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Tranvie intercomunali

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13/12/2012 17:26
 
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tranviere veterano
I mezzi più moderni
@trammue - le quattro "littorine" finite alla Cumana erano i mezzi più moderni in servizio sulla ferrotranvia; costruite nel 1937, avevano la cassa costruita dalla Fiat- Materferro sulla linea delle automotrici termiche ALn56 FS, le classiche "littorine", da cui il nome: si trattava quindi di mezzi tipicamente ferroviari. La parte elettrica era invece opera delle Officine di Savigliano (le SNOS di corso Mortara, ora trasformate in...centro commerciale, di cui portano ancora il nome). Per la verità, due sole elettromotrici erano costruite ex novo, con potenza di 265 kW ciascuna; le altre due erano ricostruzioni, con identica cassa, di due motrici "storiche" del 1914, di cui conservavano l'equipaggiamento elettrico coi motori, ribobinati; la potenza era quindi inferiore, 230 kW.
La messa in servizio delle "littorine" doveva essere il primo passo per il rinnovamento del parco rotabili della linea; le vicende politiche ed economiche di quegli anni, culminate con la seconda guerra mondiale, bloccarono però ogni progetto al riguardo; nel dopoguerra, come già accennato, arrivò la fine della linea; un progetto di riordino delle tranvie intercomunali, elaborato congiuntamente da Comune e Provincia di Torino nel 1949, prevedeva per la TO - Rivoli un potenziamento con raddoppio totale della linea, e, in prospettiva, l'interramento nel tratto urbano da piazza Statuto a piazza Massaua; finirono però per prevalere le "lobby automobilistiche" e il "partito trasversale della gomma", e la linea finì come si è detto.
La cessione alla Cumana fu probabilmente una "svendita", con cui il consorzio CTREA intendeva "fare cassa" in vista dell'acquisto dei filobus e degli autobus integrativi per il servizio su strada, anche per compensare la perdita del redditizio servizio merci di raccordo per le industrie. Il bilancio del consorzio fu comunque positivo per gli anni 50 e 60; erano gli anni del boom economico, le industrie della zona (ricordiamo solo la Bertone, la Fiat - Comau, la Castor, la Pianelli & Traversa, per citare le più importanti, più una miriade di altre minori) erano in pieno sviluppo; avendoci viaggiato come passeggero, posso testimoniare l'affollamento costante dei filobus, in quegli anni. Negli anni 70, arrivò però la "doccia fredda" della crisi petrolifera, con la chiusura e ridimesionamento severo di tutte le industrie; anche i passeggeri diminuirono drasticamente, il deficit del Consorzio aumentò; nel 1979, i Comuni aderenti al consorzio CTREA ne decretarono lo scioglimento, con passaggio di mezzi e personale all'Atm (che si affrettò a sostituire i filobus con autobus).
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