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I VECCHI TRAM DI FIRENZE

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2021 09:43
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29/06/2006 17:25
 
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tranviere senior
Foto vecchie
Ciao, cerco foto dei vecchi tram ad alta risoluzione (almeno 2 Megapixel); chi mi può aiutare? In cambio posso offrire foto di moderne vetture tramviarie da tutto il mondo, della stessa qualità.
28/07/2006 22:32
 
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tranviere senior
Appena trovo un po' di tempo...
Appena trovo un po' di tempo erco di mandarti qualche foto, caro Tramviere.
Cordialmente,
Paolo
21/08/2006 23:59
 
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tranviere junior
modellini fiorentini
io sto preparandomi a realizzare dei modellini in scala H0 delle vetture radiax e le così dette "Viareggine" e in fine una vettura a due assi. In futuro forse anche delle peter witt milanesi però con rivrera ataf in onore dele vetture mai arrivate a firenze. costruiro i modellini con fogli di plastica in styrene come si nota sul sito it.geocities.com/modeltramtorino/ , vi terrò informati sull'andamento dei modelli
se l'esperimento andra bene farò forse dei modelli extra da vendere , ma si vedrà
ciao ataf

[Modificato da Ataf 22/08/2006 20.54]

23/08/2006 17:38
 
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tranviere junior
Progetto
ecco il progetto di una motrice a due assi



PER INGRANDIRE L'IMMAGINE CLICCARE SULLA FOTO

[Modificato da XJ6 24/08/2006 0.56]

25/08/2006 00:59
 
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maestro tranviere
Un saluto ad ATAF ed un incoraggiamento per il suo progetto, ma ...
... devo ricordare anche a lui che la dimensione massima delle foto inserite non deve eccedere i 500 pxl di larghezza.

Raccomando ancora una volta a tutti di fare sempre riferimento all'apposita sezione sulle immagini all'interno della sezione "uso del forum".

[SM=x346219]


15/10/2006 19:15
 
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tranviere senior
Tram tra la Cattedrale ed il bel San Giovanni
Cari amici,

ho trovato recentemente questa bella cartolina, se non sbaglio non inclusa tra le immagini raccolte da Cefaratti e Malaspina, che mostra il percorso tranviario tra la facciata della Cattedrale ed il Battistero. La cartolina, purtroppo, non è "viaggiata", ma a giudicare dagli abiti dei passanti e dalla grafica della tenda del mitico caffé "Bottegone", proporrei gli anni '10 del secolo scorso.



Il percorso tranviario in questione, oggi del tutto impensabile, rimase attivo fino alla metà degli anni '50. Come ho avuto modo di scrivere qualche tempo fa nella sezione "Filobus di Firenze", nell'estate del 1969, appena un anno prima della chiusura ed a servizio già sospeso nei giorni festivi, la linea filoviaria 23 venne istradata, a causa di lavori di ripavimentazione, sul lato destro della Cattedrale ed un nuovo tratto di bifilare venne installato tra il Battistero ed il Duomo. Se ricordo bene, la decisione dell'Ataf provocò alcune perplessità, ma ben poche proteste: altri tempi, evidentemente.
Un cordiale saluto a tutti,
Paolo
23/10/2006 12:35
 
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apprendista tranviere
Orario 1892
Buongiorno a tutti; entro ora nel forum con colpevole ritardo, pur avendolo seguito da tempo. Per cominciare vi allego la scannerizzazione dell'orario tranviario più vecchio che possiedo (1892). Non so se se leggerà, ma l'orario era stampato nella "Tipografia Corrigendi"; se non ricorso male, e vorrei il conforto di qualcuno, i "corrigendi" dovevano essere un riformatorio ante-litteram, che aveva sede nell'edificio in angolo fra Via della Scala e Via degli Orti Oricellari (dove ore c'è la Procura dei Minori): la cosa mi tornerebbe perchè mi risulta che la prima Direzione della "Belga", prima di essere spostata nel Viale dei Mille (1896?), aveva sede in Via della Scala 48, proprio di fronte ai corrigendi
23/10/2006 12:35
 
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apprendista tranviere
retro orario
25/10/2006 15:58
 
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tranviere veterano
Benvenuto a tramviere dal 1951, se vuoi possiamo pubblicare le tue scansioni anche ad una risoluzione maggiore, se me le mandi al mio indirizzo di posta elettronica le posso inserire direttamente io nel forum

[SM=x346219]

vendita on-line di modellini e binari tranviari in scala H0 e H0m, autobus, filobus e...---> www.modellinitram.it
AMT Toscana ---> www.amt.toscana.it
08/11/2006 22:18
 
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tranviere veterano
Giovedì scorso...
... con mia moglie abbiamo portato i nostri ragazzi in gita a Firenze. Nell'occasione ho potuto parlare al telefono con Simone e addirittura incontrarci, in Piazza della Signoria, con Paolo Muraro che ci ha gentilmente fatto da guida in città.
Fra le tante cose Paolo ci ha ricordato la storia dei ponti che tutti, ad eccezione di Ponte vecchio, sul volgere della II Guerra Mondiale furono fatti saltare dalle truppe tedesche per coprirsi la ritirata.

Vorrei così postare questa bella cartolina, viaggiata nel 1931, che riprende il Ponte delle Grazie mentre vi transita un convoglio tramviario composto da motrice e due rimorchiate forse ex tram a cavalli:




Ed ecco infine l'ingrandimento del particolare che più ci sta a cuore:

09/11/2006 09:25
 
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tranviere veterano
Bella foto!
E molto bello il ponte in ferro, peccato che al contrario di quello di Santa Trinita non si sia potuto (o voluto) ricostruire come l'originale! La seconda vettura del rimorchio sembra una tipo "giardiniera" (vettura estiva). Penso che quindi la foto-cartolina sia stata scattata d'estate... [SM=x346233]
19/11/2006 21:08
 
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tranviere senior
Ponti sull'Arno

Con qualche giorno di ritardo rispondo all'amico Roberto, che ho avuto il piacere di incontrare qui a Firenze qualche giorno fa, in compagnia della sua bella famiglia, cagnetta inclusa.
Mi dispiace solo dinon avere avuto iltempo per offrire a lui ed a sua moglie un caffè e ai ragazzi una bella tazza di ciccolata da "Rivoire", fiore all'occhiello dell'arte cioccolattiera fiorentina. Nelle poche ore passate a disposizione abbiamo avuto modo di passeggiare un poco per il centro e di oltrepassare il fiume attraverso Ponte Vecchio. Abbiamo ricordato le tragiche vicende belliche che portarono alla distruzione di tutti i ponti allora esistenti a Firenze, con la sola eccezione del Ponte Vecchio. Durante i primi giorni dell’agosto 1944 le truppe del Reich si predisponevano ad abbandonare Firenze, sotto l’incalzare delle truppe alleate provenienti da Sud; per rallentare l’avanzata dei nemici il comando tedesco decise di distruggere i ponti sull’Arno, che vennero minati e distrutti la notte del 4 agosto. A quanto sembra, un ordine diretto del Führer impedì la distruzione del Ponte Vecchio: il dittatore tedesco, ritenendosi uomo di grande sensibilità artistica ed artista egli stesso, non voleva che si perdesse una così illustre opera. Per ritardare l’avanzata delle truppe alleate vennero invece distrutti gli edifici sulle due rive destra e sinistra del fiume in corrispondenza del ponte stesso, di modo che la zona presenta oggi un aspetto molto diverso da quello dell’anteguerra.
Agli abitanti, sfollati in Palazzo Pitti, non restò altro che la memoria di quei luoghi.
Nel bellisssimo “Paisà” si ricorda come il Corridoio Vasariano servisse ai partigiani per spostarsi velocemente da una riva all’altra del fiume; ho sentito più volte rammentare anche il passaggio sotto il fiume, in corrispondenza della Torre della Zecca e della Porta di San Niccolò, all’interno della pescaia omonima, ma non sono mai riuscito a stabilire con certezza se tale passaggio esistesse veramente e se fosse stato usato dai membri della Resistenza: uno dei tanti misteri della nostra città ancora da chiarire.
Alcune note di storia minore: per ricostruire il Ponte Santa Trinita venne riaperta la cava di pietraforte in Boboli, a pochi passi dalla chiesa di Santa Felicita, che già era stata sfruttata i per la sua costruzione. Il ponte in questione fu l’unico ad essere ricostruito in forme del tutto identiche a quelle originali (anche se non mancarono le polemiche: si parlò a lungo di clamorosi errore nel riprodurre il disegno originario dell’Ammannati).
Gli altri cinque ponti vennero ricostruiti in forme sensibilmente diverse da quelle prebelliche. Per primo venne ricostruito il Ponte alla Vittoria (il vecchio Ponte Sospeso) nel 1946, seguì nel 1951 il Ponte alla Carraia, nel 1954 il Ponte San Niccolò, tutti e tre percorsi di nuovo dal tram.; nel 1957 vennero inaugurati il Ponte alle Grazie, che non riebbe i binari ma venne dotato di pali e rete aerea a servizio della linea filoviaria 23, l’unica a varcare il fiume, ed il nuovissimo Ponte Vespucci. Nel 1958 venne infine inaugurato il Ponte Santa Trinita, che nella mutilazione della statua della Primavera, orba della testa e di un braccio, recava le tracce della recente distruzione. Il miracoloso ritrovamento del “capo” della statua, nel 1961, alla mancanza del quale i fiorentini non si volevano rassegnare, auspicandone la ricostruzione, permise infine di porre fine alla vicenda.
La cartolina acclusa, impostata nel 1950, ma risalente agli anni’30, mostra chiaramente la struttura del Ponte alla Carraia così come appariva prima della Seconda Guerra Mondiale. Nella foto si distinguono bene i pali di sostegno della linea aerea e, aguzzando un po’ lo sguardo, il semaforo tranviario posto sul primo palo a sinistra guardando verso l’Oltrarno: la linea era, infatti, a binari unico da Piazza Goldoni fino a Via de’Serragli e Borgo San Frediano. Purtroppo, quando lo sconosciuto fotografo ha premuto il pulsante, nessun tram era in transito, al contrario di quanto è successo sul Ponte alle Grazie: nella foto postata dall’inesauribile Roberto possiamo ammirare un convoglio a forte composizione proveniente
con grande probabilità da Grassina e quindi in servizio sulla linea 12, diretto al capolinea di Piazza Duomo.
Composizioni motrice più due rimorchi si potevano osservare solo su questa linea, mentre convogli composti da motrice e rimorchiata erano in servizio su alcune linee suburbane: 14 per Tavarnuzze, 18 per Sesto Fiorentino, 27 per Scandicci e occasionalmente sulla circolare 19. Come Roberto giustamente suppone, parte delle rimorchiate derivavano da vetture a trazione animale. L’ultimo rimorchio venne accantonato nel 1956.

Un caro saluto,
Paolo
19/11/2006 22:37
 
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tranviere junior
Progetti
ultimamente mi sono capitati sotto mano dei progetti costruttivi della vechia rete tramviaria e ora ho trovato il tempo di postarne qualcuno
Battistero

San Niccolò
21/11/2006 22:37
 
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tranviere junior
Re: Ponti sull'Arno

Scritto da: Paoloilfiorentino 19/11/2006 21.08
ho sentito più volte rammentare anche il passaggio sotto il fiume, in corrispondenza della Torre della Zecca e della Porta di San Niccolò, all’interno della pescaia omonima, ma non sono mai riuscito a stabilire con certezza se tale passaggio esistesse veramente e se fosse stato usato dai membri della Resistenza: uno dei tanti misteri della nostra città ancora da chiarire.



Esiste. Ne ho avuto conferma una decina di anni fa da un libro sui segreti di Firenze, di cui ora non so indicare ne' il titolo ne' l'autore, ma vi erano anche le fotografie. Vi si parlava, mi pare, anche dell'uso fatto dai partigiani. Vi si può accedere dalla porticina dentro alla porta di Piazza Piave sul lato nord ("di qua d'Arno") e, oltrarno, da una scaletta presente nel bastione che si propende sull'Arno di fronte a Porta San Niccolò, vicino a quella che era una volta una chiusa per una presa di acqua. Il camminamento è costruito all'interno della pescaia, che in pratica è quindi un tubo.
All'epoca qualcuno in Comune si era interessato, e avevo sentito dire che ne fosse stato proposta (se non studiata) l'apertura al pubblico.

Se serve, dovrei essere in grado di recuperare i dettagli del libro.
Alessandro

Alessandro F.
27/11/2006 18:45
 
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tranviere senior
Passaggio sotto l'Arno
Caro Alessandro,
ti ringrazio per il messaggio. Anche a me è capitato tempo fa tra le mani il libro di cui tu parli e un po' confusamente ricordo che vi si faceva cenno al passaggio tra la Torre della Zecca e la Porta di San Niccolò. Lo scrittore fiorentino Leonardo Gori, estremamente preciso nella ricostruzione della Firenze degli anni '30/'40, vi ambienta una scena del suo "Nero di maggio", la cui vicenda ha luogo nel 1938; a giudicare da quanto scrive, già allora del passaggio si era quasi persa la memoria. Certo che sarebbe una bella idea ripristinarlo: si migliorerebbe la mobilità pedonale, offrendo una valida alternativa al Ponte San Niccolò, e si offrirebbe a fiorentini e turisti un itinerario di forte richiamo. Ma temo che tutto questo sia destinato a rimanere nel libro dei sogni.
Saluti cordiali,
Paolo
27/11/2006 21:46
 
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tranviere junior
Re: Ponti sull'Arno

Scritto da: AlessandroFan 21/11/2006 22.37
Se serve, dovrei essere in grado di recuperare i dettagli del libro.

Uhm, potrebbe essere un regalo interessante per Natale.
Se puoi farmi avere autore ed editore, mi faresti una grossa cortesia.

Confermo anch'io che si è parlato in tempi recenti della riapertura di questo sottopassaggio, un paio d'anni fà al massimo. Purtroppo all'annuncio, non è seguito altro.

[Modificato da XJ6 27/11/2006 23.56]

28/11/2006 00:42
 
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apprendista tranviere
Credo che vi riferiate al libro di Stefano Sieni, I segreti di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995. Prezzo 19,80 (ISBN 8871662369).
28/11/2006 15:12
 
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tranviere veterano
Sulla mancata distruzione di Ponte Vecchio
Mi permetto con questa di dire la mia sulla scampata distruzione del più caratteristico ponte fiorentino: la suggestiva tesi secondo cui per ordine dello stesso dittatore nazista fu risparmiato, non è nuova e fa il paio, se vogliamo, con i soldati tedeschi che permisero, (sul serio) anche con i loro mezzi, di salvare buona parte dei beni mobili (biblioteca compresa), della altrettanto celebre Abbazia di Montecassino prima della sua distruzione definitiva ad opera dei bombardieri alleati. La verità (o comunque una visione più prosaicamente tecnico-strategica) sarebbe un'altra: i genieri tedeschi in un apposito studio avrebbero concluso che le soprastrutture di Ponte Vecchio (ovvero le caratteristiche botteghe orafe) in caso di distruzione del ponte avrebbero con le macerie loro e del ponte stesso costituito come una sorta di sentiero-passerella che avrebbe facilitato, anzichè ostacolato, il transito dei veicoli e corazzati alleati attraverso le due sponde dell'Arno, ed è così che si "ripiegò" con la distruzione delle due testate edilizie opposte, tra cui il quartiere dei Bardi. Del resto sulla presunta "sensibilità" dei nazisti verso le testimonianze storiche ne sa qualcosa la città di Fano, quando alla vigilia della loro ritirata fecero saltare quasi tutti i campanili e le torri medioevali della città adriatica, senza intenti strategici, ma unicamente per disprezzo verso gli ex alleati. Solo due campanili di salvarono per oscure ragioni, ed uno di questi è vicinissimo all'attuale stazione Trenitalia! Mi scuserete questa mia puntualizzazione "fuori tema" rispetto all'argomento del forum, ma è bene che di certe cose si conoscano anche i lati più "scomodi"! [SM=x346233]
29/11/2006 10:54
 
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apprendista tranviere
Re: Sulla mancata distruzione di Ponte Vecchio

Scritto da: trolleybus58 28/11/2006 15.12
La verità (o comunque una visione più prosaicamente tecnico-strategica) sarebbe un'altra: i genieri tedeschi in un apposito studio avrebbero concluso che le soprastrutture di Ponte Vecchio (ovvero le caratteristiche botteghe orafe) in caso di distruzione del ponte avrebbero con le macerie loro e del ponte stesso costituito come una sorta di sentiero-passerella che avrebbe facilitato, anzichè ostacolato, il transito dei veicoli e corazzati alleati attraverso le due sponde dell'Arno, ed è così che si "ripiegò" con la distruzione delle due testate edilizie opposte.


Per dire che una cosa sia "verità" storica occorrono documenti: una visione "più prosaicamente tecnico-strategica" non è detto che debba corrispondere al vero. Ciò che non mi convince di questa ipotesi è che, innanzitutto, una cosa non avrebbe escluso per ipotesi l'altra (si poteva far saltare ponte Vecchio e anche le case poste ai due lati dell'Arno) e in secundis mi riesce davvero difficile immaginare come le macerie di un ponte, per quanto ingombranti, possano costituire "un sentiero-passerella che avrebbe (addirittura) facilitato... il transito dei veicoli e corazzati alleati". Con questo non voglio certo difendere in generale l'operato dei tedeschi nella seconda guerra mondiale, anche se lo scempio di Montecassino ad opera degli alleati dovrebbe metterci in guardia dal giudicare avvenimenti storici con il criterio dei "buoni e cattivi”.
30/11/2006 23:25
 
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tranviere senior
Ancora sul Ponte Vecchio
Cari amici,
ancora poche parole riguardo alle tragiche giornate della ritirata tedesca da Firenze nell’agosto 1944.
Lorenzo ha esposto con chiarezza il suo punto di vista, che è anche il mio: a rigor di logica, la distruzione del Ponte Vecchio non avrebbe certo facilitato l’avanzata delle truppe alleate verso nord. Se non esistono documenti precisi riguardo all’ordine di Hitler che impedì la distruzione del ponte in questione, ammesso che tale ordine sia stato effettivamente impartito, è però certo che l’intendimento del comando tedesco era proprio la completa distruzione dei ponti. Al riguardo la documentazione fotografica è abbondante: numerose immagini nelle quali si vede come il Ponte Vecchio fosse stato minato, al pari di tutti gli altri, fugano ogni dubbio. L’ordine di non procedere alla sua distruzione deve esser necessariamente arrivato all’ultimo minuto, e certamente dal Führer in persona, o al massimo da qualcuno a lui molto vicino, dato che se l’iniziativa fosse stata presa da qualche comandante locale avrebbe comportato con grande probabilità l’immediata condanna a morte del suo autore. La tesi che vorrebbe Hitler stesso salvatore del Ponte Vecchio mi sembra invece abbastanza plausibile ed in linea con quanto sappiamo del dittatore nazista, che in più occasioni si era professato grande amante ed intenditore dell’arte rinascimentale. I due incontri tra Mussolini ed Hitler del maggio 1938 e dell’ottobre 1940 vennero organizzati a Firenze anche tenendo conto della predilezione che quest’ultimo sembrava mostrare per il capoluogo toscano. Inoltre, intervenire all’ultimo momento nello svolgimento delle operazioni militari con ordini inappellabili impartiti di persona, spesso in pieno contrasto con quanto suggerito dai suoi generali, era abitudine comune del dittatore nazista, sicuro con ottime ragioni che l’orgogliosa casta dei militari gli avrebbe umilmente obbedito. Il caso della mancata distruzione del Ponte Vecchio potrebbe essere uno dei tanti in cui il Führer ha fatto prevalere l’impulso del momento sul parere dei suoi militari. Ma, ripeto, per quanto ne so, prove a sostegno di questa ipotesi non ve ne sono.
Se anche fosse così, comunque, questo singolo episodio non varrebbe certo a diminuire la responsabilità storica della Germania nazista né quella, pesantissima, del suo capo supremo. Del resto, quale fosse la pretesa sensibilità artistica di Hitler è dimostrato dagli ordini impartiti alle armate che assediavano Leningrado, città di enorme valore culturale e vero patrimonio dell’umanità: se i nazisti fossero riusciti ad occuparla, l’avrebbero semplicemente cancellata dalla faccia della terra.
Su questo e su analoghi episodi non vi può essere dubbio: la documentazione esiste, inequivocabile.
Che poi non siano stati i soli Tedeschi a portare a termine distruzioni selvagge è altrettanto vero e provato: la distruzione dell'abbazia di Montecassino poteva avere una giustificazione sul piano militare, quella di Dresden nel febbraio 1945,
che per numero di vittime ed entità delle distruzioni rimane a tutt’oggi, e si spera per sempre, la più grande mai compiuta nella storia dei conflitti umani, costituì un niente altro che un atto di feroce vendetta,
Torneremo a più lieti argomenti la prossima volta.
Cordiali saluti da
Paolo
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