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ANEDDOTI TRANVIARI (E NON SOLO...)

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2015 18:03
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28/05/2005 10:53
 
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maestro tranviere
'o tram c'a recchia 'nterra
L'abbiamo conosciuto, ne abbiamo parlato, ma l'aneddoto non l'avevo mai scritto. Nel 1972, era luglio, ero in villeggiatura a Minturno, in provincia di Latina, che all'epoca era una meta preferita in particolare dai ferrovieri (mio padre) anche perchè facilmente raggiungibile dopo lo smonto dal servizio, data la notevole quantità di treni (non solo accelerati, poi locali, oggi regionali) che lì fermavano, ed era rispetto ad oggi olto più tranquilla. Una sera tornammo a Napoli perchè l'indomani mattina mio padre (in ferie) aveva un impegno di mattina presto, e volemmo tornare anche io mio sorella (allora due anni) e mia madre. Arrivati a Napoli C.le (preferimmo lasciare la macchina, una 1100, a Minturno, anche perchè viaggiavamo tutti gratis) mio padre, un pò per fare una passeggiata (era sera, ma all'epoca si poteva ancora stare per strada tranquillamente), un pò per accontentare la mia richiesta acconsentì e andammo a prendere il tram anzichè la metropolitana. Ci portammo alla fermata dall'altra parte della piazza, nella speranza che arrivasse il 2, che ci avrebbe condotti proprio sotto casa in via Cumana, anche se l'1, facendoci scendere alla prima fermata dopo il tunnel Laziale, sarebbe andato benissimo. Fortuna volle che arrivò proprio il 2, ricordo che era il tram (meridionale) 975, tuttora circolante, che all'epoca aveva il rumoroso controller Ansaldo, ed era condotto da un manovratore che, di vista, conoscevamo bene, anche perchè si notava perchè indossava, anche d'inverno, quasi sempre i jeans, aveva due gambe magre e un pò arcuate tipo cow-boy, ed aveva una folta testa riccioluta. La marcia inizia e subito si capisce l'antifona: il tram si fa tutto il corso Garibaldi senza praticamente che "il nostro" tocchi mai il freno. Ricordo che era particolarmente smanioso, un pò sembrava ancheggiasse nel dare corrente alla vettura, anche perchè, come spesso capitava d'estate, il manovratore ribaltava il sediolino di guida e restava in piedi. Ricordo anche che incrociammo un paio di muso piatto di San Giovanni, una era sicuramente la 999 sul 29 rosso, che era mal messa e dava quell'impressione di antichità, perchè aveva la cassettina dell'extrarapido sul tetto, le carenature corte e la vernice in alcuni punti scrostata e, complessivamente, un pò consumata e tendente all'azzurro. In più, le tabelle 29, nero e rosso, mi intrigavano perchè le cifre erano sottili per entrare nello spazio, e nelle tabelle delle officina (che erano leggermente più piccole, perchè lo spazio era minore) la cosa si accentuava. Simpatica pure era l'idea che il numero sembrava scritto a penna, con la zampa del nove che sembrava accennasse un ricciolino. Ma torniamo alla 975: su via Marina il tram comincia a correre e a saltare un paio di fermate obbligatorie (all'epoca c'era la distinzione), su un binario sconnesso e pieno di sghembi che faceva ondeggiare il tram e ti dava l'idea che stesse per abbandonare la linea per fare un tuffo in mare, e nella mia mente di bambino di quasi sette anni aleggiava già il classico pensiero "chist'è pazzo". Arrivati all'altezza della chiesa di Porto Salvo (ricordiamo che nel '72 i binari in via Marina non erano al centro, ma sotto il muro del porto) la 975 affronta la stretta curva che poi riportava verso il centro di via Colombo, senza che il controller si avvicinasse neanche per sbaglio alla posizione zero. Fu allora che mio padre disse a voce alta: "ma è questa la maniera di guidare?" Il nostro, si voltò, ma non profferì parola, anche se, almeno nelle curve, si moderò un tantino, giusto per dare l'illusione di tenere a freno le briglie dei 116 cavalli a disposizione. Arrivati in via Cumana c'erano due possibilità: o si scendeva all'inizio della strada, se il tram doveva aspettare la coincidenza (la linea diventava a binario unico fino a Piazza Marcantonio Colonna, dove c'è la stazione della Cumana di Fuorigrotta) proveniente da piazza G.B.Marino o si proseguiva per altri duecento metri e si scendeva alla fermata a richiesta (tabella bianca appesa al trasversale, quelle obbligatorie avevano la tabella rossa) posta all'altezza del civico 29 e della scuola Sacro Cuore, dopo avere avuto un immediato ok dal "capo" presente nella cabina verde scuro, posta sotto i balconi più esterni del fabbricato di via Cumana 9 che occupava quasi l'intero (in quel punto già più stretto) marciapiede. Neanche a dirlo: appena entrato in via Cumana, il nostro eroe non accenna neanche a fermarsi, e, approfittando dell'assenza dell'addetto al movimento, salta un'altra fermata obbligatoria (d'altra parte erano le 9 di sera, e, a parte noi quattro, non era rimasto più nessuno sul tram) e impegna "di tallone" lo scambio a molla posto fisso sul corretto tracciato per chi proveniva al contrario (se lo si vede oggi, lo scambio è stranamente nell'altra posizione, è rimasto così dal 1989). Prenotammo la fermata a richiesta (ma ebbi l'impressione che lui sapesse, conoscendoci di vista, che saremmo scesi lì) e arrivammo fin praticamente sotto casa, abitando al numero 4 di via 2 luglio 1820, il palazzo che affaccia su via Cumana all'altezza dell'scambio che faceva entrare in quel capannone. La corsa del nostro riprese a tutta velocità, impegnando la curva a sinistra che, fatta di rotaie leggere e cariche di marezzature mai sostituite almeno dal 1969 (e sono ancora lì) provocavano un rumore che si sentiva in tutta la strada, rumore che era per gli abitanti della strada "il segnale" che il tram arrivava o che stava lasciando via Cumana, suono accentuato dalla velocità della 975. Fu così che fu assurto al ruolo di mito colui che oggi fa il custode al deposito Fuorigrotta, e che Alessandro ha ribattezzato "curva c'a recchia 'nterra", il quale, quando durante la nostra visita al deposito gli ho ricordato quell'episodio a distanza di trentadue anni ha risposto con due affermazioni: "sì, a chilli tiempi ero abbastanza ricciulillo" e " effettivamente me piaceva 'e fa correre 'o tram". Grande.

[Modificato da Augusto1 28/05/2005 11.04]


1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
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