ROMA - METROPOLITANA

Ciao, che si tratti di un errore umano o di un incidente tecnico, secondo me, non fa' molta differenza, perchè questo dramma si colloca nel quadro complessivo di una linea che è da anni al limite del collasso.
Io la ho utillizata con una certa frequenza quando ero studente universitario a Roma, una decina di anni fa', e già allora appariva chiaro, anche a persone inesperte come me, che la linea si trovasse in una situazione molto difficile.
In determinati orari i convogli, pur essendo a distanza di blocco, avevano enormi difficoltà ad assorbire l'utenza. Ricordo degli invii di materiale vuoto accolti con imprecazioni ed insulti dai viaggiatori esasperati sulle banchine, oppure attese lunghissime in stazioni sovraffollate (ad esempio Termini e Vittorio Emanuele) seguite dall'arrivo di due o piu' treni a distanza ravvicinata.
Questi sono, secondo me, i sintomi di un problema strutturale profondo, che puo' risolversi solo con il potenziamento della rete metropolitana della capitale.
Il personale della linea, dai DM ai macchinisti, lavora in un perenne stato di emergenza ed è costantemente sotto pressione, è chiaro che non è affatto facile gestire una situazione del genere. In questo contesto il minimo errore (sia esso umano o tecnico) puo' avere conseguenze drammatiche.
Di sicuro non spetta a noi stabilire le cause di questo incidente, personalmente tengo ad esprimere tutta la mia solidarietà alle persone coinvolte in questa tragedia e a coloro che quotidianamente lavorano su questa linea.

[Modificato da sottostazione 17/10/2006 14.28]

Ho letto gli interventi inseriti sull'incidente accaduto questa mattina sulla linea A della metropolitana. La cosa strana è perchè il treno che ha tamponato il convoglio fermo non ha frenato? Dalle testimonianze dei passeggeri, quasi tutti concordano sul fatto che il convoglio non si è fermato. Dalle ultime notizie il macchinista del treno che ha tamponato quello fermo, è ricoverato in ospedale non in gravi condizioni e viene interrogato dai giudici. Bisogna sentire la sua versione dei fatti. Voglio esprime il mio cordoglio ai parenti dell'unica vittima di questa tragedia e la mia solidarieta alle persone coinvolte nell'incidente e al personale che lavora in questa linea.
Saluti.

Mi spiace per la vittima, se non erro una giovane....
Spero che, dopo questo incidente, la linea A venga pesantemente ammodernata e adeguata all'odierno carico di passeggeri. ____________________________________________________________
Daniele

Questo conferma, ove mai ve ne fosse bisogno, che non basta immettere nuovi ratabili in linea per migliorare "automaticamente" la sicurezza... anzi... magari è pure controproducente; certo è che il caro Veltroni si è subito affrettato a precisare che i treni erano nuovi, quasi a voler dimostrare che armamento e dispositivi fissi non concorrono alla sicurezza!
A mio avviso sono due gli elementi su cui trovare una connessione per spiegare QUESTO incidente (fermo restando i problemi generali della linea citati):
1) il convoglio investitore, è ormai assodato (da tutte le testimonianze compresa quella di un giornalista del TG3 Campania che si trovava proprio su quel treno!) che non ha frenato; questo è veramente strano... a meno che la fermata non è in curva, tale da impedire al macchinista di averne visuale, con anticipo tale, almeno da tentare una frenata, anche inutile!
2) che detto convoglio, pochi minuti prima dell'impatto è rimasto fermo diversi minuti in piena linea fra due stazioni...
e andrebbe anche confermato che su quel segmento della tratta ci sono dei lavori in corso...

INCIDENTE METRO: COMANDANTE VVFF, QUADRO ELETTRICO NON C'ENTRA =
(AGI) - Roma, 17 ott. - "Il quadro elettrico, la centralina non
ha nulla a che vedere con quanto accaduto". Lo ha affermato, in
maniera categorica, il comandante dei vigili del fuoco di Roma,
ingegner Guido Parisi. Il dirigente ha smentito le voci secondo
le quali all'origine dell'incidente lungo la linea A della
metropolitana vi sia un improvviso blackout della centralina
che governa gli scambi e l'alimentazione a tutti i comandi
lungo quel tratto di linea. "Allo stato - ha riferito all'Agi -
dobbiamo parlare unicamente di tamponamento, sulle cui origini
tocca ad altri pronunciarsi, ma di sicuro escludiamo problemi
relativi alla centralina elettrica". L'ingegner Parisi ha
inoltre aggiunto che nel giro di appena mezz'ora dall'incidente
"tutte le persone ferite erano state soccorse e trasferite
negli ospedali di zona". A suo giudizio e' presumibile che gia'
nel pomeriggio la linea metropolitana possa riprendere a
funzionare. "Non appena l'autorita' giudiziaria avra'
completato i rilievi - ha aggiunto - potremo intervenire e
rimuovere i mezzi coinvolti". (AGI)
Vic/Glc
171215 OTT 06

Esiste un rallentamento (credo a 15 Km/h) in stazione a Manzoni causa lavori in corso.
Non mi sembra che l'ingresso a Vittorio sia in curva, ma cmq il treno avrebbe dovuto incontrare almeno 1 giallo e 2 rossi,con relativo abbattimento di codice

Mi ha molto impressionato l'incidente accaduto stamane sulla linea A. All'inizio temevo qualcosa di simile a ciò che è successo di recente a Valencia, ma fortunatamente il bilancio è meno tragico, seppur pesante. Non capisco come sia potuto accadere, si trattava di un convoglio dell'ultima generazione!
Come al solito la tragedia viene strumentalizzata dalle forze politiche x scambiarsi reciproche accuse in parlamento, e tutto ciò mi disgusta.

[Modificato da MauroP 17/10/2006 19.46]

A mio parere la Linea A di Roma da anni è oltre il limite del collasso, e mi è capitato più volte di non poter salire su un treno perchè troppo affollato e stupirmi nell'assistere all'arrivo del treno successivo che quasi la coda del precedente era ancora in stazione. Troppe volte la marcia su quella linea è "a vista", con i treni che procedono uno dietro l'altro come fossero tram in superficie. In più, questi treni nuovi pare che abbiano una frenatura meno efficace dei vecchi. Se poi dovesse essere accertato che il macchinista ha avuto l'autorizzazione dalla sala operativa a procedere col rosso per saturazione della linea, a che velocità è entrato a Piazza Vittorio per causare quell'incidente? Mio padre, ferroviere in pensione (e frequentatore periodico di quella linea) me lo dice da che ero un bambino: "su qualsiasi treno mai in testa e mai in coda"

Cmq, pare confermato che il macchinista abbia chiesto ed ottenuto il permesso di passare il segnale a via impedita... anzi, pare che questa sia un prassi sulla linea "A".
Mi sa che salteranno molte teste (già stanno chiedendo quella del presidente di Metro)...

Dal sito la Stampa.it:

(...)Il convoglio che stamani ha tamponato l'altro treno della linea metro A sarebbe passato con il semaforo rosso e il macchinista avrebbe avuto il via libera direttamente dalla sala controllo che gestisce il traffico della metropolitana. È quanto rivelerebbe una registrazione di una comunicazione intercorsa tra il macchinista ferito e il personale della sala. La registrazione è stata sequestrata dal personale della polizia.

Secondo quanto registrato nella conversazione di questa mattina, in sostanza, il macchinista avrebbe rilevato «un notevole intasamento» del traffico delle metropolitane chiedendo se doveva fermarsi o proseguire il viaggio. A questo punto gli sarebbe stato risposto in gergo tecnico di «andare a vista», procedendo cioè ad una velocità moderata di massimo 15 chilometri orari passando eventualmente anche con il rosso ma, procedendo per «snellire il traffico».

Art 11/3 RS Metro A

3. Il macchinista di un treno fermo ad un segnale di protezione disposto a via impedita imperativa deve darne immediato avviso a! DCT mediante radiotelefono o telefono di emergenza, con la formula:
“A DCT - TRENO … FERMO AL SEGNALE N°… PROTEZIONE DI …, DISPOSTO A VIA IMPEDITA IMPERATIVA. Firma”.
Il DCT, verificata l’esistenza delle condizioni di sicurezza, autorizzerà l'ingresso in stazione del treno fermo con l’attivazione del segnale di chiamata o, se ciò non fosse possibile, con prescrizione al macchinista con la formula:
“DCT A TRENO ... ENTRATE A … CON IL SEGNALE DI PROTEZIONE DISPOSTO A VIA IMPEDITA IMPERATIVA. Firma”.
Il treno che abbia ricevuto il precedente ordine dovrà attenersi alle precauzioni e prescrizioni previste dall’art. 2 comma 5 punto g) del RS, come se ingresso fosse stato autorizzato da segnale di chiamata.

Tanto per chiarirsi: i segnali in piena linea son tutti permissivi. Solamente quelli di protezione/partenza delle stazioni/fermate possono assumere carattere di permissività temporanea. Cmq le comunicazioni telefoniche tra PdM e DCT sono sempre registrate.

Comunque questa tragedia ha dell'incredibile. Mi spiace molto per la vittima. Secondo me è un errore umano, ma ci sono anche altre responsabilità oltre al manovratore. Credo che sia necessario investire molto in sicurezza che non si aumenta comprando solo treni nuovi. Meno male che da noi a Torino queste cose con il VAl non dovrebbero succedere.

Una domanda per i romani del forum:
perchè tutti i giornalisti l'hanno chiamata piazza Vittorio se il suo nome mi sembra sia piazza Vittorio Emanuele e la fermata stessa della linea A si chiama Vittorio Emanuele?
Va bene che il nome Emanuele sul cartello della stazione è quasi interamente coperto di manifesti però un minimo di accuratezza nel riportare il nome corretto del luogo mi sembra dovuta.
Anche a Cagliari abbreviamo con "Corso Vittorio" il "Corso Vittorio Emanuele", ma solo finché si rimane a livello colloquiale...

Va be', ora che ho fatto la figura del pignolo vi autorizzo a lanciarmi addosso quello che volete...

Testimonia la prassi della circolazione di questa linea, dove praticamente ogni giorno (ribadisco) la circolazione avviene come se si trattasse di tram in superficie, uno dietro l'altro. I macchinisti di Met.Ro S.p.A. da tempo denunciano questo tipo di esercizio stressante che, nel 2006 ed in una città come Roma, giudico semplicemente allucinante. Francesco Esposito ha scritto che è stata chiesta la testa di Stefano Bianchi, presidente di Met.Ro S.p.A.: dalle risposte (è la prima volta che lo vedo, non lo conoscevo) che sta dando in televisione su vari canali dà l'impressione di avere grossi limiti...

Così come hai detto tu stesso il nome Piazza Vittorio è a puro uso affettivo dei soli romani. Il nome esteso sarebbe piazza Vittorio Emanuele ma nessuno a Roma l'ha mai chiamata così e siccome tutti i cronisti dei media impegnati nella cronaca del disastro sono romani, o vivono a Roma, anch'essi nei loro servizi la chiamano d'istinto così. Piazza Vittorio è il cuore del quartiere Esquilino, nel centro della città a due passi dalla Stazione Termini: il caratteristico mercatino che c'era fino a pochi anni fa è stato immortalato in centinaia di film in bianco e nero che tutti noi conosciamo bene anche per la massiccia presenza dei tram, nei pressi c'era pure un tempo la mitica Centrale del Latte, l'Ambra Jovinelli dove iniziò la carriera Alberto Sordi ma anche Totò, Anna Magnani... Oggi il quartiere è profondamente mutato, è del tutto ormai sparita l'anima popolana che ha dovuto fare posto alle nuove realtà della società multietnica.
I cartelloni di cui parlava Mitics che coprivano parte delle segnalazioni stradali mi hanno fatto venire un altro pensiero: ossia la grande trasandatezza di questa linea che in fondo avrebbe solo 26 anni. Al caotico, al limite del regolare, traffico dei treni sotterranei si accompagna purtroppo da molti anni un terrificante impatto visivo... ogni cosa è imbrattata dalle vernici spray, i corridoi sono spesso bui, maleodoranti, sporchi e insicuri. I treni ( quelli della prima dotazione ) sono del tutto scarabocchiati dai graffittari, lungo i camminamenti stazionano strani personaggi e misteriosi traffici, agli ingressi delle stazioni più frequentate dai turisti i tavolini con giocatori delle tre carte o altre faccende simili sono ormai familiari e via così dando un senso di disagio che finisce solo al termine del viaggio. Cosa che al contrario non avviene nella metropolitana di Napoli.
Fra le tante cose da correggere in questo paese che non vuole ammettere di essere in crisi ci sarebbe anche questa... Roma con le sue due sole linee di metropolitana è tra le grandi capitali europee una delle più penalizzate in assoluto in questo settore, situazione che non avviene minimamente a Parigi, Londra o Mosca e via citando. A Budapest, nella piccola Ungheria, la prima linea di metropolitana ha già più di 110 anni... si sta ultimando la quarta linea ed è già in avanzata progettazione la quinta.

Da quello che faceva capire Bianchi (il ministro, ben più qualificato dell'omonimo e aggiungerei anonimo presidente Met.Ro) da Vespa, il sistema di arresto automatico (train control o come diavolo si chiama) è stato, e lo è per prassi non solo a Roma, disattivato dal centro di controllo del traffico al fine di poter agire sulla circolazione dei convogli "manualmente".
Pertanto l'ipotesi più accrditabile sembra essere la seguente: il primo segnale è rosso, il macchinasta prosegue, supera anche il secondo a 480 metri, e si rivolge al centro via telefono solo in prossimità dell'ultimo a 120 metri dalla stazione ricevendo il permesso a proseguire a vista: la velocità prevista per questa modalità è 15 km\h ma è ipotizzabile che il treno procedendo diretto da Manzoni senza sosta causa lavori (è stata smentita la voce che voleva il treno fermo tra Manzoni e Vittorio per un paio di minuti), all'altezza dell'ultimo segnale si trovasse ad una velocità almeno di 40 km\h. Ora (e qui arrivano la mie conclusioni personali) la velocità fuori norma, la vicinanza del convoglio in sosta, la scarsa visibilità data dalla livrea dei nuovi treni (nessuno ha parlato di quanto il bianco e nero non aiutano la vista in usita da un tunnel buio!), la neutralizzazione del "train control" preventivamente voluta (e qui c'è la colpa per imprudenza di Met.Ro) sommate insieme hanno generato la tragedia in questione.

Certo fa pensare che si possa morire come quella ragazza.

nic

...che l'ingresso alla stazione Vittorio Emanuele (se non ricordo male) è dopo una curva. Il problema dei relativo ai colori dovrebbe risultare ininfluente, se le luci di coda sono regolarmente accese.

Allora si è verificato quello che io avevo ipotizzato... il macchinista ha visto il treno solo all'ultimo momento... lo chock della situazione deve averlo paralizzato quanto basta per impedirgli di tentare una immediata reazione sulla "rapida"... peraltro inutile poiché cmq l'impatto era invitabile!!!
Questo però apre un altro iterrogativo: qualcuno gli aveva detto che il treno che lo precedeva era fermo alla stazione successiva?? E tutto molto strano...

No, da Roma dicono che è tutta prassi: sulla linea A si viaggia "a vista", come nell'800, perchè vengono "caricati" in linea fino a 33 treni (un'enormità) e l'infrastruttura è satura ben oltre i limiti del sistema. Da rimuovere il presidente di Met.Ro (la poltrona, oltre allo stipendio faraonico, dovrebbe comportare anche delle responsabilità, quindi vada a casa perchè è morta una ragazza), subito.