Cari amici, non vorrei passare per menagramo... Ogni iniziativa è per me assolutamente benvenuta, però vorrei partire dalla mia esperienza di collezionista di autobus (e dalle serate passate con Davide a parlare dei nostri progetti) per fare un po' il punto della situazione.
L'acquisizione del mezzo, credetemi, è probabilmente la cosa meno problematica. Se ci si costituisce in associazione (davanti ad un notaio, facendo le cose per bene e con uno statuto CHIARO, perchè prima o poi i problemi sopraggiungono!) il mezzo si può ottenere senza eccessivi problemi e senza pagarlo miliardi. I problemi sono:
a) l'affitto di un mezzo per spostarlo (e sono milioni, perchè tra l'altro serve un rimorchio adeguato)
b) dove metterlo: chiaramente, almeno all'inizio, si deve pagare un capannone, nel quale possibilmente si possa mettere qualche metro di binario. Non puoi appoggiare un tram (i cui carrelli, da soli, pesano tonnellate) su un qualsiasi pavimento.
c e più importante) una volta che hai il tram, che diavolo te ne fai? Niente è più seccante dell'avere un mezzo con cui non puoi circolare, visto che magari ti sei fatto il mazzo per restaurarlo alla buona. Un tram, va da sè, non serve a nulla se non hai la rete sul quale farlo circolare. Tenerlo in un giardino è bello, ma dopo sei mesi che te lo guardi e lo mostri con orgoglio agli altri appassionati cominci a chiederti che cosa te ne fai.
Chiaro che a questo punto conviene stimolare chi di dovere (= chi ha i binari) a conservare i tram. Tuttavia non è così facile, anche perchè le aziende pubbliche, perchè di fatto lo sono, anche se si chiamano "S.p.A.", hanno i problemi economici di tutte le aziende PIU' i bilanci controllati al millesimo dalle opposizioni politiche e non solo. Si possono certamente creare "gruppi di pressione", possibilmente evitando le lettere deliranti come quelle che leggo su altri forum e cui le aziende di trasporto farebbero bene a rispondere con insulti.
Pensate al 2006...
Ciao a tutti
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