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FUNICOLARE DI MONTESANTO, NAPOLI

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2015 18:29
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05/09/2008 00:27
 
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maestro tranviere
Stazione Sant’Elmo, monumento al progetto fallito
Funicolare senza fondi l’Ati rescinde il contratto


ENRICA PROCACCINI Stazione Sant'Elmo della funicolare di Montesanto, definito il progetto, mancano i fondi. E, tra ricorsi e intoppi burocratici, il cantiere è fermo da cinque anni. O meglio, non è mai partito. L'idea era di realizzare la quarta uscita dell’impianto (due fermate di testa e una intermedia al corso Vittorio Emanuele) per renderlo più funzionale l'impianto e facilitare l'accesso a Castel Sant'Elmo e San Martino per i turisti. Il progetto convince l'allora sindaco Antonio Bassolino; la successiva amministrazione l’annovera tra le principali proposte del Piano generale traffico urbano del maggio del 2002. Nel 2003 si va a gara per l'appalto integrato. L'importo dei lavori sfiora i 5 milioni. A raccontare la storia del lavoro mai realizzato sono le carte dello studio di progettazione Technodata. L'ingegnere Giuseppe Sabini, che lo dirige, disegna la fermata, la galleria, il pozzo e la stazione, che sarà realizzata in un edificio in via Tito Angelini. Partono le procedure di esproprio dell’immobile. Quattro ricorsi al Tar, due pronunce del Consiglio di Stato, la stazione della funicolare si farà proprio lì. Si passa, quindi, alla valutazione di impatto ambientale e, tra tasse e compensi professionali, si stacca un assegno da 50mila euro. Poi il primo intralcio. Il terreno dove doveva essere realizzato il pozzo non è in tufo, come avevano fatto erroneamente credere i rilievi, ma in pozzolana, materiale fragile e inadeguato. Serve una variante al progetto, il pozzo va spostato. I costi lievitano, servono altri 3,5 milioni di euro. Nel 2006 la Regione Campania ne stanzia 6. Ma non bastano. A seguito dell'istituzione del Parco Progetti della Regione Campania, Palazzo San Giacomo presenta le carte a gennaio del 2007. A maggio di quest'anno il nucleo di valutazione dichiara il progetto «ammissibile», ma non rientra nella prima tranche di finanziamenti. «Siamo nei tempi, è la prassi dei lavori pubblici», dice il responsabile del procedimento, l'ingegnere del Comune Raffaele Imparato. «Aspettiamo successivi stanziamenti dalla Regione». Intanto le aziende dell'associazione temporanea di imprese costituita per i lavori, di cui è capogruppo la Airola Pali, hanno già rescisso il contratto con il Comune. La vertenza è in corso e la richiesta di danni appare salata. «A me hanno saldato tutto - dice Sabini - ma le imprese esecutrici hanno chiesto un risarcimento tra i 7 e gli 800 mila euro. Credo che troveranno un accordo sui 400 mila».

Articolo de "Il Mattino" del 04/09/2008

P.S. Una storia bruttissima [SM=x346221] ma che per fortuna non pregiudica la realizzazione di tale progetto anche se lo ritarda di molto. Speriamo almeno che si riesca a partire con i lavori l'anno prossimo. [SM=x346226]

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