Spezzeremo le reti al tram!
Do' il benvenuto a Gl.Naso, e lo ringrazio anch'io per queste interessanti considerazioni storiche.
Sapevo che i sistemi di trasporto più invisi al regime erano in effetti le tranvie, ma anche la navigazione fluviale (al cui sistema Mussolini diede un tale colpo, che ancora ancora oggi non è riuscita a risollevarsi).
Quello che mi colpisce è che questa avversione per il tram (in particolare a Roma) era affiancata da un certo interesse per lo sviluppo di sistemi ferroviari piu' "pesanti" (vedi la Lido, ed i progetti per la futura linea B).
ROBERTO AMORI : (…) ad un certo punto quando il tutto volse tragicamente al peggio i tram bene o male, dov'erano, riuscirono a garantire un servizio mentre i filobus rimasero nei depositi per la assoluta mancanza di reperire pneumatici.
Verissimo, e questa immagine della Roma-Fiuggi nel 1945 (tratta dal film "Roma Citta’ Aperta"), dimostra come le reti tranviarie capitoline avessero superato abbastanza bene il difficile periodo, e fossero l’unico punto fermo di un sistema di trasporti messo a dura prova dalle restrizioni del periodo bellico. I filobus, infatti, non potevano circolare, ma nemmeno gran parte degli autobus (per mancanza di carburante, oltre che di pneumatici), ed i trasporti urbani su gomma erano sovente assicurati da camion appartenenti a privati.
[Modificato da sottostazione 29/09/2005 11.57]