarebbe quella di aprire i cantieri almeno nei tratti il cui progetto non è in discussione, per esempio Peretola-stazione. Altrimenti non circola un euro e «i soci della società incaricata di costruire la tramvia dovranno per forza decidere la risoluzione della concessione per colpa del concessionario», dichiara Bruno Lombardi, rappresentante di Ratp in Italia. L´ultimatum scade il 10 dicembre, «l´ultima data utile - spiega Lombardi - perché il ministero ai trasporti convochi la commissione che deve dare il via ai lavori». Dopodichè verranno chiesti i risarcimenti al Comune che è appunto il concessionario del project financing della linea 2 e 3. Project affidato a Tram di Firenze, che vede tra i suoi soci i francesi di Ratp con il 24,9%, Ataf in possesso del 24,1, le ditte costruttrici con il 49% e i progettisti con il 2%.
«E´ inevitabile che si vada verso questa soluzione - spiega Lombardi - La Tram di Firenze lo aveva già annunciato all´amministrazione a settembre. I soci hanno atteso finora. Dopo il 10 dicembre non sarà più possibile». A settembre: dopo un lungo percorso iniziato con la consegna a Roma del progetto per le due linee nel gennaio 2008, la messa a punto del medesimo dopo la richiesta di far passare il tram dal Duomo a batterie, le ulteriori precisazioni richieste dal ministero, le inutili attese, i «ni» romani e terminato con la botta finale da Matteoli e Bondi: niente Duomo. E così tutto fermo e casse vuote. Senza l´autorizzazione ministeriale i finanziamenti statali non arrivano, le banche hanno chiuso gli sportelli e la società rischia di fallire.
La Tram di Firenze calcola che, tra capitale impiegato e crediti non riscossi per lavori già fatti, i soci siano già fuori di 40 milioni. Ricorda che dopo la cancellazione del passaggio dal Duomo ora pedonalizzato, il sindaco Renzi aveva scritto una lettera al ministro dei trasporti Matteoli assicurando che da Firenze sarebbe presto arrivata la variante al percorso della linea 2 in modo da escludere definitivamente il Duomo. In virtù di questo impegno, il sindaco chiedeva però che almeno venisse concesso il via ai tratti non sottoposti a varianti, a iniziare da quello Peretola-stazione.
Un compromesso che sbloccherebbe i finanziamenti in attesa delle varianti ai percorsi giudicati da rivedere. Ma da Roma per ora nessuna risposta.
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