Pietrarsa: museo chiuso, persi 200mila turisti
IL CASO. GLI INTERVENTI RITARDATI DALLA BUROCRAZIA E DA DIFFICOLTÀ TECNICHE
Portici. Il museo ferroviario di Pietrarsa non ha mai incassato un solo euro. È chiuso, infatti, dall'autunno 2001. In quell’anno, il museo ferroviario più importante d'Italia, uno dei più grandi del mondo, finiva su un binario morto per la necessità di lavori di ristrutturazione dopo che un violento temporale aveva danneggiato le facciate di alcuni capannoni. Oggi, dopo quattro anni, non si è ancora concluso. Il museo, infatti, è ancora ko: l'intervento di ristrutturazione programmato dalle Ferrovie dello Stato, iniziato soltanto nel gennaio 2004 a causa dei soliti intoppi burocratici, finanziato con circa un milione di euro, non è ancora terminato. E così l'immensa struttura, che si trova al confine tra Napoli e Portici e che accoglieva gratuitamente circa 50.000 visitatori l'anno, provenienti da ogni parte del mondo, resta tristemente in attesa di una rinascita più volte annunciata e immancabilmente rimandata. Facendo i conti sono, dunque, duecentomila i turisti che nei 4 anni di stop non hanno potuto visitare il museo. «La messa in sicurezza - hanno spiegato nel luglio scorso Salvatore Caracoglia e Daniela Bovone, responsabili del museo e delle attività museali - ha avuto inevitabilmente la precedenza sugli altri interventi di riqualificazione. I ritardi? Sono dovuti a diversi motivi: intoppi burocratici, difficoltà tecniche, necessità di modulare al meglio i lavori. Ma ormai possiamo dire di essere in dirittura d'arrivo: entro la fine dell'anno contiamo di riaprire il museo al pubblico». Ma la rassicurazione non è bastata. Il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo ha scritto all'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, sottolineando di aver «verificato personalmente che i tempi di ultimazione dei lavori si sono incredibilmente allungati e allo stato non è dato comprendere quando la struttura potrà riaprire i battenti»; Cuomo chiede, dunque, «l'individuazione di un tavolo di confronto per esaminare i diversi problemi sul tappeto». Fino ad ora, viene fatto rilevare, gli annunci di una imminente riapertura dei cancelli sono sempre stati smentiti dai fatti. E se un treno in ritardo non fa più notizia, un intero museo ferroviario sì: quattro anni di chiusura forzata rappresentano un'enormità, anche se le Ferrovie dello Stato hanno programmato, insieme con i lavori necessari per garantire la sicurezza di lavoratori e visitatori, e per riparare i danni prodotti dalle intemperie, anche un restyling complessivo della struttura. Oltretutto, l'inizio dell'intervento vero e proprio è stato preceduto da una lunga fase di saggi e studi tesi, in particolare, a prevenire i danni causati dalla salsedine, nemico numero uno di un museo praticamente costruito sul mare, poggiato su un riempimento artificiale di 4 metri di profondità costituito da materiali di risulta, realizzato tra il 1840 e il 1853. Ultimo appello, dunque, gennaio 2006: per quella data Pietrarsa dovrebbe rimettersi in cammino. Lo sperano appassionati, studenti, politici, e anche i dipendenti del museo: quattro anni di solitudine, per chi ha sempre lavorato circondato da centinaia di bambini allegri e incuriositi, sono sicuramente troppi.
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