«La stazione di Eisenman a Pompei?
Sarà come il Guggenheim»
NAPOLI — Se Napoli sembra restia ad interventi architettonici contemporanei, Pompei, culla dell’archeologia, si prepara ad accoglierne due di grande respiro. Saranno proprio le stazioni della Circumvesuviana di Pompei Scavi Villa dei Misteri e Pompei Santuario ad essere rivoluzionate dalla mano di Peter Eisenman, archistar newyorkese che ha conquistato il governatore Antonio Bassolino con il monumento per la Shoah inaugurato a Berlino nel 2005. Solo due anni più tardi, infatti, il Consorzio Ferroviario Vesuviano conferisce ad Eisenman il progetto che investirà di una grande metamorfosi la stazione adiacente al Santuario.
L’opera illustrata - «L’intervento della stazione di Pompei Santuario prevede una prima fase di interramento dei binari, che non saranno più visibili in superficie, e la conseguente eliminazione dei passaggi a livello », spiega l’ingegner Antonio Sarnataro, direttore generale della Circumvesuviana. 119 i milioni di euro stanziati a livello regionale solo per questa predisposizione, che richiederà almeno quattro anni di lavori, durante i quali però — assicurano — non si andrà ad interrompere nemmeno per un giorno il normale esercizio ferroviario che collega Napoli a Sorrento e a Poggiomarino. Dopo questa complessa opera preliminare, prenderanno il via i cantieri per la costruzione della stazione firmata da Peter Eisenman, in collaborazione con lo studio napoletano degli architetti Camillo e Alessandro Gubitosi e l’architetto Guido Zuliani di Udine. Come mostra la veduta virtuale del progetto, alle spalle del Santuario della Beata Vergine del Rosario e della sua ampia piazza, troverà posto una griglia costituita da fasci bianchi che si intersecano intervallati da una membrana traslucida. L’effetto sarà quello di una grande ragnatela bianca. Quest’ultima, realizzata con un materiale di ultima generazione, permetterà l’ingresso dal tetto di luce naturale, e costituirà pertanto un lucernario per i binari e gli spazi sottostanti». Peter Eisenman ha effettuato degli studi approfonditi sulla struttura della città di Pompei — spiega Camillo Gubitosi — L’edificio della stazione rappresenta un’estensione della città antica, assomiglia alla sua forma planimetrica a stella marina».
Rivoluzione urbana - Ma il progetto della stazione è iscritto in un piano che coinvolgerà l’intero tessuto urbano di Pompei, modificandone la fisionomia. «Siamo mossi dall’intento di risolvere il problema di un centro urbano frammentato dalla linea ferroviaria e dalla recinzione degli scavi. Abbiamo perciò immaginato un percorso che da Villa dei Misteri conduca al Santuario, costeggiando l’area archeologica ed attraversando un parco attrezzato », conclude l’architetto napoletano, docente nella Facoltà di Architettura della Federico II. Iscritto nelle rete dei trasporti regionali della metropolitana (50 chilometri e 37 stazioni realizzate dal 2001 ad oggi) e fra le grandi novità annunciate dall’assessore Ennio Cascetta nel corso del recente convegno organizzato dall’Arec, cosa comporterà per Pompei un simile l’intervento?
Sette anni - A prevederlo è Antonio Sarnataro: «Se il museo Guggenheim progettato da Frank Gehry ha cambiato il destino di Bilbao, prima nient’altro che un borgo siderurgico su un porto fluviale, un intervento di questo tipo a Pompei conquisterà nuova attrazione rispetto a quella già esistente. La stazione di Eisenman costituirà un nuovo importante tassello, relativo al territorio, che si andrà ad aggiungere ai segmenti religioso e archeologico, che già calamitano quattro milioni di visitatori l’anno ». Per vedere realizzato l’intervento urbano della stazione di Pompei Santuario, di cui si terrà a breve la conferenza dei servizi finale che ne dovrebbe determinare l’approvazione, ci vorranno almeno 7 anni. La stazione di Villa dei Misteri, invece, progettata negli anni ’30 da Marcello Canino sulla linea per Poggiomarino, non subirà modifiche sostanziali, ma, sottolinea Gubitoso: «Vi andrà predisposto un centro di accoglienza per i visitatori, necessario in un punto di attrazione come Pompei».
Trasporti e innovazione - Il duplice e ambizioso progetto firmato da Eisenman per Pompei si iscrive quindi nel sistema di potenziamento che riguarda l’intera rete della metropolitana regionale, che con nuovi binari e stazioni monumentali, comporta spesso una conseguente riqualificazione urbanistica delle aree circostanti. «Il compito di un sistema di trasporti è anche questo — commenta l’assessore Cascetta — dalle stazioni dell’arte della linea 1 del metrò al progetto per la fermata di Montesanto, interventi come quelli previsti a Pompei rappresentano delle grandi occasioni per riqualificare intere zone cittadine o periferiche, con aree pedonali e parchi limitrofi».
Fuani Marino
Corrieredelmezzogiorno.it
[Modificato da Madeco 23/04/2009 12:08]