Vecchi impianti di Napoli Piazza Garibaldi

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nicoleopao
00domenica 12 luglio 2009 20:11
Cari amici,
vi invio una foto scannerizzata della vecchia stazione di Napoli Piazza Garibaldi tratta dal magistrale libro di G.Chiarto - A.Cozzolino ed E.Bevere sui trasporti pubblici napoletani.
C'è nessuno che ha documentazione tecnica sulla vecchia stazione, prima dell'interramento con la costruzione del nuovo fabbricato di Napoli Centrale o altra foto?
Grazie a tutti
nicoleopao
00domenica 12 luglio 2009 20:18
Scusatemi il file è troppo obeso (750 K) vedrò di ridurlo.
Scasatemi
Augusto1
00domenica 12 luglio 2009 20:36
Ciao Leandro, ho tutto, ma ci vuole tempo.
Alessandroch
00domenica 12 luglio 2009 21:35
Era meglio la vecchia piazza o l'attuale?
Madeco
00domenica 12 luglio 2009 21:44
Piazza
Attualmente la piazza non esiste, è tutto un cantiere quindi... [SM=x346230]
filobustiere
00lunedì 13 luglio 2009 00:29
Meglio la vecchia o la nuova?
Se ne potrebbe parlare per ore, giorni o mesi, senza arrivare ad una conclusione. Muovendoci un poco sul ricordo; la vecchia era un edificio monumentale che arrivava fino ai piedi di Garibaldi. In questa maniera l'edificio della stazione creava due strade (oggi ovvio inesistenti) una era Via Libertà, l'altra Via Indipendenza (dx e sx o viceversa). Sotto il famoso orologio, vi era un pronao accessibile ai mezzi pubblici (bus e filobus ma non tram). Così gli utenti in attesa stavano al coperto. Subito dietro il pronao arrivavano i treni e questo spazio era coperto da un enorme lucernaio(Ciò l'ho letto). Invece con la costruzione della direttissima (e dunque metropolitana) i convogli furono arretrati più o meno dove sono ora. Fu pertanto creato un "fossato" servito da scale (a nord e sud) per l'accesso ai quattro binari (cioè idem quelli di oggi). Il lucernaio se ne andò sotto i bombardamenti e mai più ricostruito.
Il bell'edificio con le sue colonne, era importante ma il suo colonnato viveva uno stato di perenne degrado (come del resto il colonnato di San Francesco di Paola). Il progetto della nuova stazione riuscì a farsi piacere con alcuni incontestabili argomenti. Le due strade sarebbero diventate una grande piazza anche coprendo la stazione di Garibaldi fossato, si sarebbe messo in comunicazione Corso Lucci con Corso Novara (così non fu da subito per mancanza di perpendicolarità aggravata dalla costruzione della famigerata "proboscide""), si sarebbe avuto un edificio moderno con una firma blasonata (Studio Nervi). Quali furono le delusioni dell'opinione pubblica? La grande piazza fu davvero creata ma nessun amministrazione (le hanno provate tutte) è mai riuscita a darle un assetto di decenza sfruttando lo spazio per un sistemna ottimale di traffico. S'immagini che negli anni '60/'70 l'area centrale (più o meno attuale parcheggio CTP) era occupata da un guardia macchine super abusivo (il famoso 'o milanese) il quale faceva il bello ed il cattivo tempo. Si era cotruita una casa su palafitte e di lassù dirigeva il movimento dei suoi affari (ci viveva anche). Nessuno è mai riuscito a sradicarlo. Ospitava anche bus turistici e gli autisti si fidavano ciecamente di lui. Per quanto riguarda l'edificio vero e proprio la sua forma per estrema sintesi "a pensilina" spiazzò un poco tutti quanti. Non erano passati molti anni dalla fine dei lavori a Roma Termini e ci sarebbe aspettato qualcosa del genere. Quindi facendo dietrologia, un cuci e scuci con la vecchia sarebbe andato bene come bonifica e rigenerazione ma non si sarebbe ottenuta la piazza. Allora armiamoci di fiducia (o fede) riponendo auspici nella ristrutturazione della nuova stazione ormai in atto nonchè nella ennesima ristrutturazione della piazza concomitante alla fine dei lavori della metropolitana. Io non nascondo perplessità non sulla fine e sull'efficienza del progetto, ma sull'elemento umano che farà barricate prima di smuoversi dal suo posto al sole.
Basti l'esempio recente di piazza Mancini (adiacente): i VVUU si sono presentati con le armi per spostare i bancarellari abusivi. Risultato? Stanno ancora lì.
Ma come diceva quella pseudo chiaroveggente televisiva ed altresì pseudo francese "Ci devi cvedeve (credere)".
Puoi trovare documentazione filmata della vecchia stazione del film "La baia di Napoli" oppure meglio "Proibito rubare" nonchè su una ricca documentazione fotografica.
Trovi anche un articoletto sul sito www.clamfer.it/02_Ferrovie/06_Stazioni/Napoli_Centrale/Napoli_Cent...
PS Dimenticavo di dire: antistante la stazione, era presente la fontana della Sirena Partenope ora a piazza Sannazzaro
CityN
00lunedì 13 luglio 2009 09:36
Precisazione
via Libertà si trova(va) sul lato di Corso Lucci, alla destra di Garibaldi.
Tralaltro questo nome sopravvive ancora sulle pagine del Tuttocittà, dove sotto la scritta cubitale "Piazza Garibaldi" c'è scritta questa antica denominazione.
Augusto1
00lunedì 13 luglio 2009 10:29
Iniziamo a mettere qualche foto...
...copiando un post di dicembre 2007 presente nella sezione "Napoli, rete ferroviaria":

(...) Il piano binari non fu assolutamente toccato nel 1959,lo era stato invece decenni prima e poi negli anni '80, quando furono aggiunti i binari 2, 3 e 4 (l'1 se non sbaglio è quello adiacente al fabbricato PT, di cui è al servizio), visto che fino a quel momento si era partiti dal 5 considerando i primi quattro quelli di Piazza Garibaldi. Negli anni '90 si sono aggiunti 24 e 25, che prima era la numerazione di due binari facenti parte del magazzino partenze della gestione merci (quest'ultima "chiusa" contabilmente, e definitivamente, da mio padre nel 1992).

Scorcio di Piazza Garibaldi durante la demolizione della vecchia stazione


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Le pensiline della stazione


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Il plastico della stazione


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Senza il palazzo alto


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Verso la fine dei lavori, nel 1960 (foto Ruggieri): si vede la nuova stazione, un pezzo della vecchia che doveva rimanere in piedi a testimonianza e che fu invece demolito e la copertura di Piazza Garibaldi. Un tram tipo Meridionale appena ricostruito va in direzione Poggioreale.



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Le altre foto (Centro Audiovisivo FS) sono state pubblicate da "Tuttotreno", numero 105 del gennaio 1998.
Augusto1
00lunedì 13 luglio 2009 11:12
Qualcun'altra
La vecchia stazione dall'alto


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I binari di Piazza Garibaldi con la presenza di Aln 56



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La vecchia stazione terminale della Circum, qualche centinaio di metri lato mare.



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La nuova piazza nel 1961, quando mancavano ancora le pensiline per i bus.



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Un pò di tram in zona: la 969 (foto Archivio ANM) all'angolo del Terminus sta per svoltare a sinistra in via Libertà.



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La 1006 (foto Ruggieri) esce da via Libertà svoltando alla sua sinistra verso la parte bassa del corso Garibaldi, alla volta di San Giorgio a Cremano.



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Nel corso della settimana altre foto a tema più specificatamente ferroviario.
e646.060
00lunedì 13 luglio 2009 15:28
Le Aln56 a piazza Garibaldi dovevano essere in servizio sul treno per Bari via Valle Caudina...
BiagPal
00lunedì 13 luglio 2009 16:22
Per filobustiere
Grazie per il tuo racconto! [SM=x346220]
XJ6
00lunedì 13 luglio 2009 17:25
Grazie a tutti

Si tratta di informazioni note, che però è assai utile vedere aggregate e corredate di belle foto.

L'impresa di mio nonno fu coinvolta nello smantellamento della vecchia stazione (una fatica improba, mi è stato detto), e la società di un mio zio fornì la pavimentazione in gomma (credo Pirelli) che riempì il nuovo manufatto.

La nuova stazione è un buon esempio di architettura moderna (una volta tanto), ma è indubbio che la vecchia avesse assai più fascino.


[SM=x346219]
Alessandroch
00lunedì 13 luglio 2009 21:48
X Filobustiere
Grazie, dato che hai risposto ad una mia domanda. Come al solito, sempre gentilissimo [SM=x346220] [SM=x346230]
trammue
00lunedì 13 luglio 2009 21:58

Le Aln56 a piazza Garibaldi dovevano essere in servizio sul treno per Bari via Valle Caudina...


io le ricordo sulla napoli campi flegrei-campobasso via benevento valle caudina.
ma già esisteva il raccordo che permetteva di instradarsi da gianturco verso cancello?
la linea di bari sicuramente era già elettrificata, soprattutto nel tratto appenninico sappiamo che fu la prima linea europea a 3000Vcc nel 1927.
e646.060
00martedì 14 luglio 2009 00:53
sono ricordi di mia madre che è vissuta a Bari fino agli anni '60 e per tornare prendeva il treno (lei lo chiama il rapido) alla stazione sotterranea... forse non erano Aln56 ma qualcosa di somigliante?

il raccordo credo che sia sempre esistito, dato che la stessa bretella collegava anche lo "scalo merci" al resto del piazzale
trammue
00martedì 14 luglio 2009 12:04
a quei tempi i rapidi elettrici erano effettuati con le 540/660 a cui spesso veniva aggiunta la vecchia ristorante ale400 della serie detta "ocarina"
filobustiere
00martedì 14 luglio 2009 12:23
Ancora considerazioni
Per trammue.
Francamente la linea di Bari (giustamente elettrificata antelitteram), non ricordo al momento come fosse servita. Però ti posso dire che tra fine anni 50 ed inizio anni 60, vi era un Rapido Napoli CF - Taranto espletata con Aln 772 che partiva dal primo binario della stazione periferica. D'altro canto scendendo per Potenza doveva per forza essere a trazione termica. Ricordo che il posto guida era equipaggiato con un grande volante che a qualche sprovveduto, poteva sembrare uno sterzo. E' chiaro che era ritengo l'accelleratore.
Devo invece dissentire con il buon Augusto a proposito dei binari "abortiti". Ti dico ciò che so anche se non completo di spiegazione. I primi quattro binari non furono realizzati in attesa "provvisoria" che venisse rimosso quel manufatto che all'epoca serviva per ospitare l'officina della carica degli accumulatori (c'era anche a Napoli CF). Tant'è che il marciapiede del binario mancato 1, è attrezzato con regolare pensilina come se ci dovesse arrivare il treno da un momento all'altro.
Io e mio padre ci facevamo dei sopraluoghi occasionali per renderci conto del procedere dei lavori. Poi un giorno notammo che sulla proiezione di tali binari stava sorgendo la sala del Cinema Corso. Era una cosa inspiegabile (e tale è rimasta). Quindi un aborto autorizzato. D'altro canto anche il capannone rosso dell'officina, sta ancora lì dov'era 50 anni or sono.
E, per concludere, i quattro binari sottostanti si sono sempre chiamati 1-2-3-4 di Piazza Garibaldi. Solo di recente lo speaker puntualizza durante gli annunci "....della stazione sotterranea...".
trammue
00martedì 14 luglio 2009 12:59
se avevano il volante erano senz'altro delle 56 o 556 breda, ed il volante era il comando del cambio meccanico epicicloidale (che termine complicato! comunque era 'nu cesso...).
le 772 avevano il cambio idraulico.
raggiungere taranto anche via bari richiedeva la TD poichè la bari-taranto fu elettrificata negli anni 70, mentre per brindisi lecce si proseguiva da bari con i D443 e poi D445 ancora negli anni 80.

i binari della centrale anch'io ricordo iniziavano dal 5 anche se lo speaker precisava sempre se si trattava di piazza garibaldi.
e646.060
00martedì 14 luglio 2009 13:29
elettrificazioni
la Foggia-Bari fu elettrificata dal '57... forse questo rendeva ancora necessario l'uso delle automotrici sul treno per Bari.

A proposito, la Benevento-Foggia era elettrica già dal 1928 (1 marzo);
La Napoli-Benevento via Aversa fu attivata in TE il 28-10-1931;
La Napoli-Salerno-Battipaglia, con le antenne T.A.-Gragnano e Nocera-Codola il 28-10-1934;
La Roma-Napoli, sia via Aversa che via Pozzuoli, esattamente un anno dopo (per qualche tempo convisse con la terza rotaia);
Il nodo di Cancello, con le linee da Caserta, Torre Annunziata, Codola e Napoli, fu elettrificato in piena guerra, tra il 1942 e il 1943.
A questo punto manca sapere quando fu elettrificata la Valle Caudina per completare l'itinerario Napoli-Bari

(dati presi da TTtema n.21)
trammue
00martedì 14 luglio 2009 14:51
la valle caudina credo nel dopoguerra.
sulla rivista del clamfer, quando era ancora cartacea, lessi un interessante articolo sulle tre fasi di questa ferrovia.

comunque il nodo di napoli, inteso nel suo complesso, è stato il primo a veder sparire la trazione termica (altro primato, magari negativo dal nostro pdv, ahi!)
la torino-milano-venezia era a vapore fino al 1960, a roma la linea di viterbo ha visto le aln668 fino al nostro millennio.

sulle aln56 e 556 breda, che dire? erano macchinette scomode, rumorose e puzzolenti, adatte alla formia-gaeta o alle linee dell'irpinia e del molise, ma sinceramente non ce le vedevo proprio sui rapidi di prestigio.
Augusto1
00martedì 14 luglio 2009 17:50
per trammue
Ti dici che il nodo di Napoli ha visto sparire per primo la trazione termica? Ma se c'è ancora oggi! Le 56 e 556 le ricordo benissimo fino alla fine degli anni '70 partire dai binari lato telegrafo (dove oggi c'è la filiale Banconapoli), poi i treni per Roccaraso e Pescara fino a quelli odierni per Piedimonte Matese.
BiagPal
00martedì 14 luglio 2009 22:20
Ed anche i regionali per Avellino o Campobasso sono diesel.
trammue
00mercoledì 15 luglio 2009 13:30
e grazie! ma da napoli e dintorni quanto tempo è che non esiste più una linea non elettrificata, secondarie comprese? sicuramente da prima degli anni 50.
a roma ancora negli anni 80 vedevi le 740 che tiravano sulle salite della balduina, e addirittura svolgevano anche servizio urbano assieme alle automotrici diesel. (che bello, però, eh!)
l'unica città che ci ha fregato in questo senso è stata genova, ma solo grazie al trifase.

a proposito di primati campani, napoli centrale, nel 1957, è stato il primo grande impianto ad essere dotato di apparato ACEI.
trammue
00lunedì 20 luglio 2009 20:10
ancora 556 breda
una kodak instamatic cuboflash da 5000 lire, forse regalo del mio diciottesimo compleanno, ha prodotto questo capolavoro di foto [SM=x346226]
è datata aug.70 (lo sviluppo) e ritrae una doppia per avellino in partenza da napoli centrale.
BiagPal
00lunedì 20 luglio 2009 21:06
Grazie, è comunque interessante, non è poi tanto male.
Francesco E.
00lunedì 20 luglio 2009 21:32
Col permesso dell' autore provo a restaurarla un po'...poi eventualmente la reinserisco!
e646.060
00lunedì 20 luglio 2009 23:04
sembra stiano partendo dai binari bassi... è evidente come allora non si facessero tanti problemi ad attraversare tutto il fascio di binari.
oggi lo stesso treno, con le Aln668 o i Minuetti MD, parte dai binari alti (22 e seguenti, spesso addirittura dal 25 che è quello in fondo a tutto, quasi a Gianturco).

sulla sinistra spicca l'assenza del Centro Direzionale
trammue
00martedì 21 luglio 2009 08:43
se la memoria non m'inganna era un binario intorno al 7-8.
io aspettavo il mio treno per roma.... naturalmente via cassino!
che bello non avere niente 'a fa'
mi pare che fu proprio quella volta che presi il napoli-pescara (coppia di 668.14 delle quali una si staccava a sulmona e proseguiva per l'aquila). allo stesso treno erano aggiunte una aln56 breda che invece si sarebbe staccata a carpinone onde proseguire per campobasso, mentre un'ulteriore 668.14 veniva staccata a vairano e andava ad avezzano via roccasecca-sora.

io ovviamente scesi a vairano per aspettare il direttissimo da campobasso per roma effettuato con le bellissime e comodissime aln873.
Augusto1
00martedì 21 luglio 2009 10:08

sembra stiano partendo dai binari bassi... è evidente come allora non si facessero tanti problemi ad attraversare tutto il fascio di binari.



Sì, è come dice trammue, forse dal 7 o dall'8. Certo, allora non ci si facevano tanti problemi nell'attraversare il piazzale di Napoli Centrale: se oggi ci fossero le menti di allora da Aversa si scenderebbe direttamente nel passante, con la nuova stazione di Gianturco. Invece no, neanche dovesse passare uno Shuttle in volo ed atterrare sulla rampa che scende a piazza Garibaldi...
Il bello è che molti di voi non si scandalizzano neanche, ed appoggiano questo insipiente modo di decidere le cose...
trammue
00martedì 21 luglio 2009 11:44
come ho già detto a napoli era già operativo l'acei che, per chi non lo sapesse, permette fra l'altro la liberazione elastica degli itinerari.
tradotto in italiano significa che un treno, una volta abbandonato con la coda un certo scambio, questo si rende immediatamente disponibile per formare un nuovo itinerario.
ad esempio all'epoca una cosa del genere non era possibile nè a roma termini nè a milano o a torino centrale, dove bisognava attendere che il treno fosse uscito completamente fuori dalla stazione per poter liberare l'itinerario e spostare ad uno ad uno tutti gli scambi necessari.
per cui un treno che tagliava in diagonale praticamente bloccava tutti gli arrivi e tutte le partenze per almeno 5-6 minuti.
oggi però i nuovi impianti sono tutti computerizzati e sicuramente anche i nuovi binari di napoli saranno di questo tipo, e allora certe remore sono ancora più incomprensibili.
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