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FILOBUS DI TORINO

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2021 11:36
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30/10/2007 22:16
 
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tranviere junior
Viberti
No a torino i viberti erano solo in doppia cassa. Ne provammo alcuni, dato che torino aveva il "primato" della prova di buona parte dei mezzi dato che la fiat spesso "chiedeva" di poterli testare sui percorsi cittadini...

Salutoni. Zio JO [SM=x346232]
31/10/2007 02:43
 
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maestro tranviere
Per ZioJo
ZioJO73, 26/10/2007 0.41:

....Parte di questi disegni sono enormi, quindi difficili da inserire sul forum, ma quello che c'è di piccolo e che si può scannerizzare magari lo inserisco...

La massima larghezza delle immagini su MondoTram è di 500 pixel. E' possibile inserire immagini più grandi ricorrendo ad un semplice script html, come ho fatto io per ridimensionare le scansioni che hai inserito.

[SM=x346219]

22/02/2008 15:21
 
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apprendista tranviere
mi presento
Ciao a tutti, sono un (ex) torinese trapiantato in Lombardia per amore. Sono nato nel 1960 in Piazza Rivoli dove ho vissuto fino ai 30 anni. Inutile dire che il 34, il "rosso" e il 6 sono stati i miei amici d'infanzia. Oltretutto abitavo al primo piano proprio di fronte alla fermata del 34 di cso Trapani....
Ho letto, con profonda commozione, tutto questo 3d, soprattutto la parte dedicata alla nostalgia.
Posso confermare, e mi riferisco ai primi storici post, che i filobus "dormivano" anche al dep. S.Paolo, il bifilare proseguiva sul cso trapani oltre cso peschiera e se non erro percorreva anche il primo tratto della via monginevro fino all'ingresso laterale del deposito.
Ricordo anche i filobus posteggiati di notte sulla prima corsia del corso trapani [SM=x346244] in attesa della prima corsa mattutina...
Mi ricordo del capolinea 34 "campidoglio" e del primo percorso sul cavalcaferrovia (con il pavè) di cso dante, prima di essere deviato sul corso bramante (?).
Ricordo anche i due tipi di "corti" quello squadrato e quello con il muso spiovente e la guida al centro, chiedo scusa se non conosco i modelli e mi rendo conto di essere in mezzo a dei super esperti.
Avendo scoperto questo forum solo oggi purtroppo mi sono perso molte delle immagini relative, domanda: esiste un archivio/galleria delle foto?
Amo anche i treni (scusandomi per l'OT) ed un altro amico di infanzia era il locomotore satti della linea fiat mirafiori-scalo lingotto, sapete se esiste in rete qulacosa in merito? Oltre all'unica (malinconica) foto del locomotore arrugginito a (credo) Germagnano?
Scusate la lungaggine...
Ciao a tutti
Paolo
07/07/2009 23:15
 
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tranviere junior
voci di ritorno ?
Setacciando la rete in cerca di notizie filoviarie sull'edizione on-line de "La Stampa" Cronaca di Torino vi è un titolo:

“Il filobus, mezzo ideale per inquinare di meno”

Per accedere occorre essere abbonati: qualcuno sa qualcosa di più?

In un lontano passato era stato dichiarato che il filobus a Torino non era più adatto alle necessità, quale piccata risposta all'ATM di Milano.

Essendo in discussione la fusione ATM-GTT, in C.so Turati si stanno ricredendo? (meglio tardi che mai).

Cordiali saluti da Flavio Menolotto



08/07/2009 15:02
 
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maestro tranviere
[SM=g1885122] Ma se non sbaglio il progetto di fusione tra ATM e GTT sarebbe saltato.

12/08/2009 20:13
 
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tranviere junior
Cosa Curiosa...
Non so se nessuno ha fatto caso, ma lungo le vie e i viali che furono parte della linea del filobus 34, sono presenti diversi idranti a bocchettone.
Sono di ghisa, con fregio della città di Torino in rilievo, ma oggi sicuramente sono fuori servizio.
Ricordo però che quando ero bambino, erano funzionanti ed avevano la valvola a rubinetto in cima ed un tappo con catenella sul filetto di uscita dove si attacca il naspo dei vigili del fuoco.
Fa strano osservare che questi idranti siano presenti solo nei percorsi che furono del filobus. Chissà perchè..

Ci sono alcuni di questi idranti ancora visibili, uno ad esempio è in corso racconigi angolo piazza robilant, lato piazza marmolada, vigino all'edicola.
L'altro è in corso rosselli angolo corso re umberto, proprio fronte la cancellata dell'ospedale mauriziano. Quest'ultimo è parzialmente sepolto dalla nuova pavimentazione in mattoncini autobloccanti fatta qualche anno fa...

Se vi capita fateci caso, se qualcuno invece ne conosce la storia ce la può raccontare...


Ciao. Zio JO [SM=x346232]
10/12/2010 10:58
 
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tranviere veterano

Ecco cos'ho trovato in rete,spero che non sia stato già postato.


Viberti Torino
08/10/2011 20:10
 
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Il filobus 33 in piazza Sabotino



La foto sopra, scattata in piazza Sabotino, risalente al novembre 1984, ritrae la banda del corpo di Polizia Municipale torinese in occasione di una festa.

E' interessante, perchè, osservandola con attenzione, si nota un tratto del "bifilare" del filobus 33, che dalla sua nascita anteguerra sino agli anni 60 faceva capolinea in questa piazza (raggiungeva via Rieti nella zona dell'Aeronautica), capolinea in seguito spostato in via Sacchi angolo corso Stati Uniti. Per la verità la linea era già "passata" all'autobus da qualche anno (fine anni 70); rimaneva però un tratto della linea aerea bifilare, rimossa poco tempo dopo la scatto della foto.

Qui sotto, invece,alcune foto dell'inaugurazione della linea, al capolinea di piazza Sabotino, a fine maggio del 1940, poco prima dell'inizio della guerra









Come si può notare, la linea era nata come 53; la "decina" 5 contraddistingueva allora tutte le linee di filobus. Nel 1966, per favorire la "numerizzazione" delle linee di autobus, la "decina" dei filobus ancora esistenti venne abbassata a 3.

La linea venne creata per raggiungere con la rete Atm lo stabilimento dell'Aeronautica d'Italia (oggi Alenia), fino ad allora servito solo dalla tranvia Torino - Rivoli. L'ultima foto in basso è stata appunto ripresa davanti allo stabilimento (notare sullo sfondo la linea aerea della tranvia di Rivoli); è interessante perchè mostra alcune autorità (podestà, prefetto) nella divisa imposta dal Duce nel 1938 a tutti gli impiegati e funzionari pubblici nell'esercizio delle loro funzioni.
[Modificato da XJ6 10/10/2011 21:56]
08/10/2011 20:31
 
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Bifilare alla SEAC di Carmagnola
Fino a non moltissimi anni fa, passando sulla strada, credo provinciale, Carmagnola - Poirino, appena usciti da Carmagnola, era installato un doppio bifilare filoviario, per circa 1,5 km.. Si trattava di un tratto di prova per i filobus carrozzati dalla SEAC, una nota carrozzeria di autobus e filobus con stabilimento proprio lungo quella strada. Il bifilare ora non c'è più, forse non esiste più neanche la carrozzeria (mi pare appartenesse al gruppo Viberti, marchio ormai "defunto").
09/10/2011 17:28
 
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Filobus Torino - Chieri
@ Isothermos 06/03/2007 -La filovia Torino - Chieri venne inaugurata nel 1952 dalla ditta Vigo, concessionaria (in regime di monopolio) dei servizi pubblici di trasporto tra Torino e l'area di Chieri, in sostituzione di precedente servizio di autocorriere. I motivi della costruzione della linea di filobus erano sostanzialmente uno economico, per via di un contributo statale allora previsto per le nuove linee di filobus, e soprattutto uno tecnico: sfruttare, su una strada tortuosa e in considerevole pendenza, la proprietà del motore elettrico di fornire una "coppia costante", indipendente dalla velocità del mezzo e dall'altimetria, senza necessità di trasmissione e cambio meccanico come nei motori a combustione, a scoppio o diesel. Si tenga presente che, all'epoca, le tecnologie di trasmissione e cambio dei motori a combustione erano piuttosto primitive, limitate di fatto al cambio manuale di tipo automobilistico; il che costringeva, su una strada come quella che, valicando la collina torinese a Pino, conduce a Chieri, il guidatore delle corriere ad un "lavoro di cambio" piuttosto gravoso e stressante, specie sul versante torinese, partico larmente ripido e tortuoso, mentre su quello chierese la pendenza è molto più dolce e la strada quasi totalmente in rettilineo. Si tratta di una delle poche, se non unica, filovie italiane a gestione privata.
Il capolinea torinese venne stabilito in piazza Vittorio, come per la altre autolinee gestite dalla Vigo. L'itinerario doveva prevedere l'attraversamento della piazza, poi la svolta sul lungopo e via Napione, per raggiungere corso Regina e, attraversato il ponte, voltare in corso Casale.
Ragioni estetiche bloccarono questo istradamento, per cui, dal capolinea nell'emiciclo Nord della piazza, dovette seguire un tortuoso giro per via Giulia di Barolo - corso San Maurizio - via Bava, per poi immettersi su corso Regina. Inoltre, per evitare la "stretta" di corso Casale dopo la chiesa della Madonna del Pilone, da corso Casale svoltava in piazza Carrara e poi in via Boccaccio, dal cui fondo, svoltando a destra, imboccava corso Chieri. La rimessa torinese venne costruita in corso Casale 117, quasi di fronte all'ex cine Eridano (attualmente, ospita un supermercato). L'itinerario in Chieri era in pieno centro storico, per via Vittorio Emanuele II, passando sotto l'arco trionfale, attraversando tutta la città per raggiungere porta Gialdo.
Esteticamente, i mezzi (undici in tutto) ereditarono l'aspetto delle corriere, sia come dimensioni, sia per la livrea blu; solo per salita e discesa, vennero adottate le porte obbligate, col posto fisso del bigliettaio, come per i mezzi urbani Atm.
La filovia funzionò regolarmente per un quarto di secolo, sino a metà anni 70; successivamente, cominciò a risentirsi una certa obsolescenza dei mezzi, con oneri sempre più alti per il mantenimento degli impianti fissi (bifilare, sottostazioni, ecc.); nel 1979, la Vigo cedette quindi la linea all'Atm, che sostituì i filobus con autobus (ormai il progresso tecnologico riguardo a trasmissione e cambio toglieva la ragione principale che aveva consigliato la costruzione della filovia). Con la riforma del 1982, la linea venne definitivamente incorporata nella rete suburbana Atm come linea 30.
Una immagine in b/n di un filobus è visibile sul sito di Vigo - Autoindustriale
http://www.vigo-autoindustriale.com/
[Modificato da Censin49 09/10/2011 21:11]
09/10/2011 20:03
 
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Un ricordo personale della Torino - Chieri. 15 Gennaio 1969: nella notte una forte nevicata aveva imbiancato Torino, con 20 cm di neve nella zona collinare. Era il mio primo giorno di lavoro (a termine, 15 giorni) in un'industria di apparecchiature per telecomunicazioni proprio nella precollina, via Tabacchi. Arrivato, col bus 61, non senza qualche difficoltà, alla fermata all'angolo tra corso Casale e piazza Carrara, mi avviai a piedi, nella neve già alta, lungo la piazza verso la mia destinazione. Un filobus diretto verso Chieri svoltò sulla piazza deserta, nel bianco silenzio ovattato, attraversandola e svoltando in via Boccaccio; sembrava quasi un'apparizione spettrale!
[Modificato da Censin49 09/10/2011 20:26]
10/10/2011 17:28
 
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Alcune foto della filovia Torino - Chieri, riprese al capolinea torinese





Aggiungo ancora un particolare: negli anni 50 e 60, l'orario delle corse della filovia Torino - Chieri era riportato anche dai principali orari ferroviari (Pozzo, Palagi, Veltro) nella stessa pagina del quadro orario della linea ferroviaria Torino - Trofarello - Chieri...forse per suggerirla come "alternativa" al treno!
[Modificato da XJ6 10/10/2011 21:57]
10/10/2011 17:38
 
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Ancora filobus e neve
Ancora un ricordo di una mattinata di neve. 5 Marzo 1971: dopo una decina di giorni di caldo già quasi estivo, improvvisamente, alle soglie della primavera, un "colpo di coda" dell'inverno: non una nevicata lenta, come è tipico di Torino, ma una vera e propria tormenta, con un vento teso di tramontana che buttava la neve contro tutto e tutti, e la gelava appena toccato terra. Sulla rampa del cavalcavia di corso Dante,lato via Nizza, tre filobus della linea 34, di quelli lunghi articolati, erano immobilizzati uno in coda all'altro, non so se per la neve gelata a terra, o per i manicotti di ghiaccio formatisi sui fili, o forse per tutti e due i motivi. Era difficile anche tenersi in piedi, non si contarono le persone scivolate e cadute, in qualche caso anche con fratture.
10/10/2011 20:43
 
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Il 9 sbarrato, filobus dalla brevissima vita.
Alla fine del 1941, quindi in pieno periodo bellico, l'Atm decise di sperimentare il filobus, fino ad allora utilizzato solo come estensione periferica di linee tranviarie (52, 55) o su tratte comunque periferiche (53), anche su un percorso centrale. La nuova linea filoviaria venne comunque ideata come "rinforzo" sbarrato della linea tranviaria 9 (quella conosciuta da tutti i vecchi torinesi come la "linea dello Stadio", visto che faceva capolinea in corso Sebastopoli proprio davanti allo stadio). Con capolinea in largo Racconigi, percorrendo il corso omonimo poi l'attuale corso Rosselli, giungeva in largo Orbassano; di qui in poi, si affiancava al tram 9 seguendone il percorso sino in corso Giulio Cesare dinanzi alla stazione Ponte Mosca della ferrovia Cirè - Lanzo, dove faceva capolinea. Linea ritenuta di una certa importanza, visto che venne effettuata con i nuovi filobus a tre assi.

Malauguratamente, il momento scelto per l'esordio della linea non poteva essere peggiore! Le vicende belliche nel Pacifico, con l'occupazione giapponese dell'Indonesia, pressochè monopolista nella produzione del prezioso caucciù, provocarono una gravissima carenza di gomma a livello mondiale, principalmente di pneumatici che della gomma sono i maggiori consumatori. Già nel dicembre del 1942, dopo appena un anno di esercizio, la linea venne sospesa, mentre anche le altre linee filoviarie subirono pesanti limitazioni negli orari e nelle corse.

Nel dopoguerra, si decise di non procedere oltre con l'esperimento: smantellato il bifilare, la linea 9 sbarrato venne esercita con tram sul percorso Porta Palazzo - piazza Marmolada per pochi mesi nel 1948, poi venne definitivamente soppressa.
Nelle foto seguenti, vediamo i filobus della linea 9 sbarrato in corso Duca di Genova (attuale corso Stati Uniti) ed in via San Secondo.







[Modificato da XJ6 10/10/2011 21:59]
10/10/2011 20:50
 
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Un commento lo meritano le strisce bianche fosforescenti sui paraurti dei mezzi. Tali strisce erano state rese obbligatorie con decreto governativo sin dall'inizio della guerra per tutti i veicoli, pubblici e privati, per migliorare la visibilità notturna degli stessi da parte degli altri mezzi, dal momento che, per i motivi legati all'oscuramento, i fari dei veicoli erano stati dotati di una stretta fenditura, che limitava al minimo la luce emessa; anche l'illuminazione pubblica era stata ridotta al minimo, sia per l'oscuramento che per motivi economici (un po' come successo nel dopoguerra in occasione della crisi petrolifera e dell'austerità nel 1973 - 1974).
10/10/2011 21:16
 
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Le donne sostituiscono gli uomini alle armi. In Italia non venne mai proclamata la mobilitazione generale ma il richiamo di numerose classi ebbe
notevoli ripercussioni sulla disponibilità di mano d'opera soprattutto nelle industrie. Furono quindi immesse al lavoro le donne che sostituirono
gli uomini in numerose attività. Anche sui tram per il rituale avanti c'è posto, un dolce sorriso.

Viene spiegato anche qui:

http://www.photorail.com/phr3-gli%20updates/articoli2002/aprile2002.htm
[Modificato da XJ6 10/10/2011 22:00]
10/10/2011 23:39
 
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I filobus extraurbano per Chieri erano in realtà classificati come "filocorriere", in quanto erano dotate di 35 sedili imbottiti ed anche le mensole superiori a rete per i bagagli...dovrebbero essere state le uniche in Italia, con la sola eccezione di n. 2 mezzi della stessa classifica in servizio sulla Filovia dello Stelvio, ad uso delle maestranze adibite alla costruzione delle dighe.
11/10/2011 00:05
 
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maestro tranviere
8 Filobus con allestimento interurbano (Menarini Monocar 1002-Lancia Esatau 101.05) hanno fatto servizio sulla Caserta-Capua-Maddaloni (gestita prima dalla FACEM e poi da TPN) dal 1961 fino al 1972 (avevano anche una batteria ausiliaria per superare un passaggio a livello ad aste abbassate), poi ceduti alla ILPAP di Atene.

1Poggioreale Cimit. Staz.Centr. v. Marina
P. Vittoria Mergellina Fuorigrotta Bagnoli
11/10/2011 20:50
 
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Nascita della rete filoviaria: le linee 51, 52 e 55
Inizio anni 30: viene lanciata la campagna dell'"autarchia"; sotto lo slogan "l'Italia fa da sè" vengono bandite il più possibile le importazioni, specie di materie prime e fonti di energia.
Nel campo dei trasporti pubblici, quindi, stop agli autobus (che peraltro solo da poco avevano fatto la loro comparsa, almeno nei trasporti urbani); largo ai filobus, a energia elettrica allora quasi interamente di origine idrica, pomposamente battezzata il "carbone bianco" dell'Italia.
A Torino, la prima linea di bus a subire la conversione è la 52, nata nel 1928 dopo la costruzione della nuova strada per il sobborgo collinare di Cavoretto, il viale Littorio (dopo la guerra, verrà ribattezzato viale 25 Aprile), come "estensione" del tram 14, che si ferma più in basso al Ponte del Gatto; un breve tratto di 2 km circa, in pendenza tutto sommato dolce.
Vengono utilizzati mezzi appositi, di piccole dimensioni.
Le vediamo in queste foto al capolinea di Cavoretto e lungo la strada



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Qualche anno dopo tocca alla 51, altra linea di bus nata nel 1928 come "estensione" del tram 15, dal capolinea di questi in corso Vercelli angolo via Desana fino al piazzale dell'Autostrada per Milano (circa ove oggi sorge il centro commerciale Auchan); un tratto di più di 3 km interamente in piano lungo il corso Vercelli.
Vediamo qui la nuova linea di filobus in queste foto

[

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Infine è la volta del 55, autobus nato nel 1930 come "estensione" del tram 7 da piazza Bengasi a Nichelino, sostituito col famoso "benzofilobus" già descritto e illustrato in altra discussione (più tardi anche esercita con normali filobus)




11/10/2011 21:00
 
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La cosa più strana è che le tre linee erano lontane dai depositi e rimesse Atm, nè si ritenne il caso di installare il bifilare per raggiungerle; pertanto, a inizio e fine servizio, doveva provvedere un tram di servizio a rimorchiarle fino al capolinea cittadino (salvo ovviamente il caso del benzofilobus, che poteva viaggiare autonomamente); solo per la linea 55, il collegamento bifilare arrivò nel 1952, con l'istituzione del filobus 54 e la posa del bifilare lungo via Nizza fino a piazza Bengasi.


delle tre linee, solo la 55 (ribattezzata 35 nel 1966), resistette nel tempo sino alla chiusura della rete filoviaria (fine anni 70); le altre due, con la riforma del 1956, vennero convertite nuovamente in autobus e prolungate fino in centro e oltre.
Peraltro, per entrambe le linee, il bifilare resistette in posa sino alla fine degli anni 50 (quello del 51 era facilmente visibile passando in treno lungo la linea per Milano, che fiancheggia corso Vercelli per lungo tratto).
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