ATTS - Associazione Torinese Tram Storici

Fighissimo! Su quale linea gira il filobus storico? E il tram vecchio? Da quando fa regolare servizio di linea? Spettacolo!

Dfly

...su Mobilità Torino www.mobilitatorino.it/ATTS/Restauro2847.htm

La collezione dell'ATTS sta diventando rapidamente una delle più ricche ed interessanti in tutto il mondo. Complimenti vivissimi agli amici torinesi da

Paolo

Prima i complimenti: ATTS sta facendo un lavoro incredibile e si meritano i complimenti e le attestazioni di stima di noi tutti.

Fatto questo doveroso riconoscimento e senza voler sminuire il mazzo fatto finora, devo dire che oltre alla carenatura sul tetto che spero venga rimossa, c'è un'altra differenza evidente.

Probabilmente per questioni di costi o di lavorazione, il tetto penso sia in lamiera e non più rivestito in tela olona. In qualunque modo fosse allora, sulla rinata 2847 si vede la differenza perchè non c'è il gocciolatoio, lo scalino fra tetto e fiancata, ben evidente sulle foto dei tempi andati. A parte questo, non vedo l'ora di vederla, fotografarla, noleggiarla....con l'acquolina in bocca per quelle che ancora devono arrivare.

Caro photorail,ho anche io un poco d'esperienza con i teli olona.Anni fà durante il mio primo restauro,ho montato uno di questi teli sul locomotore L11 dell'ATAC di Roma. La tela originale olona,cucita in due teli(ci pensò mia nonna a macchina)venne montata sul tetto in legno,bagnata e tirata con pesi ai quattro angoli per qualche giorno,in modo che le fibre della tela si distendessero prima che il telo fosse fissato definitivamente al perlinato.Successivamente,come di prassi,il telo venne impregnato con svariate mani di vernice,indispensabili per garantirne l'impermeabilizzazione.Ho voluto ricordare questo episodio,perchè questo tipo di tetti o coperture,necessitano nel tempo di una costante manutenzione.Infatti,l'esposizione all'aria aperta, secca la vernice o il composto(A Roma la Stefer,faceva un pastone plastico a base di biacca...)e deve,pertanto,di volta in volta essere rinnovato.Oggi,se si tratta di un veicolo che poi viene utilizzato e bene usare altre soluzioni.In alternativa si può arrivare ad un compromesso come è o era sulle Peter Witt,utilizzando sempre tela olona ma al posto della vernice o del pastone,una resina autolivellante e impermeabilizzante,nautica e quindi particolarmente resistente agli agenti atmosferici.Insomma quando si tratta di restauri funzionali i compromessi sono inevitabili! Il restauro di questo rotabile,lo giudico ottimo nel senso che è equilibrato tra esigenze storiche e quelle legate all'esercizio tenendo conto delle normative odierne.Complimenti "Ragazzi" e continuate così! Spero di vedere presto uscire dalle Vostre cure le "Romane"!

Max RTVT

Giusto a titolo di cronaca, sulla 1029 napoletana c'è la tela olona, ma non ricordo con cosa è stata verniciata a più riprese.

Un altro tram storico di Torino è stato salvato.

Si tratta della 3262 che giovedì scorso è stata posizionata sui binari di largo Verona inutilizzati dal 1992.

Il tram è stato concesso da GTT in comodato d'uso all'associazione Diogene www.progettodiogene.eu/ che realizzerà al suo interno un'abitazione per Nico Dockx, artista belga.

L'artista nei due mesi di permanenza a bordo della 3262 avrà modo di utilizzarla come laboratorio per la produzione delle sue opere.

Dopo, il tram sarà sede dell'associazione stessa ed infine tornerà a GTT che con in collaborazione con ATTS lo ripristinerà come tram storico.



Altre foto su:

www.tramditorino.it/voci.htm

www.mobilitatorino.it/articoli/3262-C.soVerona-Lug09.htm

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Giusto a titolo di cronaca, sulla 1029 napoletana c'è la tela olona, ma non ricordo con cosa è stata verniciata a più riprese.

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Anche 2592,2595,2598,D1,D2 e D3
Comunque quoto il post di marchetti625(grazie per i complimenti! ). Considerando che tutte le 2800 di 1 serie hanno avuto delle pesanti modifiche nel corso degli anni per migliorarne la sicurezza(vedi i carrelli che per ovvie ragioni non potevano essere riportati alle condizioni originarie) il risultato finale mi sembra eccellente. Bisogna poi tenere conto anche dell'utilizzo abbastanza intenso a cui questi rotabili saranno destinati e quindi qualche compromesso bisognava per forza trovarlo.
Saluti

Caro Monopiatto, tu quoti come se fosse una sfida a cui rispondere, ma sei in errore, nessuno dimentica che le vetture torinesi citate siano state ricoperte come dovuto (ma non stava a me ricordarlo). Per il resto, ci sono compromessi imprescindibili ed altri, come la carenatura attorno al pantografo dell'articolata, che non lo sono. Su altri forum un vostro associato - rispondendo in modo singolare, benché evidente (non siamo nati ieri), a quanto scritto qui - parla di presunti "integralisti" del restauro riferendosi a qualcuno. Non è integralismo, si chiama "filologia". Poi c'è chi ci riesce e la vuol rispettare al massimo possibile e chi non ci riesce per motivi di forza maggiore o perchè non gli interessa. Questo non toglie meriti all'attività di alcuno. Anch'io preferirei avere dieci tram storici a Napoli con qualche compromesso in più piuttosto che averne uno solo preciso al minimo dettaglio...

Comunque il tram dormitorio non è una novità! Qui a Milano c'è un sacco di gente che dorme sul tram ma non facciamo tutto questo casino attorno alla vicenda.

E cosa parlate del telone? Siamo quasi nel 2010... va bene per un tram nel museo, ma se deve fare servizio sotto la pioggia, meglio le moderne coperture. Io non farei mai girare e far salire persone comuni su un tram vecchio preciso al minimo dettaglio. Sui pavimenti in legno solo con le pattine e tutti i giorni giù con la cera per legno!

Oddio, come genovese devo dire che quando all'anniversario di Metrogenova, ho ripreso la tranvia di Granarolo, ed ho visto:
il pantografo al posto della rotellina,
le porte scorrevoli automatizzate,
i neon,
l'intelaiatura in ferro nel posto di manovra
il colore rosso al posto dell'arancione di qualche decina d'anni fà e del vecchio bicolore verde di quando ero bambino....
ho storto il naso, perchè un veicolo storico dovrebbe essere il più possibile nel modo originale possibile....
Ma mi sono riconsolato subito, pensando che era la vettura più antica di tutta Genova e continuava a fare servizio egregiamente tutti i giorni, dal 1 gennaio del 1901...
.. sostituita la funicolare ad acqua di S. Anna,
sostituita con mezzi moderni la funicolare del Righi
soppressi i tram nel "66
soppressi i filobus nel "73..
la storia del trasporto genovese è andata a farsi "fottere"

Poi ho pensato, un attimo alle Gavette, ed a come sta diventando sempre più marcia la nostra 973, con i vetri rotti le aste buttate all'interno, i neon spaccati..
poi penso a quali compromessi scenderei e a cosa darei pur di vederla rigirare sulle strade di Genova,
probabilmente mi accontenterei di vederla girare assieme alla superstite austriaca, ovvero la 60 di Innsbruck anche con i colori
rossa e bianca ed il pantografo unico al posto delle doppie rotelline.

Morale...

Anche se qualche particolare non è proprio originale... e perfetto,
benvengano i tram storici, restaurati ad uso dei turisti e di chi anche se solo per passione ama poter girare su questi favolosi mezzi d'epoca, come il sottoscritto al vostro Trolley Festival del 7 dicembre...,

piuttosto che farli ammarcire dentro un deposito, oppure restaurati a dovere e richiusi in un arbanella di un museo, con scritto non toccare.


Tranvia di Granarolo

Beh certo, quello del pantografo è un compromesso imprescindibile.

e cosa dovrebbero dire allora le migliaia di milanesi che viaggiano sulle ventotto senza farsi tutte le paturnie che dici, dorafly? Mah....

Scusa Photorail, ma non ti seguo, davvero. Spiegati, grazie
Dfly

Sei di Milano, no?

Penso che anche tu, come milioni di persone giorno, abbia viaggiato sulle "carrello", "ventotto", "peter witt" o come le vuoi chiamare.

Tetto di tela olona, sedili e interni in legno lucidato, 80 anni di lavoro e non sentirli.

Sul tema della fedeltà storica dei restauri ferroviari/tranviari,mi permetto di scrivere alcune cose....

Il recupero storico ed estetico di un qualsiasi rotabile,specie se di pregio, in particolare se esemplare unico o di particolare importanza tecnica,è un imperativo che dovrebbe essere sempre perseguito in sede di ricostruzione.Il motivo,come ho scritto altrove,risiede nel fatto che questi mezzi,così come negli altri campi della cultura e dell'ingegno umani,sono testimoni e portatori di un "messaggio" che rappresenta l'evoluzione tecnica e sociale del pensiero umano in un dato momento storico.Quindi ogni alterazione o libera interpretazione ne altera il significato da trasmettere ai posteri.In sede di resturo,gli affreschi della Cappella Sistina,tanto per fare un esempio,sono stati riportati alle origini,rimuovendo manipolazioni sopravvenute nel corso del tempo per svariati motivi.Se riconosciamo valenza storica per una vettura e magari riusciamo ad ottenere la tutela dal competente Ministero è ovvio che questa debba essere considerata al pari di un opera d'arte.

Naturalmente bisogna distinguere tra resturo estetico per un mezzo destinato a fare mostra di se all'interno di un Museo;quindi statico e un rotabile che dovrà circolare. Oggi esistono prodotti e materiali con caratteristiche enormemente superiori a cinquanta o ottanta anni fà. Nulla osta che si possano utilizzare anche per un restauro museale.E' importante che questo avvenga in modo occulto.Affrontando un restauro funzionale si può trovare un punto di equilibrio tra opposte esigenze e dove non se ne può fare a meno cedendo a piccoli compromessi.La 907 monta un convertitore statico per alimentare il circuito ausiliario ma non si vede perchè occultato sotto al telaio.Oggi se rifacessi il restauro dell'L11,non userei la tela olona,oppure potrei usarla ma al posto della vernice di sicuro, adotterei prodotti(resine)autolivellanti.Insomma se la vettura Torinese monta il pantografo invece dell'asta a rotella o ha una protezione posticcia è un compromesso accettabile perchè indispensabile all'esercizio. Mi irrita,invece,il mancato rispetto dei particolari originali quando questi possono facilmente essere ripristinati e spesso questo avviene per una scarsa conoscenza del rotabile da parte del restauratore o per deficenza documentale.Poi ci sono semplificazioni dovute ai costi o ai tempi delle lavorazioni.Anche queste sono inaccettabili.Per concludere.Se la vettura che state resturando adottava in origine per il fissaggio dei profili interni, viti a taglio di ottone non potete usare viti Parcher a stella e spacciarla per una ricostruzione storica rispettosa....Capito?

Max RTVT

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Se la vettura che state resturando adottava in origine per il fissaggio dei profili interni, viti a taglio di ottone non potete usare viti Parcher a stella e spacciarla per una ricostruzione storica rispettosa....Capito?

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E' proprio così!

Quoto in toto il post di Marchetti!!!!

Si, avete ragione. Basta con questi tram farlocchi!

O fate le cose bene, oppure non fatele.

Siete stati sovvenzionati, ma non capite niente di tram. Adesso ci rifilate pure le 2800 zombie!

Scommetto che dentro è tutta plastica dipinta in simil-legno! A un certo punto era meglio se la demolivano.

Buuuhhh


Dfly

Non esageriamo, ora stai veramente esagerando!