Binari sulle strade di Roma (raccordi....)

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archiviofoto.unita.it/index.php?f2=recordid&cod=1170&codset=ECO&...

e vedete le 4 foto. La prima mostra (peccato solo un dettaglio) il binario che correva accanto alla Roma Lido che si raccordava con uno scambio alla fabbrica (cancello).

Questa foto dal sito cedot, riporta la situazione adiacente ai mercati generali intorno al 1970.

www.cedot.it/immagini_single.asp?Id=375&Back=immagini.asp

Evidenzierei la fabbrica dismessa la Olea Romana accanto ai mercati generali con la ciminiera in bella mostra. Notiamo un cancello posto di traverso, tipico per l'accesso del treno. E il binario un tempo passava proprio là accanto.
Infatti il primitivo accesso del treno ai mercati era dove c'era l'accesso ai mercati con quegli archi in ingresso. L'altra metà del mercato fu edificata negli anni '40 e ovviamente fu spostato il raccordo per il mercato nella zona dove è rimasto fino alle demolizioni fatte pochi anni fa. Peccato che la foto non ha grandissima risoluzione: non si capisce se accanto alla sottostazione elettrica ci fossero binari di scalo/tronchini.

ma le voi mette ste didascalie!?!?

..è sadico e vuole che le foto le commentiamo noi..

secondo me è il gazometro, ancora visibilissimo dal treno quando attraversa il tevere a testaccio
il raccordo prob era quello che si distaccava dalla staz trastevere e che collegava pure la raffineria purfina, oggi per fortuna spostata a pantano del grano

per il gazometro ok,per il resto ammetto la mia ignoranza

secondo me è il gazometro, ancora visibilissimo dal treno quando attraversa il tevere a testaccio

Quando, prima dell'arrivo del metano, nelle case arrivava il gas di città, ogni città aveva appunto l'officina del gas, che produceva il gas di città partendo dal carbone, o talvolta da idrocarburi; materia prima che arrivava all'officina di solito sui vagoni ferroviari merci tramite raccordi, talvolta anche lunghi; a Torino, ad esempio, il raccordo era lungo più di 1 km e si snodava attraverso le vie cittadine, attraversando corsi piuttosto trafficati; non mancarono gli incidenti, collisioni del treno con auto o tram o bus, per fortuna sempre senza gravi conseguenze. Con l'avvento del metano, gli impianti sono stati disattivati e riconvertiti ad altri usi, e i raccordi ferroviari rimossi.

si, si, anch'io avevo visto il gazometro, però qualche altro particolare da chi ha postato la foto non ci stava male.

ma io credo che quel "coso" in realtà è una campana che col suo peso comprime il gas alla giusta pressione per raggiungere gli angoli più remoti della città
è vero che a roma, da quando c'è il metano non si produce più il cosiddetto "gas illuminante", ma penso che anche il metano, che giunge da molto lontano con i metanodotti, abbia bisogno di essere messo alla giusta pressione, quindi quell'enorme campana secondo me è tuttora in uso, altrimenti l'avrebbero già demolita da un pezzo, se non altro per lottizzare l'area (come appunto avvenne per la purfina alle spalle di roma trastevere, dove oggi c'è un elegante quartiere)
ma c'è anche l'ipotesi che sia stato preservato come esempio di archeologia industriale

però a questo punto, pensandoci bene, mi viene il dubbio che quei binari non siano quelli che si staccavano da trastevere, se non altro perchè il gazometro si trova sulla sponda opposta del fiume
per cui erano binari che si staccavano da ostiense ed allacciavano anche il porto fluviale di cui si vedono ancora i tralicci delle gru a ponte

qui si riesce ancora a distinguere il sedime del raccordo che collegava roma trastevere alla raffineria purfina

mentre qui è molto evidente la sede del raccordo che, staccandosi da roma ostiense, attraversava via del porto fluviale per raggiungere il porto e il gazometro
da questa immagine si vede pure che, contrariamente a quanto pensavo, la famosa campana è ormai in fase di demolizione..... parafrasando andreotti dico che "a pensar bene non ci si indovina mai!"

A guardarlo dalla foto, la ruggine si sta imposessando sia dell'intelaiatura che dell'ultima campana sopravvissuta, se nel frattempo le cose non sono mutate.

beh, la mancanza della didascalia ha fatto sorgere una bella discussione, con tanto di foto aeree googlemap ricche di particolari che io stesso non avevo mai notato
che stephenson aveva previsto tutto e lo ha fatto apposta?

pigrizia

Ma il numero 0744 a sinistra del pancone del'ABL che significa?

ah, non è un mezzo fs, quindi il numero è un codice della ditta appaltatrice
sarebbe interessante sapere chi è, e poi forse si può risalire al numero

Raccordo Tiburtina - Monte Sacro (Viale Gottardo) dalla carta IGM del 1924:

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