Sempre sulla riforma del 1982
La riforma della rete effettuata nel 1982 (la "griglia di Rolando") nasceva da alcuni presupposti sensati e da alcuni che lo erano meno:
1. la situazione della rete di trasporti pubblici era caotica, nata dalla sedimentazione di linee nate per soddisfare le esigenze che via via nascevano
2. Torino è una città con una struttura urbanistica a scacchiera, e quindi si presta ad una rete che riprenda questa arcitettura (la "griglia", appunto): in questo modo, qualunque connessione poteva essere effettuata utilizzando al massimo due linee (una nord/sud e una est/ovest), come lo spostameto della torre su una scacchiera
3. i flussi di traffico erano distribuiti in modo abbastanza omogeneo sulle varie direttrici
Secondo me:
1. il primo punto era abbastanza sensato: i tempi erano maturi per una riorganizzazione e razionalizzazione delle linee
2. anche se questo è un luogo comune abbatanza diffuso, non è così vero: basti pensare che le maggiori direttrici di traffico sono o radiali (corsi Vercelli/Giulio Cesare da nord, corso Francia da ovest, corso Orbassano da sud-ovest, corso Unione Sovietica da sud) oppure "a semicerchio" appoggiate sul Po (corsi trapani/Siracusa/Lecce/ecc., vie Sansovino/Mazzarello/Cossa/Reiss Romoli/ecc., corsi Novara/Vigevano/Svizzera/Racconigi). Inoltre, il doscorso dei due mezzi può essere soddisfacente solo a patto che le attese alle fermate sia il più breve possibile (indicativamente 4/5 minuti)
3. in realtà il traffico continua a muoversi o verso il centro (il decentamento dei servizi è stato solo parziale) o verso i grandi "poli di attrazione" (zona Molinette, zona industriale Mirafiori, ecc.)
In questo modo molti utenti (che in precedenza potevano raggiungere la loro destinazione con un solo mezzo) si sono trovati a doverne prendere due, e questo ha contribuito a generare il forte malumore iniziale, incrementato dal fatto che i tempi di attesa tra una line a l'altra erano in media abbastanza elevati. Inoltre per soddisfare le richieste (più o meno legittime) che venivano da più parti, le inee venivano modificate introducendo percorsi a zig-zag che allungavano ulteriormente i tempi (mitica era la linea 52 in zona Madonna di Campagna/Borgo Vittoria).
Di qui è nata la "cattiva fama" di quella riforma; negli anni successivi ci sono state molte modifiche e migliorie, e adesso come sempre succede la rete esistente ha tanti pregi ed alcune pecche: l'importante è che si abbia la volontà (soprattutto chi può farlo, ovviamente) di renderla efficiente e usufruibile.