Guidovia Genova - Madonna della Guardia

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Censin49
00martedì 16 marzo 2010 21:08
Desideravo qui ricordare, tra le tranvie scomparse, un impianto particolare, la "guidovia" che univa Genova al Santuario di N.S. della Guardia, sui monti dell'Appennino che sovrastano la città.
Particolare perchè, al posto delle normali rotaie interamente metalliche, aveva due guide di cemento ruvido,con rotaie metalliche interne che fungevano da guida; le ruote delle vetture, dotate di normale bordino, nella parte piatta erano rivestite di gomma piena.
Il contatto rotaia - ruota, anzichè tra ferro e ferro, avveniva quindi tra cemento e gomma; ciò consentiva un'aderenza ben superiore a quella dei normali mezzi ferrotranviari, paragonabile a quella con cremagliera, in grado di superare pendenze che arrivavano anche al 83 per mille!
Forse per la difficoltà di elettrificare la linea, dovuta alla cattiva conducibilità elettrica del binario di cemento, le motrici erano dotate di motore a combustione interna, benzina all'inizio e successivamente diesel; unidirezionali, richiedevano la giratura ai capilinea su apposite piattaforme, manovrate dal personale di guida.
Il percorso, di poco più di 10 km, dalla frazione genovese di S. Quirico, poco più che a livello del mare, al santuario, posto a più di 800 metri di altitudine, si compiva in un'ora circa. La linea era a unico binario, con raddoppio d'incrocio a mezzavia.
I convogli erano composti in genere dalla sola motrice, piccola (18 posti a sedere e 40 in piedi); solo le corse più affollate erano effettuate con motrice e vettura rimorchiata.
Su tale linea ci ho viaggiato una sola volta, dodicenne, nel 1961, pochi anni prima della chiusura nel 1967, in una domenica di agosto; ricordo ancora la corsa di andata, sulla sola motrice, stracarica di persone pigiate e sudaticce che sfuggivano alla calura estiva della costa. La corsa di ritorno fu meno affollata, riuscii persino a sedermi.
kaonashi
00martedì 16 marzo 2010 22:53
Antenata del Translohr?
In effetti questa guidovia sa un pò di antenata del Translohr di Padova con la trazione a guida fissa e l'aderenza ottenuta tramite i pneumatici su guide di cemento, come si può vedere al museo Ogliari di Ranco, certo stupisce sia che la si sia lasciata andare in malora sia che tale sistema non si sia sviluppato pur non mancando le occasioni in molti angoli d'Italia.
trammue
00mercoledì 17 marzo 2010 08:54
più che antenata del traslohr, a me mi pare che l'idea sia stata presa pari pari dalla RATP parigina, dove diverse linee del metrò sono attrezzate in questo modo.
per il ritorno della corrente è sufficiente un pattino strisciante sulle rotaie, che comunque devono essere presenti sia per motivi di sicurezza in caso di forature, sia per permettere la circolazione del materiale ordinario (a parigi ho incontrato treni cantiere trainati dalle vecchie motrici)
trammue
00mercoledì 17 marzo 2010 09:00
l'idea è piaciuta anche a Benito, che aveva pensato di costruire un'intera rete ferroviaria (pardon, cemento-viaria!) nelle terre d'oltremare per il trasporto delle merci dal mare agli altipiani.
e a tal proposito venne costruita una linea sperimentale nelle campagne romane, utilizzando come motrici degli autocarri modificati che erano in grado di trainare diversi rimorchi su pendenze notevoli
giambo64
00mercoledì 17 marzo 2010 21:12
No, la Guidovia era diversa dalla metro su gomma, anche da quella di Parigi.
Il principio di quest'ultima si basa su un carrello che è guidato da 4 ruote orizzontali, come in figura:



Le ruote ferroviarie intervengono in caso di foratura e servono a guidare il carrello con i bordini solo sugli scambi.
Invece nella Guidovia non esistevano guide laterali, tutto era affidato al bordino, che era attaccato alla ruota di gomma piena, un sistema molto più rudimentale.
Questa tecnologia, a mio avviso, non aveva molto senso, se non quello di realizzare mezzi leggeri senza problema di aderenza. Il comfort comunque era molto basso e i consumi alti.
trammue
00lunedì 22 marzo 2010 22:38
anche quello di parigi mi pare non abbia senso.
di sicuro la maggiore aderenza favorisce la ripresa ed il superamento di pendenze, ma a quale prezzo?
l'attrito è 5-10 volte superiore, per non parlare del consumo di pneumatici (come hai detto, oltre a quelli verticali ci sono pure quelli orizzontali.....)
Censin49
00martedì 23 marzo 2010 20:05
Si trattava di gomme piene, non di pneumatici; oltre a consumarsi di meno,....non si potevano forare!
Censin49
00giovedì 25 marzo 2010 20:38
Volevo ancora ricordare che la società che gestiva la guidovia della Madonna della Guardia, "Autoguidovie Italiane S.p.A.", esiste tuttora, però si occupa esclusivamente di autoservizi bus in Lombardia ed Emilia.
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