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I VECCHI TRAM DI FIRENZE

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 09:43
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19/11/2006 21:08
 
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tranviere senior
Ponti sull'Arno

Con qualche giorno di ritardo rispondo all'amico Roberto, che ho avuto il piacere di incontrare qui a Firenze qualche giorno fa, in compagnia della sua bella famiglia, cagnetta inclusa.
Mi dispiace solo dinon avere avuto iltempo per offrire a lui ed a sua moglie un caffè e ai ragazzi una bella tazza di ciccolata da "Rivoire", fiore all'occhiello dell'arte cioccolattiera fiorentina. Nelle poche ore passate a disposizione abbiamo avuto modo di passeggiare un poco per il centro e di oltrepassare il fiume attraverso Ponte Vecchio. Abbiamo ricordato le tragiche vicende belliche che portarono alla distruzione di tutti i ponti allora esistenti a Firenze, con la sola eccezione del Ponte Vecchio. Durante i primi giorni dell’agosto 1944 le truppe del Reich si predisponevano ad abbandonare Firenze, sotto l’incalzare delle truppe alleate provenienti da Sud; per rallentare l’avanzata dei nemici il comando tedesco decise di distruggere i ponti sull’Arno, che vennero minati e distrutti la notte del 4 agosto. A quanto sembra, un ordine diretto del Führer impedì la distruzione del Ponte Vecchio: il dittatore tedesco, ritenendosi uomo di grande sensibilità artistica ed artista egli stesso, non voleva che si perdesse una così illustre opera. Per ritardare l’avanzata delle truppe alleate vennero invece distrutti gli edifici sulle due rive destra e sinistra del fiume in corrispondenza del ponte stesso, di modo che la zona presenta oggi un aspetto molto diverso da quello dell’anteguerra.
Agli abitanti, sfollati in Palazzo Pitti, non restò altro che la memoria di quei luoghi.
Nel bellisssimo “Paisà” si ricorda come il Corridoio Vasariano servisse ai partigiani per spostarsi velocemente da una riva all’altra del fiume; ho sentito più volte rammentare anche il passaggio sotto il fiume, in corrispondenza della Torre della Zecca e della Porta di San Niccolò, all’interno della pescaia omonima, ma non sono mai riuscito a stabilire con certezza se tale passaggio esistesse veramente e se fosse stato usato dai membri della Resistenza: uno dei tanti misteri della nostra città ancora da chiarire.
Alcune note di storia minore: per ricostruire il Ponte Santa Trinita venne riaperta la cava di pietraforte in Boboli, a pochi passi dalla chiesa di Santa Felicita, che già era stata sfruttata i per la sua costruzione. Il ponte in questione fu l’unico ad essere ricostruito in forme del tutto identiche a quelle originali (anche se non mancarono le polemiche: si parlò a lungo di clamorosi errore nel riprodurre il disegno originario dell’Ammannati).
Gli altri cinque ponti vennero ricostruiti in forme sensibilmente diverse da quelle prebelliche. Per primo venne ricostruito il Ponte alla Vittoria (il vecchio Ponte Sospeso) nel 1946, seguì nel 1951 il Ponte alla Carraia, nel 1954 il Ponte San Niccolò, tutti e tre percorsi di nuovo dal tram.; nel 1957 vennero inaugurati il Ponte alle Grazie, che non riebbe i binari ma venne dotato di pali e rete aerea a servizio della linea filoviaria 23, l’unica a varcare il fiume, ed il nuovissimo Ponte Vespucci. Nel 1958 venne infine inaugurato il Ponte Santa Trinita, che nella mutilazione della statua della Primavera, orba della testa e di un braccio, recava le tracce della recente distruzione. Il miracoloso ritrovamento del “capo” della statua, nel 1961, alla mancanza del quale i fiorentini non si volevano rassegnare, auspicandone la ricostruzione, permise infine di porre fine alla vicenda.
La cartolina acclusa, impostata nel 1950, ma risalente agli anni’30, mostra chiaramente la struttura del Ponte alla Carraia così come appariva prima della Seconda Guerra Mondiale. Nella foto si distinguono bene i pali di sostegno della linea aerea e, aguzzando un po’ lo sguardo, il semaforo tranviario posto sul primo palo a sinistra guardando verso l’Oltrarno: la linea era, infatti, a binari unico da Piazza Goldoni fino a Via de’Serragli e Borgo San Frediano. Purtroppo, quando lo sconosciuto fotografo ha premuto il pulsante, nessun tram era in transito, al contrario di quanto è successo sul Ponte alle Grazie: nella foto postata dall’inesauribile Roberto possiamo ammirare un convoglio a forte composizione proveniente
con grande probabilità da Grassina e quindi in servizio sulla linea 12, diretto al capolinea di Piazza Duomo.
Composizioni motrice più due rimorchi si potevano osservare solo su questa linea, mentre convogli composti da motrice e rimorchiata erano in servizio su alcune linee suburbane: 14 per Tavarnuzze, 18 per Sesto Fiorentino, 27 per Scandicci e occasionalmente sulla circolare 19. Come Roberto giustamente suppone, parte delle rimorchiate derivavano da vetture a trazione animale. L’ultimo rimorchio venne accantonato nel 1956.

Un caro saluto,
Paolo
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