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TRENO BIANCOAZZURRO RIMINI-SAN MARINO

Ultimo Aggiornamento: 27/06/2017 17:39
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20/06/2015 17:17
 
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tranviere junior
La Ferrovia Rimini-San Marino
Mi pare che ci sia un po' di confusione, quindi permettetemi qualche chiarimento:
1) La stazione da cui partono le corriere (ora non più. Sino a qualche anno fa era deposito bus FER, mentre ora Start Romagna sta realizzandovi un parcheggio) e dove si vedevano i binari nel 1962 era il terminale della Ferrovia Rimini-Novafeltria (1916/1922-1960), la stazione di Rimini Centrale.
2) La stazioncina sulla circonvallazione medievale di Rimini è la stazione di Rimini Porta Montanara, facente parte della medesima linea della Valmarecchia.
3) La recinzione di fianco al Cinema Settebello è originaria delle FS. Dove adesso sorge il DLF e il cinema, una volta c'erano dei capannoni, dove aveva sede l'Officina Veicoli FS, in disuso da anni e sostituita nel 1927 dal DLF.
4) La linea Rimini-Novafeltria (Mercatino Marecchia sino al 1940) non era elettrificata. Fu esercita con trazione a vapore sino al 1952, poi arrivarono le littorine a trazione diesel e un automotrice. Invece la Rimini-San Marino fu una linea rivoluzionaria: moderna e soprattutto elettrificata a 3000 V CC, uno dei primi esempi in Italia. Per intenderci, le elettromotrici della Rimini-San Marino partivano dalla stazione di Rimini (nell'odierno Piazzale Est), dove arrivavano di continuo convogli eserciti con trazione a vapore.
5) Non so se vi è noto ma in Italia esiste un'altra stazione (anzi fermata) della Rimini-San Marino ben più importante di Coriano-Cerasolo: si tratta di Rimini Marina, in Via Pascoli 198, dove adesso c'è il vivaio Punto Verde. In origine, vi si poteva trovare anche una rimessa per le elettromotrici poi crollata con le bombe del 1944.
6) La società che gestiva la linea Rimini-San Marino era la SVEFT (acronimo di Società Veneto-Emiliana di Ferrovie e Tranvie), che aveva battuto nella gara la SSIF (Società Subalpina di Imprese Ferroviarie, conosciuta per essere la società che gestisce il tratto italiano della Domodossola-Locarno) e realizzato la linea.
7) L'elettromotrice restaurata e funzionante AB 03 è stata rimessa in moto grazie a fondi sammmarinesi della Segreteria al Territorio. I lavori sono stati eseguiti a Roma, con la supervisione del dott. Massimiliano Marchetti, presidente RomaTrenoVaporeTeam nonchè beneficiario di incarico ufficiale da parte del Governo di San Marino.
8) A breve verrà rinnovato l'armamento nella Galleria Montale (con-forse- allungamento del binario sino al Piazzale della Stazione, dove si riconvertirebbe un WC pubblico per renderlo stazione). Sempre a breve verrà creato un museo itinerante di fotografie "ferroviarie" lungo la galleria. La visita a questo museo verrà effettuata mediante AB 03.
9) Il 1 marzo 2015, in occasione dell'anteprima della 8a Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, a Borgo Maggiore è stato presentato alla cittadinanza uno studio per il progetto di ripristino della tratta Borgo Maggiore-San Marino (che verrebbe attuato sul tracciato originale, ancora più o meno "integro"), realizzato ancora una volta da Massimiliano Marchetti.
10) Non è mai stato emanato un decreto di dismissione della tratta ferroviaria, che risulta ancora oggi agli organi competenti "sospesa per danni di guerra". La ferrovia fu bombardata il 26 giugno 1944, durante l'ingiusto attacco alla Repubblica di San Marino (che era neutrale) da parte degli Inglesi. Fu gravemente danneggiata nel tratto tra Domagnano-Montelupo e Valdragone. Tre delle quattro elettromotrici rimasero isolate alla stazione di S. Marino Città. L'unica elettromotrice rimasta, la AB 04, fece servizio fra il Casello SVEFT della Colonnella (che controllava il PL sulla Via Flaminia a Rimini e ancora esiste) e la stazione di Serravalle. Il servizio fu sospeso il 4 luglio 1944. L'ultima corsa fu effettuata il giorno 11 luglio 1944, quando, coperta dall'oscurità, la AB 04 si portò al Casello e caricò vario materiale di biglietteria. Giunta a Serravalle, la motrice si collocò nella Galleria Ca' Vir, insieme alle carrozze AB 51 (ora carrozza-monumento a Valdragone sul Viadotto Fontevecchia) e B 71. Quest'ultima è ancora visibile di fronte al portale della suddetta galleria, in stato di abbandono.
Ricordò altresì che Rimini Marina non era accessibile perché colpita dalle bombe e vicina ad un area strategica e pesantemente bersagliata dai bombardieri, ovverro le Officine Grandi Riparazioni FS di Rimini. La stazione di Rimini Stato (ovvero Rimini FS) era altrettanto inaccessibile, per il medesimo motivo. Già dalla fine del 1943, ai primi bombardamenti su Rimini, il servizio era stato limitato a Rimini Marina. Se guardate le foto di Rimini FS del 1944 vedrete una mostruosa devastazione. Tutto era irriconoscibile: locomotive lesionate o distrutte, binari per aria, muri e fabbricati gravemente colpiti. Ricordo che Rimini subì 396 incursioni aeree. In mezzo a questa devastazione c'era anche un carro della Rimini-San Marino, abbandonato ma non dimenticato dalla SVEFT (che pur fece di tutto per recuperarlo, ma non vi riuscì).
11) Infine, a riprova della mancata dismissione della linea, vi rimando all'Archivio Centrale di Stato, dove quasi certamente troverete traccia dei colloqui negli anni '50 tra Alcide de Gasperi e Gino Giacomini: una tra le carte sul tavolo era la riattivazione della ferrovia (che era semidistrutta: i tedeschi in ritirata avevano addirittura fatto saltare il 12 settembre 1944 la sottostazione elettrica di Dogana, in territorio italiano). Davvero, è veramente curioso il tira&molla tra i due leader: prima il preventivo, poi la ricostruzione della sottostazione, poi la responsabilità della linea (la SVEFT aveva accettato la convenzione stipulata tra Italia e San Marino, presente Mussolini in persona, del 1927 ed aveva in concessione la tratta per 25 anni, ovvero dal 1932 al 1957). In ogni caso, la SVEFT, allo scadere della concessione aveva venduto il sedime ferroviario al Governo Sammarinese, per evitare di sobbarcarsi le spese di una facile, ma molto costosa ricostruzione. Così, il Governo di San Marino, fallite le trattative, divise in lotti il sedime e ci costruì sopra. Alla fine, la pietra tombale sulla ferrovia fu messa nel 1965, quando il Presidente della Repubblica Italiano Giuseppe Saragat inaugurò la Superstrada Consolare Rimini-San Marino (SS72), che si pensava dovesse risolvere tutti i problemi. Come si può constatare, così non fu.
In fondo una foto della cadente B 71, che intrepida ci ricorda quel glorioso passato, sola e dimenticata di fronte al portale della Galleria Ca' Vir. Dico solo questo: si trova in questo posto da quel famigerato 11 luglio 1944... e un'altra del Casello SVEFT della Colonnella, ormai dimenticato casolare ai bordi di una strada, dove sino a qualche anno fa c'erano ancora pali e (forse) rotaie della antica linea.
(foto Lollofilovia 8/9/2014 e 20/7/2014)
Per ulteriori info, vi rimando... in biblioteca con "Rimini-San Marino in treno" di Gian Giudo Turchi (Salò, 1982+rist. 2000, Editrice Trasporti su Rotaia-ETR) e "In treno al mare. 150 anni di ferrovia a Rimini" di Roberto Renzi e Gian Guido Turchi (Salò, 2011, Editrice Trasporti su Rotaia-ETR), dove, fra le altre, c'è anche una parte sulla Rimini-San Marino. Invece sulla Ferrovia Rimini-Novafeltria, vi consiglio "Da Rimini a Novafeltria in treno" di Gian Guido Turchi (Salò, 1986, Editrice Trasporti su Rotaia-ETR).
Saluti a tutti [SM=x346219]
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