Corso di costruzione di modellini tramviari

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Tram Verde
00venerdì 19 giugno 2009 12:07
Nel thread dei tram storici di Torino è stata postata una serie di bellissimi modellini tramviari:



Come si vede dall'immagine alcuni di questi modellini sono ancora in costruzione ed è è possibile apprezzarne la professionale tecnica costruttiva.
Non so chi sia l'autore di tali opere ma, se fosse disponibile, credo che sarebbe estremamente interessante creare una specie di corso fotografico on line che, attraverso i vari passaggi, documentasse come è possibile costruire dei modellini così realistici.
Credo che, come a me, a molti di noi piacerebbe creare dei modellini autocostruiti, che potrebbero eventualmente essere pubblicati in queste pagine.
davto
00venerdì 19 giugno 2009 16:14
Ciao!
L'autore è Dario, un socio ATTS. I suoi modelli sono tutti realizzati artigianalmente in legno.
Stiamo pensando di inserire nel sito ATTS una parte sulle fasi costruttive dei modelli.
[SM=x346219]
Tram Verde
00venerdì 19 giugno 2009 16:56
Complimenti a Dario.
Attendiamo con ansia la pubblicazione delle foto.
Nel frattempo, se qualcun altro volesse contribuire a darci qualche preziosa indicazione sarebbe il benvenuto.
Ad esempio: Carthago, sei tu l'autore di questa meraviglia?



Sarebbe fantastico se tu ci dessi qualche indicazione, magari illustrata, su come si costruisce un simile capolavoro.
AL421
00sabato 20 giugno 2009 17:33
Anch'io sto costruendo modellini tramviari in scala 1/43. [SM=x346242]
Sto lavorando su due modellini di motrice Atm 2500 torinese, in plasticard, ma prima ho fatto un prototipo in cartoncino.





Le altre foto sono qui : http://www.majhost.com/cgi-bin/gallery.cgi?f=194191

Non ho proprio una tecnica costruttiva particolare, e mi sembra che ognuno di noi abbia la sua.
Col prototipo in cartoncino, ho fatto errori che eviterò sui modellini definitivi, mi sono reso conto delle giuste tinte, e della sagoma generale, per eventuali modifiche finali.
In ogni caso, la mia base di lavoro è stata la scheda tecnica della motrice, che ho stampato in scala 1/43, per evitare noiose conversioni ed avere le quote direttamente.
Il pezzo grosso sarà la meccanica per rendere il modello funzionale: penso ricuperare componenti del commercio.

Certo che mettere in comune le nostre idee sarebbe veramento entusiasmante e costruttivo. [SM=x346220]
Intanto complimenti a tutti i "tramodellisti" . [SM=x346219]
Augusto1
00sabato 20 giugno 2009 18:56
Bravo, veramente molto bravo, come Cartagho del resto. Per quanto riguarda Dario io gli darei subito almeno una pagina sul sito ATTS...
AL421
00domenica 21 giugno 2009 10:39
Eccovi due links interssanti :

- uno italiano sui tram milanesi Rivarossi in scala HO [SM=x346220]

http://www.miol.it/stagniweb/Foto6.asp?File=rrtram&Tipo=index&Righe=50&Col=5

- uno tedesco per i tram in scala 1/22.5 (LGB)

http://www.strassenbahnmodelle-2m.de/

Buona visione e buon primo giorno d'estate. [SM=x346219]

AL421
00lunedì 6 luglio 2009 21:24
C'è qualcuno..?
Amici modellistici ferrotramviari sembrano già arrivate le ferie. [SM=x346241]

Intanto la costruzione della 2500 va avanti:http://www.majhost.com/cgi-bin/gallery.cgi?f=194191




Sul prototypo, in scala 1/43, ho adattato dei carrelli (truck) di locomotiva in scala 1/87.
Ciò significa che in realtà, il tram circolerebbe su binari a scartamento di 650-850 mm, e la cosa non quadra proprio. [SM=x346233]
Il fatto è che il diametro delle ruote conviene: perciò penso utilizzare ruote in scala 1/87 con assali allungati, e dovrò costruire integralmente i carrelli, pensando anche alla catena cinematica.

Forza e coraggio che i filobus ci sorpassano. [SM=x346220]
BiagPal
00lunedì 6 luglio 2009 21:45
[SM=g1885122] Complimenti! [SM=x346220] Davvero un bel lavoro! [SM=x346220] [SM=x346220]
AL421
00martedì 7 luglio 2009 21:18
coprigiunti

Grazie a Tutti per i complimenti. [SM=x346242]

Il lavoro prosegue : a quest punto eccovi un strategia per dare più rilievo ad un modello, sopratutto in scala 1/43.



Il principio è quello del coprigiunto, utilizzato per coprire il limite fra due lamiere e assicurare così la tenuta stagna: c'è anche lo scopo estetico.
L'utilizzo per quest'ultimo motivo.



Mi permette un'allineamento più giusto dei finestrini, a condizione di rispettare l'orizontale.
Più tardi me ne serviro per avere un limite perfetto fra le tinte dei finestrini e della cassa : il penello slitta sopra questo rilievo ed evita le sbavature.

http://www.majhost.com/cgi-bin/gallery.cgi?f=194191

[SM=x346219]
ZioJO73
00martedì 7 luglio 2009 23:18
Ciao, se non ti offendi mi permetto di darti un consiglio. La cassa della 2500 (io ho fatto il T403 in 1/24) ha la fiancata di due spessori differenti. Il coprigiunto funge da unione tra la parte bassa della cassa (verde scuro) che è relativamente più spessa di quella superiore (finestrini) che è più stretta. Non tenere in considerazione questo aspetto, dà al modello un aspetto "piatto" bidimensionale. Il coprigiunto serve appunto a "livellare" i due spessori, ed il coprigiunto stesso è di spessore differente: in basso, è meno profondo, in alto essendo la risalita dei finestrini più fine del resto, anche lui ha maggior profondità per compensare il minore spessore.
Quindi sarebbe conveniente lastricare con un foglio di plasticard da 0,5mm tutta la parte inferiore della cassa inclusi frontali e coda per dare un aspetto tridimensionale al modello. Logicamente finita la lastricatura dovrai rispristinare il coprigiunto rendendolo nuovamente in rilievo rispetto alla parte bassa della cassa.

Per quanto riguarda invece la motorizzazione, io mi limiterei a sostituire o allungare gli assi della meccanica che hai. All'occorrenza ti conviene usare dei profilati a sezione tonda o di ottone o di rame: questo tipo di profilati (li trovi da Amati) hanno la caratteristica di inserirsi uno dentro l'altro con precisione decimillimetrica, quindi consentono di costruire un sistema di assi "telescopico" che permette di allargare la carreggiata del carrello.
Se il tipo di carrello che tu utilizzi è motorizzato tipo motore "G" della Lima, ti consiglio di staccare gli ingranaggi condotti dalle ruote e mantenerli contro il corpo motore, ma rendendoli solidali agli ASSI in mdo che trasmettendo il moto all'asse possa infine giungere la forza di trazione alle ruote.
Io feci una cosa simile nella costruzione integrale del movimento della E554, E330 e E333 in scala N: tutti profilati telescopici saldati a stagno, motore e ingranaggi prelevati dalla cannibalizzazione di decine di T3 della Trix. Il telaio invece era un profilato di sezione quadra "scavato" in punti prestabiliti per consentire l'alloggiamento degli ingranaggi di rinvio dal motore agli assi....
Se infine ti va di condividere qualche immagine dettagliata dei tuoi carrelli si può fare insieme uno studio per rendere la meccanica in scala al modello al 100 per 100!

Ti saluto. Jonny
AL421
00mercoledì 8 luglio 2009 11:15
Grazie mille per i consigli riguardo la cassa della 2500: non avevo fatto caso di questa particolarità costruttiva. [SM=x346233]
Vedo come adattarla al modellino.

Mi ricordo benissimo delle imagini della tua T403 e confesso che sia stato proprio questo modello a riaccendere in mè la fiamma del modellismo tramviario.

Grande idea quella degli assi telescopici [SM=x346220] : ho trovato assali e ruote in scala 1/87 della Roco e vedo come arrangiare le cose.

Ci aggiorniamo. [SM=x346219]


Tram Verde
00mercoledì 8 luglio 2009 16:42
Complimenti a AL421.
Il servizio fotografico è effettivamente molto esauriente e ben fatto.

Una richiesta:
ci spieghi più nel dettaglio come hai fatto a sagomare il tetto del tram?
In altre parole, non riesco a capire se si tratta di una superficie piatta che è stata incurvata (anche se mi sembra improbabile) o se è un pezzo con spessore maggiore, ad esempio di legno, che è stato limato e sagomato.


Grazie in anticipo.
Tram Verde
00mercoledì 8 luglio 2009 17:07
Ho visto adesso:
da una delle tue foto sembra proprio che sia di legno sagomato.
XJ6
00mercoledì 8 luglio 2009 17:32
Che invidia ...

... per questi modellisti così bravi [SM=x346220]
AL421
00mercoledì 8 luglio 2009 18:48
cintura di cassa
Esatto Tram Verde, sul prototipo il tetto è di legno sagomato. [SM=x346239]

Sui modelli definitivi, penso utilizzare diversi strati di plasticard incollati in gradini per arrivare allo spessore voluto e ottenere una forma adatta.
Poi sagonerò con carta abrasiva, un pò di stucco e molta pazienza.

Intanto, la lavorazione continua, stimolata dal grande interesse di tutti: http://www.majhost.com/cgi-bin/gallery.cgi?f=194191



Sto apllicando una " cintura di cassa " superiore, sempre per migliorare l'estetica e dare un sostegno maggiore alla struttura, prima di posare il tetto.



Vi mostro anche la mia officina:



Di sicuro, i capannoni della Fiat Materfer torinese in piazza Marmolada erano più ordinati. [SM=x346233]

Un saluto a tutti, e a chi sà fare tram in Lego... [SM=x346239]



[SM=x346219]

AL421
00domenica 19 luglio 2009 21:21
Carrelli della 2500


Ecco una fiancata del carrello.



Riconosciamo i primi elementi del telaio, le molle della sospensione secondaria e le ruote: quest'ultime provengono da un modellino di locomotiva in scala 1/87.

Per la parte meccanica, penso chiedere consigli a ZioJO73.
Solo un carrello sarà motore, un pò come le motrici MRS romane se non sbaglio ? [SM=x346228]


Intanto il lavoro va avanti : http://www.majhost.com/cgi-bin/gallery.cgi?f=194191

[SM=x346219]
ZioJO73
00domenica 19 luglio 2009 23:36
Si certo, se posso darti una mano lo faccio volentieri.
Però dovresti inserire delle foto della tua meccanica per capire come modificarla per adattarla allo scartamento ideale della tua 25.

PS: sei di torino? Ci si può incontrare...

Ciao. JO [SM=x346232]
Francesco E.
00lunedì 20 luglio 2009 00:31
Sbaglio o sono dei "Commonwealth" modificati?
Augusto1
00lunedì 20 luglio 2009 11:27
Non direi modificati, quei tram avevano due diversi tipi di carrelli: la maggior parte della serie aveva i Brill-Commonwealth, ed il resto Fiat-Moncenisio.
BLINKY73
00lunedì 20 luglio 2009 15:12
Sbaglio, o l'omino è leggermente sproporzionato rispetto alla ruota? [SM=x346249]
AL421
00lunedì 20 luglio 2009 18:27
Molte cose da dire
Francesco E. e Augusto1 avete ragione.
Le motrici 2500-2574 avevano carrelli Brill-Commonwealth costruiti dalla Fiat Materfer (TO) passo di 1575 mm [SM=x346220]
Le motrici 2575-2599 montavano dei carrelli Fiat Moncenisio passo 1625mm.
Dunque dovrò immatricolare i miei due modellini con cautela.

Blinky73 sei perspicace : l'omino del catalogo Brill del 1914 è strano. [SM=x346235]
Avrei 3 spiegazioni:
- il mio scanner è difettoso [SM=x346236]
- nella ipotesi che nel 1914 l'operaio americano medio misurava 1,70 m, ciò significa che negi USA montavano ruote di 918 mm di diametro! [SM=x346233]
- nelle ipotesi che nel disegno la ruota abbia un diametro di 670 mm, come sulle 2500 torinesi, allora l'omino misurava 1,24 m ... [SM=x346226]

ZioJO73, sono torinese di sangue, e di cuore. Vengo a trovare la famiglia in Piemonte circa due volte all'anno.
Infatti la vita e poi il lavoro mi hanno portato in Francia, nella zona di Cognac ( per eventuali ordinazioni, ne discuteremo più tardi e communicherò il mio IBAN & BIC... [SM=x346254] ) dunque a circa mille chilometri da Torino.
Sarà difficile incontrarsi e ne sono spiacente: gradirei in effetti incontrare moltissime persone in Torino e tanti altri appassionati. [SM=x346240]

Per il momento, facciamo dunque via internet: appena posso, pubblicherò foto della meccanica che avrò scelto per i carrelli.

Riguardo al Filobus 2405, dove si possono trovare tali scede tecniche, è possibile ottenerne delle scansioni ?

Ciao a tutti. [SM=x346219]
AL421
00martedì 21 luglio 2009 21:21
Carrelli 2500

Proseguo la lavorazione delle fiancate dei carrelli della 2500.
Cerco di rispettare la cinematica di quelli originali e mi permetto qualche semplificazioni.



Per l'unico carrello motore, sto pensando all'utilizzo della meccanica di una E 444 Lima.



Il passo della E 444 non corrisponde a quello della mia 2500.
Vorebbe dire che un'assale sarebbe folle perchè non collegato alla cinematica del pezzo Lima.
Sinificherebbe dunque una 2500 con un solo assale motore, cosa non molto entusiamante. Molta sabbia ci vorrà ! [SM=x346240]

Penso dunque creare una meccanica ex novo...

Il seguito alla prossima puntata. [SM=x346241]

[SM=x346219]







ZioJO73
00mercoledì 22 luglio 2009 00:07
Meccanica
Con un solo asse andrai molto poco lontano.
Dovresti creare una nuova disposizione degli ingranaggi, creando un telaio per la meccanica in modo da "dilatare" le ruote, arrivando all'interasse necessario.
Dovresti pensare a due piastrine di rame, forate alla giusta distanza tra gli assi degli ingranaggi (la derivi dalla meccanica originale) "schiacciando" verso il basso la torre della vite senza fine.
Otterresti un appiattimento della meccanica con conseguente distanziamento degli assi.
il motore potrebbe trovare addirittua collocazione sopra il gruppo riduttore, disimpegnandoti la parte del modello che occuperebbe se lasciassi tutto com'è.
Hai provato a guardare se qualche motore "G" della lima ha l'interasse simile a quello che ti serve?
Ti risparmieresti una bella gatta da pelare.

Ciao. JO
Francesco E.
00mercoledì 22 luglio 2009 13:12
Suggerirei, se andasse bene il vecchio "G" Lima, di sostituirne il rotore interno a tre poli inserendo al suo posto un motore recuperato dalla meccanica di un qualsiasi lettore cd! Questi motori. di produzione Matsushita, sono circa mezzo millimetro più larghi del diametro interno del magnete del Lima... trovandosi in lavorazione basta eliminare il magnete (oppure rialesarlo leggermente) inserendo al suo posto dei piccoli tasselli che tengono centrato il motore nel vecchio alloggiamento; il pignone del nuovo motore si innesta al posto del vecchio....risultato....essendo il Matsushita a 5 poli, contro i tre del "G", si avrà una trazione fluidissima, senza strapppi e molto più silenziosa....senza contare un minor assorbimento che in un' eventuale digitalizzazione consente di impiegare micro decoder per la scala "N" che occupano pochissimo spazio! Io ho modificato così una delle due mie E424.143 Lima... vi assicuro che è una grandissima soddisfazione vederla muoversi quasi meglio della 424.309 della Lima-Hornby (che è cardanica)....
AL421
00mercoledì 22 luglio 2009 16:48
Telaio carrelli

Grazie a tutti per indicarmi l'utilizzo dei motori G Lima e come migliorarne le capacità. [SM=x346220]

Sarebbe possibile avere le dimensioni del motore G, o magari una scansione in scala réale.
Infatti, temo di non avere abbastanza posto nel telaio ( 2 cm di largo ) per la rotazione orizontale del carrello e del suo motore. [SM=x346233]



Per la verità, era partito su una motorizazione cardanica, ma non si sa mai...
Communque, mi dichiaro incompetente nella lavorazione del rame e dell'ottone. Per questo motivo preferisco, per ora, la plastica PVC.

Intanto, ecco il telaio del carrello folle, semplice ed efficace.



Ho utilizato assali tipo ZioJO73 per uno scartamento di 32 mm.
Il carrello servirà alla presa di corrente.

[SM=x346219]
ZioJO73
00mercoledì 22 luglio 2009 20:22
Ho visto il carrellino di tua costruzione e mi permetto di criticare un po' il lavoro. (sempre che non ti arrabbi!)
L'asse della ruota se gira nel plasticard nell'arco di pochissimo tempo lo consuma e le ruote vanno per fatti loro.
La soluzione a questo problema è INTUBARE l'asse ruota con un tubo di diametro immediatamente superiore al diametro dell'asse ruota. In questo modo, una volta incollato il tubo al plasticard, l'asse è libero di ruotare al suo interno, sfruttando come "cuscinetto" antiattrito l'intero tubo, oltretutto essendo di metallo e quindi a contatto con l'asse diventa un pratico sistema per creare una presa di corrente senza l'uso di contatti a strisciamento come nei modelli ferroviari. Per avere entrambe le polarità sara sufficiente invertire gli assi mettendo le ruote isolate (quindi anche quelle conduttrici) ciascuna da una parte del carrello. Gli assi essendo invertiti forniranno i due poli ai tubi, che non potranno creare corto circuito perchè incollati al plasticard che è isolante.

Ciao. JO
AL421
00mercoledì 22 luglio 2009 21:21
I consigli non mi arrabbiano,ci mancherebbe. [SM=x346239]

I problema che sollevi - attrito, contatto plastica-metallo, mancanza di cuscinetti - me lo ero già posato.
Mi conforta il fatto che abbiamo la stessa soluzione : intubare interamente o parzialmente l'asse ruota. [SM=x346220]
Purtroppo, al giorno d'oggi, non ho il materiale per farlo: aspettando la modifica ecco il secondo telaio.



Astutissimo il tuo sistema di presa di corente.
Devo valutarlo: le ruote Roco anno infatti il centro di plastica di forte diametro rispetto all'asse ruota.

altre imagini : http://www.majhost.com/cgi-bin/gallery.cgi?f=194191

Grazie. Ciao. [SM=x346219]
AL421
00giovedì 23 luglio 2009 18:25
carrelli più affidabili
Seguendo il consigli di ZioJO73, ecco il nuovo tipo di carrelli, con cuscinetti. [SM=x346220]



I tubetti di maggiore diametro provengono da spezzoni di un'antenna telescopica di radio.



Il risultato è veramente più serio, e il rotolamento più ferrotramviario. [SM=x346228]

Il lavoro continua... [SM=x346219]
niczano
00giovedì 23 luglio 2009 19:00
Plasticard
Ciao complimenti per il lavoro!

Volevo chiedere una informazione sul platicard.
Io per ora ho sempre lavorato con il cartone, quindi per la prima volta mi accingo ad adoperare questo materiale. La domanda è la seguente: come si adopera per le bombature del tetto? Il materiale è modellabile? Mettiamo caso che debba realizzare il modello di una PCC romana: è possibile riuscire con questo materiale a dare una buona resa del tetto?

grazie mille
nic
ZioJO73
00giovedì 23 luglio 2009 23:35
Plasticard
Ciao,
ti rispondo io per la mia esperienza.
Il plasticard ha una buona flessibilità, si inarca facilmente e permette curvature anche con angoli relativamente stretti.
Ne esistoni di vari spessori, da 0,50mm a salire, fino a diversi millimetri (mi pare 5).
Per costruire un tetto è consigliabile un uso "combinato" di più spessori. Per le parti con forte curvatura può venire incontro una lastra sottile, magari ammorbidita prima della posa mettendola a bagno in acqua bollente o con l'aiuto di un asciugacapelli.
Le lastre più spesse sono indicate per le ossature o le parti strutturali data la loro maggiore robustezza meccanica.
Il plasticard si carteggia con carta vetro/seppia, si scolpisce con normali utensili da modellismo, si vernicia come normalissima plastica.
Per quanto riguarda le piegature nette, è sufficiente inciderlo per una porzione del suo spessore, scaldare e piegare. Si ottengono angoli netti e precisi, ulteriormente irrobustiti da eventuale colatura di collanti cianocrilici.
Esistono colle apposta per questo materiale, ma io sono fedele al cianocrilato, che in quanto a tenuta e velocità di incollaggio è imbattibile. E' necessario però per ottenere la massima tenuta con il cianocrilato, carteggiare la parte da incollare per assicurare una tenace presa della colla.

Ciao. JO
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