Odissea sulla metrotranvia
Meno male che il comune di milano si vanta di aver realizzato le metrotranvie....:
dal corriere della sera
Due ore di sit-in alle 18, fermate sette vetture. I pendolari: troppi disagi, da anni siamo costretti a sopportare lunghe attese
La rabbia dei passeggeri in piazzale Maciachini. Intervengono vigili e polizia
Un disagio annunciato che si è trasformato in protesta. Dopo aver atteso oltre un’ora il tram della linea 4, in piazzale Maciachini, circa duecento passeggeri hanno occupato i binari. Un sit-in che ha causato non pochi rallentamenti alla circolazione e che, solo dopo l’intervento delle forze dell’ordine, è rientrato. Ma la rabbia e la polemica è continuata fino a tarda serata. «A essere benevoli - spiega Giovanni F., 65 anni, pensionato - sono sei mesi che il "4" va e viene quando gli pare, con un ritardo minimo di 30, 40 minuti. Forse è un’azione voluta. Una forma di lotta messa in pratica dai manovratori: loro non scioperano più ma fanno protestare noi poveri pendolari. Di fatto, io che abito a Bresso, a casa arrivo sempre a notte fonda». È accaduto ieri sera, verso le 18. Alla fermata di piazzale Maciachini, quella vicina alla metropolitana della linea 3, si è formata una coda di persone. Accalcati, infreddoliti e inviperiti per l’ennesimo ritardo di un tram che, a detta di chi è obbligato a prenderlo, non arriva mai.
Dopo un’ora di attesa, con il cartellone luminoso che riportava la scritta fissa "oltre 30 minuti", è arrivato il sospirato mezzo pubblico. Ma troppo tardi per calmare gli animi e smussare le imprecazioni. Troppo tardi anche per evitare che un centinaio dei circa duecento passeggeri, si gettasse davanti al convoglio, bloccandone la corsa. «È da due anni - sbotta Roberto Iasoni, 45 anni, giornalista - da quando hanno istituito la metrotranviaria, sconvolgendo la viabilità, che chi, come me, abita a Niguarda e prende il 4 due volte al giorno, è un isolato. Per non dire di quando, senza preavviso, va in deposito in via Messina e ti fanno scendere in via Montello ad attendere il mezzo seguente».
Sul posto, nel tentativo di far riprendere il servizio e di cercare di riportare la calma, sono arrivati diversi equipaggi dei vigili urbani e della polizia. Anche l’Atm, seppure 45 minuti dopo, ha inviato sul posto gli addetti al servizio di sorveglianza.
Nessuno però si è mosso dai binari. «Ma come - urla Mario S., 34 anni, impiegato - ci fanno il lavaggio del cervello che l’auto inquina, che dobbiamo usare i mezzi pubblici e poi rimaniamo delle ore ad aspettare il tram. Ci hanno anche fatto cambiare le vecchie tessere cartacee di abbonamento con quelle elettroniche. E chi ha il biglietto, rischia di vederlo scadere per il troppo tempo di attesa. Un giorno ho visto un pendolare che, dopo aver atteso 40 minuti il tram, è finalmente salito sul mezzo che aveva 35 minuti di ritardo. Quell’uomo si è visto rifilare la multa perché, nel frattempo, il biglietto era scaduto».
In molti si sono poi attaccati al telefono per chiamare il numero verde dell’azienda tranviaria, per avere delle spiegazioni che nessuno sapeva dare. Ma anche stavolta le risposte sono state diverse: «C’è stato un incidente che ha rallentato la corsa...», «Il mal funzionamento di un mezzo...», «Il traffico del centro...». La dichiarazione ufficiale Atm è stata quella «dell’incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio in via Montello tra due auto». Ci sono stati dei feriti e quindi la via è stata bloccata al traffico per permettere i soccorsi di muoversi celermente. Così tre corse della linea 4 sono state deviate sia a scendere che a salire».
Ma Viviana P., 40 anni, che ieri sera non ha mai smesso di imprecare, ha giurato che «lo scorso venerdì per l’intera mattinata non ho visto passare neppure un 4».
Michele Focarete
T.J. Team ®