Chiedo scusa per il ritorno ma volevo ancora scrivere qualcosa a proposito movimento della vettura.
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Credo che i motori siano fermi ormai da oltre 20 anni e alimentarli direttamente anche solo con 150/200 volts potrebbero danneggiarsi.... i 200 volts in continua potrebbero gia' causare qualche archetto o forare l'isolante interno da qualche parte .....ma credo che un minimo di prove isolamento non distruttive con un tester o megaohmmetro anche solo con tensione di prova 500 v o meno sarebbero da eseguire come una pulizia sia dell'isolamento dei portaspazzole sia della sede di scorrimento delle spazzole negli stessi,inoltre se il collettore e' ossidato anche una smerigliatina veloce e' meglio eseguirla.
Quando rimisero in funzione le 2500 a Torino dopo anni d fermo anche all'aperto di queste vetture il vecchio socio mi disse che effettuavano queste operazioni in quanto l'ossido sui collettori insimeme alla polvere e porcheria cementata sugli stessi o le spazzole bloccate causavano danni ai motori (mica le cambiavano se potevano),inoltre l'operazione fu compiuta in inverno e le vetture congelate portate in officina a 14/18 gradi si riempivano di condensa anche nelle parti piu' nascoste impastandosi ad ossido e polvere per cui prima di attaccare l'asta(500/600 V) aspettavano che la vettura si fosse scaldata e nell'intervallo pulivano ,per quanto possibile i motori dall'apertura del coperchio di ispezione (sui retam o 1252 abbastanza ampia)anche con la pistola dell'aria in alcuni casi ma di solito solo con stracci ,su indotti e portaspazzole e bobine di campo ,anche del compressore.
Sulle 2500 poi diventate 2800 dove non fu rifatto a nuovo l'impianto elettrico parecchi anni dopo successe che i cavi utilizzati (mi pare in politene o polietilene di colore nero e piuttosto morbidi che sporcavano le mani toccandoli rispetto ad altri sempre neri) diedero grossi problemi di isolamento perche' a 200 v solamente gia' scaricavano (o facevano scattare la macchinetta di prova) tra l'isolamento esterno(appoggiato ad una parte metallica a massa) ed il conduttore interno messo in tensione dall'aggeggio per provare l'isolamento(sotto la descrizione casomai qualcuno volesse costruirne uno ...hi hi hi...).questi cavi erano in rame ricoperto di argento che pare negli anni si trasferiva nelle sostanze componenti la gomma di isolamento causando la conduzione dell'isolante
I cavi forse piu' vecchi con isolamento esterno tessile "a patto di non toccarli o "spostarli/muoverli" non davano grossi problemi.
La macchinetta che si usava normalmente era un' ignobile ma molto affidabile e funzionale aggeggio costruito in officina costituito da un trasformatore alimentato a 220 o 380 con diverse uscite 100-200-300-400-500 fino a 750 volts quest'ultima era la tensione di prova normale per i motori segnalati .La tensione in uscita dal trasformatore veniva fatta passare prima da un raddizzatore(meglio.."rettificatore"...piu' professionale) al "selenio" e poi attraverso un coso tipo "salvavita" modello anni 50/60 ,che quando armato faceva suonare un campanello ed accendeva una grossa spia rossa ,questo era con corrente di intervento 3/10 milliampere(non si capiva bene perche era stato pasticciato dai tecnici del tempo nel reparto orologiai/elettronici/macchinette)...facciamo 5 mA va'!.
I due cavi in uscita erano ovviamente + e -. Il - era collegato ad una pinza a molla (ed alla massa del 220 nella presa anche) il + ad un puntalino isolato con nastro e vari altri materiali eterogenei(stracci ,carte di carmelle ,separatori di sottilette ecc ecc)Mettendo la pinza alla cassa o al telaio del carrello e toccando i cavi o i morsetti vari del tram(con gli apparati in prova scollegati da massa) se la corrente verso massa superava le 5 milliampere l'ignobile strumento di misura cessava di scampanellare(spegneva addirittura anche la spiona rossa) e questo voleva dire che la corrente di dispersione superava le 5 milliampere ovvero 750V/0,005 A = 150 KOhm...... oggi sotto i 12 Mohm si butta via tutto . la macchinetta era racchiuso in un involucro di vari compensati e legni provenienti dalla falegnameria con maniglia in vero cuoio per il trsporto il tutto ricoperto da uno spesso strato di craccia e chiodi per le riparazioni dovute a secoli di utilizzo.
Il megaohmmetro vero faceva bella mostra di se in ufficio e lo usavano "solo" gli anziani ben visti (non tutti) in rare e speciali occasioni ( alcune ustif) a volte sotto i vigili occhi del capo e caporeparto che si accertavano che la velocita di rotazione della manovella non fosse eccessiva o incostante.......tutto vero NB
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Per smerigliare i collettori sulle vetture in uso normale in genere si muoveva la vettura in cortile col 500 alimentando un gruppo di motori mentre con un bastone in legno a cui in punta era stata incollata una pietra pomice o abrasiva si interveniva (a quattrozampe o in ginocchio)sui collettori del gruppo non alimentato ,per la stessa operazione all'interno off. senza corrente bastavano i pochi metri liberi di una fondazione ed il muletto per muovere la vettura ,in 2 metri le ruote facevano circa un giro ma l'indotto ne faceva anche 10 .Io all'inizio ci avevo paura di metter mani in un motore in movimento per cui con carta abrsiva (recupero della verniciatura NB) 1/4 di collettore alla volta la facevo a mano e vettura ferma non si e' mai lamentato nessuno e per circa tre anni SC il motore era contento.Le spazzole in caso di vetture o carrelli fermi da molto(riparazioni lunghe ,sequestri o carrelli di riserva) bastava smuoverle tirandogli la coda un paio di volte in modo che eventuali porcherie che le bloccavano usciserro da sole.
[Edited by BUBU56 7/13/2012 4:47 PM]