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ANEDDOTI TRANVIARI (E NON SOLO...)

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2015 18:03
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03/06/2004 20:23
 
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tranviere veterano
aneddoti
Grazie ad Augusto per le spiegazioni. Va tutto bene ma ribadisco che il tram si staccava dalla linea 4 per entrare nella stazione della Cumana. Pertanto, e me lo confermi, era un'ulteriore connessione. E a proposito di aneddoti. La linea tranviaria entrava proprio nel parco delle terme di Agnano con una fermata accanto all'edificio principale. Nelle stagioni classiche termali tipo giugno e settembre, veniva istituita una linea speciale (costava di più) dedicata ai bagnanti. I veicoli impiegati non erano le balille come l'ordinario 4 ma le vetture a carrelli a muso piatto. Nella linea speciale vigeva il divieto di aprire i finestrini a salvaguardia della salute dei passeggeri il che le rendeva ancora più speciali.
Ne voglio dire un'altra. Molti di voi conoscono Vittorio Marsiglia, attore, cabarettista e cantante napoletano ma noto anche altrove. Ebbene nel suo inossidabile repertorio vi è anche una canzoncina antica umoristica dedicata al conducente del tram ove il campanello diventa strumento musicale.
11/06/2004 15:40
 
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maestro tranviere
Il Tram di Posillipo

Scritto da: filobustiere 03/06/2004 20.23
(...) Molti di voi conoscono Vittorio Marsiglia, attore, cabarettista e cantante napoletano ma noto anche altrove. Ebbene nel suo inossidabile repertorio vi è anche una canzoncina antica umoristica dedicata al conducente del tram ove il campanello diventa strumento musicale.

Sarei interessato a ricuperare questa canzone. E' possibile saperne il titolo, o almeno una strofa?

Nel frattempo, trascrivo una famosa canzone di Armando Gill, il cui testo può ben figurare tra gli aneddoti tranviari (anche se di fantasia):

E ALLORA?

Nel tram di Posìllipo, al tempo dell'está,
un fatto graziosissimo, mi accadde un anno fa;
Il tram era pienissimo, 'a miezo, 'a dinto e 'a fora,
quando, alla via Partènope, sagliette na signora!


E allora?...

E allora io dissi subito: "Signora, segga qua!"
Rispose lei: "Stia comodo, vedrá che ci si sta...
si stríngano, si stríngano, per me c'è posto ancora..."
E quase 'nzino, 'ndránghete...s'accumudaje 'a signora!


E allora?...

E allora, dietro all'angolo, mi strinsi ancora un po'...
lei rise e poi, guardandomi, le gambe accavalciò...
Io suspiraje vedennole tanta na gamba 'a fora,
comme suspiraje Cesare p''e ccosce d''a signora!


E allora?...

E allor dissi: "E' di Napoli?" "No, mi sun de Milan!"
"Fa i bagni qua, certissimo!" "No, mi parto duman...
Vorrei vedere Frìsio, non visto mai finora..."
"Se vuole, io posso..." "Oh, grazie!..." E s'ammuccaje 'a signora!


E allora?...

E allora, po', addunánnome ca dint''o trammuè,
'a gente ce guardava, dissi: "Signó', scendé'..."
E mme pigliaje nu taxi a vinte lire a ll'ora...
e a Frìsio ce ne jèttemo, io sulo, cu 'a signora!


E allora?...

E allora, senza scrupoli, mm'accummenciaje a lanzá...
ma lei, con fare ingenuo, mi disse: "Oh, ciò non sta...
Andiamo prima a Frìsio, mangiamo e, di buonora...
io sto all'Hotel Vesuvio, lei mi accompagna...e allora..."


E allora?...

E allora io feci subito "necessita virtù"...
Ma a Frìsio ce magnajemo duiciento lire e cchiù...
Turnanno, immaginateve, stevo cu ll'uocchie 'a fore...
Finché all'Hotel Vesuvio, scennette cu 'a signora...


E allora?...

Qui viene il graziosissimo ca, jenno pe' trasí,
a tutti presentávami: "Presento mi' marí'!..."
Mm'avea pigliato proprio pe' nu cafone 'e fora...
E ghièttemo 'int''a cammera e s'assettaje 'a signora!


E allora?...

E allora, mentre proprio 'a stevo p'abbracciá,
vicino 'a porta...Ttùcchete...sentette 'e tuzzuliá...
"Chi sarrá maje 'sta bestia? Si mandi alla malora!..."
Nu cameriere in smoking, cu 'o cunto d''a signora!...


E allora?...

E allora ce guardajemo, curiuse, tutt'e tre...
Lei prese il conto e..."Págalo: duemila e ottantatré..."
Cu na penzata 'e spíreto diss'io: "Mo, nun è ora!"
E il cameriere pratico: "Pardon, signor...signora!..."


E allora?...

E allora lei fa: "Sei stupido!..." "Qua' stupido, madá':
Ciento lirette 'e taxi, duiciento pe' magná...
Duimila e tanta 'e cámmera...e chesto che bonora!...
Ccá ce vó' 'o Banco 'e Napule, carissima signora!


E allora?...

E allora, senza aggiungere manco nu "i" e nu "a",
pigliaje 'o cappiello e, sùbbeto, mme ne scennette 'a llá...
Truvaje ancora 'o taxi: "Scioffer...pensione Flora!..."
E ghiette a truvá a Amelia ca mm'aspettava ancora...


E allora?...

E allora ebbi la prova di una grande veritá:
Ch''a via vecchia, p''a nova, nun s'ha da maje cagná!

29/06/2004 15:30
 
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maestro tranviere
scontro a retromarcia
Nel 1974, durante una delle mie affacciate al balcone, assistetti ad un incidente senza conseguenze, neanche per le vetture, ma che costituì comunque una stranezza. Due tram uscivano contemporaneamente a retromarcia, uno, che ricordo a muso piatto, ricostruzione 1951 (con la cassetta dell'interruttore extrarapido sul tetto e le carenature laterali più piccole), che apparteneva al deposito San Giovanni (e forse lì voleva tornare) ma non ne ricordo la matricola (forse era la 999), usciva da via Edoardo Ruffa e l'altra, meridionale, forse la 1029 ancora in biverde, da via 2 Luglio 1820 per andare sulla 2 verso G.B.Marino. Ebbene, la muso piatto non aveva nessuno (!) che guardasse la retromarcia, la meridionale aveva il fattorino che si agitò, ma invano, le due vetture si scontrarono sulle due code, e ricordo benissimo che la muso piatto ebbe un sobbalzo del carrello posteriore. Non successe nulla, salvo che i due manovratori si mandarono reciprocamente a quel paese fra le risate degli astanti.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
02/07/2004 04:05
 
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maestro tranviere
Blow Up
Questo non è un aneddoto in senso proprio, ma una storia da creare, andando a scavare dentro alle immagini. Si tratta di un discreto tipo di voyeurismo ispiratomi da Roberto, il quale - come nel famoso film di Antonioni - ingrandisce a dismisura foto e cartoline, così da cogliere micro-storie di vita quotidiana, "tranches de vie", immortalate da fotografi in buona parte inconsapevoli.

Si parte da questa bella foto di Piazza Municipio tra la fine degli anni '40 e l'inizio dei '50 (credo):



Guardando con più attenzione, si vede sullo sfondo una delle rarissime articolate napoletane ...



... che passa alle spalle un giovane marinaio.



Tornava a casa in congedo? Era di stanza a Napoli? Aspettava la fidanzata. Chissà.

Più in basso c'è una due assi. Un signore maturo l'attende. A destra, tre donne camminano placide, con la busta della spesa. Chissà che cosa prepareranno da mangiare.



All'ombra se ne sta un torpedone. Chissà per dove sarebbe ripartito. E quanto sarà costato il pieno?



E questi due giovanotti? Uno col cartoccio, l'altro con gli occhiali, camminano senza fretta apparente, in una città non ancora incattivita dal traffico. Dove andranno? Di che staranno parlando? Fidanzate? Calcio? Politica? Mah.


02/07/2004 12:12
 
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articolata
E' la 1151, unica con le carenature continue. Complimenti per le foto.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
06/07/2004 19:39
 
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il tram di Marsiglia (non la città) X il simpatico XJ6
Intorno al 12 Giugno mi hai chiesto le parole della canzone che parla di un conduttore di un tram cantata da V. Marsiglia. Ti volevo accontentare e le ho provate tutte. Senza esito. Come ultima spes, ho scritto al giornale Il Mattino. Oggi 6 luglio è stata pubblicata la risposta a cura del giornalista Gargano a pag. 12 dove puoi leggere anche come talvolta mi faccio chiamare. Ebbene pur apprezzando la cortesia, non è arrivato ciò che mi aspettavo. Sono state citate due possibili canzoni: la prima è quella notissima che tu hai trascritto su queste righe, la seconda invece per me era inedita e si chiama O' tramm elettrico. Quindi la ricerca continua: spero che qualcuno leggendo il Mattino, mi informi di ciò che cercavo. Una cosa curiosa: sere fa, su un canale semisconosciuto è stata cantata proprio la canzone che stiamo cercando. [SM=x346219] [SM=x346219]
07/07/2004 00:44
 
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Il Tram Era Pienissimo

Scritto da: filobustiere 06/07/2004 19.39
Oggi 6 luglio è stata pubblicata la risposta a cura del giornalista Gargano ...

Da Il Mattino di Martedì 6 Luglio 2004

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LETTERE
Il tram era pienissimo

«e allora?»

Gentilissimo dottor Gargano, sono un entusiasta navigatore in un sito web dedicato agli estimatori e agli appassionati di tram. Spero di non sorprenderla. Nell'ambito di questo sito esiste anche un forum dove si discute, spesso con toni molto tecnici, di argomenti attinenti la materia trattata. Volendo dare anch'io un piccolo contributo sia pure frivolo alla discussione, ho citato nell'ambito di questo forum l'esistenza di una canzone macchiettistica dedicata ai conducenti del tram. Essa è interpretata di frequente, durante le sue esibizioni, da Vittorio Marsiglia, di cui sono fan. La mia notizia non è passata inosservata anzi me ne sono state richieste le parole e anche il titolo. Non disponendo di ciò nè sapendo come fare per rintracciare il signor Marsiglia, mi rivolgo alla sua cortesia per avere queste notizie.

Di macchiette in cui appare il tram ne ricordo un paio. La prima è «E allora?» di Armando Gill: «Nel tram di Posillipo, al tempo dell’està, / un fatto graziosissimo mi accadde un anno fa: / il tram era pienissimo, ‘a miezo, ‘a dinto e ‘a fora / quando, alla via Partenope, sagliette na signora...». L’ossessivo «e allora?», nelle altre altre strofe, spinge al racconto delle disavventure sentimentali di un napoletano galante e sfortunato. L’altra è «Primma, siconda e terza» di Pisano-E.A. Mario, lanciata da Pasquariello nel 1932: «’A primmavota ca t’aggio ‘ncuntrata / è stato dint’ ‘o tram d’ ‘a Turretta...»; e qui le disgrazie si concludono sull’altare. E poiché la canzone napoletana registra anche i mutamenti del costume, va ancora citata «’O tramm’elettrico» di Cinquegrana-Vincenzo Valente (1896): «- Ndri.. ndri...» / - Ched’è? / - Nun vide? E’ ‘o tramm’elettrico... / - Uh, quant’è bello!... Iammece... / - E ghiammece, Teré. / - Va nnanze senza ‘a machina! Ma comme va stu fatto? / È tutta forza elettrica... è tutto nu cuntatto. / - Ma comme va, Ciccì? / Teré, mo t’ ‘o spiegh’i’... / Si nuie mo, per esempio / a mana ce astrissegneme / ce sentarrieme subbeto / mpietto na scossa... ttà. / - Mo c’ ‘o vapore è inutile / a ghì a nu sito a n’ato... / A ccà c’appiccia ‘a machina / l’elettrico è arrivato».



07/07/2004 00:52
 
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'o tram d’ ‘a Turretta
E visto che lo abbiamo evocato ...


07/07/2004 00:56
 
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'o tram d'a turretta...
...ancora 5-6 mesi...

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
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07/07/2004 01:06
 
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Re: Il tram di Marsiglia (Vittorio)

Scritto da: filobustiere 06/07/2004 19.39
(...) le ho provate tutte. Senza esito. Come ultima spes, ho scritto al giornale Il Mattino. (...)

Grazie mille per l'impegno. Potresti forse chiedere direttamente a Vittorio Marsiglia (o al suo impresario). Non dovrebbe essere difficile trovarne i recapiti (puoi chiamare il teatro Bracco dove ha tenuto uno spettacolo a febbraio). Ciao.

07/07/2004 06:42
 
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Mergellina
Ancora un aneddoto per immagini. Siamo a Mergellina, probabilmente negli anni '50. Un tram attende al capolinea ...



Guardiamolo con più attenzione ... Una ricostruita due assi che inalbera fiera la sua pubblicità del famoso (?) mobilificio "Scognamiglio".



Un signore, dall'aria un po' bogartiana, si guarda intorno. Per quanto vestito di tutto punto, non ha la cravatta. Probabilmente per la calura di stagione. Osservo però il vezzoso fazzoletto nel taschino. Un elegantone. Che portasse il papillon?

Sul muso del tram, a sinistra, si intravede una pubblicità, che sembrerebbe quella del Digestivo Antonetto. Del resto, come diceva il Carosello con Nicola Arigliano? "E' così comodo, che si prende anche in tram ..."!



Caldo, fa caldo. L'abbigliamento meno formale di questo signore con baffo e maglietta appoggiata alla spalla lo prova ...



E c'è anche chi si tuffa per fare il bagno. Altri tempi! Altri divieti di balneazione!



Il chioschetto, poi, testimonia l'approccio creativo dei Napoletani nei confronti dell'insufficienza di spazi per le affissioni. E del resto, forse, si era in campagna elettorale. Come parrebbe dedursi dal tipo di manifesto che mostra quello che sembra un simbolo politico, per quanto a stretta valenza locale. Che cos'è? "Vota Vesuvio!"? Una "Lega" ante litteram?



E infine quest'altro signore, dal colletto della camicia svolazzante, bianco sulla giacca scura. Se ne va placido. Ma com'è che in queste vecchie cartoline nessuno sembra mai avere fretta?


07/07/2004 12:30
 
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tram a mergellina
Il tram balilla presente all'anello di Mergellina è in servizio sulla linea 3. Non so se Antonio ha parlato di ricostruita a caso oppure no, ma a giudicare dal diverso faro centrale anteriore, potrebbe trattarsi veramente di una ricostruzione: con molte probabilità è la 399 oppure la 400. La prima era la ricostruzione della due assi 544 (poi ancora 372) che era il prototipo della balilla bidirezionale poi unidirezionale; la seconda ricostruzione della 639 (poi ancora 402), prototipo unidirezionale. Altra curiosità è il "quadretto" di linea che si vede attraverso il vetro frontale: si tratta, evidentemente, di una corsa effettuata dalla linea 240 treno 12, che per motivi di turno, era stata "traslata" sulla tranviaria 3.

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P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
07/07/2004 13:51
 
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Re: tram a mergellina

Scritto da: Augusto1 07/07/2004 12.30
Altra curiosità è il "quadretto" di linea che si vede attraverso il vetro frontale: si tratta, evidentemente, di una corsa effettuata dalla linea 240 treno 12, che per motivi di turno, era stata "traslata" sulla tranviaria 3.



Quel quadretto l'avevo notato anche io... infatti ti stavo girando la domanda in qualità di esperto! Cmq, non ho capito quello che hai detto...

www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
07/07/2004 15:56
 
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quadretto
Quel giorno l'autista che in quel turno aveva il 240 treno 12 ha completato il proprio servizio effettuando, come 240/12, una corsa del tram 3. Oggi accade spesso su linee afferenti lo stesso deposito o lo stesso capolinea. Ad esempio capita spesso che treni della R1 facciano il 181, magari uscendo da Cavalleggeri e andando verso Medaglie D'Oro, oppure mi è capitato di vedere una 180 che in realtà era una corsa della C75 treno x eccetera. Sui tram vedi spesso che, ad esempio, il numero 1 treno 19 effettua una corsa sul 4 perchè torna a deposito da Piazza Vittoria. L'eccezionalità di quanto si vede in foto è che fra filobus 240 e tram 3 non c'era attinenza, fuorchè, forse, che di personale impiegato.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
07/07/2004 17:56
 
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Re: quadretto
hehe... oggi vorrei proprio vedere un autista scendere dal proprio autobus (o filobus) e mettersi ai comandi di un tram!!

www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
16/07/2004 08:44
 
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Piazza Dante
Siamo a Piazza Dante, negli anni '40



Forse è primavera. Le ragazzine col vestito corto ...



... un signore che se ne sta placido al sole in una piazza semi deserta ...



... una signora che fa altrettanto, sui gradini della statua dedicata al grande Poeta ...



... il negoziante senza giacca ...



... così come il carrettiere ...



... tutto fa pensare ad un clima dolce, in una città nient'affatto frenetica, in una piazza non ancora deturpata da architetti forestieri ma, soprattutto, ancora coi tram. E che belle vetture! Una due assi che arriva ...



... altre due in sosta ...



... una Officine che attende.



E che ve ne pare di questo signore, in precario appoggio sul suo bastone da passeggio, che se ne sta lì - col sole a favore - a guardare il tram a carrelli?



Immobile, assorto. Potrà mai immaginare che, da lì a poco, la guerra porterà via serenità, bellezza, innocenza?



Ed un'occhiata alla vettura la butta pure il barbiere dal bel pancione, quieto sulla soglia del suo elegante Salone nell'attesa di un cliente.



E dove va questa signora? Starà andando a prendere il tram? E quale? per andar dove? Avrà un appuntamento col signore del bastone? Chissà.



Storie minute, domande senza risposta, di una città che non c'è più.

18/07/2004 09:25
 
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Piazza della Borsa
Siamo a Piazza della Borsa, o Piazza Bovio, ancora anni '50, credo. Senza cantieri della metropolitana, e senza traffico. Sembra difficile immaginare che Napoli, una volta, fosse così. Quasi ordinata e senza schiamazzi.



In strada, comunque, c'è un po' di tutto. Innanzitutto una due assi in movimento



La vettura non sembra affollata. I passeggeri appaiono tranquilli, rilassati. In fondo, che fretta c'è?



Poi dei filobus. Un bel tre assi ...



... con un elegantone in pantaloni chiari che gli attraversa la strada davanti. Anche allora, evidentemente, non si prestava troppa attenzione alla presenza di zebre per gli attraversamenti pedonali.



... un'altra vettura più piccola in avvicinamento alla piazza ...



Un autobus diretto verso Piazza Garibaldi ...



... ma anche auto ...



... una vespa parcheggiata ...



... sul marciapiede, more solito, accanto ad una piccola pompa di benzina ...



... ma c'è pure una lambretta non carenata in movimento, con due baldi giovani in sella (quello di dietro, apparentemente un po' meno giovane, sicuramente stempiato).

Sono senza casco (che all'epoca non era obbligatorio), e se la foggia della moto non fosse un po' datata potrebbe essere benissimo una scena di oggi. Si tratta di un vezzo, come sapete, che ancor oggi permane in questa bella e terribile città di mare.



Il motore a scoppio, però, sgomita per farsi strada. Un vessillo fa bella mostra di sé sul palo al centro della piazza. Promuove il "IX Gran Premio Napoli" che, dalla macchina da corsa sotto stilizzata, si immagina di tipo automobilistico. Bolidi fieri e veloci in giro per la collina di Posillipo, un tempo verde e silenziosa.



Ma lasciamo perdere il mito della velocità, ancora non affermatosi in quegli anni placidi, e diamo un'occhiata in giro per la piazza, alle sue vecchie insegne di negozi ormai scomparsi ...



... ai marchi tuttora noti, sia statici ...



... che in movimento. Che ve ne pare di questo furgoncino per le consegne di bibite dissetanti, con i suoi uomini al lavoro?



E poi affissioni, immutate, che parlano di ricupero anni scolastici perduti, di spettacoli teatrali (ma dov'è più la sceneggiata?) ...



... e delle scene un po' surreali. Come il pupazzo allampanato con tuba che pubblicizza qualcosa ...



... o l'uomo molle, alla Dalì, che giornale in tasca e svolazzante portamento se ne va chissà dove ...



... mentre un'altra figura, concentrata su quanto gli gira intorno, non sembra ancora pronta a lanciarsi nell'attraversamento della piazza. E come i passeggeri del tram sembra chiedersi, in fondo, che fretta c'è?



E non c'è fretta, infatti, in questo istante di vita congelato dalla fotocamera di un ignoto fotografo.

Con i suoi protagonisti ignari di aver girato il mondo sul retro di un messaggio di auguri, di un "vorrei che fossi qui", di un "saluti da Napoli", o di un più banale "A Napoli son stato, a te ho pensato, e questa cartolina ti ho mandato!".

Ed ora, ancora una volta in cammino, sulle onde del cyberspazio.

18/07/2004 10:55
 
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tranviere veterano
Non mi stancherò mai di farle i complimenti per tutte queste foto così belle.Le sto mettendo tutte in una cartella e quando sarà le stamperò per averle tutte sotto mano.Continui così
[SM=x346220]

http://www.associazionesiloe.flazio.com/
http://www.duegieditrice.it/
18/07/2004 13:58
 
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Formalità ...

Scritto da: mark815 18/07/2004 10.55
(...) farle (...) Continui (...)

Uh mamma mia. Mi danno del lei sul forum [SM=x346234]

Guarda Mark, che non devi credere a tutto quello che dice Augusto. Non sono mica tanto vecchio. E poi sul forum si usa il "tu"! (anche se magari, tra napoletani, ci potremmo eventualmente dare pure del "voi" :Sm13: ).

Grazie per i complimenti, comunque, ma - come diceva la casalinga della pubblicità - non è tutto merito mio. L'idea (ed anche qualche foto) me l'ha data Roberto, contagiandomi in questa passione di voyeurismo d'epoca.

28/07/2004 09:36
 
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Mergellina, 1948
Siamo ancora a Mergellina, nel 1948.



E' proprio estate, come testimonia questo bel sirenetto che trattiene il fiato per farsi bello davanti al suo piccolo pubblico ...



... o i bagnanti che giocano lieti in acque sicuramente più limpide di quelle odierne ...



... o i giovani scamiciati a passeggio.



Tira aria da domenica. C'è chi osserva il capanno delle imbarcazioni, magari controllando quanti soldi ha in tasca, prima di decidere se è possibile concedere una bella "varchiàta" alla famigliuola ...



... mentre c'è chi passeggia e basta - è una famiglia numerosa - e non si ferma neppure al chiosco dei taralli (che insegna avrà avuto la baracchetta? Esisteva già "Tarall Caver" ? Chissà.) ...



... altri, più benestanti, si possono permettere la consumazione al tavolino dello "chalet". Ma che avrà preso la signorina di spalle? La coppetta o lo spumone? Sicuramente "Chell' che costa 'e cchiù!"



Che triste, invece, questo signore vestito di tutto punto, in scuro. Le mani in tasca. Il capo un po' chino. Una ragazza dietro di lui; lo segue? lo insegue? Saranno fidanzati? Avranno litigato? O si tratta soltanto di due sconosciuti che l'obiettivo del fotografo di cartoline ha fissato assieme per l'eternità?



Questi due, invece, sono sicuramente sposati, o forse fidanzati. O magari, come si diceva una volta, avranno "una simpatia". Comunque vanno a passo veloce. Sicuro. Dietro di loro, un ragazzo un po' spavaldo sembra chiedere una sigaretta. Un signore con la coppola si gode il sole ...



... come questi altri perditempo, sul muretto.



Pure placida se ne sta la due assi, all'ombra dei pini che offre refrigerio alla vettura e ai passeggeri in attesa al capolinea.



Sarà questa la sua tabella? Si inerpicherà, questo tram, per le ripidezze di Salvator Rosa? Forse.



Intanto un padre che regge affettuosamente in braccio la figlioletta sembra dirigersi verso l'altra vettura in sosta ...



... una classica "Officine" quasi pronta a partire.



Che portamento il suo tranviere, con colletto rigido e cappello ...



... dignità d'altri tempi, quando non era uso andar sbracati, si potevano lasciare le porte aperte (tanto c'era ben poco da rubare) e il Vesuvio aveva ancora il pennacchio.


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