C'e' una spiegazione per tutto questo. La STEFER, organizzata nel 1899 come Societa' Anonima (definizione desueta delle S.p.A.; e' ancora in uso nella Svizzera italiana), divenne a capitale pubblico gia' nel 1928, quando il Governatorato di Roma acquisi' il controllo del suo pacchetto azionario. Come detto in precedenza, tutto il materiale rotabile sarebbe dovuto diventare biverde se la STEFER fosse stata municipalizzata, cioe' trasformata in ente pubblico strumentale del Comune - dal 1926 al 1944 Governatorato - di Roma (e in effetti cio' accadde al materiale rotabile dell'ATAG, la progenitrice dell'ATAC, municipalizzata gia' nel 1909 con il nome ATM - vedi sotto una MRS nel 1970), ma la STEFER acquisi' solo lo status di impresa pubblica (in pratica, si finanzia mediante la vendita dei propri servizi/prodotti, quindi e' un'impresa a scopo di lucro, sia pure di proprieta' - o a maggioranza - pubblica) rimamendo una S.p.A., senza divenire mai una municipalizzata, che per definizione non e' a scopo di lucro. Proprio questa sua caratteristica organizzazione societaria la esento' dal biverde. Non e' un caso, infatti, se al momento della fusione della STEFER nell'ACOTRAL (oggi COTRAL), a sua volta una S.p.A., nel 1976 non si parlo' di privatizzazione, perche' in quanto societa' per azioni fu sufficiente il trasferimento del suo pacchetto azionario di maggioranza all'ACOTRAL per determinarne il cambio di proprieta' senza per questo cambiarne l'ordinamento.
Dalla Treccani: