"Manutenzione" e vecchi impianti
Come sempre ringrazio l'ottimo Roberto Amori che dalla sua Bologna si è mosso per fare un'esauriente documentazione fotografica sull'attuale stato della ex fiorente filovia dorica
, io pure passo tutti i giorni sotto quei residuati archeologici, ma sono tuttora sprovvisto di attrezzature e mezzi per postarle anche come immagini (chi ha il pane e non i denti, chi ha i denti e non ha il pane, diceva un vecchio detto
). Solo che per il sottoscritto definire "manutenzione" il rinforzo con il parafil delle tratte dismesse fa il paio con le puntellature di legno che a mia memoria contennero i vecchi edifici danneggiati dal terremoto del 1972 e che rimasero fino ad oltre un decennio fa, quando questi vennero restaurati (o demoliti e ricostruiti
). Che la Conerobus adotti tali accorgimenti per timore che qualche tratto delle linee dismesse ceda sotto il peso degli anni (e della ruggine che ha intaccato le vecchie tesate) con conseguenze sui pedoni o sul traffico, o per illudere psicologicamente gli utenti ad un prossimo, periodicamente declamato, ripristino di tali percorsi, non ci è dato sapere
. Buono, invece, il riutilizzo dei vecchi attacchi o comunque la loro permanenza anche se non più funzionanti (come all'interno dell'arco di Porta Pia), suggerirei di preservarli ulteriormente con un trattamento antiruggine che ne rispetti l'originaria fattura e che rimangano come testimonianza di "arredi d'epoca"!