Proseguiamo il cammino di individuazione delle fermate ferroviarie del nostro trenino: come detto, la vecchia fermata di Torello si trova nel centro del vecchio paese, quasi sulle sponde del torrente San Marino, che costeggia il confine ovest della Repubblica del Titano. Rispetto all'attuale sede della provinciale Marecchiese (ex sedime della Santarcangelo-San Leo), bisogna girare a sinistra e prendere la strada a mezza costa sul crinale del monte (nulla di più che l'antico tracciato della provinciale). L'unica abitazione che troverete a destra, prima dell'alveo del torrente è la vecchia stazione di Torello. Il torrente San Marino veniva superato tramite un viadotto, crollato negli anni Novanta e di cui rimane ben poco. Il tracciato del treno, dunque, non seguiva il percorso della strada, un'altra provinciale, la SP15ter (Rimini è piena di provinciali). Invece, tornando indietro al bivio SP258-Via Torello (la via sull'altra sponda del torrente San Marino) troviamo il casello di Torello, della linea Santarcangelo-San Leo, poi divenuto stazione nel dopoguerra con l'istituzione della variante.
Curiosità: negli orari antecedenti al 1932 non troverete la fermata di Torello indicata, ma troverete al suo posto la fermata di San Marino (casomai indicata San Marino-Torello, ma mai Torello). Ciò accade per un duplice motivo:
-la vecchia fermata di Torello era posta, come detto, sulle sponde del torrente San Marino
-dalla fermata di Torello, negli anni Venti, partivano le autocorriere per San Marino Città, la capitale della piccola repubblica autonoma. C'erano due modi per arrivare a San Marino: o prendere la corriera in Piazza Cavour, nel centro storico di Rimini, affrontando un viaggio scomodo ed estremamente curvoso lungo la vecchia strada consolare romana, oppure prendere il treno di Novafeltria, scendere alla fermata di San Marino e prendere nuovamente l'autocorriera per un viaggio molto più breve ma altrettanto scomodo, se non di più.
Poi, però, nel 1932, la fermata cambiò nome e rimase semplicemente Torello. Come mai? Intanto, nel 1928 erano partiti i lavori per la costruzione della linea ferroviaria elettrificata Rimini-San Marino, che non arrivava di certo a Torello, paese ben lontano dall'idea di essere centro turistico come la vicina Rimini, ma nel cuore della capitale sammarinese, a pochissimi metri dalla porta del centro storico, dove erano allora concentrate tutte le attività commerciali.
Così, per evitare di creare confusione ai viaggiatori, la fermata di San Marino fu ridenominata in Torello nel 1932 (anno dell'inaugurazione della nuova linea per San Marino, aperta il 12 giugno con il taglio del nastro del Ministro delle Comunicazioni del regime Conte Costanzo Ciano).
Proseguiamo il nostro percorso, dividendoci in due, dando sempre la precedenza al percorso a mezza costa.
Dunque, la vecchia linea, dopo Torello, proseguiva a mezza costa lungo il tracciato della vecchia Marecchiese, bypassando con un paio di viadotti, oggi parzialmente crollati, i tornanti troppo stretti della strada di Torello, per poi riallacciarsi al vecchio tracciato della Santarcangelo-San Leo in corrispondenza della stazione di Pietracuta. Sino all'anteguerra, la stazione di Pietracuta della linea per Novafeltria era il fabbricato più piccolo posto grossomodo di fronte a quello FS e che oggi non esiste più. Con l'introduzione della variante, la vecchia stazione delle FP venne abbandonata e il trenino si spostò nella (troppo) grande stazione ex FS, che invece esiste ancora, lungo l'attuale tracciato della SP258. Altra curiosità: poco più avanti della stazione ex Subappennina, sempre lungo la Marecchiese, in corrispondenza dell'intersezione con il piazzale dei bus, dove fa capolinea il 160 serale limitato a Pietracuta, c'è una piccola rotonda, che, al posto dei soliti fiori, esibisce un piccolo modellino di vaporiera, a ricordo della presenza del treno Rimini-Novafeltria.
Proseguiamo il nostro percorso e salutiamo la linea Subappennina, che ci ha tenuto finora compagnia e che, in corrispondenza del torrente Mazzocco, svolterà a sinistra per "incamminarsi" verso San Leo, località Agenzia, dove si trova ancora oggi il fabbricato della vecchia stazione di San Leo. Prima però di accommiatarci definitivamente dalla ferrovia Subappennina, dobbiamo segnalare che nei pressi del torrente Mazzocco, sulla sponda "riminese" si trova un altro casello, che mostra chiaramente il limite della ferrovia Subappennina. Di lì in poi le due linee si divideranno: la Santarcangelo-San Leo imboccherà a sinistra il tracciato dell'attuale SP22, mentre la Rimini-Novafeltria tirerà dritto. Il casello è quello di Bivio San Leo, per l'appunto, e nel dopoguerra, dopo il definitivo tramonto della Subappennina, diverrà una stazione della Rimini Novafeltria, la stazione di Bivio San Leo.
Ormai da sola, la ferrovia per Novafeltria proseguiva verso Ponte Santa Maria Maddalena, dove attraversava il fiume insieme alla strada carrabile. Dopodiché, il treno si fermava a Secchiano: la stazione di Secchiano era lungo una diramazione della strada principale, costruita apposta per la ferrovia e ora strada carrabile. Lungo la SP258 comunque i riferimenti non mancano: entrati a Secchiano, infatti, troverete che una delle strade laterali si chiama Via La Stazione. Se la imboccate, non potete sbagliare... arrivate dritti dritti alla fermata, posta lungo Via Poggiale. Dopo la stazione, esiste l'unico viadotto ancora in piedi, il viadotto di Secchiano. Infine la linea tornava lungo la strada provinciale Mareccchia e si avviava al capolinea (Secchiano è già nel territorio comunale di Novafeltria), no prima di aver fatto una piccola sosta alla fermata di Talamello, posta lungo la SP258.
La ferrovia, giunta a Novafeltria, si distaccava dalla provinciale attraverso l'attuale Via Marecchia. Alla confluenza tra Via Marecchia e il Vicolo della Stazione si trovava il capolinea della teleferica di Perticara. La stazione non sembra una delle classiche stazioni di testa, che sbarrano la strada al treno, segno che c'era l'idea di voler proseguire l'opera ferroviaria, sino a Sansepolcro - si disse allora. I vecchi fabbricati di stazione erano sino a poco tempo fa utilizzati dalla FER come deposito per i pullmann sostitutivi della ferrovia. Poi, con la fusione dei depositi, tutti i mezzi si sono trasferiti nel deposito Start Romagna di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
La ferrovia finisce qua, ora vi attendo per visitarla assieme...
[Edited by Lollofilovia 7/21/2015 5:20 PM]