FUNICOLARE DI MONTESANTO, NAPOLI

Stazione Sant’Elmo, monumento al progetto fallito
Funicolare senza fondi l’Ati rescinde il contratto

ENRICA PROCACCINI Stazione Sant'Elmo della funicolare di Montesanto, definito il progetto, mancano i fondi. E, tra ricorsi e intoppi burocratici, il cantiere è fermo da cinque anni. O meglio, non è mai partito. L'idea era di realizzare la quarta uscita dell’impianto (due fermate di testa e una intermedia al corso Vittorio Emanuele) per renderlo più funzionale l'impianto e facilitare l'accesso a Castel Sant'Elmo e San Martino per i turisti. Il progetto convince l'allora sindaco Antonio Bassolino; la successiva amministrazione l’annovera tra le principali proposte del Piano generale traffico urbano del maggio del 2002. Nel 2003 si va a gara per l'appalto integrato. L'importo dei lavori sfiora i 5 milioni. A raccontare la storia del lavoro mai realizzato sono le carte dello studio di progettazione Technodata. L'ingegnere Giuseppe Sabini, che lo dirige, disegna la fermata, la galleria, il pozzo e la stazione, che sarà realizzata in un edificio in via Tito Angelini. Partono le procedure di esproprio dell’immobile. Quattro ricorsi al Tar, due pronunce del Consiglio di Stato, la stazione della funicolare si farà proprio lì. Si passa, quindi, alla valutazione di impatto ambientale e, tra tasse e compensi professionali, si stacca un assegno da 50mila euro. Poi il primo intralcio. Il terreno dove doveva essere realizzato il pozzo non è in tufo, come avevano fatto erroneamente credere i rilievi, ma in pozzolana, materiale fragile e inadeguato. Serve una variante al progetto, il pozzo va spostato. I costi lievitano, servono altri 3,5 milioni di euro. Nel 2006 la Regione Campania ne stanzia 6. Ma non bastano. A seguito dell'istituzione del Parco Progetti della Regione Campania, Palazzo San Giacomo presenta le carte a gennaio del 2007. A maggio di quest'anno il nucleo di valutazione dichiara il progetto «ammissibile», ma non rientra nella prima tranche di finanziamenti. «Siamo nei tempi, è la prassi dei lavori pubblici», dice il responsabile del procedimento, l'ingegnere del Comune Raffaele Imparato. «Aspettiamo successivi stanziamenti dalla Regione». Intanto le aziende dell'associazione temporanea di imprese costituita per i lavori, di cui è capogruppo la Airola Pali, hanno già rescisso il contratto con il Comune. La vertenza è in corso e la richiesta di danni appare salata. «A me hanno saldato tutto - dice Sabini - ma le imprese esecutrici hanno chiesto un risarcimento tra i 7 e gli 800 mila euro. Credo che troveranno un accordo sui 400 mila».

Articolo de "Il Mattino" del 04/09/2008

P.S. Una storia bruttissima ma che per fortuna non pregiudica la realizzazione di tale progetto anche se lo ritarda di molto. Speriamo almeno che si riesca a partire con i lavori l'anno prossimo.

Per caso qualcuno sa cosa sia questa struttura abbandonata presente ai lati delle scale di Montesanto su cui è scritto con vernice rossa "Proprietà ATAN"? E' per caso una vecchia struttura che aveva a che fare con la funicolare?

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Anche alla Funicolare di Montesanto è stato attivato il sistema Videositram. Questo, però, è completamente diverso da quelle delle Funicolari Centrale e di Chiaia e della Linea 1. Questo sistema lo reputo migliore perché oltre a proiettare le immagini interne dei vagoni ed ad indicare le varie fermate proiettava le foto dei principali luoghi di Napoli. In ogni vagone sono, inoltre, presenti ben 4 monitor, ossia uno per lato, a differenza dei soli 2 monitor per vagone della Funicolare di Chiaia (posti per altro sullo stesso lato, il che li rende non visibili a chi è seduto sui sediolini posti sullo stesso lato dei monitor) e del solo monitor per vagone della Funicolare Centrale. E', inoltre, già funzionante l'annuncio sonoro della fermata.

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Ormai se ne parla da anni della realizzazione di questa quarta fermata ma purtroppo non sono ancora cominciati i lavori ed io non ho mai capito in quale altezza sarà ubicata. Forse a piazzale San Martino?

da questa svolta sono passati quattri anni.....forse si sono dimenticati di mettere la freccia??

Ascensore per Sant’Elmo, c’è la svolta
L’ultimo passo burocratico è compiuto: c’è il parere favorevole, dal punto di vista ambientale, della commissione Tecnico-Istruttoria della Regione Campania. Adesso basterà una delibera della Giunta comunale per la «realizzazione della stazione intermedia Sant’Elmo, in via Tito Angelini, della Funicolare Montesanto/Via Morghen». Un passo in avanti decisivo per la realizzazione di un’opera controversa, che ha visto negli anni le vibrate proteste dei residenti e anche un intervento della magistratura. Secondo l’assessore regionale all’ambiente, Luigi Nocera, dopo il parere favorevole della commissione, c’è «compatibilità ambientale» per il progetto della stazione. Si tratta in pratica di un ascensore che entra nel costone del Vomero per collegarsi alla funicolare di Montesanto. Una fermata attualmente «cieca» che Palazzo San Giacomo ha deciso di trasformare in via passaggio per una zona, quella del piazzale di San Martino, di difficile accesso turistico. «Da un lato siamo d’accordo - spiega Mario Coppeto, presidente della Municipalità - se però il progetto viene parzialmente modificato». In pratica la Municipalità chiede che oltre all’ascensore di Castel Sant’Elmo si apra un tunnel di collegamento che porti a viale Raffaello. «Per questo - continua Coppeto - la fermata si chiamerà Raffaello/Sant’Elmo». Il problema pratico è la mancanza di fondi, che sono stati stanziati, e da tempo, per l’ascensore e il collegamento con la funicolare. Ma per un altro tunnel si dovranno avere altri finanziamenti. Con l’ipotesi, a questo punto più che probabile, che la realizzazione dell’opera slitti ancora a data da destinarsi. «Ma solo in questo modo - rilancia Coppeto - questa opera avrà un senso, perché servirà un’area come viale Raffaello, e una parte di viale Michelangelo, attualmente lontana dai trasporti pubblici come metrò e funicolari». c.t.
Da "Il Mattino" del 29/08/2006

E' stato già spiegato una miriade di volte. Il progetto è fermo perché anch'esso, come molti altri, è stato finanziato con fondi FAS. Fondi che il Governo tiene bloccati da 2 anni!