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Napoli | Trasporto Pubblico di superficie

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2021 23:11
09/03/2012 23:12
 
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L'Anm rimette in strada 60 filobus
stop di soprintendenza e comitati

San Carlo all 'Arena, via ai lavoriper gli impianti tra le polemiche



HANNO 12 anni, ma considerate le recenti conquiste della tecnologia in fatto di energie alternative, ne dimostrano molti di più. Sono i 60 filobus acquistati nel 2000 da Comune e Regione con un finanziamento del ministero dell'Ambiente per disinquinare la zona di San Carlo all'Arena. Ancora non circolano, ma contro di loro c'è già la soprintendenza di Palazzo Reale e un comitato molto agguerrito di cittadini dei Colli Aminei. Loro sono i parenti anziani dei bus elettrici e i nonni dei filobus senza fili studiati dall'Enea, ma I'Anm che li ha conservati in deposito spera ora di rimetterli in moto previa manutenzione da 45000 euro a veicolo, con un piano da 4 milioni e mezzo di euro. E in questo modo sostituire le linee soppresse di bus, come la C47, I' R4 e la C66, 1a cui scomparsa, dopo quella del 24 - la linea più importante che collegava Capodimonte con il Teatro San Carlo, ha penalizzato fortemente il quartiere. All'epoca dell'acquisto con i Boc dell'era Bassolino i 90 bus a trazione elettrica risultarono essere troppi per la domanda di trasporto, solo trenta entrarono in funzione mentre si ipotizzavano i progetti di ampliamento della rete aerea. Gli altri rimasero in deposito. Mentre però il progetto della linea che sarebbe dovuta passare per piazza Carlo III si è arenato, è partita in questi giorni larealizzazionedegli impianti per l'anello del Cardarelli. «Per caso abbiamo visto rompere di nuovo i marciapiedi della zona, da poco rifatti - dice uno dei componenti del comitato di quartiere Napoli più, Alfonso Principe - pensavamo a pali della luce. Si trattava invece dei pozzetti per i plinti di un altro genere di pali, quelli che dovranno reggere la linea aerea lungo tutto il percorso dei filobus». Un percorso a tratti vincolato dalle le di tutela ambientale e paesaggistica e disseminato di monumenti. Come Museo e Bosco di Capodimonte, ma anche le Catacombe di San Gennaro, il Ponte della Sanità e il Museo Archeologico. Principe è stato presidente della municipalità Stella-San Carlo all'Arena sotto la giunta Iervolino, e ricorda che quei progetti con scadenza 2013 erano arrivati sulla sua scrivania alcuni anni fa: «Mi sembravano datati, forse quei soldi si potevano impiegare meglio: 10 bus elettrici che costano 3-400 mila euro, dando in permuta i filobus». Tobia Di Ronza è il funzionario di zona della soprintendenza ai Beni ambientali e paesaggistici. «Dovevano arrivare fino al Museo Archeologico e c' era il problema dei fili elettrici tra i palazzi storici. L'Anm avrebbe dovuto inoltrare richiesta al Comune e per esso al dipartimento Ambiente del Comune. Palazzo San Giacomo avrebbe dovuto mandare il progetto alla soprintendenza che l' avrebbe restituito con il parere ai sensi dell'articolo 146 del Codice beni culturali e del paesaggio». Quando sente parlare di Ponte della Sanità, la soprintendenza si scatena: «Non si può proprio toccare. Già l'ascensore è una contraddizione in termini e non dovrebbe esistere». La zona è critica: c'è ancora un contenzioso aperto in Procura per un abbattimento di pini in via Nicolardi senza alcun permesso chiesto a Palazzo Reale. Abitanti contro, soprintendenza pronta a partire in difesa dei monumenti e del paesaggio, nessuno dei due messi a parte di quanto stava per accadere. Ma la questione filobus dimenticati investe anche un altro settore: quello del turismo. A rischio infatti anche una delle linee più importanti del Citysightseeing, il bus rosso a due piani che fa visitare le più importanti capitali europee. La ragnatela volante di fili elettrici perla trazione del vecchio bus tornato in campo potrebbe impedirne la circolazione. «Siamo contrari alla realizzazione del nuova rete», dice Guido Tabbacchini, portavoce del comitato. «Nelle grandi città europee vengono adottate soluzioni più moderne e funzionali. Oltre ad essere una scelta antiquata e costosa, è propria di chi non conosce il territorio, sia per i notevoli aggravi al traffico sia perché il tracciato aereo deturperà Capodimonte e Santa Teresa». «Non sappiamo - sottolinea Principe - se c'è stata una valutazione d'impatto ambientale. Chiediamo però al sindaco de Magistris di intervenire per bloccare i lavori e per discutere insieme ai cittadini soluzioni più moderne ripartendo dalla linea dei "due Musei"».

la Repubblica Napoli
[Modificato da bartol0 09/03/2012 23:32]

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Frullino, sei il mio battito d'ali
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