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TRAM DI TRIESTE

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2023 16:04
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05/05/2012 20:19
 
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tranviere veterano
Ecco l'idroscalo di Torino
Aggiungo che davanti all'attuale modo Audace c'era pure un piccolo avioporto dove stazionavano gli idrovolanti costruiti nel Cantiere di Monfalcone. Questo ha costruito 972 navi (fino al 2007)ma anche idrovolanti nel 1923, sia militari che civili creando la prima linea civile: Zara - Trieste - Torino e Milano (che si è dotata dell'idroscalo perché l'idrovolante ammarrava sul Po a Pavia.Sparì tutto con l'inizio della guerra.E lo schifo titino in accordo con gli italiani al tempo al potere trucidarono gli italiani istriani e dalmati determinò la

Ecco in questa foto il capolinea opposto di Torino della linea di idrovolanti



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La foto risale al periodo (anni 20 e 30) in cui la linea funzionava, infatti si vedono due idrovolanti sulla riva del Po. L'idroscalo era sul fiume, all'altezza del Valentino. La costruzione su palafitte che si vede nel fiume era l'hangar - rimessa che serviva per ricoverare i velivoli, con apposito scivolo (dalla parte opposta da quella che si vede in foto) per mettere e togliere dall'acqua gli idrovolanti.
La costruzione rimase per un po' anche dopo che, con la guerra, la linea era stata soppressa; nel dopoguerra (fine anni 40) venne usata anche come balera; fu fatta demolire dal Comune nel 1950, perchè ritenuta di ostacolo alla navigazione fluviale dei motoscafi e barche.
Nella foto seguente, vediamo la cartolina ricordo del viaggio inaugurale Torino - Trieste del 1/4/1926, con volo ai comandi del gen. Balzani



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in quella seguente vediamo un velivolo sullo scivolo, in attesa di essere rimessato nell'hangar.



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I velivoli, di costruzione Cant, avevano solo 5 - 6 posti; non esisteva pressurizzazione, dal freddo in quota ci si difendeva con coperte; al posto dei sedili attuali, semplici poltroncini in vimini.
Uno dei passeggeri del volo inaugurale era un giocatore di professione, che si recava al casinò di Portorose; si spera che il biglietto fosse di andata e ritorno, altrimenti, in caso di perdita totale, non sarebbe più rientrato sotto la Mole!
Nella foto seguente, l'ammaraggio di un idrovolante in arrivo da Trieste sul Po



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E' da rimarcare che sia l'ammaraggio che il decollo sul Po a Torino richiedevano tutta l'abilità e la perizia del pilota, per la presenza dei ponti sul fiume; ad esempio, per l'ammaraggio bisognava toccare l'acqua subito dopo il ponte che si vede a sinistra nella foto, per avere spazio per fermarsi prima del ponte successivo (ponte Isabella); inversamente, per il decollo, questo doveva avvenire prima che il velivolo arrivasse a ridosso del ponte nella foto (ponte Umberto); fortunatamente, non si verificarono mai incidenti con conseguenze tragiche!
Anche da fermo sull'acqua, l'uscita degli occupanti dal velivolo doveva avvenire con cautela, per evitare sbandamenti del mezzo con pericolo di capottamento; quanto successe, ad esempio, negli anni 30, all'idroscalo di Genova, all'idroplano che aveva a bordo Edoardo Agnelli, il figlio del fondatore della Fiat, che, appunto, si capovolse durante l'uscita dello stesso, che perse la vita.

[Modificato da Censin49 08/05/2012 20:03]
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