da "IL GAZZETTINO di VENEZIA" del 27/11/2009
Il tram non è più un desiderio
Eppur si muove. Il tempo di uno scampanellio e d’improvviso quei cinque anni fatti di scavi, polvere e deviazioni stradali sembrano dimenticati. Il tram condotto da un tecnico della Lohr esce dal deposito di via Monte Celo con a bordo gli assessori Michele Mognato, Enrico Mingardi e Anna Maria Miraglia, il presidente di Actv Marcello Panettoni e quello di Pmv Antonio Stifanelli, passa sotto un lancio di coriandoli salutato dalla musica di "Così parlò Zaratustra" e se ne va verso il centro di Favaro. Ai lati della strada troverà centinaia di persone, una protesta in piazza Pastrello della Lega che blocca per un po’ il convoglio per contestare il Villaggio Sinti e tanto traffico. Quello che un domani, con l’entrata a regime del servizio, che aprirà al pubblico a primavera una volta ultimate le prove tecniche e il pre-esercizio, il tram dovrebbe risucire a evitare grazie a corsie privilegiate e, soprattutto, agli automobilisti "convertiti" al mezzo pubblico che si saprà guadagnare strada facendo.
Il giorno zero del tram si trasforma in una festa attorno al capolinea di via Monte Celo, dove Mingardi, Mognato e il presidente della Municipalità Gabriele Scaramuzza inaugurano un’area verde a compensazione del terreno usato per costruire il deposito. Attorno a loro, decine di scolari e studenti i cui disegni dedicati al tram sono esposti vicino al capolinea. Mancava solo il sindaco Massimo Cacciari, la cui presenza a Favaro era peraltro annunciata nei manifesti.
Ma la festa si prolunga durante l’intero tragitto compiuto dal tram, un chilometro e mezzo di strada fino all’incrocio con via Martiri della Libertà, dove un deviatore porta il mezzo sull’altra corsia per fare rientro in deposito, incrociandosi con un altro convoglio rosso. «Ho provato l’emozione che si ha per una creatura», confessa Stifanelli che lunedì sera aveva assistito alla prova generale della prima uscita. «I lavori - aggiunge il vicesindaco Mognato - sono stati un’occasione per riqualificare una parte di città, rifare i sottoservizi e i marciapiedi». «Per Mestre - osserva il titolare della mobilità Mingardi - il tram rappresenterà un cambiamento radicale».
Per rendersene conto bisognerà però aspettare ancora. Prima di Natale il tram arriverà fino a piazzale Cialdini con le prove tecniche. Subito dopo Natale viaggerà fino a via Olivi, anche se in piazza Barche dovrà essere trascinato perché non è ancora risolto il nodo dell’alimentazione, per la fine di gennaio arriverà fino a via Sernaglia. Una volta finite le prove tecniche, si aprirà la fase del pre-esercizio con la supervisione del ministero dei Trasporti. Ci vorranno due-tre mesi, prima che il tram entri in servizio per il pubblico. Poca roba, se si pensa ai cinque anni passati da quel 10 agosto 2004 quando, con la città semideserta, Mingardi avviò il primo colpo di ruspa in via Monte Celo. Allora sembrava una scommessa. Adesso c’è
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Niente prove ora a Marghera. A Venezia soltanto nel 2015.
Fatto il tram bisogna fare i tramvieri. Solo la settimana prossima cominceranno i corsi per i circa 40 conducenti dell’Actv che hanno chiesto di cambiare mezzo di trasporto. Per ora infatti le prove tecniche del tram saranno guidate da personale della Lohr, l’azienda alsaziana che ha fornito a Pmv i convogli (ne sono previsti 20 da 170 passeggeri ciascuno) che successivamente saranno "girati" all’Actv. Fino alla fine di gennaio, del resto, non potrà cominciare il pre-esercizio previsto dal ministero prima dell’apertura al pubblico del servizio di trasporto.
In questo periodo l’Actv dovrà anche riorganizzare alcune linee lungo il percorso servito dal tram. In attesa che venga completato il tunnel sotto la stazione, e che siano avviati i lavori per raggiungere Venezia, il tram sarà in servizio tra Favaro e la stazione (via Sernaglia). L’ipotesi allo studio è di abolire per ora la linea 4 barrato dell’autobus con l’interscambio dei passeggeri diretti a Venezia in piazza Barche, ma prima è necessario che sia attrezzata l’area di piazzale Cialdini, dove a regime si incroceranno le due linee del tram, quella per Venezia e quella che porterà alla stazione e a Marghera. Qui, peraltro, il tram arriverà a dicembre 2010, una volta risolto il problema del sottopasso ferroviario e dei cedimenti denunciati nell’area di cantiere. A Marghera, per ora, non sarà nemmeno possibile fare le prove tecniche, dato che il mezzo, a fine servizio, deve essere riportato in deposito e sollevato per interventi quotidiani di manutenzione.
Il nodo più difficile da sciogliere è però quello del prolungamento della linea verso Venezia, bloccato dai ritardi dei lavori per il nuovo cavalcavia di San Giuliano. Ora come ora, il tram a Venezia non arriverà prima del 2015. Ventitré anni dopo il varo della legge che ha cofinanziato il progetto.
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«Troppi disagi, scelta sbagliata» «Bello, utile ed anche ecologico»
Commenti e opinioni diversi quelli raccolti ieri a Favaro tra la gente assiepata lungo il tratto di strada compreso tra il deposito di Via Monte Celo e l’incrocio di Via San Donà con la regionale 14 bis per il primo passaggio del tram.
Renato De Lazzari, titolare dell’omonimo market alimentare che ha sede in Via Triestina è decisamente arrabbiato.
«Qualcuno, ora, mi dovrà dire come potrò continuare l’attività se non verrà consentito a chi mi rifornisce la merce di sostare con il camion davanti al mio negozio per scaricare i prodotti - è stato il suo commento - visto che oggi a quattro mezzi è stato negato il permesso».
«Sono troppi i disagi che abbiamo dovuto subire e quelli che subiremo in seguito a causa del tram - ha affermato Gianfranco Tonetto, titolare del bar in Piazza Pastrello. Personalmente trovo sbagliata la scelta del tram e credo che come me la pensino in molti a Favaro».
«Per rientrare a casa in Via Monte Popera - ha raccontato Lara - non potrò più transitare in Via San Donà e sarò costretta, d’ora in avanti, a percorrere le stradine interne. Inoltre, per fare posto al tram, sono spariti i posti macchina che prima avevamo di fronte casa».
«Il tram è bello - ha detto, invece Bruna Boscolo - faciliterà in maniera comoda lo spostamento delle persone e soprattutto è un mezzo di trasporto, contrariamente all’autobus, che non inquina».
«Sul piano della mobilità la città ha fatto una conquista importante - ha affermato il preside Bruno Grossi - ora viaggiare sarà più semplice, comodo e piacevole. Come preside auspico che presto la linea del tram possa coprire anche le aree più periferiche - ha aggiunto - in considerazione delle tante difficoltà che molti studenti che abitano in periferia incontrano per raggiungere le scuole cittadine».
[Edited by (ferpas) 11/27/2009 4:14 PM]