@ Isothermos 06/03/2007 -La filovia Torino - Chieri venne inaugurata nel 1952 dalla ditta Vigo, concessionaria (in regime di monopolio) dei servizi pubblici di trasporto tra Torino e l'area di Chieri, in sostituzione di precedente servizio di autocorriere. I motivi della costruzione della linea di filobus erano sostanzialmente uno economico, per via di un contributo statale allora previsto per le nuove linee di filobus, e soprattutto uno tecnico: sfruttare, su una strada tortuosa e in considerevole pendenza, la proprietà del motore elettrico di fornire una "coppia costante", indipendente dalla velocità del mezzo e dall'altimetria, senza necessità di trasmissione e cambio meccanico come nei motori a combustione, a scoppio o diesel. Si tenga presente che, all'epoca, le tecnologie di trasmissione e cambio dei motori a combustione erano piuttosto primitive, limitate di fatto al cambio manuale di tipo automobilistico; il che costringeva, su una strada come quella che, valicando la collina torinese a Pino, conduce a Chieri, il guidatore delle corriere ad un "lavoro di cambio" piuttosto gravoso e stressante, specie sul versante torinese, partico larmente ripido e tortuoso, mentre su quello chierese la pendenza è molto più dolce e la strada quasi totalmente in rettilineo. Si tratta di una delle poche, se non unica, filovie italiane a gestione privata.
Il capolinea torinese venne stabilito in piazza Vittorio, come per la altre autolinee gestite dalla Vigo. L'itinerario doveva prevedere l'attraversamento della piazza, poi la svolta sul lungopo e via Napione, per raggiungere corso Regina e, attraversato il ponte, voltare in corso Casale.
Ragioni estetiche bloccarono questo istradamento, per cui, dal capolinea nell'emiciclo Nord della piazza, dovette seguire un tortuoso giro per via Giulia di Barolo - corso San Maurizio - via Bava, per poi immettersi su corso Regina. Inoltre, per evitare la "stretta" di corso Casale dopo la chiesa della Madonna del Pilone, da corso Casale svoltava in piazza Carrara e poi in via Boccaccio, dal cui fondo, svoltando a destra, imboccava corso Chieri. La rimessa torinese venne costruita in corso Casale 117, quasi di fronte all'ex cine Eridano (attualmente, ospita un supermercato). L'itinerario in Chieri era in pieno centro storico, per via Vittorio Emanuele II, passando sotto l'arco trionfale, attraversando tutta la città per raggiungere porta Gialdo.
Esteticamente, i mezzi (undici in tutto) ereditarono l'aspetto delle corriere, sia come dimensioni, sia per la livrea blu; solo per salita e discesa, vennero adottate le porte obbligate, col posto fisso del bigliettaio, come per i mezzi urbani Atm.
La filovia funzionò regolarmente per un quarto di secolo, sino a metà anni 70; successivamente, cominciò a risentirsi una certa obsolescenza dei mezzi, con oneri sempre più alti per il mantenimento degli impianti fissi (bifilare, sottostazioni, ecc.); nel 1979, la Vigo cedette quindi la linea all'Atm, che sostituì i filobus con autobus (ormai il progresso tecnologico riguardo a trasmissione e cambio toglieva la ragione principale che aveva consigliato la costruzione della filovia). Con la riforma del 1982, la linea venne definitivamente incorporata nella rete suburbana Atm come linea 30.
Una immagine in b/n di un filobus è visibile sul sito di Vigo - Autoindustriale
http://www.vigo-autoindustriale.com/
[Modificato da Censin49 09/10/2011 21:11]