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FILOBUS DI TORINO

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27/07/2004 10:11
 
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Re: C.T.R.E.A. e macchina del tempo

Scritto da: Settantaquarantuno 27/07/2004 9.56


Io un giorno ho avuto una macchina del tempo: mi sono trovato, in modo del tutto casuale e fortuito, in un demolitore pieno di vecchi mezzi del Ctrea; non i filobus, ma comunque parecchi snodati blu degli anni cinquanta/sessanta con ancora il simbolo circolare Ctrea, abbandonati da più di due decenni.
E' una sensazione che non si dimentica!
7041


Non che uno voglia sempre chiedere, ... ma per caso hai fatto qualche foto? [SM=x346232]
28/07/2004 11:37
 
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CTREA
Ammetto che con po' troppa presunzione un pivello voleva insegnare qualcosa a un... vecchio![SM=x346236]
Aggiungo che CTREA significava
Consorzio Torino-Rivoli Esercizio Autofiloviario
Ciao da Emil[SM=x346229]
28/07/2004 12:08
 
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Linee gestite dal CTREA
Vedo che si accenna ad autosnodati col logo CTREA...nessuno sa quali linee venivano gestite dal consorzio, oltre alla filovia Torino-Rivoli con relative diramazioni per Collegno e Grugliasco?[SM=x346235]

PS: desidero precisare che non pretendo certo di saperne più di chi all'epoca era presente. Se ho insistito tanto sul discorso filobus Alfa Romeo è perchè giuro di averlo letto da qualche parte, e non perchè sia una mia fantasia. Inoltre essendo io appassionato di auto e motori in generale, avevo pure l'impressione che il marchio presente sulla parte alta del frontale del filobus rosso, fosse diverso dal logo Fiat in uso negli anni quaranta-cinquanta anche sui mezzi pesanti, di forma vagamente rettangolare (Vedere il vecchio bus Fiat del dopoguerra, conservato dal GTT ed appartenuto alla SATTI).
Comunque chiedo scusa a tutti se son sembrato presuntuoso.
28/07/2004 12:41
 
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CTREA + pistolotto filosofico

Scritto da: Simone04 28/07/2004 12.08
Vedo che si accenna ad autosnodati col logo CTREA...nessuno sa quali linee venivano gestite dal consorzio, oltre alla filovia Torino-Rivoli con relative diramazioni per Collegno e Grugliasco?[SM=x346235]

PS: desidero precisare che non pretendo certo di saperne più di chi all'epoca era presente. Se ho insistito tanto sul discorso filobus Alfa Romeo è perchè giuro di averlo letto da qualche parte, e non perchè sia una mia fantasia. Inoltre essendo io appassionato di auto e motori in generale, avevo pure l'impressione che il marchio presente sulla parte alta del frontale del filobus rosso, fosse diverso dal logo Fiat in uso negli anni quaranta-cinquanta anche sui mezzi pesanti, di forma vagamente rettangolare (Vedere il vecchio bus Fiat del dopoguerra, conservato dal GTT ed appartenuto alla SATTI).
Comunque chiedo scusa a tutti se son sembrato presuntuoso.



In effetti sono molti i libri di argomento ferrotranviario pieni zeppi di errori (perdonabilissimi) e di illazioni spacciate per vere (questo no, perchè un SERIO storico -come deve essere anche chi scrive un libro su questo argomento- ha il dovere di controllare quello che dice e di comunicare se si tratta di voci). Purtroppo è pieno di scalzacani ed è anche vero che tutti gli appassionati (me compreso) sognano di scrivere un libro, senza averne sempre le capacità; io sicuramente per ora non le ho e domani chissà. Mi accontento di dare una mano agli amici che li scrivono.
Sui filobus Ctrea tra l'altro c'era il logo circolare del consorzio medesimo ma anche, se non ricordo male, un logo "Fiat" sovrapposto ad uno Viberti o viceversa; questo può trarre in inganno.
Detto questo (e avendo perfettamente capito l'ironia del termine "pivello", naturalmente!) è sempre opportuno ricordare che è bello stare in un forum in cui tutti possono parlare ed in cui nessuno pretende di conoscere la verità.
Ciao a tutti e continuate così
Il "vecchio" 7041 (non così vecchio, in realtà, ma almeno fotografo precoce...)
28/07/2004 13:39
 
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Dal nonno ai nipoti!
Ehi, spero che nessuno se la sia presa per la mia battuta su "nonni" e "pivelli", ci mancherebbe... :Sm13: Volevo solo ribadire che io ho avuto il piacere di salire sui filobus di Torino, urbani e suburbani, non certo pontificare. Per quanto riguarda gli autosnodati blu della Ctrea, ricordo vagamente quanto segue (mi sembra di essere Zio Paperone quando racconta ai poveri Qui, Quo e Qua come raggranellò il primo milione di dollari [SM=x346229] ). Allora, mentre aspettavo il filobus al capolinea di Collegno centro (attuale piazza IV novembre), vidi transitare (vi parlo di quand'ero ragazzino, quindi una trentina d'anni fa [SM=x346225] ) un autosnodato blu. Incuriosito dal colore (il modello era lo stesso di quelli di Torino, allora verdi) chiesi ad una signora di quale linea si trattasse, apprendendo che era la corriera per Alpignano. Questo è quanto so, io ricordo appunto quell'autobus che proseguì oltre la piazza lungo la via Martiti XXX Aprile. A proposito degli autosnodati Viberti (breve OT) avevano il motore accanto all'autista (la guida era a destra) ed una strana leva del cambio tipo "freno a mano": l'autista, per cambiare marcia, toglieva il gas, si inchinava leggermente e alzava la leva per salire di rapporto. Non c'era pedale della frizione. Negli autobus Lancia che circolavano sul 65 negli anni '70, invece, la frizione era identica a quella delle Fiat 850 con cambio semi-automatico "idroconvert": toccare il pomello della leva del cambio equivaleva a premere il pedale della frizione. Parola di appassionato "senior"... [SM=x346219]

Paolo A.
28/07/2004 14:12
 
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Re: Dal nonno ai nipoti!

Scritto da: linea13 28/07/2004 13.39
Ehi, spero che nessuno se la sia presa per la mia battuta su "nonni" e "pivelli", ci mancherebbe... :Sm13: Volevo solo ribadire che io ho avuto il piacere di salire sui filobus di Torino, urbani e suburbani, non certo pontificare



Sembriamo i due nonnini dei Muppets... ve li ricordate???
28/07/2004 14:44
 
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Re: Re: Dal nonno ai nipoti!

Scritto da: Settantaquarantuno 28/07/2004 14.12


Sembriamo i due nonnini dei Muppets... ve li ricordate???


Per chi non li ricordasse .... [SM=x346232]
28/07/2004 15:14
 
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A proposito del filobus Viberti del CTREA...
...Ho notato che era diverso dai Viberti dell'ATM, in quanto aveva una semiporta nella parte anteriore. Ma il posto guida era sempre a destra?[SM=x346235]
28/07/2004 17:12
 
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Re: A proposito del filobus Viberti del CTREA...

Scritto da: Simone04 28/07/2004 15.14
...Ho notato che era diverso dai Viberti dell'ATM, in quanto aveva una semiporta nella parte anteriore. Ma il posto guida era sempre a destra?[SM=x346235]



No, era a sinistra.
I filobus Ctrea erano Fiat 2405 come quelli dell'Atm ma ben più moderni. Potevano apparire quasi come mezzi degli anni '70: guida a sinistra, quattro porte, colorazione rosso-crema...
Ciao
7041
29/07/2004 09:47
 
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Porta anteriore filobus
Sì, avevano una semiporta anteriore a tre ante: quella singola si apriva ruotando verso l'interno mentre le altre due ante "a libro" si aprivano regolarmente verso l'esterno. Il posto guida era a sinistra, chiuso da una sbarra diagonale. Volante color avorio a tre razze piuttosto grande, freno a mano con leva molto lunga e sblocco tipo freno di bicicletta (tra i rumori che ricordo il tra-tra-tra di quando l'autista al capolinea lo azionava per bloccare la vettura).
A proposito di apertura porte: quando furono introdotti sul 65, mi pare nell'anno scolastico in cui iniziai le superiori (1974/75) gli autobus Lancia (che al minimo facevano lo stesso rumore dei vecchi camion -anche Lancia- della Centrale del Latte), uno dei miei divertimenti preferiti (sono sempre stato un po' bastardo dentro [SM=x346232] ) era piazzarmi vicino alle porte di uscita. Il motivo era semplice: si trattava dei primi autobus con le porte ad apertura verso l'interno e molte "madame", non abituate, si facevano pizzicare le borse tra la porta e le sbarre! Prese dal panico, cominciavano a tirare disperatamente, urlando all'autista: "Aspetti! Chiuda!". Il bello che a volte l'autista non capiva, chiudeva e... ripartiva.

Paolo A.
29/07/2004 10:43
 
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Re: Porta anteriore filobus

Scritto da: linea13 29/07/2004 9.47
Sì, avevano una semiporta anteriore a tre ante: quella singola si apriva ruotando verso l'interno mentre le altre due ante "a libro" si aprivano regolarmente verso l'esterno. Il posto guida era a sinistra, chiuso da una sbarra diagonale. Volante color avorio a tre razze piuttosto grande, freno a mano con leva molto lunga e sblocco tipo freno di bicicletta (tra i rumori che ricordo il tra-tra-tra di quando l'autista al capolinea lo azionava per bloccare la vettura).....



...e niente servosterzo, immagino, data l'epoca...[SM=x346231] per cui qualsiasi manovra, seppur breve, doveva sortire sul fisico dell'autista l'effetto di mezz'ora di palestra...[SM=x346233]
Singolare, comunque, che lo stesso telaio sia stato prodotto (e nello stesso periodo) sia con guida a destra (snodati Viberti ATM) che a sinistra (versione del CTREA)[SM=x346235]




Scritto da: linea13 29/07/2004 9.47
A proposito di apertura porte: quando furono introdotti sul 65, mi pare nell'anno scolastico in cui iniziai le superiori (1974/75) gli autobus Lancia (che al minimo facevano lo stesso rumore dei vecchi camion -anche Lancia- della Centrale del Latte), .....



Infatti avevo letto che il telaio era di origine "camionistica" essendo quel Lancia Esagamma diffuso in varie versioni, e soprattutto molto longevo. Ancora oggi, seppur molto molto raramente, è possibile imbattersi in qualche Lancia Esagamma in versione cantiere (ehm, chiedo scusa x l'OT).
Ma il Lancia di cui parli è lo stesso carrozzato Viberti che ricordo di aver visto, da ragazzino, sul "56" pre-riforma?




Scritto da: linea13 29/07/2004 9.47...
uno dei miei divertimenti preferiti (sono sempre stato un po' bastardo dentro [SM=x346232] ) era piazzarmi vicino alle porte di uscita. Il motivo era semplice: si trattava dei primi autobus con le porte ad apertura verso l'interno e molte "madame", non abituate, si facevano pizzicare le borse tra la porta e le sbarre! Prese dal panico, cominciavano a tirare disperatamente, urlando all'autista: "Aspetti! Chiuda!". Il bello che a volte l'autista non capiva, chiudeva e... ripartiva.



Mitico...[SM=x346232] Sbaglio o è stato anche uno dei primi veicoli con guida a sinistra in servizio a Torino? (non consideriamo il due piani della linea A).
29/07/2004 12:43
 
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Servosterzo ed altro
Il padre di una mia collega (purtroppo già deceduto) era conducente della Ctrea. Da me interpellato (tramite la figlia) in proposito, rispose che alle vetture della filovia per Rivoli il servosterzo fu aggiunto successivamente dopo una vertenza sindacale dei guidatori. Mi sembra credibile, penso che azionare lo sterzo di simili bestioni richiedesse un fisico da Ercole, se privo di una pur rudimentale servoassistenza.
Il camion della Centrale del Latte... che poesia! [SM=x346236] Quando si arrestava, di fronte alla latteria dove negli anni '60 andavo a prendere il classico litro di "tappo rosso" [SM=x346225] (allora mica c'erano gli Ipermercati!) si sentiva il tintinnio della casse del latte (allora in METALLO, cari amici) che sbattevano nel vano posteriore. Mentre l'autista tirava il freno a mano, io ascoltavo l'inconfondibile rumore degli Esagamma al minimo, pareva un "ciuff ciuff" tipo locomotiva a vapore. L'autista restava alla guida mentre il fattorino, seduto su uno strapuntino situato in una specie di vano dietro il sedile del guidatore, scaricava il latte.
Infine gli autobus Lancia. Confermo, giravano anche sul 56, sono stati gli ultimi autobus urbani col cambio meccanico (poi sono arrivati i Fiat col cambio automatico, che io avevo soprannominato gli "asmatici" per il rumore strozzato del motore) ed i primi (almeno credo) con guida a sinistra. Ricordo con certezza che le prime serie dei Lancia (non dimenticate che io mi piazzavo quasi sempre accanto all'autista [SM=x346220] ) aveva solo due leve per l'apertura porte, una per le due di entrata e l'altra (ovviamente) per le due centrali di uscita. Successivamente le leve divennero tre, dando la possibilità agli autisti di aprire anche solo una delle due porte. Sugli incidenti nell'apertura delle porte verso l'interno posso dire di aver visto di tutto, nei primi tempi: persino gente che scendeva il gradino, rischiando di farsi male ai piedi all'apertura delle porte!

Paolo A.
01/08/2004 19:50
 
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Una domanda ...
C'è una cosa che non riesco a ricordare dei filobus di Torino: avevano la targa di tipo automobilistico oppure no? Qualcuno mi sa rispondere?
01/08/2004 21:07
 
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Targa...
No, i filobus non avevano targa, ne sono certo. Probabilmente per l'identificazione valeva il numero di serie. Confesso di non ricordare, neanche vagamente, il numero di serie (nè se fosse di 2, 3, 4 cifre) dei filobus della Ctrea. Sorry.

Paolo A.
01/08/2004 22:34
 
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Re: Targa...

Scritto da: linea13 01/08/2004 21.07
No, i filobus non avevano targa, ne sono certo. Probabilmente per l'identificazione valeva il numero di serie. Confesso di non ricordare, neanche vagamente, il numero di serie (nè se fosse di 2, 3, 4 cifre) dei filobus della Ctrea. Sorry.


Neppure quelli ATM?
02/08/2004 09:28
 
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Re: Re: Targa...

Scritto da: PaoloC 01/08/2004 22.34

Neppure quelli ATM?



Ho visitato diversi siti, ed anche in relazione alle città Italiane in cui i filobus sono ancora in esercizio (una tra tutte, Milano), ho potuto vedere che, di fatto, questi veicoli non sono immatricolati come gli altri mezzi su gomma, ma semplicemente vengono identificati in base alla matricola aziendale.
05/08/2004 11:22
 
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Capolinea di Collegno
Eccovi una foto, purtroppo recente, della piazza ove faceva capolinea la diramazione per Collegno centro della filovia Ctrea. Ovviamente ai miei tempi [SM=x346239] non era pedonalizzata, non vi erano quindi i paletti dissuasori (nè tantomeno quel fontanone) visibili nella mia foto. In pratica il filobus arrivava da via Martiri XXX Aprile (dal pezzo ora pedonalizzato!), quindi alle mie spalle in quella foto, effettuava l'inversione di marcia e si fermava col muso all'altezza della casetta ad un piano visibile nell'angolo di destra. Il bifilare era, per usare un linguaggio ferroviario, banalizzato, cioè lo stesso era utilizzato sia all'andata che al ritorno (ovviamente non erano previsti incroci... [SM=x346232] ). Che bello sentire i rumori del compressore, tipo quello dei tram, nella piazza assolata d'estate (evitavamo, in quella stagione, di salire sul veicolo, preferendo attenderne la partenza sotto gli alberi accanto al capolinea, allora circondati da semplice ghiaia)!

Paolo A.
18/08/2004 23:23
 
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Re: Capolinea di Collegno

Scritto da: linea13 05/08/2004 11.22
..... In pratica il filobus arrivava da via Martiri XXX Aprile (dal pezzo ora pedonalizzato!), quindi alle mie spalle in quella foto, effettuava l'inversione di marcia e si fermava col muso all'altezza della casetta ad un piano visibile nell'angolo di destra. Il bifilare era, per usare un linguaggio ferroviario, banalizzato, cioè lo stesso era utilizzato sia all'andata che al ritorno (ovviamente non erano previsti incroci... [SM=x346232] ).....



Grazie x la testimonianza e x la foto![SM=x346236] Eh...avessi una macchina del tempo![SM=x346233] A proposito del bifilare banalizzato, mi chiedevo se l'incrocio di due vetture era particolarmente frequente (costringendo così uno dei due a disconnettersi dalla linea aerea per permettere all'altro di transitare) oppure se le corse per Collegno erano diradate tanto da rendere accettabile l'uso di una procedura come quella di cui parlavo prima...[SM=x346235]
19/08/2004 21:20
 
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Incroci
No, non erano previsti incroci, tieni presente che le corse per Collegno centro erano poche, quindi non vi era la necessità di incrocio di vetture. Il tratto banalizzato di bifilare terminava (o iniziava, come preferite [SM=x346232] ) nei pressi del passaggio sotto il cavalcavia di corso Francia. Sono anche certo che, presso la stazione di piazza Statuto i filobus per Rivoli partivano dal binario (ehm volevo dire bifilare [SM=x346229] ) uno (quello lato bar, per intenderci), mentre quelli per Collegno partivano dal secondo e quelli per Grugliasco (purtroppo ignoro totalmente il tragitto della diramazione per quel comune, non essendoci mai salito) dal terzo. Giorni fa ho dato un'occhiata da vicino ai pali di cemento piantati in mezzo a corso Francia all'altezza del confine tra Collegno e Torino. Quei pali ora sostengono le lampade, ma sono certo che siano niente altro che quelli del bifilare Ctrea. C'è infatti il segno di una cancellazione, con vernice, della numerazione dei pali. Bisognerebbe tentare di trovarne uno con la vecchia numerazione visibile. Impresa da certosini... [SM=x346233]

Paolo A.
22/08/2004 16:12
 
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Re: Incroci

Scritto da: linea13 19/08/2004 21.20
No, non erano previsti incroci, tieni presente che le corse per Collegno centro erano poche, quindi non vi era la necessità di incrocio di vetture. Il tratto banalizzato di bifilare terminava (o iniziava, come preferite [SM=x346232] ) nei pressi del passaggio sotto il cavalcavia di corso Francia. Sono anche certo che, presso la stazione di piazza Statuto i filobus per Rivoli partivano dal binario (ehm volevo dire bifilare [SM=x346229] ) uno (quello lato bar, per intenderci), mentre quelli per Collegno partivano dal secondo e quelli per Grugliasco (purtroppo ignoro totalmente il tragitto della diramazione per quel comune, non essendoci mai salito) dal terzo. Giorni fa ho dato un'occhiata da vicino ai pali di cemento piantati in mezzo a corso Francia all'altezza del confine tra Collegno e Torino. Quei pali ora sostengono le lampade, ma sono certo che siano niente altro che quelli del bifilare Ctrea. C'è infatti il segno di una cancellazione, con vernice, della numerazione dei pali. Bisognerebbe tentare di trovarne uno con la vecchia numerazione visibile. Impresa da certosini... [SM=x346233]



In corso Francia non saprei, ma con certezza si possono vedere due pali del bifilare del 33 in corso Peschiera angolo piazza Sabotino, con tanto di numerazione ATM. Sono in corrispondenza dell'attraversamento pedonale subito dopo la piazza andando verso la periferia. X quanto ne so sono le uniche vestigia filoviarie di quella linea, a parte gli attacchi ancora presenti sulle facciate di alcuni palazzi lungo il percorso...[SM=x346222]

Mauro
T.J. Team
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