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FERROVIA RIMINI-NOVAFELTRIA

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2015 14:31
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21/07/2015 18:11
 
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tranviere junior
Rimini-San Marino e Rimini-Mercatino: due storie ferroviarie a braccetto
Le due ferrovie dell'entroterra riminese, la ferrovia di San Marino (1932-1944) e la ferrovia della Valmarecchia, di cui abbiamo ampiamente parlato, hanno caratterizzato la vita dei nostri nonni per lungo tempo. In particolare la prima, seppur abbandonata dopo solo dodici anni di esercizio, ha cambiato radicalmente la vita dei sammarinesi, che, da popolo di agricoltori, si sono dedicati come i cugini riminesi all'accoglienza turistica e a tutte le attività interconnesse facenti parte del settore terziario (fra cui le celebri banche, sino a qualche tempo fa rifugio dei più spietati evasori fiscali del mondo intero)...
A San Marino, all'epoca dell'inaugurazione della linea ferrata, si disse che tale avvenimento fosse per importanza secondo solo alla fondazione della Repubblica del 300 d.C.
Dopo tutto non avevano torto, visto il cambiamento radicale degli anni del dopoguerra...
Ma passiamo alla Rimini-Mercatino Marecchia, che fu impiantata una quindicina di anni prima della linea sorella per San Marino. Ai tempi dell'ideazione della linea per San Marino, numerose furono le ipotesi di costruzione:
-fare una diramazione della linea per Mercatino, ugualmente esercita con trazione a vapore, che giungesse a Serravalle per poi salire sino a San Marino Città
-costruire una tramvia a vapore da Rimini a Serravalle lungo la vecchia consolare
-fare una linea a vapore indipendente.
Poi la SSIF (Società Subalpina di Imprese Ferroviarie), fresca di inaugurazione della Domodossola-Locarno e della Spoleto-Norcia, e la SVEFT (Società Veneto-Emiliana di Ferrovie e Tranvie), giovane società milanese neocostituita dopo qualche rivolgimento societario, misero a tacere tutte le voci di eventuali diramazioni, progettando due avveniristiche ferrovie elettriche, che più diverse non potevano essere.
La SSIF prevedeva il capolinea a Rimini FS ed una fermata al Borgo San Giovanni (Rimini San Giovanni), per poi proseguire verso Covignano, dove sarebbe stata istituita una fermata in quota per servire la futura (ma mai realizzata) stazione sciistica, poco gradita ai sammarinesi (anche per questo il progetto SSIF fu scartato, oltre che per la scarsa attenzione ai problemi geologici). Poi il treno avrebbe puntato rapidamente verso Dogana e da lì dritto dritto a Borgo Maggiore, tra viadotti e panorami mozzafiato, per infine raggiungere San Marino.
La SVEFT, invece, presentò un progetto più umile: sempre partendo dal piazzale di Rimini FS, decise di realizzare un'impianto lungo l'allora Via Fossaccia a Rimini (ora Via Pascoli), denominato Rimini Marina, vicino alla spiaggia, per poi attraversare la Via Flaminia alla Colonnella e puntare verso Dogana, da dove il tracciato si sarebbe inerpicato tra curve, controcurve, gallerie elicoidali e giravolte varie sino a San Marino.
Vinse ovviamente la SVEFT.
A questo punto viene da chiedersi: non sarebbe stato più economico impiantare una diramazione della Rimini-Mercatino che da Torello salisse a San Marino, ripercorrendo il percorso delle autocorriere con un tratto a cremagliera? L'ipotesi balenò nella mente dei tecnici dell'epoca, ma fu scartata subito per una serie di criticità tanto tecniche quanto economiche:
-Torello era, ed è ancora, un paesino di campagna dedito all'agricoltura e alla piccola industria, ovvero quanto di più lontano si possa immaginare rispetto ad una potenza turistica come Rimini era ed è ancora oggi. Scendere dunque a Torello e prendere da lì la cremagliera per San Marino non sarebbe risultato molto attraente per un qualsiasi turista, quando invece San Marino puntava a diventare una importante meta turistica, collegandosi con la vicina Rimini.
- Ad ulteriore conferma che Torello non risultava molto attraente è il prosieguo della faccenda dell'istituzione dell'autocorriera dalla stazione lungo la linea della Valmarecchia sino alla capitale della repubblica sammarinese. Infatti, la società concessionaria della tratta Torello-San Marino Città guadagnava così poco che, alla presentazione dei primi bilanci d'esercizio, già insisteva per la chiusura della tratta con il Governo sammarinese, talmente era grande il passivo di bilancio. E, nonostante gli infaticabili sforzi del Governo del Titano per mantenere il servizio, allora essenziale per le comunicazioni interne, la chiusura non tardò ad arrivare, per la gioia del concessionario.
Possiamo in questo modo capire perché la cremagliera Torello-San Marino fu quasi da subito scartata dalla rosa delle ipotesi.
Ad ogni modo, le due ferrovie non hanno ognuna una storia a sé, ma, anche se solo per la fase progettuale della linea per San Marino, si intrecciano. Alla fine, anche se sarebbe stato bello vedere qualche galleria elicoidale che permettesse al treno di arrivare sino a Covignano, forse è meglio che la gara d'appalto per la ferrovia del Titano l'abbia vinta la SVEFT, perché ho seri dubbi che il tracciato proposto dalla SSIF avrebbe potuto resistere a lungo, mentre il tracciato della concorrente, seppur più lungo e meno panoramico, è ancora in piedi, laddove l'uomo non ha deciso di intervenire con la sua mano distruttrice o con le ruspe e i bulldozzer...
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