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Museo Filotramviario: in Italia buio totale

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2005 23:18
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09/02/2004 00:35
 
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apprendista tranviere
Cari amici, visto che ho scoperto da poco tempo questo sito e con esso la possibilità di esprimere la mia opinione su un argomento che mi sta particolarmente a cuore, approfitto dell’occasione e vi espongo alcune mie riflessioni in merito.

Prima di ogni altra cosa colgo l'occasione per presentarmi anche a beneficio di quanti non mi conoscono ancora.
Mi chiamo Davide Penno, abito a Volpiano, in provincia di Torino e da vent'anni sono dipendente dell'ATM di Torino, ora GTT, come operaio specializzato. Di questi anni di servizio, circa 15 li ho trascorsi presso il reparto linea aerea e i restanti 5 presso l'officina centrale come elettricista su veicoli tranviari. Ho quasi 45 anni, e sono pronipote di ferroviere, nipote di tramviere e figlio di macchinista FS ora fortunatamente a riposo, come ben potete vedere a casa mia " si e sempre mangiato pane e rotaia".
Da sempre appassionato del trasporto su ferro, da circa 3/4 anni, da quando mi sono avvicinato al mondo del PC, seguo con attenzione quanto viene scritto sulle varie m-l e grazie ad internet sono riuscito ad allargare il mio giro di conoscenze e di amicizie nel giro degli appassionati.

Fatte queste doverose premesse veniamo al dunque.
L’argomento che vorrei discutere con voi è questo: la situazione dei musei filoferrotramviari in Italia.

Sia chiaro una cosa prima di iniziare: tanto di cappello a tutti i volontari per tutto quello che hanno fatto fin'ora in tutte le realtà operanti in Italia, queste mie note non sono rivolte al loro operato.
Personalmente come ogni altro appassionato, sento molto la mancanza in Italia di un museo dedicato ai tram e ai filobus, ma comunque mi rendo conto che anche sotto il profilo ferroviario le cose non sono per niente migliori. Viviamo in una società dove ci viene bellamente “imposto”, con vari pretesti di “copiare” gli stili di vita esteri, europei o americani particolarmente, ma purtroppo è deprimente constatare che mentre in Italia abbondano i musei di arte, arte antica, dei vecchi mestieri, della moda, del pallone, dell’ombrello e chi più ne ha più ne metta, sono completamente assenti musei che raccolgano mezzi filoferrotranviari; mentre basta cercare su internet per rendersi conto di quante città europee o extraeuropee siano dotate di uno o più musei filoferrotramviari. E come museo intendo un sito al coperto dove il visitatore apra la porta, entri e possa osservare una raccolta di tram e filobus così come farebbe entrando al museo egizio o in ogni altro museo.
Oltretutto in tempi come questi, la creazione di un museo di tal portata a mio avviso creerebbe anche qualche posto di lavoro, cosa da non disdegnare.

Personalmente ho cercato nella mia città di impegnarmi per cercare di fare qualcosa in tal senso ma fin’ora ho ottenuto solo buchi nell’acqua.
Questo perché GTT possiede qualcosa come 5/6 veicoli tranviari storici (attenzione non quelli ristrutturati e atti al servizio che sono 3501/2595/3279/3203) che se valorizzati adeguatamente potrebbero benissimo essere il primo nucleo di tale museo.
Sono stato ricevuto dal Sindaco, il quale senza tanti giri di parole mi ha detto che alla città tutto questo non interessa. Sono in contatto con l’MFP (Museo ferroviario Piemontese) il quale nel suo statuto prevede di conservare anche veicoli tranviari.
Purtroppo uno o più dirigenti di questa istituzione speravano che GTT facesse loro il museo e poi alla fine incaricasse questa istituzione della gestione. Tutto sbagliato alle aziende in generale non interessa una cosa del genere.
Oltretutto in Italia a qualsiasi livello governativo (Comuni, province, regioni)(sia di destra che di sinistra) non gli frega niente a nessuno di dar vita a una forma musueale seria in questo settore, il politico di turno e solo contento quando si può presentare a qualche inaugurazione vera o presunta, con tanto di fascia, per vivere di luce riflessa ma dopo finita la cerimonia tutte le istituzioni si dimenticano che un museo per proseguire nella sua attività necessità di fondi certi e costanti.
Dall'altra parte all'interno dei direttivi che gestiscono i musei quando arrivano i soldi si inizia a litigare, chi vuole il merito di questo, chi vuole fare quest'altro, chi e invidioso dell'altro, si crede e spera che magari le aziende di trasporto costruiscano raccordi tramviari o addiritura musei da dare in gestione alle associazioni (illusi) e via discorrendo, risultato, vediamo:

Pietrarca: chiuso
Trieste: che fine farà? (peccato per quei bei tram)
La Spezia: inaccessibile (da quello che sò i filobus e i mezzi raccolti tranne pochi stanno marcendo)
Bussoleno: vivacchia
Savigliano: già fatte due inaugurazioni, strutture nuove, mezzi allo stato di rottami, tranne pochissimi esemplari.
Lecce: stessa storia di Trieste, RFI vuole vendere il sito dove c’è il museo

A Torino nella stazione a valle della tramvia di Superga esiste qualcosa che chiamarlo museo aziendale (anche se viene spacciato per quello) occorre una buone dose di coraggio. Mi sembra che a Milano si vociferasse qualcosa in merito a un museo aziendale ma a tutt'oggi non si e ancora visto niente. Inoltre queste motrici sono assai poco sfruttate.
Certo, vediamo tanti treni storici, ma di statico niente o quasi niente. Per non parlare poi della situazione in campo tramviario, tranne una quindicina di motrici ristrutturate ad usi turistici tra Milano Torino e Roma, ed qualche filobus altro non si vede.

Ma per tutto questo per conto mio la colpa non è solo dall’altra parte.
Cari amici credo sia venuto il momento di un' pò di sana autocritica.
Permettetemi una domanda, ma alla fine di tutto l’appassionato cosa vuole?
Vogliamo delle riviste belle, comprensibili tecnicamente, alla portata di tutti ma con tanti approfondimenti a livello quasi da ingegnere e con articoli storici filanti e frutto di ricerche che magari dovrebbero durare anni per essere ben fatte, ammesso e concesso di riuscire ad arrivare alle fonti. Ma nello stesso tempo ci piace molto leggere, criticare e non cercare di proporre, ammesso e concesso che le redazioni delle riviste accettino le critiche e le eventuali collaborazioni invece di rimanere chiuse dentro il proprio "infallibile" guscio. Preferiamo forse dialogare sulle varie m-l su quanti pali sono stati posati in quel posto, su quanti carrelli sono stati spostati da questa a quella motrice, sulla "28" di Milano unica con le chiodature, su come sono nate le 3100 di Torino, ma intanto sono state quasi tutte demolite e in pratica nessuna conservata. Permettetemi argomenti belli ma assai poco utili. Non vedo un futuro che possa attrarre giovani a questa passione a meno che nascano direttamente sopra un tram.
Fondamentalmente trovo il nostro mondo abbastanza chiuso, litigioso e sostanzialmente immobile, anche in campo musueale. Siamo in tanti in Italia appassionati, tempo fa qualcuno diceva 30.000. Se tutti ci unissimo forse potremmo arrivare ad avere un museo o una fondazione veramente seria per conservare anche solo staticamente materiale rotabile, una bibiloteca ben fornita e dove gli appassionati al termine della loro vita terrena possano lasciare il loro archivio fotografico a meno che non abbiano dei figli anche loro appassionati, perchè di questo passo non solo non avremo un museo ma fra qualche tempo, se ai nostri figli non interessa il nostro archivio, non avremo neanche più cartoline e fotografie da vedere ma solo libri magari mediocri su cui discutere. E permettetemi tutto questo è assai poco. Ma gli appassionati hanno voglia di muoversi e lavorare per questo obbiettivo? Forse no, o forse sì se magari questo può dare lustro alla propria persona.
Torno a ripetere prima che sia troppo tardi, mettiamo da parte, gelosie, invidie, rancori o manie di grandezza e lavoriamo seriamente per un progetto valido da sottoporre alle istituzioni, e se non ascolteranno al limite potremmo anche scendere in piazza come fanno in tanti per protestare. Io ci sono ma da solo posso fare molto molto molto poco.

Mi scuso con tutti se mi sono dilungato, ma avevo questi argomenti sullo "stomaco" e ci tenevo a dire la mia. Spero che nessuno si risenta delle mie parole che non erano mirate ad alcuno ma cercavo solo di fare una critica puntigliosa secondo il mio modo di vedere a tutto quanto ruota intorno alla nostra comune passione


Saluti ed arrivederci

Penno Davide

[Modificato da Davide-P 09/02/2004 0.38]

09/02/2004 01:30
 
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tranviere senior
Nuova sezione del forum
Ringrazio Davide per questa nuova sezione del forum dove si discuterà di musei tranviari, l'argomento è molto interessante.

Davide è anche il curatore della nuova sezione di Mondo Tram dal titolo "DAVIDE: la mia collezione" che contiene bellissime cartoline antiche in continuo arrivo e da stanotte anche le prime foto.
[SM=x346220]

09/02/2004 10:32
 
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tranviere senior
Hai fatto benissimo...
Un grazie a Davide anche da parte mia. Hai fatto benissimo a scrivere tutto ciò e non vedo come potresti aver dato fastidio con le tue parole. Hai solo descritto la realtà, e ti dirò che le tue rivelazioni (specie circa il disinteresse da parte di chi potrebbe fare qualcosa) non mi stupiscono.
Mi chiedevo pero': in mancanza di un museo vero e proprio, il GTT non potrebbe riservare ad area espositiva un suo deposito? Ad esempio, c'è il deposito Regina Margherita a Collegno (ereditato credo dal consorzio Torino-Rivoli) che potrebbe andare benissimo a questo scopo...lì si potrebbero esporre tutti i mezzi storici.
A proposito, a parte i veicoli tramviari che conosciamo, esistono altri mezzi storici, magari anche abbandonati, nei depositi GTT? E mi riferisco a tutti i tipi di mezzi. Ad esempio, mi risulta che fino ad inizio anni novanta, da qualche parte giaceva (addirittura riverniciato in giallo/arancione) il Fiat Viberti 412 bipiano che aveva prestato servizio a Torino negli anni sessanta sulla linea A (poi ridenominata "64")...non mi faccio illusioni: sarà stato sicuramente demolito...:Sm16:
Ecco, non voglio elencare nessun mezzo...ti chiedo semplicemente se sei a conoscenza di altri mezzi, anche non tramviari, esistenti nei depositi...
PS: Grazie x le belle cartoline che stai pubblicando sul sito![SM=x346220]
09/02/2004 11:49
 
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maestro tranviere
Re:

Scritto da: Davide-P 09/02/2004 0.35



Sia chiaro una cosa prima di iniziare: tanto di cappello a tutti i volontari per tutto quello che hanno fatto fin'ora in tutte le realtà operanti in Italia, queste mie note non sono rivolte al loro operato.
Personalmente come ogni altro appassionato, sento molto la mancanza in Italia di un museo dedicato ai tram e ai filobus, ma comunque mi rendo conto che anche sotto il profilo ferroviario le cose non sono per niente migliori. Viviamo in una società dove ci viene bellamente “imposto”, con vari pretesti di “copiare” gli stili di vita esteri, europei o americani particolarmente, ma purtroppo è deprimente constatare che mentre in Italia abbondano i musei di arte, arte antica, dei vecchi mestieri, della moda, del pallone, dell’ombrello e chi più ne ha più ne metta, sono completamente assenti musei che raccolgano mezzi filoferrotranviari; mentre basta cercare su internet per rendersi conto di quante città europee o extraeuropee siano dotate di uno o più musei filoferrotramviari. E come museo intendo un sito al coperto dove il visitatore apra la porta, entri e possa osservare una raccolta di tram e filobus così come farebbe entrando al museo egizio o in ogni altro museo.
Oltretutto in tempi come questi, la creazione di un museo di tal portata a mio avviso creerebbe anche qualche posto di lavoro, cosa da non disdegnare.



Sono daccordo con te... ma non capisco a cosa vuoi alludere...


Personalmente ho cercato nella mia città di impegnarmi per cercare di fare qualcosa in tal senso ma fin’ora ho ottenuto solo buchi nell’acqua.
Questo perché GTT possiede qualcosa come 5/6 veicoli tranviari storici (attenzione non quelli ristrutturati e atti al servizio che sono 3501/2595/3279/3203) che se valorizzati adeguatamente potrebbero benissimo essere il primo nucleo di tale museo.
Sono stato ricevuto dal Sindaco, il quale senza tanti giri di parole mi ha detto che alla città tutto questo non interessa.


Beato te... ma come hai fatto?


Sono in contatto con l’MFP (Museo ferroviario Piemontese) il quale nel suo statuto prevede di conservare anche veicoli tranviari.
Purtroppo uno o più dirigenti di questa istituzione speravano che GTT facesse loro il museo e poi alla fine incaricasse questa istituzione della gestione. Tutto sbagliato alle aziende in generale non interessa una cosa del genere.
Oltretutto in Italia a qualsiasi livello governativo (Comuni, province, regioni)(sia di destra che di sinistra) non gli frega niente a nessuno di dar vita a una forma musueale seria in questo settore, il politico di turno e solo contento quando si può presentare a qualche inaugurazione vera o presunta, con tanto di fascia, per vivere di luce riflessa ma dopo finita la cerimonia tutte le istituzioni si dimenticano che un museo per proseguire nella sua attività necessità di fondi certi e costanti.
Dall'altra parte all'interno dei direttivi che gestiscono i musei quando arrivano i soldi si inizia a litigare, chi vuole il merito di questo, chi vuole fare quest'altro, chi e invidioso dell'altro, si crede e spera che magari le aziende di trasporto costruiscano raccordi tramviari o addiritura musei da dare in gestione alle associazioni (illusi) e via discorrendo, risultato, vediamo:


E siamo alle solite... mi sembra un pò quello che sta facendo l'ASI per quandto riguarda le auto storiche... loro litigano... le istituzioni fanno leggi a favore della conservazione del patrimonio storico che poi non vengono rispettate (leggi: agevolazioni per quanto riguarda manutenzione, conservazione ed uso di tali veicoli... io ne so qualcosa perché ne ho 2... e poi le regioni dicono che la legge nazionale non vale poiché ASI ha detto che non può fare niente se uno non si iscrive al club associato!)


Pietrarca: chiuso



Pietrarca... è chiuso ma stanno per partire i lavori di riqualificazione del museo... per fortuna è intervenuta la Regione Campania!




Certo, vediamo tanti treni storici, ma di statico niente o quasi niente. Per non parlare poi della situazione in campo tramviario, tranne una quindicina di motrici ristrutturate ad usi turistici tra Milano Torino e Roma, ed qualche filobus altro non si vede.


Beh... a Napoli è stata restaurata 1004... e c'è in attesa 1029 e 961...
Alessandro mi informava anche che sono stati salvati 3 filobus "Alfa 1000"... uno addirittura è quasi pronto! Riportato allo stato d'origine... con i finestrini a cremagliera ed il ripristino di tutti i particolari originali
mi rendo conto che è un po poco (anche mettendo nel gruppo l'unico autobus che si sia salvato dalla demolizione tra quelli radiati nella storia dei Trasporti Napoletani: il Fiat-Sofer 418AL n°3650... si è salvato solo perché era il milionesimo autoveicolo immatricolato in provincia di Napoli... infatti è targato NAA00000 !!)... ma questi veicoli si sono salvati (a parte il già citato autobus) solo grazie alla sensibilità delle maestranze dell' ANM... il passo successivo dovrebbe essere la creazione di un museo.

Ma per tutto questo per conto mio la colpa non è solo dall’altra parte.
Cari amici credo sia venuto il momento di un' pò di sana autocritica.
Permettetemi una domanda, ma alla fine di tutto l’appassionato cosa vuole?
Vogliamo delle riviste belle, comprensibili tecnicamente, alla portata di tutti ma con tanti approfondimenti a livello quasi da ingegnere e con articoli storici filanti e frutto di ricerche che magari dovrebbero durare anni per essere ben fatte, ammesso e concesso di riuscire ad arrivare alle fonti. Ma nello stesso tempo ci piace molto leggere, criticare e non cercare di proporre, ammesso e concesso che le redazioni delle riviste accettino le critiche e le eventuali collaborazioni invece di rimanere chiuse dentro il proprio "infallibile" guscio. Preferiamo forse dialogare sulle varie m-l su quanti pali sono stati posati in quel posto, su quanti carrelli sono stati spostati da questa a quella motrice, sulla "28" di Milano unica con le chiodature, su come sono nate le 3100 di Torino, ma intanto sono state quasi tutte demolite e in pratica nessuna conservata. Permettetemi argomenti belli ma assai poco utili.



Guarda... tu hai ragione... ma d'altro canto noi semplici appassionati cosa possiamo fare? Se addirittura, e parlo di Napoli, si sono dismessi in pochissimo tempo chilometri di tramvia perfettamente funzionante, mi riferisco alla zona di Fuorigrotta, per sostituirla CON AUTOBUS INQUINANTI con la scusa della nuova linea Metropolitana (quest' argomento, credimi, mi manda su tutte le furie:Sm16: :Sm16: !), come si può pensare addirittura ad un museo? Fra l'altro dico anche che tu sei l'unico dipendente di un ente gestore di trasporti pubblici a dire chiaro e tondo ciò che pensa... e di questo te ne rendo merito! Io so per certo che ci sono altri lavoratori del settore che leggono su questo forum (ne sono certo!) senza intervenire... una grossa mano potrebbe venire proprio da loro... se solo prendessero esempio da te.

Però dico anche che tu potresti fare qualche proposta concreta...

Per quanto mi riguarda i "miei" tram e filobus non li voglio chiusi solo in un museo... vorrei vederli, almeno in qualche occasione particolare, tornare a circolare per la mia città!
Parlando ancora di Napoli ti posso dire, portandoti un esempio, che a Napoli non conservano proprio nulla... hanno fatto lentamente sparire tutte le vetture a 2 assi (numerosissime fino alla fine degli anni '50) che sono state il vero simbolo della Napoli tramviaria dei tempi d'oro!!! Persero una grossa occasione allorquando si decise l'accantonamento, nel 1980, dell'ultima 2 assi bidirezionale (la vettura di servizio numero IV del Servizio Impianti Fissi) Si sono venduti (ma qui è colpa degli autisti che li odiavano) tutti gli Autobus Bipiano Aerfer "Metropol" costruiti apposta per la mia città... ora alcuni esemplari fanno bella mostra di se sparsi in tutt'Italia (soprattutto a Roma che ne conserva uno gelosamente. Poi... e questa è una vera denuncia da parte mia, hanno demolito l'unico tram, il 969, esemplare UNICO ricostruito interamente A MANO da 5 tramvieri 5... questi, ispirandosi alla serie dei ricostruiti FIORE I, nel deposito di Fuorigrotta si armarono di di fiamma ossidrica, saldatore e quant'altro dando vita ad un incredibile ibrido caratterizzato dai sei finestrini laterali (in luogo dei 5 standard) e alla conservazione del tetto della precedente ricostruzione anni '60(IMM). Secondo me, quel tram andava salvato a tutti i costi... a parte per l'"unicum" che andava a costituire, ma soprattutto a testimonianza dell'intraprendenza e della bravura dei dipendenti della Azienda Napoletana!

[Modificato da Nicola M. 09/02/2004 12.37]


www.novaconcentusvocalis.it
"Where no man has gone before"
09/02/2004 13:02
 
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Museo
Sono assolutamente d'accordo con te sulla necessità di un museo dei trasporti serio. Ma obiettivamente se non si muovo le istituzioni cosa possono fare gli appassionati? Credo molto poco.
Se le aziende e i comuni (provincie, regioni, stato) non aprono i cordoni della borsa, anche il restauro e la conservazione dei veicoli è praticamente impossibile.
Non voglio sembrare pessimista, ma non credo che con 30.000 appassionati (diciamo quindi 30.000 voti) a livello nazionale, ci siano dei politici disposti a interessarsi più di tanto alla creazione e al mantenimento di un mueso ferrotranviario. Al limite potrebbero, come dici tu, esserci all'inaugurazione o concedere qualche forma di "patrocinio" a patto che non debbano impegnarsi in prima persona per far arrivare fondi o simili.
Per quanto riguarda la posizione delle aziende, hai espresso più che chiaramente la posizione del GTT, e mi pare che anche da questo punto di vista non ci sia da farsi più di tante illusioni.:Sm16:
09/02/2004 23:52
 
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Cari amici, mi sono letto tutte le risposte e tutti gli argomenti in discussione sul Forum, cercherò di riassumere il tutto, ma andiamo con ordine.

Museo
Una cosa vorrei sia chiara fin da ora per evitare forse tante inutili parole. Certo quelle che sto per dire sono idee mie tratte da impressioni e sensazioni, ma penso molto vicine alla realtà visto l’andazzo che tira.
Attualmente GTT ha 4 tram storici atti al servizio che sono 2595 / 3501 / 3279 / 3203, due motrici storiche non atte al servizio esposte su un binario alla stazione di sassi (116 e 502) e tutto il piccolo museo all’interno della stazione stessa.
GTT è soddisfatta di come ha curato fin d’ora la parte storica e penso proprio non voglia impegnarsi in niente altro. Chiuso il discorso.
I depositi sono tutti strapieni, le 6000 occupano tanto spazio purtroppo, altri siti tipo il servizio impianti fissi, il deposito regina o la stazione di sassi scordiamoci che servano per un museo. Il deposito regina sta per diventare magazzino per le ditte che costruiranno al metropolitana, al termine di questo utilizzo sarà passato al comune di Collegno che con ogni probabilità lo farà diventare un mercato coperto. La stazione di Ponte Mosca sta per essere ceduta a terzi, anche l’MFP sta portando tutti i suoi mezzi a Savigliano.
Per tanto mi collego con il discorso iniziale sul museo. Per conto mio occorre fare meno parole ed agire di più, in che modo.
a) Cercare di raccogliere il più alto numero di appassionati pronti a rimboccarsi le maniche ed a lavorare su un progetto. Insomma troviamoci in tanti, magari fondiamo l’ennesima associazione, cerchiamo di individuare un sito possibilmente in Torino e magari se abbiamo fortuna troviamo un architetto che ci faccia gratuitamente un progetto da presentare alle istituzioni. Se le istituzioni non si muovono e compito nostro farle muovere, poi non ci sono solo le istituzioni, ma anche sponsor privati come le banche ecc. ma dobbiamo portare a conoscenza di tutta questa gente cosa si potrebbe concretamente fare.
b) Confermo che l’MFP sta lavorando per istituire al suo interno una sezione tranviaria che prenda in carico tutti questi problemi, personalmente me ne sto occupando, ma all’interno dell’MFP non è il problema prioritario e sono molto lenti nel decidere le cose, se fossimo un tantino in più ad insistere presso il direttivo di questa istituzione forse le cose prenderebbero un'altra piega, purtroppo siamo solo in due.

DA QUESTO MOMENTO IN POI ACCETTO TUTTE LE PROPOSTE UTILI AL PROGETTO, ANCHE SE NECESSARIO DI TROVARSI QUALCHE SERA, MA SIA CHIARO PENSO PROPRIO CHE SAREBBE COMPLETAMENTE INUTILE CERCARE DI COINVOLGERE GTT, SAREBBE TEMPO PERSO.
IN POCHE PAROLE DI UN MUSEO NON INTERESSA NIENTE A NESSUNO E SE VOGLIAMO RICAVARE QUALCOSA FORSE L’UNICA STRADA PERCORIBBILE E QUELLA DI UN VALIDO PROGETTO DA PRESENTARE IN GIRO ALLA RICERCA DI SPONSOR.
Per conto mio il giusto equilibrio sarebbe museo statico con mezzi filotramviari delle varie città, il tutto supportato all’esterno con mezzi storici ristrutturati atti al servizio turistico. Mi sembra che oggi questi mezzi siano poco utilizzati non solo a Torino ma anche in altre città, forse se inseriti in un contesto più ampio di museo statico e dinamico comprensivo di giri turistici magari integrati con treno storico la loro richiesta sarebbe senza dubbio maggiore.

Comunque rimango convinto che prima di porsi tanti problemi che sembrano irrisolvibili e di conseguenza arrendersi fin dall’inizio, sarebbe meglio trovarsi e cercare di iniziare a studiare le soluzioni migliori.


Mezzi storici
I mezzi storici disponibili attualmente sono:
Vecchio ristotram 2758 attualmente nella galleria dello stadio, ma non so ancora per quanto. 2759, 2592, T426, T401 ricoverati al regina ma non so ancora per quanto e aggiungiamoci pure anche una 3100 almeno una si può ancora salvare.
Il T411 e stato portato da un demolitore circa un anno fa e da allora non ho più notizie (non è a Pinerolo) e chissa come mai con il regina pieno si e deciso di portare solo quel mezzo storico lì dal demolitore, misteri incomprensibili.
Sul museo di La Spezia preferisco sorvolare, nel sito ci sono scritte tante cose ma dal dire al fare…………….comunque a La Spezia motrici tranviarie non c’è né sono.
La 2760 è stata demolita a Pinerolo se non vado errato.

Motrici ristrutturate
Dico solo che con quello che costano le 6000, e fondamentalmente sono poi solo dei tram ( meno male che si sono fermati a 55) e soprattutto come “funzionano” a mio avviso sarebbe meglio continuare a ristrutturare vecchie motrici ancora con concezione elettromeccanica che senza dubbio sono più affidabili. Magari avessero deciso di unire due 3100 in una solo motrice, senza dubbio avrebbero speso meno e avrebbero reso di più.

Varie
Sembra che nel giro di un paio d’anni la linea 9 torni a tram, per il 2004 e il 2005 sono previsti 10 rifacimenti di 7000 accantonate al Venaria e fino a poco tempo fa destinate alla demolizione.
Confermo che il 10 entro l’estate dovrebbe tornare tram.
Le 2800 all’esterno del Tortona sono probabilmente solo scorte atte al servizio o materiale in attesa di riparazione. Il pantografo viene tenuto in presa per la ricarica delle batterie e quando scende probabilmente e solo perché si sono consumate le spazzole del compressore.

Invito chi ha foto delle 2800 prima della ristrutturazione a metterle nel sito, personalmente ne ho molto poche di quel tipo.
Filobus
Quello che stasera posso dire e che quello di Rivoli oltre Piazza Massaua era alimentato a 1200 Vs.
A Torino per chiara volontà politica non vedremo più il filobus e fortunatamente neanche quei veicoli sperimentali che non sono tram, filobus o che cosa.




Per stasera basta, sono abbastanza fuso, domani penserò a mandare nuove cartolie e fotografie.

Saluti
Penno D
10/02/2004 00:23
 
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doppio username
Per evitare incomprensioni vorrei segnalarvi che Davide-P e sabbiera88 sono due username dello stesso utente.:Sm13:

10/02/2004 08:40
 
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Re:
Innanzitutto un ringraziamento per i chiarimenti su quali sono i veicoli "da salvare" che GTT ha accantonato. Per il resto, temevo di essere pessimista, ma la realtà è ancora peggiore di quanto credessi.
10/02/2004 11:10
 
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Re:

Scritto da: sabbiera88 09/02/2004 23.52

....Dico solo che con quello che costano le 6000, e fondamentalmente sono poi solo dei tram ( meno male che si sono fermati a 55) e soprattutto come “funzionano” a mio avviso sarebbe meglio continuare a ristrutturare vecchie motrici ancora con concezione elettromeccanica che senza dubbio sono più affidabili. Magari avessero deciso di unire due 3100 in una solo motrice, senza dubbio avrebbero speso meno e avrebbero reso di più.
.....

Saluti
Penno D



Puoi approfondire quest'argomento? M'interessa molto...le 6000 mi piacciono molto e sembrano un concentrato di tecnologia, il che associato al fatto che un tram, di fatto, è un prodotto costruito su ordinazione, lascia presagire problemi di affidabilità ben comprensibili (cosa che ovviamente non accadrebbe per un prodotto costruito in serie, dopo un periodo iniziale di sperimentazione e pre-produzione). M'interessava specialmente il discorso relativo alla loro modalità di funzionamento...
Per quanto riguarda l'ipotetica unione di due 3100, a mio avviso avrebbe avuto senso vent'anni fa, oggi proprio no, e questo lo dico dal punto di vista dell'utente. Perchè una motrice a tre gradini al giorno d'oggi è anacronistica, e so di persone con difficoltà di movimento, ad esempio anziani, che non prendono mai il tram (ad eccezione del 4 e del 10) perchè non riescono proprio a salirci.
Capisco benissimo il discorso dell'affidabilità delle sole componenti elettromeccaniche...ma è un po' come con le automobili: ciò che non c'è, non si guasta. Trent'anni fa in una 127 chiunque poteva metterci le mani. Oggi, tra spie degli airbag, spie della centralina elettronica ecc...ecc...è tutto più complesso. Pero' non si può tornare indietro...Non fraintendermi, la mia non è assolutamente una critica perchè in realtà trovo che hai ragione, pero' appunto credo che non possiamo farci molto...[SM=x346233]
10/02/2004 15:34
 
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Due o tre pensieri
Ciao Davide, scusa se infrango le regole della “netiquette” e mi rivolgo direttamente a te, invece di postare genericamente sul forum con le mie opinioni. Sono totalmente ed incondizionatamente d’accordo su quanto hai (amaramente) scritto, io lavoro con i politici e li conosco, molto, troppo bene: frequentarli significa far vacillare anche il più radicato idealismo, credimi. Come hai scritto giustamente (e come ho più volte affermato su questo e su un altro forum “ferrotranviario” che frequento) si parla di potenziamento di tranvie e ferrovie solo in campagna elettorale, più che altro per conquistare i voti di quelle persone (ormai poche, temo) sensibili ai problemi dell’inquinamento e per mettersi a posto la coscienza.
Mi capita spesso di sentire, viaggiando sul “mio” tram 13, ragazzotti che rispondono al cellulare dicendo: “Ciao Ma’, sono sull’autobus, sto arrivando a casa”, io mi incazzo e penso che manco sanno, probabilmente, che stanno viaggiando su una 2800 che ha già trasportato i loro nonni e che, con un minimo di manutenzione, circolerà ancora quando i “6000” saranno fermi per problemi alle varie centraline elettroniche… (A proposito di elettronica: sono appassionato di fotografia, uso una Canon F-1 meccanica e, a chi mi suggerisce di passare al digitale (“il futuro”, a sentire loro) consiglio di andare in un certo posto e di restarci!) Resta un ristretto gruppo di nostalgici, che dividerei grosso modo in due categorie: quelli un po’ più “grandicelli” (io sono quasi tuo coetaneo, classe 1960!) che rimpiangono una rete filotranviaria che non c’è più (per non parlare dell’estensione negli anni ’50…) ed i giovani (dai 30 anni in giù) che, esattamente come facevo io quando mio padre mi parlava dei suoi viaggi sulle “giardiniere” dell’ATM (non la chiamerò MAI GTT, all’inferno i “consulenti” che a suon di migliaia di euro si preoccupano di queste cazzate), ascoltano con curiosità quanto abbiamo da dire. A proposito del discorso Musei, occorre fermarsi un attimo e guardarsi negli occhi: ben vengano tutta la buona volontà di questo mondo e la (eventuale) disponibilità di un qualche capannone, ma alla fine della fiera chi mette i soldi, specie in un Paese come il nostro, specializzato unicamente in dietrologia? Le grandi industrie se ne “battono” altamente le balle, gli Enti Locali sono alle prese con i tagli dei finanziamenti statali e devono far quadrare i bilanci sacrificando, ovviamente, le voci di spesa che hanno minor presa elettorale (dal loro punto di vista è meglio elargire contributi a cooperative, associazioni culturali, bocciofile et similia, grandi serbatoi di voti). A tutto questo aggiungi una scarsa (quando non nulla) cultura storica nel nostro Paese ed otterrai una miscela esplosiva, altro che museo dei tram.
Ora chiudo, chiedendo scusa per lo sfogo, con un esempio indicativo. Dopo quella di Torino, la (ex) rete tranviaria che più mi appassiona è quella di Genova, sul quale sono ferratissimo. Quella che era una delle più estese nel Nord Italia è stata scelleratamente distrutta in dieci anni, salvo poi dire: “Eh, certo che col senno del poi era meglio lasciare i tram”. Della UITE (Unione Italiana Tranvie Elettriche) non è rimasto più nulla, tranne una vettura della serie 900. Speriamo di non fare la stessa fine, non tanto per la smantellamento della rete (non ne avrebbero più il coraggio) ma per il resto. Chiedo scusa al moderatore per l’amarezza e per il linguaggio un po’ colorito e mi complimento con te per le splendide cartoline a tema tranviario (ne hai di Genova, per caso?)

Paolo A.
10/02/2004 15:58
 
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Re: Due o tre pensieri

Scritto da: linea13 10/02/2004 15.34
.....Della UITE (Unione Italiana Tranvie Elettriche) non è rimasto più nulla, tranne una vettura della serie 900. Speriamo di non fare la stessa fine, non tanto per la smantellamento della rete (non ne avrebbero più il coraggio) ma per il resto. ....



UITE? [SM=x346235] Di che cosa si tratta? Non ne avevo mai sentito parlare...non è di Torino? Scusa per l'ignoranza...[SM=x346226]

Cosa dire se non che hai ragione...per conto mio, parlando delle nuove motrici 6000...sì sono belle e tutto quanto, ma sono praticamente dei mega-giocattoli costosissimi da acquistare e credo anche da mantenere...in più come dicevo prima, essendo un prodotto costruito su ordinazione, non avrà mai un'affidabilità sufficiente come può accadere invece per un camion, ad esempio.[SM=x346222]
Nel discorso politico non entro, ma non sono ingenuo e mi rendo conto che tra le promesse e la realtà, spesso c'è di mezzo un oceano...pero'...sto a vedere cosa accade. Tutto sommato, anche la Metro a Torino la promettevano da quarant'anni e molti inziavano a pensare che non l'avremmo mai vista, e invece eccola che sta prendendo forma: ok ok, il percorso inziale è qualcosa di ridicolo ed incomprensibile (avrebbero dovuto farla partire almeno da Collegno città, non dal campo volo! A cosa serve lì???), pero' sta nascendo...

PS: Vi andrebbe se aprissimo un topic anche sulla Metro, o lo ritenete fuori luogo?[SM=x346233]
10/02/2004 16:28
 
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tranviere senior
Uite che?
Hai ragione, Simone, mi sono espresso (per la foga del discorso...) male. La UITE era l'Azienda Tranviaria Genovese (ora AMT). Chiedo scusa se mi sono lasciato un po' prendere la mano, ma sono un tipo impulsivo. Ciao!

Paolo A.
10/02/2004 20:06
 
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tranviere veterano
Museo & co.
Innanzitutto vorrei complimentarmi anch'io con Davide x la sua bella sezione (e mi scuso x averlo chiamato Daniele in un msg precedente, ma anche Nicola l'aveva chiamato così e mi sono confuso![SM=x346232]).
Io faccio parte della 2a categoria nominata da Paolo, ovvero i giovani "di belle speranze". Leggere com'è davvero la realtà odierna mi mette un certo sconforto, ma avrei dovuto immaginarlo. La nostra amata Italia è tanto bella ma sappiamo bene tutti come vanno certe cose, e non si può non inc...si. Da parte mia non posso che dirmi entusiasta dell'idea di costituire un Museo, anche se non saprei proprio da dove cominciare! Nel caso in cui si decidesse di intraprendere un percorso concreto farò il possibile x dare il mio contributo, anche se le parole di Davide e Paolo (condivisibilissime!) lasciano intendere che la strada, + che in salita, sembra quasi verticale![SM=x346231]
Grazie comunque x aver aperto la discussione, sono certo che ci sarà ancora molto da dire (lo so, anche da fare...[SM=x346222])
X quanto riguarda la proposta di Simone, non la trovo affatto fuori luogo, anzi provvedo subito! Sperando che il grande capo Nicola non mi tiri le orecchie...:Sm17

Mauro
T.J. Team
11/02/2004 23:24
 
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Cari amici, scusate per l'interruzione di ieri sera ma ero troppo stanco.
Per quanto riguarda le 6000 a chi vorrà rispondo privatamente se mi mandate il vostro indirizzo e-mail. Credo mi capirete ma è un argomento troppo delicato per essere dibattuto pubblicamente.

Per il museo dico questo:
a) siamo in un momento dove secondo me servono poche parole e tanti fatti visto che la strada e dura e in salita, ma nonostante tutto per me la speranza e l'ultima a morire.
b) le strade da battere sono due:
aa) sto lavorando ad un progetto con l'MFP che a giorni dovrebbe decollare, vi terrò infirmati e chi vorrà partecipare sarà sempre ben accolto, sia chiaro, progetto nuovo sezione nuova, poco o niente a che vedere con l'attuale gestione MFP perlomeno diretta, ma una sezione completamente autonoma.
bb) tutti assieme formare un comitato per il museo tramviario,cercare un sito dove eventualmente potrebbe nascere questo museo, cercare il proprietario del sito e sentire le sue pretese economiche. Trovare chi ti fa il progetto con tanto di costi, presentare il progetto a Unione europea, ministero beni culturali, regione, provincia, comuni interessati, fondazioni bancarie, sponsor privati ecc. e far capire loro il paragone con l'estero.
Contemporaneamente contarsi tra appassionati torinesi, milanesi ecc, per vedere quanti sono disposti a lavorare gratuitamente per ristrutturare un tram storico e assieme al progetto far pesare anche la nostra disponibilità a lavoro volonatrio, d'altra parte e volontariato anche questo.
Per conto mio queste sono le due uniche soluzioni possibili, per il resto chiedere a GTT di farci il museo e farci gestire i mezzi storici circolanti per conto mio e pura follia. Dal'altra parte un mezzo restaurato staticamente da molti meno problemi che uno restaurato dinamicamente, soprattutto dal punto di vista di permessi, omologazioni USTIF ecc, guidatori e altri vari problemi. Poi del resto GTT tutto questo già lo ha e pertanto avrebbe buon gioco rispondere che quanto si chiede già c'è.
Pertanto se vogliamo sviluppare un discorso del genere io sono sempre pronto, contiamoci, vediamoci, scriviamoci, telefoniamoci ma facciamo qualcosa se non ci facciamo notare nessuno ci porterà mai il museo belle e pronto.
Saluti davide
20/03/2004 21:18
 
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apprendista tranviere
tram serie 6000
Carissimo,
mi interessa in modo particolare i vari disegni del tram City 6000, in questo modo:
disegno fiancata sinistra
disegno fiancata destra
frontale anterriore
frontale posteriore
et le relative misure.
Grazie infinite.
Ciao

Angelo Marchese
31/07/2005 23:18
 
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tranviere senior

Anche se con grave ritardo volevo anche io aggiungere qualcosina sul delicato argomento.



Scritto da Davide Penno(Sabbiera 88)09/02/2004
Personalmente come ogni altro appassionato, sento molto la mancanza in Italia di un museo dedicato ai tram e ai filobus,


E' vero ma ultimamente qualcosina seppure molto frivola è stato fatto. A Roma il 18 settembre 2004 è stato inaugurato un museo nella stazione di Porta San Paolo. Non è molto grande e fino adesso sono raccolti circa una decina di rotabili(niente filobus però). In Piemonte una specie di museo che dovrebbe esere dei tram è quello dei Tramways di Altavilla Monferrato(in provincia di Alessandria) in attività dal 98. So che sono esposte una locomotiva T3,una Davenport, e qualche carrozza. Si tratta di rotabili più da ferrovia che da tranvia.L'unica nota dolente è la posizione geografica non certo molto "stategica"(ma del resto l'unico spazio conveniente che hanno trovato era quello).
Comunque è ancora molto poco.

Sono stato ricevuto dal Sindaco, il quale senza tanti giri di parole mi ha detto che alla città tutto questo non interessa.


Complimenti, mi chiedo anche io come hai fatto?

Permettetemi una domanda, ma alla fine di tutto l’appassionato cosa vuole?
Vogliamo delle riviste belle, comprensibili tecnicamente, alla portata di tutti ma con tanti approfondimenti a livello quasi da ingegnere e con articoli storici filanti e frutto di ricerche che magari dovrebbero durare anni per essere ben fatte, ammesso e concesso di riuscire ad arrivare alle fonti. Ma nello stesso tempo ci piace molto leggere, criticare e non cercare di proporre, ammesso e concesso che le redazioni delle riviste accettino le critiche e le eventuali collaborazioni invece di rimanere chiuse dentro il proprio "infallibile" guscio. Preferiamo forse dialogare sulle varie m-l su quanti pali sono stati posati in quel posto, su quanti carrelli sono stati spostati da questa a quella motrice, sulla "28" di Milano unica con le chiodature, su come sono nate le 3100 di Torino, ma intanto sono state quasi tutte demolite e in pratica nessuna conservata.


Sono d'accordo con te che noi appassionati siamo quasi sempre poco attivi.
Se il sindaco avesse ricevuto già solo una ventina di persone e non solo te da solo forse(dico forse) avrebbe fatto un altro effetto.
Come ha detto anche Mauro anche io cercherei di rendermi utile, ma non saprei ne anche io da dove cominciare[SM=x346222] [SM=x346247] .
Sono anche io fuso[SM=x346241] [SM=x346254]
Mario

T.J. Team ®
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