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I VECCHI TRAM DI PADOVA

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2014 19:59
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08/03/2009 06:44
 
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Autore Ercole Marelli
Luogo e data della ripresa: Padova (PD), Italia, 1955

Fonte: www.lombardiabeniculturali.it
08/03/2009 11:36
 
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Bella foto, direi proprio in tema con lo spuntare come funghi di nuove linee filoviarie che sta attraversando l'Italia da pochi mesi a questa parte (vedi mio intervento nella discussione di Bari)...
[SM=x346228]
21/03/2009 04:06
 
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Altre due perle ebay....



Piazza del santo laddove poi svoltando per via cesarotti in direzione pontecorvo finiva la sua corsa in località voltabarozzo...nulla da allora è cambiato se non per l'albergo donatello di oggi diversa facciata e la presenza del tram...



Questa invece è una vera perla,porta mazzini ovvero porta codalunga o porta della gatta venne demolita appena dopo la prima guerra mondiale che assieme a porta Portello (grazie a Dio ancora esistente) eran le più belle porte doganali della città..già ai primi del 900 infatti avevan tolto i porticati laterali per la viabilità lasciandovi solamente degli stipiti per le cancellate ancor oggi esistenti e testimoni della porta che fu,quella porta infatt con ovvie differenze geografiche aveva la struttura simile a quella di porta saragozza...la statua del Mazzini all'epoca recente è ancora li così come gli alberi ed i pali tramviari....invece di quella casa doganale oggi solamente delle case anonime anni '60..



Ecco la barriera Santa Croce dove ancor oggi passa il tram....su gomma. Il torrione venne eliminato addirittura dopo la guerra eliminando la padova muraria rinascimentale nella sua interezza...




Stesso percorso del tram odierno manca palazzo malutta ed il suo giardino la stazione liberty....per un corso del poplo rivisto in mille salse...

foto prese da

www.lastampantica.it/WebStampantica/StampanticaITA/CartolineRegion...



23/07/2010 04:14
 
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Ecco le tre padovane a Cagliari ritrovate su Photorail.com







Le ho già postate si?
30/08/2011 00:20
 
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Cori, i miei complimenti hai postato del materiale di altissima qualità, bravo, bravo, bravo. Quelle immagini storiche mi fanno venire i brividi.
05/09/2011 16:42
 
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Grazie mille dove trovo qualcosa la pubblico sempre! Di fatti oggi cosa mi trovo?

Una bellissima "reginetta " suburbana facilmente riconoscibile dalle finestrate...palesemente all'incrocio comunale di Torreglia (PD)


http://www1.picturepush.com/photo/a/6475694/img/Anonymous/366273.jpg



http://www4.picturepush.com/photo/a/6475712/img/Anonymous/366271.jpg


Da questo sito:

http://mmedia.kataweb.it/foto-utente/2500576/tram-padova-primo-piano
[Modificato da Cori x 05/09/2011 16:45]
05/09/2011 18:05
 
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Non è una Reginetta, è una motrice serie 201 – 204, anzi, è proprio la 204! Le Reginette erano le motrici 1210 – 1219, quelle, per intenderci, che finirono a Cagliari (vedere foto più in alto).

-- Ivan Furlanis
>>> Le mie foto (e altro) su Flickr
05/09/2011 20:24
 
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Mi spiace,l'ACAP nel 1993 ha suddiviso in 2 categorie le "Reginette". Le urbane e suburbane. Il colore originale era bianco. Ho postato la foto della brochure data e distribuita col placet di mio padre nel 1993. Appunto. Sempre qui troverai pure il costo delle suddette vetture.

Mi riprendo da pagina 2:


Nonostante il difficile momento del trasporto pubblico,l'azienda ordina alle Officine Meccaniche della Stanga le prime tre belle vetture a carrelli,dipinte di bianco numerate dal 201 al 204 Altre dieci modernissime motrici a carrelli vengono ordinate nel 1931,in occasione del centenario antoniano.Per acquistare le "reginette"-questo il nome delle vetture-il comune pagò alla Stanga la somma di 1.650.000 lire

Ecco le nostre prototipo poi finite nella linea colli,delle altre dieci il riferimento è chiaro alle linee urbane simili alle 420 Acegat Trieste







Come vedi non c'è alcuna ulteriore denominazione. Fatto sta che il Tiso Da Canposampiero ed Il Camerini vollero numeri alti per la città e bassi per la tranvia suburbana così da non confondersi le linee Padova Piazzola (concessioni del Camerini a parte) con quelle E dell'azienda E del Podestà che per esaltare la grandezza della Città (aveva 126.000 abitanti al tempo) voleva equipararsi all'ATM di Milano che fu poi la stessa che fornì i filobus Breda chiamati "Soette",

Per inciso nel 1933 per uniformare il parco esteticamente visto che il deposito era in Via Sarpi l'uno,al Borgomagno l'altro i colori della miniserie 201-204 furono gli stessi della SV per i vagoni di seconda classe: Castano e Isabella!

[SM=x346220]
[Modificato da Cori x 05/09/2011 20:25]
05/09/2011 21:08
 
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>>> Mi spiace,l'ACAP nel 1993 ha suddiviso in 2 categorie le "Reginette". Le urbane e suburbane.

Cioé, nel 1993 improvvisamente l'ACAP si sveglia e decide di chiamare "Reginette suburbane" e "Reginette urbane" dei tram costruiti più di sessant'anni prima e radiati quarant'anni prima?

>>> Fatto sta che il Tiso Da Canposampiero ed Il Camerini vollero numeri alti per la città e bassi per la tranvia suburbana così da non confondersi le linee Padova Piazzola (concessioni del Camerini a parte) con quelle E dell'azienda E del Podestà che per esaltare la grandezza della Città (aveva 126.000 abitanti al tempo) voleva equipararsi all'ATM di Milano che fu poi la stessa che fornì i filobus Breda chiamati "Soette",

La numerazione alta delle Reginette è stata escogitata sì dal podestà per esaltare la grandezza di Padova (in teoria dovevano essere classificate 210 – 219).

>>> Per inciso nel 1933 per uniformare il parco esteticamente visto che il deposito era in Via Sarpi l'uno,al Borgomagno l'altro i colori della miniserie 201-204 furono gli stessi della SV per i vagoni di seconda classe: Castano e Isabella!

Nessun tram urbano è mai stato dipinto in castano e isabella! La serie 200 è stata consegnata sì in bianco, poi è stata ridipinta nei classicissimi due toni di verde.
[Modificato da XJ6 11/09/2011 20:50]

-- Ivan Furlanis
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05/09/2011 23:52
 
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E' il librino che l'ACAP ha divulgato nel 1993.

A maggior ragione se pensi che quel tram è SUBURBANO NON urbano! E per la seconda volta ripeto,che il termine Reginette è stato dato dalla Stanga per i "tram a carrelli"patavini. Il motivo è semplice nel 1926 vennero in visita alla Fiera i regnanti per ammirare le ultime tecnologie e nello stand della Stanga venne esposto il progetto della 201 la cui Stanga la proponeva come ultimo e modernissimo ritrovato tecnologico su ispirazione dei progetti già dei Carminati & Toselli. In onore della visita poi replicata dal Bottai,ministro fascista il termine venne affibbiato tale termine in onore di Elena di Montenegro consorte di V.E III.

I quali tornarono a casa a bordo di una fiammante Isotta Fraschini 8 color giallo paglia carrozzato Castagna per giunta ancora esistene presso un notissimo collezionista svizzero.


E per inciso se la foto ritraesse un tram biverde,i toni in B/N sarebbero molto più scuri MA essendo materiale suburbano i treni vennero dipinti in due toni di marrone.

Chiericato lo scrisse anche nel suo libro "La ferrovia di camerini" edito dalla Calosci Cortona edizioni.
[Modificato da XJ6 11/09/2011 20:50]
06/09/2011 00:15
 
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Preciso per onor di cronaca che dopo il conflitto le 201-204 vennero ricoverate in zona ospedale (come ambulanze) e per tale motivo scamparono alle bombe del deposito Sarpi nel 1943 (quando gli inglesi distrussero anche la cappella Ovetari e così il ciclo di affreschi degli Eremitani)

Nel 1947 le Stanga le uniformarono al parco mezzi URBANI. Allora si li hai ragione. Le stesse poi finirono in Emilia dopo il 1952!

C'è solo una foto online e c'è stata una mostra fotografica lo scorso anno. Molte foto e documentazioni le trovi alla biblioteca civica.

http://xoomer.virgilio.it/paozan/TRELE/index.html



Per inciso, l'ACAP nasce nel 1952 dallo stesso Conte Camposampiero che rilevò dalla SAER,una ditta emiliana che acquistò le licenze nel 1946,tutto il materiale rotabile e uffici delle vecchie Tramvie Comunali Patavine.

Il progetto è stato sviluppato da queste tre vetture che sono COME HO GIA' SCRITTO A PAGINA 2 DEI PROTOTIPI per creare la versione urbana,le "reginette"appunto.

A questo punto così è esistita la versione urbana e suburbana.

Edit:la foto era sparita.
[Modificato da XJ6 11/09/2011 20:52]
06/09/2011 12:43
 
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>>> Preciso per onor di cronaca che dopo il conflitto le 201-204 vennero ricoverate in zona ospedale (come ambulanze) e per tale motivo scamparono alle bombe del deposito Sarpi nel 1943 (quando gli inglesi distrussero anche la cappella Ovetari e così il ciclo di affreschi degli Eremitani)

Come hanno fatto questi tram ad arrivare agli ospedali quando la tranvia che arrivava lì era soppressa fin dal 1928? Tra l'altro, tra le vetture ad essere demolite a causa dei danni di guerra, ci sono la 202 (che quindi non poteva trovarsi dopo la guerra ricoverata come ambulanza all'ospedale) e la 1211. Cito:

Nei numerosi bombardamenti e mitragliamenti crollarono la sede della Azienda e le rimesse, e furono distrutte, dei veicoli di servizio, le vetture tramviarie num. 202 e 1211 e dieci vetture filoviarie.
Gherardo Camposampiero, Il tram a Padova, ACAP, Padova, 1959

A proposito delle Reginette e delle livree, cito:

Pel centenario antoniano, le cui manifestazioni dovevano essere funestate dall'offensiva fascista contro l'Azione cattolica, il Comune ordinò alla Stanga vetture a carrelli di tipo modernissimo, a Milano chiamate "Gioconde", da noi "Reginette". Il Comune di Milano ne aveva acquistato 500 con un prestito di 50.000.000; il Comune di Padova 10 con un mutuo di lire 1.650.000. Le motrici furono le prime uscite verniciate di verde, a seguito di un famoso decreto ministeriale che ordinava la coloritura dei tram, degli autobus, e di ogni altro mezzo di trasporto urbano nei delicati colori "verde elettrico" e "verde Paolo Veronese", e però sparirono dalle vie cittadine le carrozze dai vivaci festosi colori, rosso, giallo, bianco, che erano di solito i colori stessi della città. E per restare nel clima di grandezza del tempo alle dieci "Reginette" (essendo il numero aziendale più alto il 204) vennero appioppati i numeri dal 1210 al 1219.
Gherardo Camposampiero, Il tram a Padova, ACAP, Padova, 1959

Per chi non lo sapesse, Gherardo Camposampiero fu un presidente dell'ACAP. Cori lo chiama "Tiso Da Canposampiero" confondendosi evidentemente con Tiso da Camposampiero, nobiluomo padovano del medioevo! [SM=g9589]
[Modificato da XJ6 11/09/2011 20:53]

-- Ivan Furlanis
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06/09/2011 14:38
 
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La linea tramviaria per il vecchio reparto di ginecologia e chirurgia Medica I si trovava dove oggi c'è l'ingresso del "Monoblocco". I binari sono ancora esistenti interrarti da 3 strati di asfalto. I rilevamenti sono stati fatti nell'anno 1987 prima che restaurassero l'ospedale civile.

Ricordo anche che dove c'era la filovia per questioni economiche rimase anche il binario. Riguardo i prototipi. La 202 venne ripescata in via Umberto I.



Riguardo le "Reginette", non vanno confusi i tre prototipi con le vetture di serie. E c'erano due colori diversi, intuibili perfino nelle foto esposte ieri!!!! [SM=g9422]

Gherardo TISO da Camposampiero è stato un nobiluomo in tutti i sensi, presidente e fondatore dell'Acap e sindaco di Padova. Il nipote dovresti conoscerlo... ha 31 anni.

Il cognome reale dei "Camposampiero era Tisoni poi modificato per decreto dogale in Tiso. 5.000 ducati d'oro per avere tale nomina. Non a caso il palazzo del comune di Camposampiero si chiama palazzo TISO!
[Modificato da XJ6 11/09/2011 20:55]
06/09/2011 15:25
 
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>>> La linea tramviaria per il vecchio reparto di ginecologia e chirurgia Medica I si trovava dove oggi c'è l'ingresso del "Monoblocco". I binari sono ancora esistenti interrarti da 3 strati di asfalto.

La linea tranviaria per l'Ospedale Civile percorreva strade mai state pavimentate con asfalto (via Santa Sofia e via Gabelli), neanche oggi lo sono.

>>> Ricordo anche che dove c'era la filovia per questioni economiche rimase anche il binario.

Invece no! In linea generale i binari sparivano presto dalle strade. Ricito dal solito libricino di "Tiso":

Per il sostegno della linea aerea [filoviaria] furono usate coppie inanellate di rotaie, provenienti dalla demolizione del binario tramviario

Incredibilmente in via Guizza esiste tutt'ora un relitto monco di uno di siffatti pali realizzati con le rotaie tranviarie.

>>> Riguardo i prototipi. La 202 venne ripescata in via Umberto I.

Ripescata da dove? In via Umberto I? Ma non avevi detto che era all'Ospedale? E così l'"amico Tiso" aveva torto quando scrisse della sua demolizione?

>>> Riguardo le "Reginette", non vanno confusi i tre prototipi con le vetture di serie.

Ma perché li chiami prototipo? Sono due serie DI-VER-SE. E non sono tre, sono quattro, la 201, la 202, la 203 e la 204.
[Modificato da XJ6 11/09/2011 20:58]

-- Ivan Furlanis
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06/09/2011 16:43
 
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Io cito diversi documenti ritrovabili in sedi comunali, ma anche in diversi libri.

A proposito delle tre foto postate: le reginette prototipo (scritto anche nel libricino ACAP) passarono dal bianco, come colore originale uscito di fabbrica, al bimarrone del servizio anteguerra, fino al biverde del dopoguerra. Si vede BENISSIMO anche nelle foto.

Riguardo la linea ospedaliera il tram passava per Pontecorvo da un lato e la prima asfaltatura della zona prima del rifacimento totale dell'Ospedale o meglio del policlinico universitario (i progetti li ho a casa) è datato 1962. Ad oggi ci sono 5 strati. Nel 1987 per rifare totalmente la pavimentazione e per consentire la costruzione del gabbiotto d'entrata sistemazione delle piante esistenti e distruzione del perimetro delle mura più alte ritrovarono i binari nascosti nel 1962 che immettevano esattamente dove oggi c'è il bar universitario.

Prima in zona c'erano le filande che cingevano il giardino Treves (de bonfili) i cui proprietari si dividono oggi tra Roma e quel bellissimo palazzo in riviera S.Benedetto. Cito i Treves perché da quel ramo ospedaliero ricavarono diversi soldi a patto che lo stesso giardino fosse ridimensionato. Cosa oggi peraltro esistente..

Dalla parte dell'attuale entrata del policlinico (quella che sembra un casello autostradale) invece c'era la Ferrovia. Ferrovia per Conselve.

Riguardo i vecchi binari usati come pali per l'alimentazione della filovia reperti puoi trovarne in: via Sanmicheli (angolo incrocio con via Cavazzana) Via facciolati (ancor meglio dopo il pub "Chevalier" vesro il ponte ce ne sono ben 3,si in Via Guizza 2,ed anche a Voltabarozzo. [SM=x346220]

La 202 venne ripescata in via Umberto I (angolo con Palazzo Angeli) isolata e facente funzione di ambulanza. Il ritorno in ospedale durò 3 giorni. Viste le condizioni oscene si pensò di demolirla. Invece presero via alle OMS e ricostruite. La sua ricomparsa a Brusegana nel 1947 viene evidenziata da una famosa foto ripescabile ai musei civici. E stavolta nei colori SI biverde da te citato.

Avendo i documenti ufficiali, i libri che attestano il "castano-isabella" colore utilizzato dalla SV per indicare le carrozze di 2 classe ma anche dei mezzi suburbani, tutto è molto più facile. Le foto de "Il Mattino" provengono da li. Anche la ferrovia per Conselve era castano-isabella come certa tranvia trevigiana. Si veda:

Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, 2a ed., Ponte San Nicolo, Duegi Editrice, 2005.

La Stanga ha creato quei prototipi per le future serie di Carrelli:

Prototipo: 201-204.

Serie I PD:1210-1219

Serie II TS:401-428

Serie III TS: 440-448

Serie IV BO: 201-216

Serie V BO:217-229

Possibile serie VI sempre per Bologna serie 230 ribassata (stile Caproni) rimasta a stadio di Prototipo. E mai realizzata a causa della Guerra. Oltre che di costi.

ERGO: le Reginette serie 201-204 sono state le progenitrici delle "Stanga a Carrelli" che raffinandole si spinsero alla costruzione delle TAS tutt'ora esistenti nel parco ATAC di Roma. Senza contare anche le PCC.

Questa era la STANGA.



[Modificato da XJ6 11/09/2011 21:01]
06/09/2011 19:05
 
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>>> Dalla parte dell'attuale entrata del policlinico (quella che sembra un casello autostradale) invece c'era la Ferrovia. Ferrovia per Conselve.

Non era una ferrovia, era una tranvia. Andava sì a Conselve ma non terminava lì, bensì a Bagnoli.

>>> Riguardo i vecchi binari usati come pali per l'alimentazione della filovia reperti puoi trovarne in: via Sanmicheli (angolo incrocio con via Cavazzana) Via facciolati (ancor meglio dopo il pub "Chevalier" vesro il ponte ce ne sono ben 3,si in Via Guizza 2,ed anche a Voltabarozzo.

Questi pali NON sono quelli costruiti sfruttando le rotaie tranviarie.

>>> Anche la ferrovia per Conselve era castano-isabella

I colori non erano castano/isabella. Cito:

La cassa era interamente in legno di teak, la parte inferiore era in color naturale e coperta da perline verticali.
Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, Duegi Editrice, Ponte San Nicolò, 2005.

Non leggo né la parola castano né la parola isabella.

>>> La Stanga ha creato quei prototipi per le future serie di Carrelli: Prototipo: 201-204.

Sì sì, insisti pure con 'sta storia dei prototipi. Ma non dicevi che erano tre? Adesso sono quattro. O forse sono 3 + 4 = 7. Boh.......... [SM=x346235]

>>> le Reginette serie 201-204 sono state le progenitrici delle "Stanga a Carrelli" che raffinandole si spinsero alla costruzione delle TAS tutt'ora esistenti nel parco ATAC di Roma. Senza contare anche le PCC.

Chicca stupenda! Adesso viene fuori che le Stanga romane derivano direttamente dalla serie 201 – 204 padovana...
[Modificato da XJ6 11/09/2011 21:03]

-- Ivan Furlanis
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06/09/2011 21:34
 
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>>> Per inciso nel 1933 per uniformare il parco esteticamente visto che il deposito era in Via Sarpi l'uno,al Borgomagno l'altro i colori della miniserie 201-204 furono gli stessi della SV per i vagoni di seconda classe: Castano e Isabella!

A parte i soliti discorsi sui colori, al Borgomagno c'era il deposito (e la stazione) della Ferrovia Padova – Piazzola, non della Società Veneta.
[Modificato da XJ6 11/09/2011 21:12]

-- Ivan Furlanis
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07/09/2011 01:02
 
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Le Stanga ATAC derviano da un progetto tutto romano, dell'Ing Urbinati, allora a capo della STFER, che ideò la famosa "giostra". Quanto alle PCC...almeno quelle romane son tutt'altra cosa. Guarda, Formigari sul presente ha le sue ideee "peculiari" in tema di trasporto, ma sulla storia del tpl romano è una fonte attendibilissima, avendo sia lui che Muscolino avuto possibilità di consultare testi ed archivi. Quindi semmai sono state altre città ad adottare la giostra urbinati...
[Modificato da XJ6 11/09/2011 21:14]
07/09/2011 14:11
 
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Omar, devi sapere che Urbinati Tiso da Canposampiero, cugino romano di Gherardo (Urbinati = dell'Urbe), costruì il prototipo delle articolate proprio unendo due prototipi di Reginette tra di loro. Venne provata dopo la seconda guerra mondiale sulla ferrovia Voltabarozzo-Torre Maura. C'è una famosa foto sull'ultimo libro di Formigari. Dovresti averlo. Con l'esperienza acquisita la Stanga costruì, usando due Ventotto, la 4500 di Milano.
[Modificato da XJ6 11/09/2011 21:16]

-- Ivan Furlanis
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07/09/2011 15:22
 
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La Padova-Piazzola, detta anche "camerini", era parte della SV. I colori sono gli stessi. Il deposito e l'annesso fabbricato viaggiatori erano si al Borgomagno tanto più che le revisioni dei tram padovani le facevano tutte LI.

In via Cavazzana angolo sanmicheli troverai proprio delle belle rotaie annodate.Anche verso Voltabarozzo Lo so perché abito da quelle parti....

I colori sono quelli descritti da me. Il materiale è quello descritto da me, che a mia volta ho preso pure dal libro "Storia dei trasporti pubblici di Bologna" riguardo le Stanga bolognesi. Ho preso materiale dalla ACEGAT di Trieste per fare paragoni con le nostre "padovane".

Omar, riguardo le TAS. Già il nome dice la sua provenienza: Padova. Come ha già detto Ivan la storia è quella. La base di tale progetto è sempre la vettura a carrelli prototipo 201-204. La Stanga non poteva permettersi novità ardite ed ha mantenuto il suo telaio principale fino alla scomparsa. In fondo non era certo una Carminati, non era una Aerfer.

Voltabarozzo-Torre Maura???? [SM=x346245] Venne usata a Padova sulla linea 4 che terminava le sue corse a Voltabarozzo. Ed a Roma si sulla CD ed infine venne bruciata dalle bombe! [SM=x346232]
[Modificato da XJ6 11/09/2011 21:19]
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