No al tunnel sotto corso Grosseto: requiem per la Ciriè - Lanzo?
La nuova giunta M5S torinese, appena o quasi insediata, si è subito prodotta in un exploit, dichiarandosi contraria (oltre che, come già si sapeva, alla TAV) al collegamento ferroviario sotterraneo sotto corso Grosseto che dovrebbe ricollegare la Ciriè - Lanzo (linea che serve tra l'altro l'aeroporto di Caselle) al resto della rete, dalla quale è stata distaccata dopo la costruzione del passante ferroviario sotterraneo tra Porta Susa e Stura, che sottopassa anche il fiume Dora Riparia.
Era un'opera già finanziata, appaltata, di cui si attendeva soltanto l'inizio dei lavori; ora rischia di bloccarsi a tempo indeterminato!
Attualmente la Ciriè - Lanzo è del tutto isolata, come binari, dal resto della rete ferroviaria, regionale e nazionale; non può quindi nè cedere nè ricevere materiale da altre linee, salvo ricorrere a complicati trasbordi con automezzi. Temo fortemente a questo punto che per la linea inizi una lenta, inesorabile e inarrestabile agonia, che non potrà che culminare con la sua chiusura.
Il collegamento tra l'aeroporto e la città, oltre che a quello ferroviario terminante all'isolata stazione Dora, è affidato ad autobus facenti capolinea in centro città; logico che chi arriva o parte preferisca a questo punto il collegamento su gomma a quello su ferrovia, che lascia in un punto della città malservito dagli altri mezzi urbani. Lo stesso vale per i centri serviti dalla ferrovia!
A distanza di 41 anni, si ripete quanto accaduto nel 1975 per il progetto della metropolitana Nord - Sud, "stoppato" dalla giunta Novelli appena insediatasi. Insomma, sotto la Mole alla fine vince sempre la lobby dell'auto; in fondo, la neosindaca attuale è di famiglia di industriali guardacaso del settore auto o affini....