Ribadisco quanto scritto nei giorni scorsi e confermo quanto scritto da 1707: i tram bolognesi e genovesi sono parenti stretti in quanto concepiti e voluti dalla mente dell'Ing. Barbieri che ha lungamente operato in entrambe le aziende. Purtroppo è anche vero quanto scrive Renzo, ossia che questi tram sono stati molto meno fortunati rispetto ai colleghi di Roma, Napoli, Trieste Opicina, Torino e Milano che hanno potuto girare per altri 40 anni se addirittura non lo fanno tuttora. Prova ne sia che 4 bolognesi sono riuscite ad arrivare al 1980 a Roma Stefer mentre le 4 genovesi articolate a Neuchatel sono arrivate a sfiorare gli anni '90... questo ovviamente vuol dire che se le due città avessero, con molta più saggezza, continuato l'esercizio tramviario i nostri tram avrebbero avuto le stesse lunghe e mitiche carriere dei tram delle altre città nominate.
La prima bolognese, la 201, circolò in città nel 1934 mentre le altre arrivarono via via negli anni successivi, Bologna fu doppiamente sfortunata perchè il gruppo si fermò a 29 unità a causa degli eventi bellici. Il gruppo successivo non giunse mai a destinazione e chissà se questo ha influito nella decisione presa nel 1955 di sopprimere tutto.
Un tram bolognese purtroppo mai esistito: la 230. E' un modello, realizzato in Azienda, del gruppo mai arrivato per colpa della guerra: la linea è bruttina e meno filante per via delle grosse carenature che arrivano a lasciare scoperti i soli carrelli. Anche la linea sulla veletta non è mai esistita, la linea 21 era nell'ipotesi un prolungamento dei tram da Casalecchio a Bazzano, che oggi si raggiunge da Bologna con la ripristinata ferrovia per Vignola.