FILOBUS DI ANCONA

Trovo che parlare di spreco quando il logo e il nome di un'azienda cambia senza motivi abbastanza validi (Il Conero non riguarda certo solo Ancona...) non sia esattamente una polemica, o meglio lo è, ma è più che giustificata. Ripeto: divise, paline, stemmi sui bus, BIGLIETTI e abbonamenti, insegne varie negli uffici sparsi ovunque. Proseguo? Non a caso l'azienda stessa credo fosse indecisa sul cambio di nome, esattamente per questo motivo. Ma non è stato fatto. A me va bene... purché poi non si pianga per mancanza di fondi che servono DAVVERO.

Certo, sui filobus c'è ancora lo stemma civico cittadino, peccato che risalga quando l'allora ATMA era gestita direttamente ed in toto dal Comune , e quindi aveva un suo significato, tanto che sussiste tuttora sui bus arancio fino a quegli autentici cessi della De Simon (quelli con il motore sulla fiancata sx che occupa min. 6 posti in piedi all'interno! ), ora invece dovrebbe interessare tutto il comprensorio provinciale... e pensare che anche sul castelletto delle aste dei gloriosi ed indimenticabili 469 l'acronimo in questione era riportato in ferro (non so in quanti si ricordano tale particolare) , ma tanto qui in Italia si ama tanto cambiare "a parole" (Ministeri docet!) con tutte le spese di cui sopra ! Intanto la pedonale ha subito l'ennesimo rinvio (si parla di Luglio, ma per il sottoscritto si varerà in pieno Agosto in modo di mettere gli interessati di fronte al "fatto compiuto" al rientro dalle ferie! ), unici testimoni saranno in prevalenza le frotte di croceristi vaganti tra strade assolate e deserte, e serrande dei negozi abbassate...

Il mio è più che altro fastidio nel vedere che si spendano soldi a seguito di un cambio di nome mentre viene sospeso il servizio filoviario in estate (con conseguente immissione in circolazione di più autobus e quindi più inquinamento ma anche maggiori spese) e mentre esiste da tempo immemorabile l'inghippo di Piazza Ugo Bassi. Ovviamente anche chi ha preso la decisione di creare la nuova società avrà fatto i suoi conti.
Il particolare della scritta ATMA sul castelletto delle aste dei 668 me lo ha fatto ricordare trolleybus58 con il post precedente. Non mi ricordo però se tutti i 668 avessero quel particolare

Beh, ricorderete che la scusa è sempre stata la mancanza della filovia in corso Stamira, che sarebbe stata la principale causa del rinvio precendente, no? Ora si parla appunto di una data "tra giugno e luglio" (neanche viene più annunciata una data precisa). E per quale motivo? I lavori stradali e... il fatto che i cittadini devono essere preventivamente informati... non messi di fronte al fatto compiuto, ecc... Ma che bravi, adesso diventa quasi un gesto di gentilezza, tra un po' ad 1 anno dalla prevista chiusura del 2006. Mi viene invece il VAGO sospetto che manchi un accordo con i commercianti per il carico-scarico... e che solo quando i Signori del Commercio (sempre con tutto il dovuto rispetto per il lavoro altrui) diranno SI' il corso sarà chiuso. Ma no, è solo un sospetto... Non si sapeva da mesi che bisognava asfaltare e mettere i semafori? Ebbene, ribadisco, alla fine solo Conerobus, pardon ATMA, ha fatto il suo lavoro, completando quasi tutta la linea in tempi davvero incredibili. Ora i nostri eroi sono di nuovo al lavoro per completare piazza Kennedy. Aggiunti nuovi ganci, come già detto da Trollino. Ne ho notati altri, uno quasi invisibile tra la le "pietre" a vista del palazzo della Banca d'Italia e un altro sopra il tetto dei negozi, lato attuale fermata in salita. Consoliamoci con in fatto che il carro scala è di nuovo al lavoro... [SM=x346230]

... c'era quella piccola ma raffinatissima scritta ATMA...
Era una caratteristica unica dei 668, segno evidente di come negli anni '40 anche la ricercatezza stilistica del particolare non era mai sottovalutata. Tutte questi mezzi erano allestiti con grande cura, sia nella meccanica che nella carrozzeria, e non è certo un caso che abbiano lavorato nelle nostre città per decenni e decenni senza problemi.
Quello che è davvero riprovevole è il fatto che non una di queste splendide macchine sia stata preservata... a Chieti e ad Ancona hanno quasi sfiorato gli anni '90 ma non se ne è salvata nessuna dalla fiamma ossidrica... che paese senza storia...

vedere quei filobus mi fa venire in mente alcune strane considerazioni.
per carità, non sono un nostalgico a tutti i costi e, soprattutto, non sono contro il progresso.
ma, a quell'epoca i filovieri non la menavano per la mancanza del servosterzo. nessuno sblaterava per l'aria condizionata o si incavolava se d'inverno non c'era il riscaldamento sufficiente o se per comunicare qualche guasto si doveva scendere a cercare cabina&gettone, e l'utente mica distingueva ancora tra i sedili in formica da quelli in alcantara con le stelline o le fogliline (v, cristalis...). nessuno s'arrabbiava più di tanto se davanti alle poste o all'incrocio con via giordano bruno o corso c.alberto il filibusse scarrucolava, anzi "perdeva le aste"....
sapete una cosa:
nel 1980, con i Fiat in circolazione a pieno regime, la frequenza delle corse era la medesima dei primi anni 2000. anzi la domenica era anche superiore.
ok, i nuovi Menarini furono più capienti, ma i Fiat non avevano nulla proprio da invidiare. E non ce ne fu uno, se non la 14, ad essere accantonati per problemi tecnici. Giunsero alla fine senza particolari difetti e quanto ai ricambi, non mi pare ci fossero soverchi problemi nel trovarli o nell'arrangiarli.
Scommettiamo che con una bella sistemata al motore ed una tirata a lucido della carrozzeria sarebbero ancora in servizio?????????
E, nel traffico di corso garibaldi o su per la salita di Tavernelle (perchè no, anche Pinocchio) quei bestioni dei metano manco l'avrebbero visti...
però non avrebbero avuto i pulsanti apertura porte ed il feno elettrici, non ci sarebbe stato l'inverter.... il chiop. però secondo me il posto mper le batterie ci sarebbe stato....

e soprattutto non avrebbero avuto quell'orrenda livrea arancione ministeriale!!!

Scusa Roberto, ma se non erro un ex-teatino, credo 668, è conservato (e restaurato) al MNT di La Spezia http://www.laspezia.net/mnt/
Se sbaglio, correggimi...

Rispondo io per Roberto: hai perfettamente ragione, c'è un 668 teatino al museo di La Spezia, e precisamente il numero 1. Eccone la foto Paolini tratta da photorail.com:

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[Modificato da Augusto1 16/06/2007 16.01]

Avete ragione sui 668, del resto se sono rimasti in servizio quasi 40 anni vuol dire che non erano poi così male come macchine. Riguardo la capienza, i 668 erano di lunghezza inferiore ai Menarini 201, ma come posti a sedere ne avevano di più, in quanto da un lato avevano i sedili doppi. Inoltre, ma è un piccolo particolare, con la scomparsa della figura del bigliettaio, furono rimossi i relativi seggiolini (tranne alla 14, se non ricordo male) e installato un altro sedile di fòrmica. Se non mi ricordo male, e qui chiedo aiuto anche a voi, fu rimesso in servizio, anche se per breve tempo, il 668 n.5, appartenente alla prima serie che era stata accantonata all'inizio degli anni '70.

hai ragione paolo.
la vettura 5 fu impiegata fin verso il 1977 in alcune corsette mattutine sulla linea 5 per gli studenti.
Io stesso la prendevo da piazza della repubblica fino al "Manicomio" per andare al liceo classico (Palombare). Partiva alle 7.45. Il ritorno era alle 13.10
che nostalgia...!!!!!!!!!

Vi devo comunicare che stasera alle ore 21.15 dopo ben 58 anni, il tratto di Corso Garibaldi non è più collegato alla rete ed è quindi ufficialmente dismesso !!!!!
La squadra di Conerobus ha provveduto al taglio del bifilare all'incrocio con piazza Cavour, comunque ancorandolo ad un palo (non si sa mai di sti tempi con st'isola pedonale...)
Domani sera toccherà al capo di piazza della Repubblica.

E così dopo oltre mezzo secolo se ne va un vero pezzo di storia dei trasporti pubblici di Ancona.
Vedendo tagliare quei fili un pò di nostalgia anche in questo caso m'è venuta...
Ho chiacchierato a lungo con qualche operaio ed un pò tutti hanno avuto la mia stessa sensazione.
Domattina con la luce farò un pò di foto.

Spazio quindi alla "rivoluzione" del traffico ed al nuovo tratto di Corso Stamira.
Le prossime sere saranno di duro lavoro, perchè piazza Kennedy impone un lavoro abbastanza complesso e poi soprattutto dovrà essere tesata tutta la linea.
Novità: l'anello di ritorno di p.zza Cavour per il momento resta.

...se vogliamo considerare anche il tram elettrico , è dall'anno 1909 che Corso Garibaldi venne caratterizzato dalla linea di alimentazione per le vetture elettriche (allora costruite dalle Officine Meccaniche di Reggio Emilia), il tram durò fino al 1949 e subito dopo subentrò il filobus con i mitici 469 e le sue prime quattro linee per la Stazione, Pinocchio, Posatora e Tavernelle. Venne in pratica "aggiunto" un secondo filo, utilizzando spesso anche gli ancoraggi del tram, come all'angolo Piazza Cavour-Corso Garibaldi, e tutto questo è durato, comprese le ristrutturazione della linea degli ultimi anni con il "parafil", quasi un'altro sessantennio... ora la vecchia cara "vasca" della Dorica cambia volto e funzione, sperando che con la futura e definitiva (?) sistemazione ad isola pedonale non faccia troppo rimpiangere l'assenza di questa parte di storia quasi secolare del trasporto urbano anconetano!

A me non spiace l'idea di far scendere i bus da una strada molto meno pericolosa (tra pedoni indecisi, triple file di auto, ecc.). Ci sarà da vedere quanto sarà occupata la corsia teoricamente preferenziale. Più che altro spero che sia finita davvero l'epoca dell'incedibile giro pomeridiano dei bus in via Palestro! In certi orari, e ve lo dice un utente, ci vuole più tempo per il transito in quella via assolutamente inadatta a mezzi pesanti che per fare il tragitto centro-stazione. Ma nessuno ha protestato, a quanto pare. Dov'erano i sindacati? Dov'erano gli "studiosi" della produttività aziendale, dei tempi di percorrenza e quando si sono opposti con la dovuta fermezza a una simile idiozia?
Sapete cosa vi dico? che la corsia riservata in senso opposto poteva essere fatta 10, 15 anni fa, poiché nella tratta p. Roma - p. Kennedy c'è SEMPRE stata una fila di auto in sosta prolungata. D'altra parte non ho mai visto code di auto in senso opposto tra p. Roma e p. Cavour. Provate ad immaginare quanti soldi sono andati in fumo con quel tragitto di via Palestro in tutti questi anni...

Tagliato ed ancorato il doppio bifilare dal Teatro delle Muse a p. Kennedy proprio poche ore fa. Scomparso l'anello di ritorno che confluiva con la linea all'altezza della fermata di p. Kennedy. Ora il campo è abbastanza libero per posizionare i nuovi fili di contatto e sagomarli verso via XXIX Settembre. Il lavoro è quasi concluso.

Alcune foto dello "storico" taglio di corso Garibaldi.
Nella prima foto il nuovo bifilare proveniente dalla fermata nei pressi di corso Mazzini e, sopra, la vecchia curva ormai dismessa. Nella seconda, l'ancoraggio del bifilare proveniente da piazza del Teatro. Nella terza la "sparizione" dell'anello di rientro in piazza Kennedy. In queste ore la squadra è di nuovo al lavoro.

[Modificato da Bifilare 20/06/2007 23.22]

Questa mattina ho notato sulla linea 1/4 i nuovi mezzi a metano di 18 mt. Mi chiedo che senso abbia l'acquisto di questi mezzi da impiegare, presumo, sulla linea principale 1/4(essendo tale linea l'unica con un' affluenza alta di viaggiatori) se l'intera linea in prospettiva dovrebbe essere del tutto filoviarizzata (altrimenti non si spiegherebbe la spesa per spostare la linea aerea in centro)...
E che utilizzo avranno questi mezzi di 18 mt se nessun altra linea ne ha bisogno?
O forse si vuole testare l'uso di questi bus in prospettiva di acquisto dei filosnodati (resta il fatto di come saranno utilizzati tali bus a metano...)?
Qualcuno sa qualcosa??

Da quello che so è una prova. Naturalmente fatta nel periodo sbagliato (vorrei vederli con le scuole di via Torresi aperte intorno alle 13...). Il senso, o meglio il sospetto è che si punti ad una minor frequenza e ad una maggiore capacità di trasporto. Chi ha pensato ciò non conosce gli anconetani: l'unico modo per abituarli al mezzo pubblico è l'ALTA frequenza delle linee portanti. Altre voci dicono che si punta ad eliminare le corse di riserva dalla stazione in concomitanza con l'arrivo di alcuni treni, alternando quindi bus da 18 metri e da 12. E... se il treno ritarda?

scusate, ma di 18mt a metano, URBANI, l'Atma non ne possiede ! non sono stati ordinati,men che meno arrivati...
gli unici articolati sono gli extraurbani che però non possono essere utilizzati in città per via delle porte (2 e non 3 come minimo) e quindi mancanza di omologa ministeriale.

ho invece visto ieri sera, zona falconara, 2 nuovi mostriciattoli..nuovi di zecca. stile midi.
non vorrei sbagliarmi, ma potrebbero essere dei Citelis Iveco acquistati in Francia a km 0.

almeno hai visto che marca e modello erano quei bisonti???

domani mi metto di sentinella...

Anche oggi li ho visti sulla 1/4. guidando non ho potuto vedere la marca, di una cosa sono certo, i nuovi mezzi hanno tre porte....

Allora, mistero articolati risolto.
Sono 2 Iveco CityClass Cursor, 18 mt metano. numeri 1275-1276
Sono in prova sulla 1/4 e fanno parte di questo famoso lotto di acquisti "scontati", tra cui ci sono anche i famosi Citelis Midi.
I primi giorni di percorrenza cittadina (sono a tutti gli effetti autobus omologati per l'urbano avendo 4 porte anche se ConeroAtma...li ha inseriti nella numerazione extra) hanno prodotto luci ed ombre. Pochissime luci (la capienza e una discreta silenziosità) e molte ombre:
su tutte la scarsa manegevolezza nei percorsi cittadini ed in particolare sull'intero tratto di via Torresi, dove mi sono state riferite roventi "incavolature" degli automobilisti ignari nelle curve della lunghezza e quindi dell'ingombro in carreggiata del lungo mezzo (almeno mettessero dei cartelli). Anche gli anelli dei due capolinea riservano problemi di sterzata (se si rompe la ralla fioccano 50.000€ !). Ma la cosa più evidente è lo sforzo di accelerazione e spinta sulla lunghissima salita, oltretutto fatta in condizioni di carico modeste (siamo pur sempre in estate...).
Capisco che si voglia provare una diversa politica di trasporto, ma francamente Ancona, per la sua struttura ed il traffico di utenza, sull'urbano non si può permettere di impiegare simili "bestioni".
Lo ripeto non si tratta di capacità di trasporto, ma di frequenza delle corse! L'Utente qui esige solo questo.
Se poi, nelle ore di punta, si immette qualche corsa ad alta capacità, la cosa non è scandalosa, ma deve essere l'eccezione della turnazione.
E ciò, a mio modestissimo parere, vale anche per gli eventuali nuovi mezzi filoviari.
Meglio pensare ai 12 mt che a parità di investimento frutterebbero quasi il doppio dei mezzi articolati.

Comunque questa storia degli snodati metano è emblematica.
Acquistati a prezzo vantaggioso per l'extraurbano ma per il momento destinati ad altro uso per via del rifornimento di gas, che può avvenire solo nella stazione aziendale e che, a causa dei consumi non bassi, ne limiterebbe l'uso intercomunale sulle lunghe tratte per le quali erano stati comprati.
Scontata la domanda: ma allora cosa li hanno presi a fare???
Misteri (neanche tanto...) anconetani.

scusate il tema leggermente