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Tranvie interurbane, o quel che ne resta

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2024 21:34
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06/05/2019 01:12
 
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tranviere junior
Per a.lividini
Anche se era coetanea della Reggio Emilia, si tratta di un veicolo completamente diverso (se e' per quello, sono molte le motrici coetanee delle Reggio Emilia, a partire dalle "28" urbane...). Intanto, la Reggio Emilia era una motrice bitensione destinata a essere utilizzata in modo ottimale sia a 600V nella rete urbana che a 1200V sulle linee dell'Adda (oltre Crescenzago, quando queste linee percorrevano via Padova, e da piazza Sire Raul in poi quando vennero deviate in via Palmanova) e per questo era dotata di un pantografo posto al centro dell'imperiale e i motori erano avvolti per entrambe le tensioni, mentre la #41 STIE era una motrice che operava in modo ottimale solo alla tensione di 750V, che era la tensione utilizzata dalla rete STIE: c'era il sezionamento in via Gallarate, appena superato piazzale Accursio, mentre da piazzale Accursio fino al capolinea di corso Sempione/via Prina le motrici STIE erano alimentate a 600V, e siccome non possedevano l'equipaggiamento bitensione delle Reggio Emilia, le motrici STIE operavano a tensione ridotta. Inoltre, al momento dell'entrata in servizio, nel 1928, le Reggio Emilia, insieme ai locomotori Costamasnaga e OM, erano le motrici piu' potenti in Italia, con 420HP complessivi di potenza, cosa che la #41 STIE non aveva. Infine, il controller della #41 era una semplice manovella, simile (ma non uguale) a quella delle 28, delle 600, o delle Desio, e non il timone in uso sulle Reggio Emilia e sui locomotori Costamasnaga/OM, proprio perche' mancante dell'equipaggiamento bitensione.
Quanto alla colorazione, le motrici STIE dall'elettrificazione (1914) fino alla fine degli anni 30 erano bianche, come lo era anche il materiale rotabile della Edison interurbana prima e della STEL poi. Alla fine degli anni 30 la STIE passo' al castano/isabella, per poi utilizzare il biancorosso dalla seconda meta' degli anni 50 fino alla dismissione del servizio tranviario. L'ATM, invece, in quanto municipalizzata, gia' dal 1929 aveva dovuto utilizzare il biverde ministeriale, obbligatorio per tutti i mezzi comunali a seguito di un apposito decreto legge. Con l'acquisizione delle linee STEL (Atto Rivolta, 1939) anche il materiale rotabile interurbano dovette essere riverniciato di biverde, con una differenza schematica solo sul frontale, dove il verde veronese descriveva una specie di scudo, mentre le vetture urbane erano verniciate uniformemente in verde veronese dai finestrini in su e in verde vagone dai finestrini in giu'. Vi furono altre modifiche ai mezzi dopo l'acquisizione da parte dell'ATM, come l'abbassamento dei finestrini frontali e l'incassamento sia della veletta di destinazione che delle luci di posizione, ma visto che quasi contestualmente al passaggio vi fu l'inizio delle ostilita' della Seconda Guerra Mondiale (10/6/1940) molte di queste modifiche vennero completate nel dopoguerra. Essendo invece la STIE privata, le venne concesso di verniciare i propri mezzi come credeva. Ecco qui una foto di un convoglio STIE negli ultimi anni del servizio al capolinea di corso Sempione (foto di Umberto Garbagnati).
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