Il Duce di tutte le soppressioni
Che a Mussolini fossero invise tutte le tramvie era già noto, ne parlammo anche tempo fa proprio in questa sezione, ma non sapevo sinceramente vi fossero addirittura frasi da sentenza in giudicato.
Ho sempre pensato che certi solerti amministratori avessero impedito lo sviluppo, se non favorito le soppressioni, delle reti tramviarie italiane nel ventennio per favorirsi il Duce.
Nella mia regione, che è la stessa dove Mussolini è nato a Predappio, questo è lampante: Riccione dove da sempre la famiglia Mussolini si recava in vacanza ha visto velocemente sparire i suoi bellissimi tram bianchi col rimorchio estivo per introdurre i filobus, che se non altro, sono tuttora nella versione moderna in funzione.
Sempre in regione e sempre negli anni '30 a Ferrara, città di Italo Balbo, i tram scomparirono nel giro di poco tempo e anch'essi per lasciare posto agli autarchici filobus.
Come purtroppo sappiamo il Duce fece un paio di valutazioni sbagliate fra le quali, certo la meno grave, proprio anche quella sui filobus in tempo di guerra: ad un certo punto quando il tutto volse tragicamente al peggio i tram bene o male, dov'erano, riuscirono a garantire un servizio mentre i filobus rimasero nei depositi per la assoluta mancanza di reperire pneumatici.
La Romagna, terra natale di Benito Mussolini, è stata una delle regioni italiane, assieme a Valle D'Aosta e Basilicata, senza tram urbani nelle proprie città: c'erano appunto, come detto solo per qualche decennio, a Rimini.
La MRS 2163 ripresa a Porta S.Paolo al capolinea dell' ex 30/